Serie A 10a giornata: Bologna – Lecce 2-0

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Anticipo della decima giornata di serie A.
Stadio Dall’Ara, Bologna:
Bologna-Lecce 2-0
Reti: 39′ st Di Vaio (B), 40′ st Gimenez (B)

E’ solo la decima ma il primo anticipo del sabato somiglia già a una sfida salvezza. Bologna e Lecce hanno necessità di punti per evitare di essere risucchiate nel gruppone di bassa classifica. Gli undici punti a testa raccontano un cammino fin qui pressochè speculare come lo sono – smussando i dettagli di una punta in più per Malesani e di un trequartista in più per De Canio – i moduli scelti dai due tecnici.

Il 4-3-3 dei rossoblu vede Buscè ala destra, Meggiorini a sinistra e Di Vaio boa centrale; i salentini devono fare a meno di Olivera (squalifica) e si affidano alle giocate di Piatti per mettere la coppia Corvia-Di Michele in condizioni di segnare. Il primo affondo è di marca locale: al 5′ Di Vaio serve Meggiorini la cui conclusione sul primo palo viene respinta da Rosati. Il Lecce fatica a prendere possesso del campo e si trova costretto a difendersi dalle incursioni dei felsinei a cui, per la verità, risulta tutt’altro che semplice andare al tiro.

Catania-Fiorentina 0-0: fotogallery

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Mutu c’è e si vede. Il rumeno torna a calcare il rettangolo verde dopo la lunga squalifica che lo ha tenuto lontano per ben nove mesi e cerca di mettere subito il sigillo sul posticipo della nona di campionato. Alla fine l’impresa non gli è riuscita, ma i tifosi della Fiorentina possono dormire sonni tranquilli, nella speranza – s’intende – che l’attaccante da ora sino a giugno faccia parlare di sé solo per questioni legate alle sue prestazioni in campo.

Intanto la squadra viola conquista un punto in quel di Catania, in una gara dove entrambe le compagini miravano a non prenderle, per non compromettere ulteriormente la delicata situazione in classifica.

Serie A 9a giornata: Catania – Fiorentina 0-0

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Posticipo della nona giornata di serie A.
Stadio Massimino, Catania:
Catania-Fiorentina 0-0

Giampaolo e Mihajlovic hanno la stessa necessità di fare punti. Il tecnico etneo maschera un modulo apparentemente coperto (Antenucci unica punta) con la presenza di più trequartisti (Gomez, Ricchiuti e Mascara). Il serbo, dal canto suo, può contare su un rientro importante (Mutu, squalifica finita) in tempi di magra (Jovetic ancora out) e piazza il rumeno al fianco di Gilardino. Santana a ridosso, Montolivo e Marchionni custodiscono le chiavi della mediana.

L’assenza dal campo e la voglia di recuperare il terreno perduto sono a tal punto tangibili che è proprio Mutu (2′) il primo a impensierire Andujar, bravo a bloccare in due tempi. Talento chiama talento: Mascara non se lo fa ripetere due volte e dopo 1′ lascia partire il destro che supera Frey ma si stampa sull’incrocio dei pali. Ancora il 10 viola all’8′: gran colpo di testa da buona posizione, altrettanto bella la parata di Andujar.

Serie A 9a giornata: fotogallery

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Solo cinque gare nel pomeriggio domenicale della nona di campionato, ma a dispetto dell’esiguo numero di incontri, lo spettacolo non è mancato sui rettangoli verdi interessati.

In tre dei cinque casi sono i tifosi ospiti ad esultare, confermando che questa è la giornata del due in schedina, dopo le vittorie esterne di Inter, Juventus e Lazio. Il Napoli va a compiere la propria impresa sul campo del Brescia, dove i padroni di casa avrebbero avuto qualche occasione per suonarle, per vedersi poi suonati al minuto numero 32. Il duo Hamsik-Lavezzi confeziona l’azione del vantaggio, che porta i partenopei al quarto posto in classifica in compagnia della Juventus.

Palermo-Lazio 0-1: fotogallery

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La Roma chiama, la Lazio risponde. In attesa del derby capitolino della prossima settimana, la capolista Lazio era chiamata a far punti contro il Palermo, lontano dalle mura amiche e conoscendo già i risultati delle inseguitrici. C’è chi pensava che i biancazzurri avrebbero lasciato qualche punto in terra di Sicilia, ma così non è stato ed ora l’aquila vola più in alto, forte del +4 sull’Inter e del + 5 sul Milan.

E dire che i padroni di casa avrebbero avuto la possibilità di mettere in discesa la partita sin dalle prime battute di gioco, quando Pastore approfittava di un errore difensivo della Lazio e chiamava Muslera alla parata. Poi ci provavano Nocerino e Ilicic, ma la fortuna non girava nel verso giusto.

Serie A 9a giornata: Palermo – Lazio 0-1

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Anticipo della nona giornata di serie A.
Stadio Barbera di Palermo:
Palermo-Lazio 0-1
Rete: 27′ pt Dias (L)

Il match clou della domenica calcistica (dopo aver archiviato Milan-Juventus con la vittoria in trasferta dei bianconeri) va in scena alle 12.30. Il Palermo, tra le mura amiche, è chiamato a frenare la marcia ineccepibile della Lazio stupefacente di inizio stagione.

Delio Rossi, stimolato in settimana dalle dichiarazioni di fiducia di patron Zamparini, decide di non stravolgere il modulo: Bacinovic centrale di centrocampo al fianco di Migliaccio e Nocerino. Davanti agisce Pinilla con Pastore e Ilicic alle spalle.

Biancocelesti in formazione tipo: Floccari unica punta supportato dal trio composto da Zarate – Hernanes – Mauri. Rosanero pimpanti: al 2′ Pastore ruba palla a Biava e si presenta a tu per tu con Muslera, il tiro è telefonato. Ospiti schiacciati nella propria metà campo per tutta la prima parte di gara ma nè Ilicic (14′, facile l’intervento di Muslera) nè Pinilla (20′, tiro debole su cui l’estremo avversario non ha difficoltà a intervenire) sfruttano a dovere le azioni corali.

Milan-Juventus 1-2: fotogallery

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C’era un tempo in cui Milan-Juve era la sfida dell’anno, quella che decideva lo scudetto, quella che metteva in campo i migliori calciatori in circolazione. Gli anni passano, i protagonisti cambiano, Milan-Juve non è più la sfida delle sfide, ma il fascino rimane immutato e gli attori ci tengono a fare bella figura di fronte ad un Meazza vestito a festa.

Manca la fantasia di Ronaldinho e manca la vivacità di Krasic, ma la gara offre ugualmente spunti interessanti ed occasioni per spellarsi le mani dagli applausi. I padroni di casa partono meglio, ma è la Juve a far male, malissimo, quando Quagliarella rimane sospeso in aria e beffa la difesa avversaria per il gol che vale il vantaggio bianconero.

Serie A 9a giornata: Milan – Juventus 1-2

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Anticipo della nona giornata di serie A.
Stadio Meazza di San Siro, Milano:
Milan-Juventus 1-2
Reti: 24′ pt Quagliarella (J), 20′ st Del Piero (J), 37′ st Ibrahimovic (M)

Ibrahimovic ha recentemente indicato in Chiellini il difensore che maggiormente riesce a metterlo in difficoltà: alla notizia che il centrale italiano fosse costretto a dare forfait a una manciata di minuti dal fischio d’inizio, lo svedese avrà abbozzato un sorriso. Ecco: l’avesse trattenuto. Allegri ripropone lo stesso modulo di Napoli: Robinho alle spalle di Ibra e Pato, in mediana Pirlo con Gattuso e Boateng. Delneri presenta Melo davanti alla difesa,  Aquilani e Marchisio nel mezzo del centrocampo e Quagliarella di fianco a Del Piero in attacco.

Una cornice spettacolare, il Meazza tutto esaurito: tre quarti di tifosi rossoneri e il rimanente – la maggior parte nello spicchio degli ospiti, gli altri sparpagliati un po’ in ciascun settore – di fede bianconera. Le prime battute sono tutte di marca locale: dopo 1′ di gioco è già duetto Pato Ibra Pato con il Papero che tentenna davanti a Storari; al 7′ è il brasiliano a servire lo svedese a cui riesce una prodezza delle sue: improvvisa conclusione dai 25 metri, la palla si stampa sull’incrocio dei pali; passano 2′ e al tiro torna Ibra: grande conclusione rasoterra, Storari para in tuffo.

Roma-Lecce 2-0: fotogallery

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Tre punti da portare a casa assolutamente, perché la piazza comincia a mugugnare dopo un inizio di stazione non certo entusiasmante. La situazione della Roma non era delle più semplici alla vigilia della gara con il Lecce, considerando anche la sfida delle sfide della prossima settimana, il derby con la capoclassifica Lazio.

La parola d’ordine era vincere ed arrivare alla stracittadina con l’umore alle stelle e con il consenso della piazza. E vittoria è stata, anche se la piazza ha avuto modo di sfogare la propria rabbia alla fine della prima frazione di gioco, riservando alla squadra di Ranieri un coro di fischi assordanti.

Serie A 9a giornata: Roma – Lecce 2-0

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Anticipo della nona giornata di serie A.
Stadio Olimpico, Roma
Roma-Lecce 2-0
Reti: 17′ st Burdisso (R), 31′ st Vucinic (R)

Prima frazione di gioco chiusa tra i fischi dell’Olimpico giallorosso che, nonostante la buona volontà dell’undici di casa, continua a non gradire l’incapacità di dare costanza alla manovra e di finalizzare le occasioni create. Non molte, per la verità, anche perchè il Lecce ci mette poco a trovare la giusta quadratura e imbrigliare le progressioni avversarie. Claudio Ranieri sa che, da qui in avanti, si vivrà alla giornata e, nella condizione di fare di necessità virtù (fuori Mexes, Taddei e Pizarro), sceglie di affidarsi agli elementi più affiatati.

I dieci undicesimi della Roma sono quelli della passata stagione, in più c’è Borriello ad affiancare Totti in attacco. Salentini formato tridente (Di Michele, Corvia e Olivera) e bravi ad affondare per primi: al 5′ Olivera calcia dai 22 metri, Julio Sergio para; all’11’ l’ex juventino mette il pallone sulla testa di Corvia che, dopo aver preparato il destro, calcia al volo ma il pallone si stampa sulla traversa; passano 3′ e l’estremo brasiliano è stavolta provvidenziale nell’evitare l’autogol di Juan (in anticipo su Corvia, palla svirgolata).

Genoa-Inter 0-1: fotogallery

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Occasione persa per il Genoa, in una serata in cui l’Inter non è sembrata l’invincibile armata tritatutto per una serie di coincidenze negative. Eh sì, perché se Cambiasso esce al minuto numero 19 e lascia il posto a Muntari (solitamente poco decisivo), se Julio Cesar segue l’argentino negli spogliatoi al medesimo minuto della ripresa, se Eto’o non è il cecchino che infila qualunque palla passi dalle sue parti, se Snejider non gioca da futuro Pallone d’Oro, se Lucio mostra qualche insolita sbavatura e se Coutinho non brilla come contro la Samp, allora la partita contro i campioni d’Italia si può anche vincere (o almeno impattare).

E invece l’Inter approfitta della serata storta di Eduardo e colpisce con un Muntari (già, proprio lui) finalmente decisivo, quando il cronometro segna il minuto numero 47 de primo tempo.

Serie A 9a giornata: Genoa – Inter 0-1

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Anticipo della nona giornata di serie A.
Stadio Marassi, Genova:
Genoa-Inter 0-1
Rete: 47′ pt Muntari (I)

Un problema alla coscia per Cambiasso: è il 19′ e gli interisti già sono con le mani nei capelli. Perchè era al rientro, perchè martedì è ancora Champions League e perchè – in fondo – il professore non è uno qualunque. Benitez lo aveva schierato tra i titolari (da segnalare la presenza di Milito, rientrante, in panchina) e pensava di averlo recuperato. Invece la gara dell’argentino dura 19′: il tempo di lanciare in profondità Coutinho (3′, il 18enne non ci arriva), riprendere dimistichezza con gli scarpini e avvertire un fastidio alla coscia.

Fuori Cambiasso, dentro Muntari: qualcuno avrà messo, per la seconda volta, le mani nei capelli ignorando quel che lo sviluppo dei minuti non aveva ancora reso evidente. Non che il ghanese avrebbe inciso in maniera determinante (gli è già successo altre volte): semmai, che potesse farlo in senso positivo. Il Genoa schierato da Gasperini è squadra che tiene conto di se stessa, al di là dell’avversario: spregiudicati, i Grifoni, in barba alle assenze (Palacio, Palladino, Sculli). Consueto 3-4-3 con Toni, Milanetto e Mesto in attacco. Non cambia neppure l’ex Liverpool: 4-2-3-1 con le novità Santon e, appunto, Cambiasso.

Napoli-Milan 1-2: fotogallery

Foto: AP/LaPresse

Mister Mazzarri aveva provato a mettere in guardia i suoi, affermando che le grandi squadre non sbagliano mai due gare di seguito. E così è stato, perché il Milan aveva una gran voglia di riscatto dopo il ko in Champions League contro il Real Madrid e questa sera contro il Napoli ha lottato per portare a casa la posta piena, utile per non perdere troppo terreno dalla capolista Lazio.

Nella terra del sole e del mare si è scatenato Giove Pluvio e la gara ne ha risentito non poco, specie nei primi minuti di gioco, quando il pallone scivolava via troppo facilmente sul pantano del San Paolo. L’unico sussulto arriva così da uno scontro violento tra Antonini e Maggio, che costringerà il rossonero all’uscita anticipata dal campo (più tardi uscirà anche l’azzurro per le conseguenze della botta).