Diritti tv: in Inghilterra comandano le Big Four

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In un post di qualche giorno fa, dal titolo Diritti tv: Real Madrid e Barcellona si spartiscono il bottino avevamo visto come si ripartivano i diritti tv in Spagna. Oggi ci concentriamo sull’Inghilterra.

I redditi generati dalla vendita dei diritti tv in questa stagione è di 893 milioni di euro. Una cifra record che è determinata – anche – dall’offerta più completa tra i campionati di calcio europei. I tifosi possono vedere le partite del campionato inglese quasi tutti i giorni della settimana e a tutte le ore del giorno. E in questo modo la Premier League può essere trasmessa in diretta anche in paesi lontani – come la Cina.

Drogba ha la malaria

Nell’ultimo turno di campionato Didier Drogba non era sceso in campo dal primo minuto a causa di una fastidiosa febbre. Un’influenza ci può stare in questo periodo dell’anno ed i

Squalifica di tre giornate per Balotelli

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Mario Balotelli ieri ha dato

Lampi da bello, brutto e cattivo

come ha titolato oggi il Daily Telegraph. Ha segnato in sei minuti – 20° e 27° – la doppietta in casa del West Bromwich Albion che probabilmente ha salvato la panchina di Roberto Mancini , ma è anche riuscito a farsi espellere al 61° minuto, pochi istanti prima di essere cambiato, con un calcetto gratuito ad un avversario che era già a terra – Youssuf Mulumbu -, dopo essersi fatto ammonire pochi istanti prima.

A causa di quello che il Daily Star ha definito

due pezzi di stupidità assoluta

SuperMario ha lasciato per mezz’ora i suoi compagni in inferiorità numerica. E ora il Manchester City continua a pagare questo gesto con tre giornate di squalifica.

Premier League: la doppietta di Balotelli salva la panchina a Mancini

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Dopo due sconfitte consecutive in campionato più quella in coppa contro il Lech Poznan, Roberto Mancini rischiava seriamente la panchina. La dirigenza araba non poteva accettare che una delle squadre più costose del mondo potesse continuare a perdere, e così a salvare il Mancio è il giocatore che lui stesso ha fortemente voluto la scorsa estate: Mario Balotelli.

L’ex interista, tornato dopo il lungo infortunio, segna addirittura due gol, i primi da quando è sbarcato in Premier League, e consegna i tre punti ottenuti contro il West Bromwich, fondamentali per il cammino del City, che aggancia al terzo posto l’Arsenal. I Gunners infatti, contro ogni pronostico, perdono contro il Newcastle in casa, e così i bianconeri possono festeggiare il ritorno nelle zone alte della classifica (quinto posto) dopo anni passati a lottare per non retrocedere.

Obiettivi di calciomercato: Gareth Bale

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Il secondo nome di Gareth Bale dovrebbe essere “il predestinato”. A dodici anni inizia a giocare a calcio, hockey e rugby, ed è talmente bravo che l’allenatore della scuola – la Whitchurch High School – stabilisce per lui delle regole speciali, non può usare il sinistro e deve giocare solo ad un tocco…

A 16 anni e 275 giorni gioca la sua prima partita nella serie B inglese – la Championship – nel Southampton. Non è il giocatore più giovane ad aver esordito con questa maglia perché la squadra inglese ha comprato insieme a lui un altro enfant prodige, Theo Walcott, che lo precede di qualche mese.

Premier League: ritorna Balotelli ma è Nani il protagonista (video)

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Se una cosa del genere fosse accaduta in Italia, le polemiche sarebbero durate qualche anno. E’ accaduta invece in Inghilterra, e probabilmente domenica prossima staremo già parlando di altro. L’episodio incriminato capita in Manchester United-Tottenham, a pochi minuti dalla fine. Lo United era già in vantaggio per 1-0 (rete di Vidic), e forse questo servirà per stemperare le polemiche, ma fatto sta che Nani viene steso in area, l’arbitro non fischia ma la punizione pare essere per il Tottenham in quanto il portoghese ferma la palla con la mano.

L’arbitro però non fischia nulla, tutti i calciatori si fermano pensando alla punizione, e solo Nani non lo fa, ma si avventa sulla palla andando a segnare la rete del 2-0 (video alla fine dell’articolo). Buon per lo United che vince e supera i cugini del City, rimanendo al secondo posto.

Nuova puntata della telenovela Rooney

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Su gran parte della stampa inglese, la firma sul prolungamento del contratto di Wayne Rooney è stata rappresentata come la vittoria del – per una volta – diplomatico sir Alex Ferguson.

L’allenatore sarebbe stato addirittura uno dei motivi principali per cui Wazza avrebbe deciso di continuare a legarsi ai Red Devils. Lo dice anche il comunicato ufficiale dello United:

La sua esperienza, la sua passione e la sua voglia di vincere sono state una delle principali ragioni per firmare il rinnovo.

Ma è proprio così?

Premier League: l’Arsenal batte il City e fa un regalo al Chelsea

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A questo punto solo il Chelsea può essere l’avversario di sé stesso. Mancano ancora 29 partite, ma i Blues continuano a mostrare una superiorità senza limiti nei confronti delle avversarie. Se a questa si aggiunge che le inseguitrici si tolgono punti l’una con l’altra, allora Ancelotti può dormire sonni tranquilli.

I Blues infatti non fanno molta fatica contro il Wolverhampton, vincono con il più classico dei risultati (2-0 e controllo del match) ed osservano dall’alto le avversarie che arrancano alle sue spalle. Bene il Manchester United che, nonostante il problema con Rooney, ha subito trovato la forza di rialzare la testa con Javier Hernandez. E’ sua la doppietta che permette ai Red Devils di battere la forte resistenza dello Stoke City e agganciare Arsenal e Manchester City al secondo posto a -5 dal Chelsea.

Rooney minacciato, contratto prolungato

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Ha passato un brutto quarto d’ora ieri Wayne Rooney, attaccante del Manchester United. Durante la serata una quarantina di “tifosi” incappucciati e armati sono arrivati sotto casa del calciatore con scopi poco concilianti ed uno striscione piuttosto chiaro: “Gioca nel City e sei morto“.

Una minaccia che più chiara non poteva essere. Ai tifosi dello United non dà tanto fastidio che Rooney lasci la squadra, ma che passi agli odiati cugini del Manchester City. Uno sgarbo che non digerirebbero, e che probabilmente ha portato il calciatore a cambiare idea sul suo futuro.

Rooney vuole lasciare il Manchester

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Anche i grandi amori sono destinati a terminare, figuriamoci quelli calcistici tra un giocatore che ha fatto la storia di un club ed il club che l’ha reso grande. Il gran traditore questa volta risponde al nome di Wayne Rooney, bandiera del Manchester United sin dal 2004, da quando venne strappato al suo Everton, provocando l’ira dei Toffees, che ancora oggi non gli perdonano lo sgarbo.

Con la maglia dello United l’attaccante ha avuto modo di crescere, diventando pian piano un punto inamovibile della squadra e contribuendo alla conquista di numerosi trofei a livello nazionale ed internazionale.

Una storia d’amore che sembrava destinata a durare in eterno, ma che evidentemente deve aver subito degli scossoni nell’ultimo periodo, se è vero che ora Rooney vuole svestire la maglia dei Red Devils per accasarsi altrove.

Fabregas: “Giocare nel Barça è un sogno per me”

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Negli ultimi giorni, Cesc Fabregas è ritornato a parlare del suo mancato trasferimento nel Barcellona FC, il club che aveva lasciato a sedici anni per sbarcare a Londra, sponda Arsenal.

Tutto è dovuto alla scelta del suo allenatore e mentore Arsène Wenger – come ha spiegato il campione del mondo ad una radio spagnola:

La verità è che il coach è come un padre per me. Non volevo raccontargli storie, e così gli ho detto cosa pensavo. Ci sono stati dei momenti difficili. Ed alla fine mi ha detto di no. Per lui, il trasferimento era impossibile. Ed è stato categorico.

Rooney litiga con Ferguson, sarà addio allo United?

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La permanenza al Manchester United di Wayne Rooney potrebbe essere quasi finita. Dopo sei stagioni ed un centinaio di reti segnate, l’attaccante della nazionale inglese potrebbe lasciare lo United. Ma non la città di Manchester. Secondo le indiscrezioni del Sunday Mirror, il bad boy ed il suo mentore, Sir Alex Ferguson, sarebbero ormai ai ferri corti tanto da far pensare ad un addio già a gennaio.

Il fattore scatenante è stato lo scandalo del rapporto extraconiugale che ha colpito il calciatore, e che ha portato il suo coach a lasciarlo in panchina per alcune partite. Ora che Rooney è tornato titolare però non è come prima, manca di mordente, gioca sottotono, e secondo i ben informati gioca male perché ormai non ha più stimoli alla guida di un uomo con cui non va più d’accordo.

Premier League: Liverpool ancora sconfitto, United pari con due autoreti

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Comincia male l’avventura dei proprietari dei Red Sox alla guida del Liverpool. Due giorni per far risorgere un ambiente con il morale sotto i tacchi sono troppo pochi, e se ne sono accorti subito. Contro l’Everton, Hodgson è costretto a fare a meno di molti infortunati, e così deve schierare Torres come unica punta, nonostante sia evidente che lo spagnolo è lontano anni luce dalla sua forma migliore.

I cugini dell’Everton invece continuano a giocare come sanno, e cioè senza fare affidamento a stelle che non ci sono, ma con uno spirito di squadra che il Liverpool di certo non ha. E così, con un gol per tempo, ottengono la vittoria che spedisce i Reds all’ultimo posto in coabitazione con Wolverhampton e West Ham.

Liverpool, l’ex proprietario Hicks è una furia: chiesti un miliardo di danni

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Mentre i tifosi del Liverpool esultavano alla notizia della cessione della società alla franchigia che controlla i Boston Red Sox, l’ex proprietario Hicks torna all’attacco e si scaglia contro tutti, in particolare contro la Royal Bank of Scotland, rea di avergli messo i bastoni tra le ruote. Per questo aveva inizialmente deciso di chiedere i danni per un miliardo di sterline, anche se qualche ora dopo i suoi collaboratori sono riusciti a calmarlo e a momentaneamente “congelare” la richiesta.

Queste le parole di Hicks in conferenza:

Avevamo i fondi per pagare la RBS, ma il presidente e gli impiegati hanno cospirato contro di noi. Non ci consentono di estinguerlo (il debito da 237 milioni, ndr), e so esattamente perché. Questo è stato un complotto organizzato protratto per mesi tra la RBS e Broughton.