Pinilla: “Se parte Pastore ci sarà qualcun altro che mi farà gli assist”

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Siamo entrati nel mese di Luglio e molte squadre stanno iniziando il ritiro estivo e la preparazione precampionato. Una delle prime società a radunarsi in vista dei preliminari di Europa League è il Palermo del nuovo tecnico Stefano Pioli. Dopo la conferenza stampa di ieri tenuta dall’allenatore e dal presidente Zamparini, arriva oggi la prima voce di chi il campionato lo vivrà sul campo: Mauricio Pinilla. Il giocatore ha parlato a ruota libera su diversi argomenti, rilasciando dichiarazioni interessanti sulla sua condizione, sul mercato del Palermo e sulle ambizione dell’annata che inizierà tra poco. Ecco alcuni passaggi salienti:

Sto migliorando dall’infortunio che mi ha tolto la possibilità di giocare le ultime partite, sono contento di tornare ad allenarmi con la squadra e sono concentrato per questo ritiro. Sono qui per dare il massimo, sarà l’allenatore a decidere se giocherò o meno. L’anno scorso ero arrivato come quarto attaccante, salvo poi diventare titolare col lavoro.

Fabrizio Miccoli: non so se resto a Palermo

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Al fischio finale di Inter-Palermo – atto conclusivo della Coppa Italia della scorsa stagione – il prato dell’Olimpico di Roma “assaggiava” le lacrime di Fabrizio Miccoli. Il capitano rosanero manifestava così la delusione per non essere riuscito a regalare la coppa ai suoi tifosi, ma quelle lacrime sapevano anche di addio, visto che qualche mese prima lo stesso Miccoli si era detto pronto a lasciare il Palermo. A bocce ferme era arrivato poi il ripensamento del capitano, a quindici giorni dal giuramento di fedeltà eterna alla causa rosanero, ecco il nuovo dietrofront e l’ennesima indecisione sul futuro:

Parlerò con il mister, con il direttore e con il presidente in massima tranquillità e vedremo. A Palermo sto bene, devo solo vedere alcune cose.

Palermo, ecco Sogliano: “Pastore se ne va”. Munari per Mantovani?

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Dalla promozione in serie A sfiorata con il Varese all’impresa di reggere l’urto di un patron straripante come Maurizio Zamparini. Sean Sogliano, nuovo direttore sportivo del Palermo, si è presentato alla piazza rosanero nella maniera in cui il giugno inoltrato richiede. attenzione particolare al mercato in entrata e in uscita e definizione delle nuove strategie tecniche del club siciliano. Indivisuato il sostituto di Delio Rossi sulla panchina – affidata all’ex Chievo, Stefano Pioli – il compito del Ds è a questo punto volto alla individuazioone delle pedine con cui la formazione palermitana si appresta ad affrontare la prossima stagione agonistica.

Le attenzioni maggiori sono ovviamente rivolte alla situazione di Javier Pastore, pezzo da novanta che il Palermo ha da tempo messo in vendita e per il quale ci si attende una offerta che superi i 30 milioni di euro. Sistemato altrove il centrocampista argentino, sarà poi possibile pensare alla maniera in cui capitalizzare il tesoro in entrata. Il giovanissimo sudamericano interessa a mezza Europa e a più di un club italiano anche se pare che ancora nessuno abbia formalmente presentato a Zamparini un’offerta.

Fabrizio Miccoli resterà al Palermo

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Sembrava scontato che alla fine dell’anno avrebbero lasciato Palermo e la Sicilia sia Delio Rossi che Fabrizio Miccoli. Entrambi avevano un rapporto molto difficile con il patron rosanero Maurizio Zamparini.

Un divorzio annunciato insomma. Negli ultimi giorni però qualcosa sembra cambiato ed ora sembra che Miccoli resti a Palermo.

Palermo: Pastore al Real, ma parte Kakà

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Ormai ha ceduto, Maurizio Zamparini ha ammesso di non nutrire più grandi speranze di trattenere Pastore. Anche se ieri il suo procuratore ha smentito le parole del suo assistito, che aveva dichiarato di voler lasciare Palermo, ormai il presidente rosanero non pensa più a trattenere il suo talento, ma a guadagnarci quanto più possibile. Così oggi arriva la dichiarazione che mette in subbuglio il mercato europeo:

Può prenderlo il Real Madrid se va via Kakà.

Si sa che il brasiliano non è mai andato a genio né a Mourinho né alla tifoseria, ma lo Special One ha dichiarato di volerlo trattenere anche quest’anno. Ma oltre a stimare molto Pastore, Mou ha un altro sogno nel cassetto, Maicon, e così sono in molti a credere che presto offrirà Kakà all’Inter per il difensore.

L’agente di Pastore smentisce le dichiarazioni del suo assistito

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In tarda mattinata Sky Sport aveva riportato le parole che Javier Pastore avrebbe detto ad una tv argentina:

Ho capito che è arrivato il momento di lasciare Palermo per fare esperienze altrove.

La notizia aveva il carattere della classica bomba di mercato, perché al giocatore sono interessati tanti top team europei – anche se molti sono spaventati dalle cifre iperboliche richieste dal vulcanico patron del Palermo Maurizio Zamparini.

Ufficiale: Stefano Pioli al Palermo

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A Palermo finisce l’era Rossi e comincia l’era Pioli. L’ex tecnico del Chievo Verona ha firmato un contratto che lo legherà alla rosanero per i prossimi due anni con opzione per il terzo, sempre ammesso che riesca a tenere a bada il ciclone Zamparini, poco riflessivo quando si tratta di licenziare tecnici su due piedi.

Stefano Pioli è uno degli allenatori più apprezzati della Serie A e – pur non avendo mai guidato squadre di vertice – gode della stima dell’intero sistema calcistico nostrano, tanto che molti colleghi lo indicano come uno dei tecnici più innovativi del panorama nazionale.

Zamparini: Morganti, designazione sospetta

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Con l’assegnazione della Coppa Italia è calato il sipario sulla stagione 2010-’11, ma l’eco delle polemiche continua ancora. A lamentarsi è il presidente del Palermo Maurizio Zamparini, che già ieri al termine della finale aveva urlato tutta la propria rabbia per un rigore non assegnato ai rosanero e per l’espulsione di Munoz:

L’Inter è la Banda Bassotti, sanno solo rubare. Moratti? Si definisce da solo, se non si vergogna lui…

Una dichiarazione dura da parte del patron del Palermo, anche nella mattinata di oggi era arrivato il parziale passo indietro:

Mi sono pentito di aver chiamato l’Inter ‘Banda Bassotti’. Al novantesimo si dicono delle battute. Ritengo però che gli errori arbitrali abbiano sempre sfavorito il Palermo e fatto vincere all’Inter partite che non meritava.

La questione sarebbe finita lì, se Zamparini non avesse saputo che Morganti era alla sua ultima gara da arbitro. Una notizia che che ha mandato su tutte le furie il patron del Palermo, il quale ora parla di designazione sospetta.

Coppa Italia all’Inter, le immagini della festa

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I colori nerazzurri trionfano ancora e lo fanno per la terza volta nella stagione 2010-’11, apertasi con la conquista della Supercoppa Italiana e conclusasi con la vittoria in Coppa Italia. E’ un’Inter che non somiglia affatto a quella che lo scorso anno spaventava tutti in Italia ed al di fuori dei confini nazionali, ma è comunque un’Inter che ha dimostrato di non aver esaurito la fame di vittorie e di essere pronta ad aprire un nuovo ciclo sotto la guida di mister Leonardo. Ed è proprio il tecnico nerazzurro il più felice al termine della gara vinta per 3-1 contro il Palermo:

E’ una soddisfazione enorme. E’ stata un’annata diversa, per me, per l’Inter, con tanti cambiamenti e tanti sacrifici. Poter chiudere con una partita al termine della quale Materazzi e Zanetti sollevano una coppa è una cosa molto bella.

Inter – Palermo 3-1: fotogallery

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Si spengono le luci sull’ultimo atto della stagione calcistica italiana, che si conclude così come era cominciata: vittoria dell’Inter nella Supercoppa Italiana la scorsa estate, vittoria dell’Inter questa sera di fronte al Palermo. I nerazzurri completano così il triplete, meno ricco rispetto a quello della scorsa stagione, ma comunque prestigioso, mentre i rosanero non riescono nell’impresa di mettere in bacheca il primo trofeo della propri storia.

Le lacrime di Delio Rossi a margine della premiazione la dicono lunga sulla voglia che aveva il suo Palermo di regalare una gioia ai 35mila arrivati dalla Sicilia a riempire lo Stadio Olimpico. L’altra faccia della medaglia è la gioia stampata sul volto di Leonardo, che vince il suo primo titolo da allenatore dell’Inter e spera di poter aprire un ciclo vincente.

Finale Coppa Italia: Inter – Palermo 3-1

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Finale della Coppa Italia Tim Cup edizione 2010/2011
Stadio Olimpico, Roma:
Inter-Palermo 3-1
Reti: 26′ pt e 31′ st Eto’o (I), 43′ st Munoz (P), 48′ st Milito (I)

Formazioni di partenza
Inter (4-3-1-2): Julio Cesar; Nagatomo, Lucio, Ranocchia, Chivu; Zanetti, Stankovic, Thiago Motta; Sneijder; Eto’o, Pazzini. All. Leonardo
Palermo (4-3-2-1): Sirigu, Cassani, Munoz, Goian, Balzaretti; Migliaccio, Acquah, Nocerino, Ilicic, Pastore, Hernandez. All. Delio Rossi

Vincitore della coppa Italia Tim Cup edizione 2010/2011: INTER

Inter – Palermo 3-1

L’autostrada A3, nel tratto in cui si protende da Salerno a Reggio Calabria, è stato negli ultimi giorni teatro di un esodo in massa. Quello dei tifosi del Palermo che, nella gioia di poter disputare una finale prestigiosa contro un avversario di tutto rispetto, hanno deciso di raggiungere Roma. I più in auto, una discreta parte, con ogni altro mezzo. A conti fatti, nello stadio Olimpico vi erano ampie porzioni colorate di rosanero: 35 mila spettatori giunti dalla Sicilia hanno colorato e garantito uno spettacolo canoro da mettere i brividi. Sul versante opposto, certamente per il pubblico di fede interista viaggiare a seguito della squadra “all over the world” è ormai esperienza frequente e abituale.

Numerosi anche i tifosi dell’Inter a cui non resta che sperare – quest’anno è andata così – che la coppa Italia chiuda una stagione iniziata alla grande – con la conquista del Mondiale per Club – e finita in sordina. Eppure, per lasciare intuire quale differenza di aspettativa vi sia stato rispetto al pubblico dell’una o dell’altra fazione, citiamo un dato su tutti: a Palermo, una serie di maxischermi hanno convogliato nelle principali piazze le poche migliaia di appassionati rimasti in città. Due sono stati montati in piazza Politeama, un altro a Villa Filippina, uno a piazza San Lorenzo. A Milano, invece, maxischermi non ve n’è: li si monta solo in occasione della finale di Champions League.