Comincia alla grande la “giornata fantasma” di serie A, quella che fino a due giorni fa si è rischiato di non disputare nemmeno a causa del ventilato sciopero dei calciatori. Ed invece non solo si gioca, ma stando a guardare le prime tre partite promette anche bene, con 8 gol nella giornata di sabato.
Gioiscono le favorite, Napoli, Palermo e Udinese, mentre trema e non poco Mihajlovic il quale, nonostante la fiducia della società, sente traballare non poco la sua panchina. Da rimarcare il gran carattere del Palermo, sotto di un gol ma capace di realizzare un secondo tempo da Champions League, mentre un applauso va a Di Natale che conferma la teoria che vuole che ogni volta che si sblocca poi per smettere di segnare devono passare un paio di mesi. Ecco a voi i gol degli anticipi della sedicesima giornata.
Ancora un 1-0 per il Napoli, dopo quello acciuffato in extremis nel posticipo della 15esima giornata di campionato a spese del Palermo. Stavolta a pagare pegno è il Genoa, mentre a salire sul trono del risolutore è Marek Hamsik, criticato strenuamente all’indomani dell’ultima uscita dei partenopei.
Lo slovacco ha messo a segno la rete che consente agli azzurri di agganciare la Lazio al secondo posto in classifica, e sotto il Vesuvio si ricomincia a sognare in grande, in attesa dell’impegno europeo che potebbe consentire al Napoli di superare la fase a gironi dell’Europa League.
Anticipo della sedicesima giornata di serie A.
Stadio Marassi, Genova: Genoa-Napoli 0-1
Rete: 25′ pt Hamsik
Sensazioni soggettive, per carità. Ma pur sempre sensazioni e, in quanto tali, elementi che caratterizzano lo stato d’animo. Mi succede in cadetteria con il Novara e in serie A con il Genoa: comincio a gustarmi la partita e – 20′, 50′, 78′, minuti di recupero – non sparisce mai l’impressione che piemontesi e Grifoni siano capaci di ribaltare il risultato in un batter di ciglia. Di rimando, se giocano i rossoblu, cerco di non dare mai nulla per scontato. Che siano in svantaggio, che giochino male, che fatichino ad avvicinarsi all’area di rigore: a prescindere da tutto ciò, l’immaginario personalissimo è che gli undici in quota ai genovesi possano riscrivere la trama in pochi istanti. Perchè? Forse per il fatto che raramente, a fronte delle svariate volte che li ho visti perdere, i genoani si risparmiano. Difficilmente camminano. Semmai corrono e si spompano, ci provano sempre: che l’avversario si chiami Milan o Ternana, che la posta in palio sia più o meno importante, che il gioco prodotto sia più o meno incisivo. Undici polmoni che macinano aria, undici cuori che non mollano: che non basti solo questo, va da sè. Lo dicono le graduatorie, lo riferiscono i palmares.
Nell’altra metà campo, al Marassi, il Napoli: agganciato alla Juventus al terzo posto, tanto simile al coriaceo Mazzarri in alcuni casi e in altri, nonostante quei talenti in squadra che armeggiano il pallone come fosse estensione di parti corporee, misteriosamente in apnea: di fiato, di idee, di forza. Il Napoli che per anni, anche a Penelope succedeva ma lo sceglieva di proposito, di mattina faceva quel che di notte aveva disfatto. Quest’anno no: i partenopei sono più cinici e concreti, hanno imparato a compensare eventuali lacune mentali stringendo i denti. Speculari al tecnico ex Sampdoria, gli Azzurri sono riusciti a fare della capacità di soffrire un’arma in più.
L’Udinese fa valere ancora una volta la legge del Friuli (inteso come stadio) e batte una Fiorentina che pure non aveva demeritato per larghi tratti della gara. A dire il vero erano proprio i viola a passare in vantaggio, quando il cronometro segnava il minuto numero 31 della prima frazione di gioco. Il merito della rete va all’autore del tiro Santana, ma la papera è tutta di Handanovic, che si lascia passare il pallone tra le mani per l’1-0 degli ospiti.
Di lì in avanti l’Udinese cercherà con una certa insistenza la rete del pareggio, ma i vari tentativi non portavano frutti, almeno fino al minuto 18 della ripresa. Nell’occasione Armero tentava il tiro dalla distanza, non sperando forse nell’aiuto decisivo di Avramov, che regalava di fatto il pareggio ai padroni di casa.
Il Palermo si riscatta dalla brutta figura rimediata contro il Napoli (gol beffa di Maggio in pieno recupero) e si ripropone tra le prime della classe, battendo un Parma volenteroso, ma sicuramente inferiore sul piano tecnico. E dire che i gialloblu avevano cominciato con il piede giusto, andando in rete quando il cronometro segnava il 7′ del primo tempo. A strappare applausi era stato il difensore Lucarelli, lesto a raccogliere di testa un calcio d’angolo e ad infilare Sirigu.
Il Palermo non riusciva a reagire e per tutto il primo tempo si perdeva in azioni di poco conto, mentre gli ospiti sfioravano il raddoppio con Angelo, svelto ma poco preciso al minuto numero 36. La prima frazione di gioco illudeva il Parma, ma le gare terminano al 90esimo e c’era ancora spazio per diverse emozioni di lì al triplice fischio finale.
Anticipo della sedicesima giornata di serie A.
Stadio Friuli, Udine: Udinese-Fiorentina 2-1
Reti: 31′ pt Santana (F), 18′ st Armero (U), 35′ st Di Natale (U)
Immaginarla così, una sconfitta, è senz’altro più triste. Di contro, gustarla con tali modalità, la vittoria, è ancora più succulento. Lo sanno bene Fiorentina e Udinese che hanno messo in scena una gara dai due volti. Meglio, tatticamente meglio, gli ospiti nella prima frazione; scatenati i locali nella ripresa nel corso della quale Di Natale e compagni hanno saputo ribaltare il punteggio e andare alla conquista di tre punti utili a confermare il momento favorevole.
Lontanissimi, a questo punto, i tempi in cui Guidolin doveva temere la messa in discussione da parte del club; sempre attuali, purtroppo per lui, i giorni in cui Mihajlovic pare appeso a un filo sottile.
Anticipo della sedicesima giornata di serie A.
Stadio Barbera, Palermo: Palermo-Parma 3-1
Reti: 7′ pt Lucarelli (Par), 6′ st Pinilla (Pal), 16′ st Miccoli (Pal), 44′ st Kasami (Pal)
Sebbene la classifica dica il contrario – ma solo perchè prende a riferimento un periodo più lungo – la recente realtà racconta di un Parma in migliore condizione di salute rispetto a quella dei rosanero. A Palermo, come non ricordarlo, la sconfitta di Napoli ha lasciato una ferita aperta che le dichiarazioni del giorno dopo di patron Zamparini non hanno contribuito a rimarginare.
Una prestazione impeccabile contro il Parma avrebbe quindi contribuito a stemperare la tensione invece, dopo i primi 45′ di gioco, i locali entrano negli spogliatoi tra i fischi del pubblico amico. Il Parma stava ottimamente difendendo il vantaggio acquisito al 7′ grazie a un acuto di Lucarelli che, in occasione di un calcio d’angolo, era riuscito a svettare più dei difensori di Rossi e, con una incornata perentoria, non aveva lasciato scampo a Sirigu.
Il 28 novembre scorso la neve aveva impedito a Bologna e Chievo di scendere in campo per la 14esima di campionato, costringendo le due compagini ad un turno infrasettimanale obbligato per il recupero. Ne approfittano i padroni di casa, che proprio sul filo di lana riescono a beffare i giallobu, convinti fino a quel momento di poter strappare un punto utile nel gelo del Dall’Ara.
Poche occasioni nette da una parte e dall’altra nella prima frazione di gioco, almeno fino al minuto numero 45, quando Britos bissa la segnatura di domenica scorsa e porta in vantaggio i felsinei. L’uno a zero porta le squadre negli spogliatoi, ma le emozioni della gara non sono ancora finite.
Recupero della quattordicesima giornata di serie A (gara sospesa per neve il 28 novembre).
Stadio Dell’Ara, Bologna: Bologna-Chievo 2-1
Reti: 39′ pt Britos (B), 4′ st Cesar (C), 48′ st Di Vaio (B)
Immacolata calcistica: non solo la Champions League in programma nella serata di oggi ma anche i recuperi di serie A e di cadetteria. Nella massima serie, riflettori accesi (mica solo metaforicamente) al Dall’Ara di Bologna dove i felsinei e il Chievo sono chiamati a confermare quanto di buono messo in campo nelle ultime partite. Locali reduci dalla vittoria nel derby emiliano contro il Cesena, clivensi capaci di pareggiare in rimonta una gara che la Roma pareva già aver archiviato nella prima frazione di gioco.
Sono quattro i punti che separano le due squadre ma, per entrambe, l’obiettivo è quello di una salvezza (più o meno) tranquilla. Più in emergenza i gialloblu che devono rinunciare a Fernandes, squalificato, e si affidano a Rigoni quale sostituto naturale. Di contro, Malesani opta per Esposito e Morleo sulle fasce di retroguardia mentre a ridosso della coppia d’attacco formata da Gimenez e Di Vaio agisce Ekdal.
Ci si aspettava una pioggia di gol nel posticipo del lunedì della 15esima giornata di campionato e invece ci ritroviamo a commentare un Napoli–Palermo che solo sul finale ha regalato brividi ed esultanze. Non che le due squadre non abbiano provato a scalare la classifica in cerca di una posizione di riguardo, ma rispetto ad altre uscite i rispettivi attacchi hanno un po’ latitato.
Uno dei più attivi è sembrato essere Cavani, ex di lusso e uomo della speranza nella galoppata europea del Napoli, ma alla fine l’uruguaiano non è riuscito a mettere il sigillo sulla gara, lasciando a Lavezzi le azioni più pericolose. Deludenti invece le prestazioni di Hamsik da una parte e di Pastore dall’altra, in una gara che conferma in pieno l’altalenanza di rendimento dei due campioncini in erba.
Posticipo della quindicesima giornata di serie A.
Stadio San Paolo, Napoli: Napoli-Palermo 1-0 Rete: 50′ st Maggio (N)
L’insolito posticipo del lunedì, dettato dagli impegni europei delle rispettive società, è gara sentita e attesa in egual misura dalle ripettive tifoserie perché tanto il Napoli quanto il Palermo vivono ambizioni importanti. La prima parte di stagione, infatti, ha detto che partenopei e rosanero possono ambire a traguardi importanti e sognare in grande: il ‘Monday Night‘ svelerà intanto quale tra le due squadre può permettersi di restare in scia a Milan e Lazio e agganciare (o, nel caso di un successo ospite, tenersi diertro a una sola lunghezza) la Juventus in terza posizione.
Gli Azzurri di Mazzarri si presentano in formazione tipo: Cavani unica punta (reduce, l’uruguaiano, da una strepitosa tripletta in Europa League) coadiuvata da Lavezzi e Hamsik. Delio Rossi, dal canto suo, dà subito prova di temerarietà: difesa a tre, Ilicic e Pastore agiranno immediatamente a ridosso di Miccoli.
Trattative ad oltranza tra Lega di serie A, AIC e FIGC – che cerca di svolgere il ruolo di mediatore -, per scongiurare lo sciopero dei calciatori dell’11 e 12 dicembre. Oggi ad esempio è previsto un rendez-vous telefonico tra il presidente FIGC Abete e i vertici dell’Assocalciatori – ovvero Sergio Campana e Leonardo Grosso. Intanto gli avvocati Gentile – FIGC – e Briamonte – Lega – sono impegnati a scrivere un testo definitivo da inviare all’Aic.
Sullo sciopero è tornato ad esprimersi il presidente del CONI Gianni Petrucci:
Ottimista o pessimista su una possibile revoca dello sciopero?
Sono realista, ho fiducia nel presidente Figc Abete affinché il buon senso prevalga. Fare questo sciopero significa non rendersi conto del momento che sta attraversando il Paese e il resto del mondo. Questa proclamazione è di una assurdità tale che significa non aver letto i giornali.
L’impresa della Juventus era ardua: battere il Catania sul proprio terreno di gioco – cosa che non è riuscita a nessuno nell’ultimo anno – e mantenere la terza posizione in classifica, in attesa del posticipo di domani sera, che vedrà di fronte Napoli e Palermo. Alla fine dei 90 minuti la Vecchia Signora può brindare ai tre punti guadagnati ed ora si inserisce prepotentemente nel gruppetto di testa, consapevole più che mai del proprio potenziale.
Ad aprire le marcature è Simone Pepe, alla seconda rete consecutiva dopo quella che ha regalato il pareggio alla Juventus nella sfida contro la Fiorentina. Ma il Catania non ci sta e dopo un paio di minuto perviene al pareggio con un tiro sporco di Morimoto, sul quale Storari nulla può.
La doppietta “e mezzo” di Quagliarella chiude una domenica che regala tante reti per la quindicesima giornata di serie A. Mancano ancora quelle che sicuramente domani si segneranno in Napoli-Palermo, e così dopo le 11 segnate ieri, ecco quelle delle sei partite di oggi.
Reti molto importanti, come quelle del Bologna che servono a tenere lontane le paure legate alla penalizzazione in classifica, le due di Crespo, che nonostante l’età continua a segnare come se fosse un ragazzino, o quella di Mutu, che dopo i guai con la commissione antidoping (e non solo con quella) torna a segnare e a far sorridere chi gli ha dato fiducia. A voi le reti e le azioni migliori della quindicesima giornata.
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