Ancora un intervento killer. E Possebon ci rimette una gamba

Era il 24 settembre 1983, quando al San Mames di Bilbao risuonava l’urlo di dolore di uno dei più grandi talenti del calcio internazionale di tutti i tempi, aggredito brutalmente (perché di aggressione si trattò) da quello che poi venne ricordato come il macellaio di Bilbao, Andoni Goicoechea (o Goikoetxea, come preferite).  A finire in barella Diego Armando Maradona, la cui carriera rischiò di interrompersi bruscamente a causa di un intervento, che definire assassino è poco.

Sono passati 25 anni esatti da quel giorno maledetto, ma pare che sui campi di calcio non sia cambiato un granché e che il talento dei giocatori sia scarsamente tutelato. Stavolta a farne le spese è il giovane brasiliano del Manchester United, Rodrigo Possebon, rimasto vittima di un’entrataccia da parte di Pogatetz, difensore austriaco in forza al Middlesbrough.

Fortunatamente il talento dei Red Devils non ha riportato fratture, ma non vengono esclusi danni ai legamenti e per ora dovrà restare in osservazione. Pensate che il dolore è stato tale, da obbligare i medici a ricorrere all’uso dell’ossigeno, durante il trasferimento in ospedale.

Premier League: esplode Di Michele, doppietta all’esordio

Il Chelsea fa 85. A tanto ammonta la striscia positiva della squadra di Abramovich davanti al proprio pubblico, una serie di risultati positivi che rischiava di essere interrotta dal coreano Park Ji-Sung, che nel big match dello Stamford Bridge portava in vantaggio il suo Manchester United che avrebbe meritato la vittoria per aver sprecato una quantità impressionante di palloni.

Ma un pò Cech, un pò l’imprecisione, ma alla fine gli sbagli si pagano, e a 9 minuti dal fischio finale Salomon Kalou risolve la gara pareggiando, dopo essere entrato nella ripresa. Si salva quindi l’invidiabile record dei Blues, ma soprattutto il posto in Champions. Il primato adesso spetta all’Arsenal, vittoriosa 1-3 in casa del Bolton, ma il Chelsea mantiene almeno il secondo posto e a distanza di sicurezza i Red Devils (6 punti).

Scolari vuole Cristiano Ronaldo

Chelsea-Manchester United era già di per sè una sfida tra le più accese degli ultimi 20 anni. Non bastava la volata scudetto che le due squadre si contendono ormai da diverse stagioni, lo scorso anno si è aggiunta anche la finale di Champions League, strappata ai rigori dai Red Devils contro il Chelsea dei miliardi.

Già tutto questo sarebbe stato sufficiente a rendere la gara di oggi pomeriggio molto arroventata. Ma forse per Scolari non è sufficiente, dato che mettendo da parte il suo aplomb ha detto senza mezzi termini che lui vuole Cristiano Ronaldo nel suo Chelsea, e che se lui lo vuole, lo avrà.

Premier League: crisi a Manchester, United e City ancora k.o.

Sarà anche pieno di miliardi il Manchester City, ma se poi in campo ci vanno solo i calciatori e non si soldi, alla lunga questi particolari si pagano. Non è bastato quindi il solito Robinho al City per avere la meglio contro il Chelsea, altra squadra che in quanto a cassa non sta certo male, ma che in più può contare su uno squadrone costruito negli anni e che può puntare tranquillamente allo scudetto.

Finisce 1-3 quindi per i Blues, con in gol ancora Lampard che da quando ha rinnovato con il Chelsea non la smette più di segnare. E’ primato quindi per la squadra di Abramovich, 10 punti in 4 gare, non male, ma sono da dividere con il Liverpool che mette a segno il colpo di giornata, battendo nel big match il Manchester United.

Calcio inglese: che cambiamenti in due settimane!

Ci perdoneranno i calciofili italiani, se per la terza volta in un giorno torniamo a parlare di calcio inglese, ma pare che in questo sabato di fine estate le notizie più interessanti arrivino da oltremanica.

Dedicheremo un capitolo anche al nostro campionato in tarda serata per vivere insieme le emozioni degli anticipi della seconda giornata, ma per ora permetteteci di dedicarci agli avvenimenti che hanno letteralmente sconvolto il calcio Made in England nelle ultime due settimane.

A prendere in esame la situazione ci ha pensato l’Indipendent, che in dieci mosse ci spiega come è cambiata la Premier League nei quindici giorni di pausa per l’impegno della nazionale. E allora andiamo a rivivere insieme gli ultimi febbrili movimenti, alcuni dei quali già ampiamente trattati su queste pagine.

West Ham ancora senza mister

Vigilia di Croazia-Inghilterra particolarmente infuocata e non solo perché gli inglesi sono stati estromessi dall’ultima kermesse europea proprio per mano dei croati, ma soprattutto per la vicenda che riguarda il mister dei biancorossi, Slaven Bilic, corteggiato da una delle squadre della Premier League.

A sentire il Daily Mail, proprio per oggi è previsto un incontro tra Bilic ed l West Ham, alla ricerca di un valido allenatore dopo le dimissioni di Alan Curbishley. La Federazione Croata minaccia denunce ai danni del club inglese, che pur di avere Bilic sulla panchina, sarebbe disposto ad accettare di dividere le sue prestazioni con la nazionale del suo Paese.

Nei giorni scorsi il tecnico croato si era detto interessato ad intavolare una trattativa con il West Ham, chiedendo però di poter discutere dell’affare solo dopo la gara tra la sua nazionale e l’Inghilterra. Ora di fronte alla minaccia della federazione, Bilic non può far altro che tirarsi fuori dalla lista dei mister richiesti dal West Ham, dichiarando senza mezzi termini che non ha intenzione di muoversi.

Ancora una squalifica per Joey Barton

Lo chiamano bad boy e mai soprannome fu più azzeccato come il questo caso. Il ragazzo cattivo è Joey Barton, più volte finito nelle pagine di cronaca per vicende che hanno ben poco a che fare con il mondo del pallone.

L’ultima bravata (una rissa nel periodo di Natale) gli è costata la condanna a sei mesi di carcere, scontati in parte nel corso dell’estate, fino al rilascio del 28 luglio. Durante la detenzione però, Barton ha continuato ad allenarsi, nella speranza di poter tornare a calcare i campi di calcio non appena scontata la condanna.

Speranze vane. Proprio ieri è arrivata la squalifica di dodici settimane (poi ridotte a sei) per un altro episodio violento che lo ha visto protagonista qualche tempo fa, quando ai tempi del Manchester City aggredì il compagno di squadra Ousmane Dabo, procurandogli gravi lesioni alla retina. Per quella vicenda il bad boy era già stato condannato a quattro mesi di carcere, ma poi la pena era stata sospesa per due anni.

Anche Buffon e Mancini, ma chi sono questi sceicchi che si vogliono comprare mezza Serie A?

Ieri vi avevamo dato l’annuncio della proposta indecente fatta dal City al Milan di 200 milioni di euro per Kakà, e vi avevamo anticipato che gli arabi puntavano all’Italia per costruire la squadra più forte del mondo.

Oggi ecco già le prime proposte: 85 milioni di euro per Buffon e una proposta, da valutare nelle prossime ore, a Roberto Mancini di allenare il City, mandando via Hughes, allenatore con troppa poca esperienza internazionale. Ma chi sono questi arabi in grado di spendere tutti questi milioni?

Premier League: Doppio stop in vetta e si riaffaccia l’Arsenal

La terza giornata di Premier League registra la ripresa della brutta abitudine del campionato inglese di rimandare le partite. Mentre in Italia il rinvio di una gara equivale quasi ad una tragedia, in Inghilterra capita che le partite vengano rinviate da un giorno all’altro, facendo risultare in alcune giornate che alcune squadre hanno anche due partite in più delle dirette concorrenti. Stavolta è toccato al Manchester United rimandare la partita nel posticipo contro il Fulham, rinvio che non ha permesso alla squadra di Sir Alex Ferguson di agganciare sin da subito il primo posto.

Le altre partite invece si sono svolte regolarmente, e hanno potuto registrare i primi effetti della cura araba sul Manchester City che è andato a Sunderland caricato a mille e ha rifilato tre gol con il genio della squadra, Shaun Wright-Phillips autore di una doppietta. E dire che Robinho ancora non ha esordito.

Da oggi a Manchester c’è anche il City!

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Chissà che emozione può provare un tifoso, sapendo che la propria squadra del cuore è passata dalle mani di un milionario a quelle di un multimiliardario. Bisognerebbe chiedere informazioni ai supporters del Manchester City, che fino a ieri speravano di poter contare sul portafogli ben fornito del tailandese Thaksin Shinawatra e stamattina si sono risvegliati tra le braccia dell’arabo Sulaiman Al Fahim.

Incoraggianti le premesse del neo proprietario (che comunque dice di rappresentare un gruppo finanziario di Abu Dhabi), tanto che sull’altra sponda di Manchester non sanno se ridere o piangere:

Il nostro obiettivo è molto semplice: fare del Manchester City il più grande club della Premier League, e per cominciare a diventarlo, chiudere tra le prime quattro questa stagione.