Campionato chiuso? Lo predichiamo da mesi, di fronte ad una capolista che non perde il passo e, quando lo fa, ha la fortuna di veder crollare anche le sue avversarie. La Juve però continua a crederci, checché ne dica Ranieri, sempe più fermo nel suo proposito iniziale, “migliorare il terzo posto della scorsa stagione”.
Dall’altra parte della barricata troviamo un Mourinho che dice di dormire sonni tranquilli, perché alla sua squadra mancano “solo” 23 punti per raggiungere l’obiettivo finale, mentre ai bianconei occorrerebbe vincere tutte le gare da qui alla fine. Sarà, ma intanto la Juve continua a correre e nessuno può impedirle di crederci fino in fondo, sebbene l’impresa sia di quelle ardue.
Ne è dimostrazione la gara di ieri sera contro la Roma, un poker pulito (doppio Iaquinta, Mellberg e Nedved), per una volta senza contestazioni, quasi a voler emulare la diretta avversaria (0-4 nel girone di andata). Vero è che i giallorossi erano in formazione d’emergenza (tanto per cambiare), ma quattro gol tolgono ogni dubbio sulla voglia di rincorsa della Vecchia Signora.