La Juve risorge nel derby, il Siena raccoglie solo un punto

Si conclude la settimana della riscossa in casa Juve, dopo le due debacle consecutive con Palermo e Napoli che avevano fatto gridare alla crisi. Qualche giorno fa, commentando l’impresa in Champions League contro il Real Madrid, avevamo detto che la Juve c’è, nonostante tutto.

E Ieri sera lo ha confermato ancora una volta, in una gara che poteva risultare insidiosa, viste le tante assenze e la voglia di rivalsa del Torino.

Così non è stato ed ora Ranieri si gode il suo momento di gloria, dopo le tante voci che lo davano con la valigia in mano, se avesse sbagliato i due appuntamenti clou di questo inizio stagione. Vittoria in Champions, vittoria nel derby e detrattori zittiti, almeno per ora.

L’Inter vola, il Catania sogna, la Lazio frena

Cinque minuti: tanto è bastato a Zlatan ibrahimovic per dimostrare che, se non è proprio da Pallone d’oro, poco ci manca. Fuga sulla destra e pallone a scavalcare un Doni che poteva solo sperare nell’imprecisione dello svedese. Roma-Inter è cominciata così ed è finita con quattro sveglie in pieno volto per una Roma che ha recuperato Totti, ma non il gioco spumeggiante degli ultimi anni. Ibra ha fatto il buono ed il cattivo tempo tra le maglie della difesa giallorossa, andando in gol anche ad inizio ripresa.

Poi ci ha pensato l’ex laziale Stankovic a portare a tre le reti dei nerazzurri, prima del poker finale calato da Obinna. L’Inter ha così ripreso il comando solitario della classifica, mettendo a nudo ancora una volta i problemi della squadra di Spalletti, alla quarta sconfitta in sette gare.

Problemi anche sull’altra sponda del Tevere con la Lazio che ha interotto la striscia positiva, andando a beccarsi tre pappine da un Bologna a secco da ben 5 giornate. Stavolta il mattatore si chiama Marco Di Vaio, autore di un’ottima prova e di una doppietta nel 3-1 finale.

Napoli e Fiorentina in festa. Juve in crisi profonda!

Doveva essere la serata del riscatto bianconero, dopo le ultime deludenti prestazioni sia in campionato che in Champions League. In settimana la squadra si era stretta intorno al suo tecnico (un po’ forzatamente, a dire il vero) per tentare di salvare il salvabile in una stagione che non è nata sotto la stella migliore. Doveva essere, ma così non è stato.

La notte si è tinta di azzurro, quell’azzurro che non risplendeva così in alto da secoli e che qualche tempo fa ha finito addirittuta per illuminare il cielo della serie C. Napoli sogna e ne ha ben donde, perché fino alle cinque (minuto più minuto meno) di questo pomeriggio sarà la regina d’Italia, alla faccia delle “grandi sorelle” costrette a rincorrere.

Sette partite, sedici punti, gli ultimi tre dei quali conquistati contro l’armata bianconera, scesa al San Paolo combattiva più che mai (almeno nelle intenzioni). E’ un Napoli forte quello messo insieme da De Laurentiis, uno dei pochi presidenti ad aver mantenuto le promesse fatte. E’ un Napoli che corre e lotta, anche quando la sorte sembra accanirsi contro.

Serie A: tre in vetta prima della sosta

Sesta giornata di campionato ricca di colpi di scena e di risultati tutt’altro che scontati. Poteva essere la giornata del Napoli, che dopo la delusione rimediata in Coppa, aveva l’opportunità di tornare al comando della classifica a 17 anni dalla sua ultima volta. Poteva essere la giornata del Catania capolista, seppur in compagnia di Lazio, Inter e Udinese. Poteva essere la giornata del riscatto juventino dopo tre pareggi consecutivi tra campionato e Champions League. E poteva essere la giornata del Milan, chiamato ad avvicinare la vetta della classifica.

Già, poteva essere, ma così non è stato. Il Napoli era partito bene in quel di Genova, andando in rete con Lavezzi quando la lancetta dell’orologio non aveva ancora compiuto il suo primo giro. ma al termine di una partita emozionante è stato il Genoa ad uscire con i tre punti in tasca. Niente primato per il Napoli e liguri che salgono a 9 punti.

Raggiunge invece la vetta della classifica l’Udinese, grazie ad un Quagliarella in stato di grazia, che mette a segno una doppietta e piega un Torino sempre più in difficoltà.

L’inter riprende la corsa, la Lazio frena

Poteva essere una buona occasione per consolidare il primato solitario in classifica, ma quando si sbaglia così tanto e ci si trova di fronte ad una squadra ben messa in campo e per nulla intenzionata a fare solo sparring partner, è già molto se si riesce a mettere in cantiere un punticino.

La Lazio vista ieri nell’anticipo contro il Lecce ha creato tanto sin dall’avvio di gara, decisa a mettere subito in discesa la partita. Ma proprio quando ci si aspettava un gol del duo delle meraviglie Zarate-Pandev, arrivava inattesa la rete del Lecce con Tiribocchi che infilava di testa su assist di Polenghi. A quel punto la Lazio ha cercato di osare maggiormente, pur rischiando di prendere il secondo gol prima della fine del tempo.

Nella ripresa ancora biancazzurri in avanti alla ricerca del pareggio. Molte le occasioni create e sbagliate dagli uomini di Delio Rossi, che nonostante le sostituzioni effettuate non riusciva a trovare qualcuno capace di buttarla dentro. La svolta al 38′ della ripresa, quando Simone Inzaghi veniva buttato nella mischia per tentare il tutto per tutto.  E, proprio quando eravamo pronti a registrare la seconda sconfitta della Lazio in campionato, arrivava la zampata vincente del nuovo entrato.