Ruud Van Nistlerooy si esibisce nel gesto dell’ombrello

C’è chi festeggia un gol allargando le braccia, chi correndo sotto la curva, chi ancora buttandosi a terra sommerso dai compagni, chi bacia la fede e chi alza le braccia al cielo, per ringraziare qualcuno lassù.

E c’è anche chi come Ruud Van Nistlerooy sfoga tutta la sua rabbia esibendosi nel gesto dell’ombrello. A sua parziale discolpa diciamo che non è il suo modo abituale di festeggiare una rete, ma è comunque una scena che non si vorrebbe vedere su un campo di calcio.

Il fattaccio risale all’ultima giornata di campionato, quando il Real Madrid ha battuto il Saragozza per 2-0 in una gara sofferta, quanto opaca. Interrogato sul motivo di tale gesto offensivo, Ruud si è difeso, affermando che gli è venuto naturale e che non voleva offendere nessuno.

Joseph Blatter: “Troppi calciatori stranieri”. Fine di un’ identità nazionale?

Alla fine, anche Joseph Blatter lo ha dovuto ammettere: “Serve un limite agli stranieri“.

Dopo aver assistito all’ultima partita tra Juventus ed Inter (nelle cui fila non vi era alcun giocatore italiano e solo 3 comunitari), il n.1 della Fifa si è finalmente convinto che sono necessarie nuove regole per ridare spazio ai calciatori locali, limitando il numero di stranieri per squadra ad un massimo di 5.

Questa invasione di calciatori, prelevati a basso costo dai 5 continenti su segnalazione di sedicenti talent-scout, sicuramente non ha giovato alla crescita ed alla maturazione calcistica dei nostri giovani provenienti dai vivai; infatti, spesso e malvolentieri, questi ultimi sono stati “parcheggiati” in categorie inferiori per far spazio a presunti fenomeni dal nome impronunciabile.