Italia – Slovacchia 2-3 – Mondiali 2010

L’Italia Campione del Mondo è fuori dal Mondiale sudafricano. Meritatamente. Alla vigilia della gara con la Slovacchia mister Lippi aveva provato a caricare l’ambiente, invitando tutti a fare i conti alla fine. Bene, il mondiale dell’Italia si conclude qui, prima ancora di assaggiare gli ottavi di finale, di fronte ad una Slovacchia bella e pimpante, che non mostrava timori reverenziali e che aggrediva gli azzurri su tutti i palloni.

Nella prima frazione di gioco, a parte un tiro velleitario di Di Natale, erano Hamsik e compagni a guidare le danze, arrivando primi su ogni palla ed impedendo di fatto ai nostri di ragionare. E come se non fosse bastato il vigore messo in campo dalla Slovacchia, ci si metteva pure un errore di De Rossi, che spalancava la porta a Vittek, lesto a bruciare Marchetti.

L’Italia anti-Slovacchia

L’Italia Campione del Mondo si è presentata così (foto) al debutto mondiale contro il Paraguay, per poi riproporre la stessa formazione (Buffon a parte) nella gara contro la modesta Nuova Zelanda. Stessa formazione, stesso risultato: due pareggi e due punti, che ora ci obbligano a vincere per passare agli ottavi di finale. In realtà si potrebbe anche pareggiare, ma poi bisognerebbe sperare in strani incroci del destino, con l’ipotesi monetina a fare da spauracchio, nel caso di pareggio con lo stesso numero di reti di Paraguay-Nuova Zelanda.

Un’ipotesi che Lippi e i suoi non devono neanche prendere in considerazione, sebbene il ct abbia la fama di uomo fortunato. L’obiettivo è vincere e non possono esserci alternative ai tre punti. E per vincere bisogna buttarla dentro, cosa che finora l’Italia non ha fatto, se non su calcio piazzato, dando ragione a quanti vedevano nella formazione azzurra la mancanza dell’uomo di fantasia, di quello capace di piazzare il passaggio decisivo.

Lippi vuole vincere

E’ il momento della verità per l’Italia, fermata sul pareggio nelle prime due gare del Mondiale sudafricano ed ora costretta a vincere per essere certa di passare il turno. Inutile star qui a far calcoli su prima o seconda posizione nel girone di qualificazione, perché a questo punto conta solo restare in Sudafrica e non tornare anticipatamente a casa, abbandonando sin da subito il titolo di Campioni del Mondo.

L’impresa non è delle più facili, perché l’avversaria di turno si chiama Slovacchia, anch’essa ancora in corsa per la qualificazione, sebbene finora abbia raccattato un solo punto. Ma Lippi è sicuro che la sua Italia può farcela:

Non vogliamo che sia l’ultima partita per noi. Vogliamo passare il turno. Non abbiamo fatto benissimo finora, dobbiamo fare meglio e andare avanti.

Italia inguardabile, Lippi faccia qualcosa o andiamo a casa

L’analisi della partita dell’Italia è difficile da fare perché non si saprebbe da dove cominciare. Si dice tanto che non si devono sottovalutare le avversarie, specialmente in un Mondiale, eppure il primo a commettere quest’errore è stato il nostro allenatore, Marcello Lippi, il quale nonostante tutte le critiche arrivate sul modulo col tridente, anche da parte dei suoi stessi calciatori, ha deciso di provarlo per l’ultima volta contro un’avversaria con cui sperava di fare un allenamento.

A sua discolpa c’è da dire che la rete dei neozelandesi è arrivata grazie ad una svista arbitrale, visto che sul cross in area c’è un fallo su De Rossi ed una posizione di fuorigioco del marcatore Smeltz, ma ciò non toglie che una squadra campione del mondo non può regalare la prima mezz’ora ad una piccola nazionale che non ha mai vinto una partita in un Mondiale, e soprattutto non si può permettere di tirare in porta soltanto dai 30 metri.

L’Italia agli ottavi se…

Non avrei mai voluto scrivere un articolo di questo tipo. Speravo, come la gran parte degli Italiani (Padania esclusa), che gli azzurri riuscissero a qualificarsi per gli ottavi di finale di Coppa del Mondo già contro la Nuova Zelanda. Ma alla fine della fiera siamo ancora lì, con la miseria di due punticini raccattati contro squadre che teoricamente dovrebbero esserci inferiori.

E così ci ritroviamo a dover fare i conti, nella speranza che la gara con la Slovacchia ci spalanchi le porte verso gli ottavi di finale, per non perdere il titolo di Campioni del Mondo già dal primo turno. E allora ecco il quadro della situazione con le possibilità degli azzurri di continuare nel sogno mondiale. L’Italia si qualifica se…

La delusione azzurra nelle parole dei protagonisti

Una gara da vincere assolutamente perché l’avversaria, con tutto il rispetto, si chiama Nuova Zelanda. Una partita alla portata degli azzurri Campioni del Mondo contro la cenerentola del gruppo F, quella che tutti vorrebbero trovarsi di fronte in una kermesse mondiale.

Poi il campo racconta un’altra storia, quella di una squadra che ci mette l’anima, che si impegna, lotta, corre alla ricerca del risultato, ma manca di lucidità e di buone idee per penetrare nella barricata alzata dagli avversari. Il campo racconta la storia di una squadra, la Nuova Zelanda che indovina subito il pertugio giusto per portarsi in vantaggio, costringendo gli azzurri ad inseguire con grande affanno. Si poteva fare di più, si doveva fare di più, ed i protagonisti ne sono pienamente consapevoli, a partire da mister Lippi, intervistato a caldo dai soldatini di Mamma Rai.

Italia – Nuova Zelanda 1-1 – Mondiali 2010

L’Italia non c’è. Quanto di buono fatto contro il Paraguay viene cancellato dalla prestazione di oggi contro la modesta Nuova Zelanda, considerata la cenerentola del girone F sin dal sorteggio. Da salvare solo il possesso palla, nettamente a favore degli azzurri e qualche conclusione in più rispetto alla gara d’esordio. Per il resto, tanta confusione, poche idee apprezzabili ed una condizione fisica che è sembrata meno brillante di qualche giorno fa.

Lippi ha riproposto la stessa formazione del debutto, eccezion fatta per Buffon, fermo per un ernia del disco. Nessun cambio di modulo come ci sarebbe aspettati, ma a cambiare sono stati alcuni schemi non eseguiti alla perfezione come nella gara con i sudamericani. A complicare le cose ci è messa poi la rete realizzata a freddo dalla Nuova Zelanda, quando il cronometro segnava il minuto numero 7 del primo tempo.

Mondiali 2010, l’Italia ci crede

Non è ancora il momento della verità per l’Italia di Lippi, ma il prosieguo del cammino mondiale dipende molto dalla gara di oggi contro la Nuova Zelanda, perché vincere significherebbe portarsi in testa al girone e guardare con maggiore tranquillità all’ultima partita. Molto dipenderà dal risultato di Slovacchia-Paraguay, ma questo non è certo il momento di far calcoli e l’unica cosa che conta è portare a casa tre punti fondamentali.

Giochiamo contro una delle cenerentole del mondiale, ma abbiamo imparato in questi giorni che in Sudafrica non ci sono squadre materasso e che anche le grandi possono inciampare sulla voglia di mettersi in mostra delle cosiddette piccole. Lippi questo lo sa bene e mette in guardia i suoi:

Non dobbiamo certamente temere la Nuova Zelanda sul piano tecnico, ma sulla fisicità e sui colpi di testa. Ci è richiesta una partita di grande attenzione sui calci piazzati e di tenerli lontano dalla nostra area di rigore e di sfruttare il gioco in velocità, con palla bassa. Abbiamo molto da perdere, c’è in gioco il passaggio del turno, quindi lavoreremo sodo.

L’esultanza di Radio Padania al gol del Paraguay (audio)

Sono italiana, me ne vanto e mi vergogno di fronte all’imbecillità (perché solo così si può definire) di alcuni miei connazionali. Mi scuseranno gli affezionati lettori di Calciopro, alcuni dei quali magari avranno dato la propria preferenza al Carroccio in sede di votazione, ma anticipo sin da ora che non è mia intenzione trasformare questo articolo in una tribuna politica.

Il mio disgusto nasce dalla radiocronaca di Italia-Paraguay andata in onda ieri sera dalle onde di Radio Padania Libera, durante la quale lo speaker di turno si è esibito in un tifo anti-azzurro senza precedenti. Alla rete del Paraguay il picco dell’esultanza, con tanto di ringraziamenti a Cannavaro per aver concesso all’avversario di colpire di testa. La notizia era giunta alle mie orecchie sin da ieri sera, ma solo oggi ho avuto modo di ascoltare la registrazione e non immaginavo certo che si potesse arrivare a tanto.

Italia, bocciato il 4-3-3, si riparte dalle buone cose viste contro il Paraguay

Alla vigilia della gara di ieri c’era un po’ d’apprensione. Lippi ancora non aveva chiara in testa la formazione che sarebbe scesa in campo, c’erano preoccupazioni sullo stato di salute di molti giocatori e soprattutto per la difesa, dato che i due centrali erano gli stessi che nella Juventus quest’anno hanno subito un numero impressionante di gol, e gli esterni erano uno che non giocava mai da titolare nel suo club (Zambrotta) ed un altro all’esordio (Criscito).

In effetti le preoccupazioni si sono rivelate realtà, dato che la difesa non è sembrata molto sicura e la formazione in campo è cambiata più volte. Ma da controaltare fa una prestazione ottimale di tutta la squadra, che ha schiacciato il Paraguay, avversario d’alto livello, nella sua metà campo per tutta la partita.

Il Paraguay ha dominato il girone di qualificazione sudamericano, vincendo anche contro Brasile e Argentina, e per questo ci si aspettava di più dalla squadra di Martino, ma probabilmente è grazie al pressing asfissiante degli azzurri che i biancorossi non hanno quasi mai superato il centrocampo.

Marcello Lippi soddisfatto a metà

L’Italia c’è! Si, è vero, le occasioni da rete sono state davvero poche, ma alla fine della fiera possiamo brindare al bel gioco dell’Italia, anche se a tratti. La condizione fisica, poi, è nettamente in crescita rispetto alle amichevoli premondiali e non possiamo far altro che dar ragione a Lippi, quando predicava pazienza. Ed è lo stesso tecnico italiano ad analizzare la gara con il Paraguay, dopo un pareggio che ci va fin troppo stretto:

Siamo solo all’inizio, l’Italia c’è. Se qualcuno aveva dubbi avete visto che l’Italia c’è di testa, gambe e di cuore: unico rammarico è che non abbiamo vinto, lo avremmo meritato.