Mario Balotelli: “Sono immaturo, lasciatemi crescere”

Mezzi straordinari, potenziale campione sin da quando aveva 17 anni, ma una fragilità comportamentale, che spesso lo ha portato in prima pagina per colpi di testa messi in mostra in campo e fuori. Mario Balotelli, croce e delizia per tutti gli allenatori che lo hanno avuto in squadra, sia nei club che in nazionale. Balotelli l’immaturo, Balotelli l’arrogante, Balotelli che non vuole decidersi a mettere la testa a posto. Supermario ammette che c’è del vero nelle parole di chi lo invita a comportarsi da uomo, ma chiede tempo per maturare in santa pace, come tutti i ventenni del mondo.

Mancini: “Balotelli è il migliore, ma deve cambiare”

Non è stato convocato per l’amichevole della nazionale italiana contro gli Usa, ma il il nome di Mario Balotelli è risuonato spesso nella sala stampa di Marassi, dove Cesare Prandelli ha più volte ripetuto che l’attaccante del Manchester City deve dare segni di cambiamento, se vuole sperare nella convocazione ai prossimi Europei. Sulla stessa linea di pensiero si pone Roberto Mancini, allenatore dei Citizens, stanco dei continui colpi di testa di Supermario sia in campo che fuori.

Tevez racconta la sua verità (ed è pronto a tornare in campo)

Segnali di pace in casa Manchester City, dove Roberto Mancini tende la mano a Carlos Tevez, ricevendo dall’altra parte messaggi di distensione. L’Apache è pronto a tornare a giocare con la maglia dei Citizens, ma prima vuole fornire la propria versione dei fatti sul rifiuto di entrare in campo nella gara di Champions contro il Bayern Monaco:

Mi ero scaldato nel primo tempo ed ero pronto per la ripresa, ma Mancini ha tolto Edin Dzeko e lo ha rimpiazzato con Nigel de Jong: è stata una sostituzione difensiva, io non l’ho capita. E Dzeko ha avuto da ridire con Mancini. Io mi sono seduto, il manager era nervoso per la discussione con Dzeko: si è girato verso di me e mi ha chiesto di riprendere il riscaldamento. A quel punto, mi ha detto di tutto. Non so perché l’ha fatto, io ero tranquillo. Non mi sono mai rifiutato di giocare, ma il club alla fine mi ha multato. La società ha difeso il manager.

Carlos Tevez torna a giocare con il City?

Per settimane è stato il nome più gettonato del calciomercato invernale, destinato a vestire la maglia del Milan, dell’Inter o del Paris Saint Germain. Ma alla fine della fiera Carlos Tevez non si è mosso da Manchester, nonostante le minacce di trascinare il City in tribunale. Qualche tempo fa si è parlato addirittura di un possibile ritiro dell’Apache, ma ora la situazione potrebbe cambiare, stando almeno alle ultime dichiarazioni di Roberto Mancini, che riaprono di fatto le porte all’attaccante argentino.

Tevez potrebbe ritirarsi?

Qualche tempo fa Carlos Tevez, molto prima del litigio con Mancini e dei problemi di mercato di gennaio, aveva annunciato che si sarebbe ritirato dal calcio giocato a 28 anni. Nessuno gli ha creduto, ma ora pare che ci stia pensando sul serio. I 28 anni li compirà fra 3 giorni, e la sua situazione calcistica non è che sia delle migliori.

I rapporti con il Manchester City ormai sono ai minimi storici, con il club che non lo ha lasciato partire per Milano e le minacce di denunce e controdenunce. Lui ora è tornato in Inghilterra ed ha ripreso ad allenarsi, ma è stato messo fuori squadra e probabilmente non giocherà nemmeno un minuto fino alla fine del campionato.

Premier League, City sconfitto si fa raggiungere in vetta dallo United

Mario Balotelli è out per la squalifica, e la sua assenza si sente eccome. Il Manchester City non è così incisivo in attacco e se non entrano le bordate da fuori di Nasri, è difficile avere la meglio di una difesa chiusa come quella dell’Everton. Capita così che in una partita in cui la stella è un invasore di campo che, per protestare contro la Ryanair si ammanetta ad un palo, a passare sia proprio la squadra di Liverpool grazie ad un tiro imparabile di Gibbs, per cui la gara contro il City è una sorta di derby dato che è cresciuto nello United.

Di questa sconfitta ne approfitta ovviamente l’altra squadra di Manchester che, nonostante le tante assenze, passa contro lo Stoke. Ancora una volta il protagonista è Paul Scholes che dall’alto dei suoi 37 anni continua ad insegnare calcio a chi ha quasi 20 anni meno di lui. E non fa nulla che la vittoria per 2-0 arrivi grazie a due rigori, l’importante è che il City venga agganciato in vetta a quota 54.

Premier League, Balotelli rischia un mese di squalifica, il procuratore minaccia di portarlo via

E’ un fiume in piena Mino Raiola dopo il deferimento del suo assistito, Mario Balotelli, alla commissione disciplinare della FA (Football Association), anticamera delle probabili 4 giornate di squalifica. L’accusa risale alla partita di domenica scorsa quando Supermario, entrato a metà ripresa, avrebbe rifilato un calcio ad un avversario a terra. L’arbitro, l’internazionale Webb, era lì a due passi e non ha preso provvedimenti, cosa che ha fatto infuriare Redknapp, l’allenatore del Tottenham, che ha detto che per questo gesto Balotelli sarebbe dovuto essere espulso.

La rabbia del coach degli Spurs sta anche nel fatto che qualche minuto dopo Balotelli si è procurato ed ha trasformato il rigore che ha dato la vittoria al Manchester City, fatto sta che ora la commissione disciplinare ha preso in esame l’episodio perché l’arbitro ha dichiarato di non aver visto nulla.

Calcio estero: Scholes riporta in vetta lo United, Real e Barça faticano ma vincono

Si dice che l’Italia sia il Paese con i calciatori più vecchi, ma vedendo l’ultima giornata di Premier League, sembra che questo forse non sia tanto un handicap. Il Manchester United, in attesa del posticipo di stasera del City (che non è detto che vinca visto che è nei posticipi che la squadra di Mancini perde la maggior parte dei punti) si riprende la vetta grazie ad un ragazzino, il giovane Paul Scholes che di anni ne ha 37.

Dato per ritirato ad inizio stagione, la sua assenza tra le file dei Red Devils si è fatta sentire talmente tanto che un paio di settimane fa Ferguson gli ha chiesto di rientrare in squadra. E ieri è arrivato il gol che ha sancito il suo ritorno. Un gol importantissimo visto che la partita contro il Bolton si stava mettendo male. Rooney infatti aveva appena sbagliato un rigore, e lo 0-0 sembrava non doversi sbloccare. Un gol del rosso centrocampista però ha dato il via alla vittoria dato che, nella ripresa, gli avversari sono dovuti uscire dalla loro area ed hanno permesso agli uomini di Ferguson di segnare altri due gol.

Arsenal, dopo Henry torna anche Pires?

Dopo anni ed anni passati a valorizzati giovani talenti, l’Arsenal fa dietrofront e pesca a piene mani nel passato più o meno recente, andando a ripescare vecchie glorie. E allora ecco tornare il figliol profigo Thierry Henrym che dopo l’esperienza con la maglia del Barcellona e quella più recente in USA, torna a calcare il verde terreno dell’Emirates Stadium, siglando anche la rete decisiva nella gara di FA Cup contro il Leeds.

Una scelta azzeccata – per ora – quella del club inglese, che potrebbe ripetersi in futuro con il ritorno di Robert Pires, 62 gol in 189 presenze con la maglia dei Gunners.

Mario Balotelli: “Lascerei Manchester solo per tornare in Italia”

Dice di trovarsi bene in quel di Manchester, ma nei due anni di permanenza in Inghilterra non è riuscito a farsi degli amici ed è per questo – forse – che tornerebbe volentieri in Italia. E’ un Mario Balotelli nostalgico, ma anche disposto ad affrontare temi importanti quello che si presenta di fronte ai taccuini della rivista L’uomo di Vogue:

Ho 21 anni e già da quasi due sono lontano da casa. Mi sono adattato abbastanza bene, nonostante differenze abissali. Ma non ho amici veri, qui. Se dovessi muovermi, ora come ora, sceglierei l’Italia. Giocando in Inghilterra parlo poco, ma se tornassi interverrei su diversi argomenti.

Premier League: il City torna spaziale, suicidio Arsenal

In queste feste, a parte la Coppa del Re, si gioca in gare ufficiali solo in Inghilterra, ed anche se il panettone è risultato pesante per le squadre di Manchester, battute entrambe pochi giorni fa, sembra essere stato smaltito all’inizio del 2012. Almeno questo vale per il City che nel big match contro il Liverpool fa valere la propria freschezza atletica.

I Reds non sono più grandi da qualche anno ormai, ma continuano a puntare sempre sugli stessi giocatori. Scelta sbagliata visto che quelli del City corrono il doppio ed hanno partita facile. Se poi a tutto questo si aggiunge anche la papera di Reina (e non è la prima) che dopo pochi minuti spiana la strada agli avversari, allora la partita diventa a senso unico. Di Aguero il gol che sblocca la partita, con un tiro forte ma centrale che il portiere spagnolo si fa passare da sotto le braccia. Di Touré il 2-0 e di Milner su rigore il terzo gol. Balotelli può gustarsi la vittoria dalla panchina.

Manchester United, Ferguson e Rooney ai ferri corti

Non comincia nel migliore dei modi il 2012 del Manchester United e non solo per l’inattesa sconfitta contro il Blackburn nel giorno di San Silvestro. A risvegliare bruscamente i tifosi dei Red Devils sono le indiscrezioni apparse questa mattina sui tabloid inglesi, secondo le quali ci sarebbe una lotta intestina tra Sir Alex Ferguson e la stella Wayne Rooney, lasciato ieri a riposo apparentemente senza motivo.

E invece ci sono delle precise ragioni dietro l’esclusione dell’attaccante, che ha pagato caro un atto di disubbidienza al baronetto. I fatti risalgono al giorno di Santo Stefano, quando Rooney, Gibson ed Evans avevano deciso di festeggiare la vittoria sul Wigan, organizzando una cena con le rispettive compagne. Il giorno successivo i tre si erano presentati regolarmente all’allenamento, ma si erano lasciati sfuggire dettagli sulla serata, pur sapendo che Ferguson aveva vietato qualunque uscita nel corso delle festività natalizie.

Premier League, crollano Manchester United e Chelsea

Fine d’anno con il botto per due delle pretendenti al titolo in Premier League. Manchester United e Chelsea non regalano soddisfazioni ai propri tifosi, incappando in clamorose sconfitte casalinghe contro avversarie tutto sommato abbordabili.

I Blues collezionano la terza debacle interna, mettendo in serio pericolo la panchina di Villas Boas. E dire che i padroni di casa erano riusciti a portarsi in vantaggio, grazie ad un rigore trasformato da Didier Drogba (al suo 150° gol con la maglia del Chelsea). Ma gli ospiti non mollavano ed alla mezzora riuscivano a siglare la rete del pareggio con Ireland. Sul finale di gara, poi, arrivavano le reti di Petrov e Bent ad affondare definitivamente i Blues.

Premier League, il Manchester United raggiunge il City nel boxing day

La Premier League ragala grande calcio anche nel periodo natalizio, quando il resto del mondo del pallone si ferma per brindare e per concedersi un periodo di vacanza. Nel giorno di Santo Stefano va dunque in scena quello che gli inglesi chiamano boxing day, quest’anno particolarmente ricco di spunti e di risultati sorprendenti.

A far festa al fischio finale delle gare del pomeriggio è il Manchester United, che batte un frastornato Wigan, approfitta del contemporaneo pareggio esterno del City ed affianca i cugini in vetta alla classifica a quota 45.