Niente Kakà? Il City si consola con Drogba

Nella vicenda Kakà a pagare il prezzo più alto potrebbe essere l’Inter. Infatti Mourinho era tranquillo che a fine stagione Didier Drogba sarebbe arrivato a Milano per completare la coppia d’attacco più forte del mondo insieme ad Ibrahimovic. Ma il City potrebbe rovinargli la festa anticipandolo giusto di qualche mese.

Che l’ivoriano voglia andar via dal Chelsea, questo già lo si sapeva. A lui si aggiunge la volontà di Robinho di lasciare il City dopo il no di Kakà. Subito Scolari, che lo conosce molto bene, ha reso manifesta la sua volontà di farlo giocare nel Chelsea. D’altra parte i dirigenti del City vorrebbero recuperare quasi tutti i 32 milioni di sterline spesi la scorsa estate per strappare al Real Madrid il brasiliano, e siccome Abramovich ha chiuso i rubinetti dei miliardi, l’unica soluzione sarebbe uno scambio Drogba-Robinho. Ma gli sceicchi hanno altri colpi in canna.

Sfumato Kakà, ora le grandi d’Europa tremano

 MILANO, 21 gennaio– Ora le big d’Europa hanno paura. Ma soprattutto provano a blindare anzitempo i loro gioielli. L’affare Kakà sfumato all’ultimo sospiro, potrebbe portare a conseguenze devastanti nel panorama del mercato internazionale: lo sceicco Mansour, proprietario del Manchester City, ha il portafoglio pieno e una gran voglia di rifarsi andando a prendere un campione, uno di quelli con la C maiuscola. Anche se, a dirla proprio tutta, per far sì che la sua squadra entri a far parte dell’elitè del calcio mondiale, non basterà comprare campioni su campioni: il Chelsea di Roman Abramovič, ne è un esempio lampante.

Premier League: si risolve tutto al novantesimo, 5 squadre all’ultimo posto a pari punti

La 22esima giornata di Premier League si decide tutta all’ultimo minuto. Il novantesimo, o giù di lì, decide la sorte delle tre partite più importanti, regalandoci una novità: la coppia di testa non è più Liverpool-Chelsea, ma Liverpool-Manchester United, con i Red Devils che devono ancora recuperare una partita, che significherebbe il primo posto in solitaria.

Lo United è tornato e si vede. Nonostante continui a mancare mezza squadra a causa degli infortuni, gli 11 in campo sono sempre di valore molto superiore agli avversari, tanto da stabilire il record di partite senza prendere reti: ben 10 di fila. Quella contro il Bolton però sembrava doversi concludere sullo 0-0. Jaaskelainen le prende praticamente tutte, e quando scocca il novantesimo pensa di aver portato a casa un punto d’oro. Non si accorge però che si gioca ancora, come la sua difesa, e a Berbatov basta questa piccola disattenzione per segnare la rete che vale il primato.

Abramovich mette in vendita il Chelsea

La notizia era nell’aria da tempo, da quando aveva lasciato intendere di non essere disposto a tornare sul mercato, ma ora arriva qualche conferma in più dalla fredda Inghilterra ed il tam tam diventa sempre più rumoroso: Abramovich vuole vendere il Chelsea!

Ad affermarlo è l’edizione odierna del Sunday Times e, nonostante le smentite di rito, l’indiscrezione è stata raccolta da numerosi tabloid e blog in giro per l’Europa. A sentire il giornale inglese, pare che alcuni emissari del magnate russo si siano recati in Medio Oriente per illustrare la trattativa ai sultani del posto.

L’obiettivo è quello di convincere qualcuno ad emulare lo sceicco Masour Bin Zayed, che lo scorso anno acquistò le azioni del Manchester City, puntando a diventare la prima squadra d’Inghilterra. Un po’ quello che fece Abramovich nel 2003, quando comprò i Blues per 60 milioni di sterline, facendosi carico anche degli 80 milioni di debito che la società aveva accumulato negli anni.

Drogba – Scolari: ormai è rottura!

C’è malumore in casa Chelsea e non solo per l’ultima pesante sconfitta contro il Manchester United (che alla fine dei conti ci può anche stare), ma anche per i rapporti controversi tra il tecnico ed alcuni dei giocatori simbolo dei Blues.

Qualche tempo fa erano stati i senatori (capitan Terry e Lampard) ad alzare la voce, criticando neanche troppo velatamente i metodi di allenamento e gli schemi di gioco di Felipe Scolari, che sarà pure campione del mondo, ma al Chelsea non è ancora riuscito a trovare la quadratura del cerchio.

Nelle ultime gare poi è scoppiata la grana-Anelka, che pretenderebbe maggior rispetto da parte del tecnico, se non altro per una questione di riconoscenza dall’alto delle sue 14 reti segnate in Premier League, e che invece si ritrova a dover giocare sulla fascia al posto di Cole, lasciando l’attacco al rientrante Drogba. Risultato: il francese si rifiuta di giocare fuori posizione, l’ivoriano non rende come dovrebbe ed il mister si ritrova a dover far fronte all’insoddisfazione generale, rischiando anche di perdere il posto.

Manchester – Chelsea, storia di sigari, di chiavi e di allarmi

Una squadra finisce in strada alle sette del mattino, praticamente in mutande, un’altra squadra rischia di non arrivare all’appuntamento con la gloria a causa di un autista sbadato. Sembra quasi di raccontare una partita tra scapoli e ammogliati e invece si tratta di una delle gare più sentite della Premier League, quella che ha visto confrontarsi il Manchester campione del mondo ed il Chelsea.

E se sul campo hanno avuto la meglio i padroni di casa, in quanto ad imprevisti la sfida è finita alla pari, con i Blues che possono recriminare per aver perso qualche ora di sonno, buttati giù dal letto dal fischio fastidioso di un allarme antincendio. Ma andiamo per ordine.

Sono le sette del mattino in quel di Manchester. La città riposa in attesa della sfida con gli odiati avversari, quando il silenzio viene rotto da una sirena. Allarme, brucia il Radisson Edwardian Hotel, dove alloggia Scolari con tutta la truppa! Brucia? Non proprio, ma la sirena fa accorrere i vigili del fuoco, che evacuano l’albergo per verificare che tutto sia a posto. Risultato: quaranta minuti in strada per John Terry e compagni, precipitatisi in strada in accappatoio e ciabatte. Ma che diamine è successo?

Premier League: Manchester United virtualmente primo

I Red Devils tornano a giocare come sanno, e non ce n’è per nessuno. Sarà rimasto impressionato Mourinho nel vedere i suoi Eurorivali giocare in maniera così convincente, e forse si è pentito di aver desiderato lo United agli ottavi di Champions.

Fatto sta che nel big match della 21esima giornata di Premier League, il Manchester United fa di un sol boccone il Chelsea dei milioni, senza che Scolari abbia ancora capito cosa sia successo. Finisce 3-0 per la squadra di Ferguson, ma sarebbe potuta finire con un risultato ben più pesante, tenendo conto che i Blues non hanno fatto un tiro in porta in tutta la partita.

Povero Abramovich, non è più il Paperone della Premier

Chi è il Paperon de’ Paperoni del calcio inglese? Fino a qualche tempo fa avremmo risposto Roman Abramovich, senza per questo essere presi per visionari. Ma la crisi finanziaria che ha travolto l’intero pianeta si è fatta sentire anche (e soprattutto) ai piani alti, lasciando segni indelebili nelle casse di molti miliardari.

Ed anche Abramovich ha dovuto incassare qualche duro colpo, ritrovandosi improvvisamente con il conto in banca decurtato di ben 3 miliardi di sterline (mica spiccioli!), il che – secondo la classifica stilata dal magazine FourFourTwo – gli avrebbe anche fatto perdere la leadership tra i signori del pallone.

Ora i suoi averi ammontano ad “appena” 7 miliardi di sterline, un nonnulla rispetto ai capitali vantati dal proprietario del Manchester City, Mansour bin Zayed al-Nahyan, e da quello del Queens Park Rangers, Lakshmi Mittal.

FA Cup: clamoroso tonfo del Manchester City, Chelsea beffato al 90′

La Premier League è ferma questa settimana, ma solo per far spazio alla coppa nazionale, la FA Cup, che da loro non è un fastidio, anzi è un onore disputarla, tanto da far fermare addirittura il campionato. E come al solito la gara da dentro o fuori porta le sue solite novità, che rendono la competizione avvincente come sempre.

Dopotutto da una formula grazie alla quale i campioni d’Inghilterra, d’Europa, ed ora anche del mondo del Manchester United erano stati eliminati (nell’altra coppa nazionale, la Curling Cup) da una squadra di semi-dilettanti, ci si può aspettare davvero di tutto. Noi italiani abbiamo provato ad adottare la stessa teoria del calcio inglese, ma come al solito la pratica ha lasciato molto a desiderare.

Multa di 103 mila euro a Drogba, il matrimonio col Chelsea ad un bivio

Ormai è chiaro, Didier Drogba se ne vuole andare da Londra. La recente dichiarazione, riportata anche su queste pagine, in cui dichiarava di aspettarsi “qualcosa di bello per il 2009” è stata solo una delle tante gocce che hanno fatto traboccare il vaso. Un vaso molto ricco, tant’è che Peter Kenyon, presidente della squadra, ha deciso di renderlo un pò più leggero con una multa da capogiro: 100 mila sterline.

In euro sarebbero circa 103 mila, un’enormità per chiunque, ma non per un calciatore che guadagna questa cifra in una settimana. Sicuramente a far decidere sulla multa non sono state tanto le dichiarazioni di Drogba (motivazione ufficiale), ma il gioco “scorretto” che sta portando avanti da mesi per farsi cedere, e poi soprattutto per la cattiva luce in cui ha messo il club finora.

Premier League: Liverpool distacca il Chelsea, Robinho salva il City al 90′

Finalmente si parla di calcio giocato. Dopo tante polemiche nella Premier League (che si chiuderà stasera con il posticipo tra Hull ed Everton), ci sono grosse novità, soprattutto in testa. Momentaneamente infatti il Liverpool prende il largo, staccando nettamente, dopo essere andata a braccetto dall’inizio dell’anno, il Chelsea dei miliardi.

Un grande Gerrard apre le marcature, e lo strapotere rosso si sente contro un Newcastle piccolo piccolo che si affida solo alle invenzioni del suo genio, Michael Owen. Alla fine il risultato in casa dei bianconeri è 1-5, e i Reds prendono il volo. Non riesce stavolta a stargli dietro il Chelsea, nonostante fosse favoritissimo contro il Fulham. La squadra di Hodgson però è in gran forma, e lo dimostra passando in vantaggio con Clint Dempsey, e dopo la rimonta da parte dei Blues, riesce anche a pareggiare, ad un minuto dalla fine, sempre con Dempsey.

Hull: figuraccia e scuse ai tifosi

Una squadra che perde e che va sotto la curva a chiedere scusa ai propri tifosi: è una scena che vorremmo vedere spesso sui campi di calcio, perché ci può stare di perdere, ma a tutto c’è un lmite!

Era il giorno di Santo Stefano, il cosiddetto Boxing Day. Tra le varie partite proposte dalla Premier League c’era un’interessante (almeno sulla carta) Manchester City-Hull, ma alla fine l’unico motivo di interesse andrà al di là della partita in sé.

I primi 45 minuti sono stati una sorta di tiro al bersaglio da parte della seconda squadra di Manchester, che al momento di rientrare negli spogliatoi conduceva già per 4 reti a zero. Una situazione inaccettabile per il tecnico Phil Brown, inviperito contro i suoi e deciso più che mai a impartire una sonora lezione. Come? Trascinando la squadra sotto la curva ed obbligandola ad applaudire i tifosi, prima di far accomodare tutti sul terreno di gioco per un processo pubblico.