Roma-Manchester: l’ironia della stampa inglese

Ancora Roma-Manchester sulle pagine di Calciopro. Ci scuseranno i tifosi romanisti continuamente assillati da un ricordo che vorrebbero al più presto cancellare, ma la sida di martedì sera all’Olimpico ha catalizzato l’interesse generale, trovando ampio spazio sugli organi di informazione.

E se in Italia la stampa ha sottolineato la grandezza della squadra di Ferguson, di fronte ad una Roma che non ha affatto sfigurato, i tabloid inglesi si sono lanciati in grida di osanna, non senza una vena ironica, proponendo titoli che la dicono lunga sullo stapotere dimostrato dai Red Devils.

Cristiano Ronaldo su tutti, ovviamente, visto l’ottimo momento di forma sia in Premier che in Europa. E anche martedì ha dato l’ennesima lezione di calcio, confermando la convinzione di chi lo vede come il miglior giocatore del mondo in questo momento. I titoli sono tutti per lui, autore della 36esima rete in questa stagione.

Roma-Manchester per dimenticare il 7-1

Grande giornata per la Roma e per i tifosi romanisti, chiamati ad assistere al replay della gara dello scorso anno contro il Manchester United. Ricordi che fanno tremare le gambe e che vorrebbero essere messi in un angolo della mente, per non essere più tirati fuori.

In sede di sorteggio ci si auspicava qualunque altra avversaria per questi quarti di finale, ma non loro, non i Red Devils, che solo a nominarli fanno paura. E non solo perché in questo momento sono probabilmente la squadra più forte del mondo, ma proprio per il ricordo di ciò che accadde quel tragico (sportivamente parlando, s’intende) 10 aprile, quando la squadra di Sir Alex Ferguson rifilò sette reti ai giallorossi, rispedendoli a Roma umiliati.

La sorte invece si è accanita ed ha scelto per stasera lo stesso avversario, che è ancora più in forma della scorsa primavera e spera di ripetere l’impresa (magari non con 7 gol, ma con uno in più degli avversari) per passare il turno. E come se non bastasse, Spalletti si ritoverà a dover sostituire uno dei pochi insostituibili della sua formazione, l’unico in grado di poter cambiare il corso della gara con una delle sue magie, Francesco Totti.

Agostino Di Bartolomei: Il Capitano

Forte fisicamente, centrocampista roccioso, come si diceva all’epoca, con una visione di gioco fuori dal comune, un tiro potente e preciso ed un lancio che qualcuno definì “da architetto”: questo era Agostino Di Bartolomei, non un capitano, ma “il Capitano”, colui che meglio seppe interpretare il ruolo di leader in campo e fuori nella Roma degli anni ’70-’80.

Pochi come lui nel calcio, il suo nome viene accostato spesso a quello di Gaetano Scirea, altro esempio di correttezza e lealtà sportiva, di amore per la professione e senso del dovere.

Agostino nasce e cresce nella Roma povera, quella dei quartieri e della periferia degradata, ma l’amore per il calcio non ha bisogno di grandi palcoscenici per venire espresso ed il campo dell’oratorio è perfetto per mettere in mostra le doti del giovane talento. Poi arriveranno le giovanili della Roma, la conquista del Campionato Primavera e l’esordio, appena diciassettenne, in prima squadra, con quella maglia a cui ha regalato i migliori anni della sua vita, non venendo ripagato come avrebbe meritato (almeno da parte della società).

Vieri alla Roma? Perchè no!

Si parla tanto di Ronaldinho, Amauri, Messi e Cristiano Ronaldo, ma il prossimo colpo (anzi colpaccio) del mercato potrebbe portare un nome italiano, quello di Christian Vieri. Il Bobone nazionale

Cristiano Ronaldo: un matador Simply the Best

Cristiano Ronaldo in versione matador? Fuoco e fiamme dalle bocche degli animalisti, che da anni si battono per l’abolizione della corrida e non hanno certo gradito la partecipazione del talento portoghese alla campagna pubblicitaria della Fuji Xerox. Come potete vedere dal video, infatti, Ronaldo mostra il suo vasto repertorio al centro di un’arena, di fronte ad un toro che cerca inutilmente di rubargli il pallone.

La divertente scenetta non è stata gradita dagli amanti degli animali per il richiamo palese alla corrida , che ogni anno vede soccombere centinaia di innocenti bovini. Per placare le polemiche la Fuji Xerox ha dovuto mostrare un secondo filmato con la registrazione originale dello spot, girato completamente in studio, dove al posto del toro c’era un signore in calzamaglia verde e corna finte a fare da sparring-partner al campione.

Nessun animale deriso, dunque, ma una semplice ricostruzione al computer molto verosimile, in cui l’unica realtà è la classe infinita del numero 7 del Manchester United, che negli ultimi tempi sembra non poter fare a meno di essere al centro dell’attenzione. Non solo spot per lui, ma anche record battuti a suon di gol, per entrare nella leggenda del calcio inglese.

Lazio-Inter 4-2: la partita del secolo secondo gli interisti!

La partita del secolo? Secondo i tifosi interisti è Lazio-Inter 4-2 del famigerato 5 maggio 2002 (almeno fino a ieri, perché stamattina la classifica è magicamente cambiata)! Sembra strano eppure sul sito cento.inter.it, creato appositamente dalla società nell’anno del centenario, è proprio quella la gara più votata. Uno scherzo di cattivo gusto dei tifosi avversari, magari invidiosi del primo posto attuale in classifica? Probabilmente si, visto che la partita in questione è destinata si ad essere ricordata, ma non dagli interisti, che in quell’occasione vissero una delle pagine più tristi della loro storia.

Era l’ultima giornata del campionato numero cento e l’Inter si apprestava a vincere lo scudetto, dopo 13 anni di astinenza. Le premesse per la festa finale c’erano tutte e mancava solo l’ostacolo Lazio per salire sul tetto d’Italia. La classifica recitava Inter 69, Juventus 68, Roma 67, ma le insiguitrici non preoccupavano i nerazzurri, forti del vantaggio (seppur esiguo) e dell’ambiente favorevole trovato in quel di Roma.

I tifosi laziali erano apertamente schierati per la squadra di Hector Cuper e poco importava se con una sconfitta la Lazio avrebbe dovuto rinunciare all’accesso in Coppa Uefa: quello che contava era non veder vincere di nuovo la Juventus e impedire che la Roma si qualificasse per la Champions League. Quel giorno l’Olimpico era vestito di nerazzurro, le due tifoserie erano gemellate e pronte a festeggiare insieme la vittoria dell’Inter.

La Roma diventa “americana”?

Che il calcio sia un business non lo scopriamo certo oggi, ma che una squadra italiana possa suscitare l’interesse di un grande magnate americano è storia abbastanza recente. I diretti interessati smentiscono (toh, che novità!), ma sembra che l’affare che porterà al cambio di proprietà in casa Roma sia molto più che una semplice voce di corridoio.

Domenica scorsa, in un breve comunicato, la società faceva sapere di non aver ricevuto alcuna offerta per l’acquisizione del pacchetto azionario, ma negli affari, si sa, è necessaria sempre una buona dose di scaramanzia. Del resto la famiglia Sensi per bocca dell’amministratore delegato, Rossella, ha sempre mostrato una certa allergia al discorso “cessione del gioiello di famiglia”.

Ma le voci si rincorrono e non si tratta più di un’idea campata in aria, ma di un’offerta precisa, che sta per essere messa sul tavolo della società giallorossa: 250 milioni di euro per rilevare la società ed un programma che prevede la costruzione di uno stadio di proprietà, lo sfruttamento del marchio Roma a livello mondiale e l’adeguamento della rosa in vista di un futuro ad altissimo livello.

Sorteggio di Champions League: la Roma spera

Ci siamo. Tra qualche ora la Roma conoscerà i suoi prossimi avversari per i quarti di finale di Champions League. Fino a qualche settimana fa, nessuno si sarebbe aspettato di trovare la squadra di Spalletti tra le otto migliori formazioni del calcio europeo, non perché priva di mezzi per puntare in alto, ma perché il destino le aveva riservato un sorteggio proibitivo, mettendole di fronte il Real Madrid.

Tra le squadre italiane arrivate agli ottavi sembrava la meno accreditata a passare il turno, e invece eccoci qui a raccontare la storia di Milan ed Inter fatte fuori dalle compagini inglesi e della Roma che ha matato il Real.

Ed ora avanti i prossimi, sperando che stavolta l’urna sia benevola e non riservi il peggio, perché se è vero che per vincere la coppa, bisogna pur superare tutti gli ostacoli, è vero anche che, trovarsi di fronte un Manchester o uno Schalke 04, non è esattamente la stessa cosa.

Torna il “Derby del Sole” al San Paolo: Napoli e Roma le squadre del momento

Napoli, 15.30: dopo sette lunghi anni di attesa, il San Paolo riabbraccia il “Derby del Sole”. La sfida numero 122 (da quando il campionato è composto dal girone unico) non poteva capitare in un momento migliore per Roma e Napoli: i giallorossi sono reduci dalla conquista dei quarti di finale di Champions League ai danni dei galattici di Madrid, mentre il Napoli ha saputo infliggere alla capolista Inter la prima sconfitta del campionato (riaperto proprio a vantaggio degli uomini di Spalletti).
Ma a prescindere dal momento di grazia delle due compagini, quella del San Paolo sarebbe stata comunque una sfida dalle tinte forti: in Napoli-Roma si intrecciano storie di ex e clamorosi colpi di mercato falliti per un soffio, scambi di panchine e incontri mozzafiato, senza dimenticare la vicenda di un gemellaggio sfociato in un acerrima rivalità.