Roma, il piano degli americani: Ancelotti in panchina e grandi acquisti

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Manca solo l’ufficialità, ma ormai appare certo che la Roma passerà a breve in mano agli americani. L’offerta, che dovrebbe aggirarsi intorno ai 120 milioni di euro complessivi, sembra l’unica concreta, anche perché gli arabi si sono volatilizzati ed Angelucci, nonostante la volontà di molti di lasciare la squadra ad un presidente italiano, non sembra poter competere con la cordata a stelle e strisce.

Secondo le ultime indiscrezioni entro 2-3 settimane dovrebbe venire tutto formalizzato, e così cominciano a trapelare le prime linee guida della Roma che sarà dalla stagione 2011/2012. In primis, il cambio di panchina. Di Benedetto aveva già affermato che alla guida della sua squadra voleva un nome altisonante, e nella cerchia ristretta delle opzioni, il più probabile è quello di Ancelotti, un passato a difendere il centrocampo giallorosso, e che sembra sempre più alla fine della sua avventura al Chelsea.

Ufficiale: gli americani sbarcano a Roma

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Per il calcio italiano potrebbe rappresentare un cambiamento epocale. Per la prima volta potrebbe entrare nel calcio italiano un gruppo straniero. Oggi c’è stato un incontro che ha coinvolto i vertici di Unicredit, l’advisor che si occupa della vendita del club – Rothschild – e Rosella Sensi.

Il fine dell’incontro era evidente bisognava fare – come recita una nota della Italpetroli – un

esame ed una prima valutazione delle cinque offerte pervenute. Dopo un’approfondita comparazione della documentazione ricevuta.

Roma: presentate 5 offerte, entro venerdì si vende

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Mentre ieri pomeriggio tutte le altre squadre della Serie A si davano da fare per puntellare la propria rosa, l’AS Roma era impegnata in qualcosa di più importante, la cessione della società. Ieri infatti scadevano i termini per la presentazione delle offerte per rilevare le quote azionarie formalmente dalla famiglia Sensi, ma in pratica dall’Unicredit, e c’è stata subito una prima sorpresa: i possibili acquirenti erano 5, non solo tre.

Dati per scontati gli americani del baseball, il romano Angelucci e la cordata araba Aabar di Abu Dhabi, ci sarebbero altre due offerte, una europea, che si dice possa essere francese, l’altra sempre araba. L’Unicredit ha spiegato che, dopo aver valutato le buste, l’annuncio della nuova proprietà verrà dato giovedì o al massimo venerdì, ciò significa che per la prossima partita di campionato i giallorossi avranno seduti sugli spalti i nuovi proprietari.

La cordata Usa interessata alla Roma

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Sulla vendita della Roma, abbiamo già scritto stamattina. Ora ci ritorniamo su per chiarire il quadro del viaggio negli Stati Uniti degli uomini Unicredit per la vendita dalla Roma. Non siamo ancora alle battute finali, cioè i rappresentanti Unicredit non sarebbero negli Stati Uniti per trattare la vendita del club, ma solo per concordare l’offerta vincolante che la cordata statunitense dovrebbe presentare entro il 31 gennaio – come gli altri due concorrenti in gara, il fondo Aabar e la famiglia Angelucci.

Si incominciano anche a fare i nomi della – finora – fantomatica cordata USA. A capo dovrebbe esserci Thomas Richard Di Benedetto, nato a Boston nel 1950 da una famiglia di origine campane, fa parte della compagine azionaria di diversa società che operano nel campo sportivo, ma anche nel campo dell’informatica, delle nuove tecnologie, che hanno sviluppato – tra le altre – partnership con colossi come Nike e Cisco per sviluppare strategie legate allo sport.

Roma ad un passo dagli americani

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A breve la bandiera italiana nella sede della Roma potrebbe essere affiancata da quella a Stelle e Strisce. Secondo gli advisor Rotschild che stanno portando a termine la cessione della società capitolina, è la cordata americana quella con l’offerta più seria in mano. Non fa nulla se per la prima volta nella sua storia la Roma non avrà un presidente italiano, nell’era del fair play finanziario sono i soldi quello che contano, e a quanto pare gli statunitensi offrono più garanzie.

E’ il progetto a convincere. La cordata che ha già, tra i vari imprenditori, gente che di sport ne capisce dato che possono portare “in dote” una squadra di baseball, ha chiaro in mente cosa fare: rilanciare nel mondo il marchio giallorosso, rendendo la Roma quel simbolo del calcio-spettacolo che sono oggi Barcellona e Real Madrid.

Adriano fermo un mese

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La sponda giallorossa del Tevere è in festa per il 2-1 portato a casa nel derby di ieri seri, ma il risveglio non è poi così lieto, alla luce dell’ennesimo infortunio di Adriano, il terzo da quando ha messo piede nella Capitale. L’attaccante brasiliano nel corso del primo tempo della gara di Coppa Italia è rimasto a terra dopo un contrasto con un avversario, stringendo poi i denti fino al termine della frazione.

Nella giornata di oggi, poi, gli accertamenti e la diagnosi non proprio felice per l’Imperatore: frattura della testa omerale destra, disinserzione parziale del cercine glenoideo anteriore e lesione del legamento gleno-omerale inferiore. Tanti paroloni medici messi insieme, che in termini però vogliono significare una sola cosa: Adriano dovrà stare lontano dai rettangoli verdi per almeno un mese.

Vucinic – Roma, scuse e rottura

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Nonostante la vittoria conquistata per il rotto della cuffia sul campo del Cesena, nonostante la buona posizione di classifica, si respira aria di tensione in casa Roma, dove i pezzi da novanta non fanno altro che lamentarsi per questa o quella decisione dell’allenatore. Qualche giorno fa era stato capitan Totti a mostrare il malcontento nei confronti dell’allenatore, mentre stavolta è il turno di Vucinic, sostituito ieri ad una manciata di minuti dalla fine della gara ed arrabbiato al punto da prendere a calci la borsa dell’acqua, infischiandosene dell’allenatore che lo attendeva a bordo campo.

E non è il solo episodio di reazione dell’attaccante montenegrino, che già un paio di giorni prima aveva preso a parolacce mister Ranieri sul campo di allenamento, prima di tornare a scusarsi a mente fredda. E le scuse sono arrivate anche nella giornata di oggi, allorché Mirko Vucinic si è reso conto di non aver offerto uno spettacolo degno di un professionista. Scuse accettate dalla dirigenza? Sì, ma solo a tempo determinato, visto che il bomber sembra non rientrare più nei piani della Roma.

Le Wags: Ilary Blasi

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Ilary Blasi fa il suo ingresso nel mondo della televisione quando ha solo 3 anni, visto che gira alcuni spot pubblicitari, tra cui uno per l’olio Cuore insieme ai suoi genitori.

A cinque anni fa il suo debutto al cinema con un piccolo ruolo nel film David e David – la regia è di Giorgio Capitani -, mentre un anno dopo è impegnata sul set di Da grande – il protagonista è Renato Pozzetto mentre la regia è di Franco Amurri. negli anni successivi gira Vizio di vivere – per la regia di Dino RisiFiori di zucca e La dolce casa degli orrori – quest’ultimo film è diretto da uno dei maestri del nostro cinema di serie B: Lucio Fulci.

A che punto è la vendita della Roma?

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Ettore Viola – il figlio del compianto presidente giallorosso Dino – ha parlato della cessione della Roma Calcio durante la trasmissione 1927. Secondo questa fonte sul tavolo di Unicredit sarebbe arrivata solo un’offerta concreta, quella della Tosinvest Spa – per chi non la conosce si tratta della finanziaria della famiglia Angelucci – mentre altri imprenditori romani

una volta letti i conti sono scappati. Ci sono troppe cose poco chiare: il contratto di Trigoria, quello di alcuni dirigenti, e la faccenda del marchio.

Visto che una vera asta non c’è mai stata, la proposta di questa famiglia romana, a capo di un gruppo di 500 milioni di euro, sarebbe al ribasso – 110 milioni di euro mentre Unicredit ne vorrebbe come minimo una quarantina in più -, anche perché come dice Ettore Viola

più si risparmia con Unicredit, più si potrà investire sul rafforzamento tecnico della squadra.

Totti – Ranieri, tregua armata

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Ultima giornata del girone di andata. La Roma perde per 2-1 sul campo della Samp quando mancano pochi minuti al fischio finale. Francesco Totti viene gettato nella mischia, nella speranza che possa trovare un colpo dei suoi, uno di quei colpi che risolvono la gara e valgono punti pesanti. Il colpo magico non arriva, la Roma esce beffata da Marassi e la Roma perde la possibilità di agganciare il secondo posto in classifica, mentre il capitano mostra tutte le proprie perplessità riguardo al cambio tardivo.

La società vuole un chiarimento, l’allenatore vuole un chiarimento ed il numero 10 si presenta a Trigoria per mettere le carte in tavola e liberarsi di qualche sassolino. Alla fine la situazione sembra risolta, ma Francesco Totti ha ancora qualcosa da aggiungere a margine dell’incontro e lo fa a mezzo tv, davanti ai microfoni di Sky:

Un po’ mi è dispiaciuto entrare a quattro minuti dalla fine, come se perdessimo tempo… Io accetto tutto comunque, sono totalmente a disposizione della società e del mister. Oggi ho parlato prima con Conti, Montali e Pradè, poi con Ranieri. Abbiamo discusso di quello che è successo e quello che succederà.

Adriano: a Roma fino al 2013

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Stava per trasformarsi in un caso, l’ennesimo caso creato da un giocatore nato Imperatore e trasformatosi nel giro di qualche anno nell’ultimo dei plebei. La sua ultima esperienza italiana – con la magia dell’Inter – è stata tragicomica e si è conclusa con una sceneggiata degna del miglior regista napoletano. Alla fine della fiera Adriano voleva solo restare in Brasile, vicino alla sua famiglia, agli amici di sempre, al clima di casa.

Poi è arrivata l’offerta della Roma e lui non ha saputo resistere alla tentazione di tornare a giocare nel palcoscenico che conta, per di più in una città “calda” come Roma, sostenuto da una tifoseria che riesce a farti sentire un vero Imperatore. Di occasioni per mettersi in mostra ne ha avute ben poche, causa la forma fisica non proprio eccellente, e allora ecco ricominciare i capricci, la solita scusa dei problemi burocratici che lo bloccavano al ritorno dalle vacanze natalizie ed una dichiarazione ad un sito brasiliano che lasciava poco spazio ai dubbi:

Potete preparare la birra: torno al Flamengo in giugno.

Amichevoli: Milan ok, Roma ko

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La pausa natalizia sta per terminare ed è già ora di prepararsi in vista ripresa del campionato. Tutte le compagini di serie A sono ormai tornate al lavoro, con allenamenti e test più o meno impegnativi per verificare la tenuta atletica dopo le grandi abbuffate di fine anno. La capolista Milan ha scelto Dubai per ricaricare le batterie, in attesa di rituffarsi nel campionato il prossimo giovedì (sarà ospite dell’insidioso Cagliari), e proprio oggi ha avuto modo di testare la condizione dei giocatori nella sfida amichevole contro l’Al Ahli, squadra dell’ex capitano della nazionale italiana Fabio Cannavaro.

Visto il clima amichevole della gara, Allegri non ha schierato la miglior formazione possibile, dando spazio anche a coloro che solitamente vedono il rettangolo verde dalla panchina o dalla tribuna. Nonostante ciò, il Milan ha dimostrato sul campo il miglior tasso tecnico rispetto alla compagine araba, conquistando alla fine la vittoria per 2-1.