Roma: Adriano sulla via del Corinthians

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Dopo Ronaldo, il Corinthians potrebbe ingaggiare l’altro ex brasiliano dell’Inter, Adriano. Ormai relegato ai margini della Roma, l’ex Imperatore si è reso conto che il suo sogno di poter tornare da protagonista in Europa era in realtà soltanto un’illusione, e così potrebbe presto tornare in Brasile, forse già a gennaio.

La punta verdeoro nel campionato sudamericano con la maglia del Flamengo aveva fatto molto bene, vincendo il campionato e guadagnando il titolo di capocannoniere, ma lo stesso non è successo in Italia, visto che viene utilizzato solo quando il campo è pesante come quello di Verona, dove i suoi chili possono servire più della tecnica di Vucinic o Totti.

Tutti pazzi per Menez

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Menez? Una bella soddisfazione, ci avevano detto che avevamo sbagliato con lui, e invece negli ultimi due anni è cresciuto molto. E’ un grande campione e grazie mille a lui e a chi ci ha sostenuto.

Queste parole vengono dalla – ancora per poco – presidentessa della Roma calcio, Rosella Sensi, e sicuramente faranno piacere a Jérémy Menez.

Dopo due stagioni tra molti bassi e pochi alti sta iniziando a dimostrare il suo valore, con una prestazione maiuscola nella partita con l’Udinese – condita da un gol -, e una partita da applausi con il Bari, segnata da una standing ovation al momento della sua sostituzione al 89° minuto – e per Menez il meglio deve ancora arrivare, visto che dice di essere solo al 60-70%.

Cessione Roma: siamo in dirittura di arrivo

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All’inizio di ottobre è partito il processo che porterà alla vendita dell’A.S. Roma – ve ne avevamo parlato in questo post.
Della dozzina di investitori che si sono rivelati interessati all’acquisto della squadra, oggi sembra che ne siano rimasti solo quattro: sarebbero Giampaolo Angelucci, Edoardo Longarini, Aabar, il fondo sovrano dell’emiro dell’Abu Dhabi e un gruppo americano. Ho scritto gruppo ma in realtà non si sa se si tratti di persona fisica, fondo o cordata di imprenditori e sembra che sia rappresentata dallo studio Tonucci – anche se gli avvocati che ne fanno parte non hanno mai né confermato né smentito le indiscrezioni.

Il personaggio più folcloristico del quartetto è Edoardo Longarini. Chiamato Al Cafone per i modi spicci e poco signorili, ha guidato l’Ancona nei primi anni Novanta, centrando la serie A e una storica finale di Coppa Italia persa contro la Sampdoria. Il suo ritorno nel mondo del calcio risale al 2005 con l’acquisto della Ternana. Durante la sua presidenza il club è finito di nuovo in C1, ed ha raggiunto al massimo la sesta posizione nell’attuale Prima divisione.

Adriano strizza l’occhio al Corinthians

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Adriano lancia messaggi alla Roma – e indirettamente al Corinthians – attraverso un’intervista rilasciata al giornale brasiliano Extra. Al telefono si è lamentato per lo scarso utilizzo – finora ha totalizzato quattro apparizioni tra Champions e campionato, e mai dall’inizio – dovuto anche ad alcuni infortuni che lo hanno tolto spesso di mezzo, e ha puntato il dito contro Ranieri:

Io sto bene, mi sento in forma, e non so perché non gioco. Evidentemente non rientro nei piani dell’allenatore.

Lui che era ritornato perché voleva dimostrare al calcio italiano che era di nuovo l’Imperatore, non può essere soddisfatto:

Gioco troppo poco, e così è impossibile prendere il ritmo. Non ho mai giocato una partita intera finora, e non posso essere contento.

E così sei mesi dopo il suo arrivo, e con un contratto in scadenza nel 2013 – a tre milioni di euro netti all’anno -, inizia a mandare segnali ambivalenti.

La Roma soffierà Kuyt a Benitez?

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Dirk Kuyt è da tempo nelle mire di molti club europei, in particolare dell’Inter, essendo stato il primo nome sulla lista che Benitez ha presentato a Moratti appena ingaggiato. La scorsa estate poi saltò tutto, ufficialmente per le richieste troppo alte del Liverpool, ma in realtà perché, avendo la squadra più forte d’Europa, dopo aver speso tanto Moratti ha preferito non sborsare più un euro.

Ora, come ogni volta che si riapre il mercato da due anni a questa parte, Kuyt è nuovamente con le valigie in mano, e la destinazione pare possa essere Roma, sponda giallorossa. La situazione dalla scorsa estate è cambiata. Il Liverpool ha un incredibile bisogno di soldi, Kuyt non è più considerato come vice-campione del mondo, ma un attaccante come tutti gli altri, ha subìto qualche infortunio di troppo e oggi, dopo 14 giornate di campionato, ha segnato appena due gol. Un po’ poco per un calciatore valutato 20 milioni di euro.

Ranieri: “Ho sbagliato anch’io ma non sono bollito”

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Dopo aver raddrizzato la barca giallorossa, Claudio Ranieri ha concesso una lunga intervista al mensile Rivista Romanista – in edicola dal 19 novembre -, che è diventata l’occasione per rispondere punto su punto a chi l’aveva criticato.

Ammette le sue colpe:

Ho sbagliato anche io

visto che all’inizio della stagione – com’era sotto gli occhi di tutti – qualcosa non andava. In questi casi l’allenatore

deve lavorare di più sulle teste dei suoi giocatori, io evidentemente non l’ho fatto abbastanza.

Ma l’autocritica si ferma qui

Hanno detto che ero bollito, ma avevo ragione io. Ho cercato di sistemare la squadra sugli avversari perché vedevo che le cose non funzionavano come l’anno scorso. Ora va meglio e si vede.

Roma: quasi fatta per Behrami, si apre a Schelotto

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L’atavico problema della Roma sugli esterni potrebbe essere risolto in un colpo solo già a gennaio. I giallorossi, che da tempo avevano trovato un accordo con Valon Behrami, ad un passo dal trasferimento la scorsa estate, potrebbero ingaggiarlo a gennaio.

L’ex laziale, oggi al West Ham, sicuramente lascerà Londra a fine stagione, ma potrebbe farlo con maggiore probabilità a gennaio. In prima fila c’è la Roma, ma il problema sono come al solito i soldi. Gli Hammers vogliono 4 milioni di euro circa, i giallorossi vorrebbero spendere molto meno, o scambiarlo con Doni, Rosi o Okaka.

Juve-Roma: Ranieri vuole vincere

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Neanche il tempo di commentare il posticipo serale dell’undicesima giornata di campionato che già ci ritroviamo proiettati verso uno degli anticipi della dodicesima. E che anticipo, ragazzi! Domani sera all’Olimpico di Torino andrà in scena una delle classicissime del calcio italiano, Juventus-Roma, non determinante ai fini dell’assegnazione del titolo, come lo era qualche anno fa, ma comunque ricca di spunti interessanti.

In panchina sarà guerra di ex, con Delneri attualmente alla guida della Juventus ma giallorosso per 24 partite nella stagione 2004-’05 e soprattutto Ranieri, ora alla guida della Roma ma bianconero dal 2007 al 2009, quando venne esonerato a due giornate dalla fine per far posto a Ciro Ferrara.

Lazio – Roma è già cominciata: Totti contro tutti

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In campo non ci sarà per squalifica, ma Francesco Totti non si perderebbe mai un derby, e per questo ha cominciato a disputarlo al di fuori del campo da gioco. Ovviamente davanti a sé ha trovato un terreno molto fertile. A lanciare la prima frecciatina è Paolo Di Canio, uno dei simboli della Lazio avendo vestito la maglia biancazzurra per tanti anni, il quale ha riaperto una vecchia ferita, quella del derby del 1989, affermando che sarebbe voluto arrivare fin sotto la curva dei tifosi della Roma per esultare del gol che poi decise la gara.

Provocazione colta al volo da Totti, il quale ricorda che Di Canio non può autoproclamarsi simbolo della Lazio avendo giocato con tante altre squadre. Ma uno come l’ex numero 9 laziale non poteva incassare in silenzio e parte all’attacco.

Floccari: rigore nel derby? Lo tira Hernanes

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Era il 18 aprile scorso e sotto il Cupolone andava in scena la stracittadina. La Roma era lanciata all’inseguimento dell’Inter, mentre la Lazio viveva una stagione di dolori e proprio in quei giorni vedeva da vicino la possibilità della discesa nella serie cadetta. Ma, come spesso accade nei derby, non è detto che squadra favorita riesca ad avere la meglio e capitava che alla fine del primo tempo la Lazio fosse in vantaggio.

A inizio ripresa, poi, gli uomini di Reja potevano contare sul calcio di rigore che poteva scrivere la parola fine sui sogni giallorossi. Sul dischetto si presentava Sergio Floccari, ma il suo tiro non ebbe fortuna e la Lazio – demoralizzata – finì per perdere quella gara.