Risolto il mistero Buffon

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Il clamore attorno all’assenza di Buffon alla foto ufficiale della squadra si può riassumere con in titolo di una commedia di Shakespeare Molto rumore per nulla.

Per sgonfiare il caso sono bastate le dichiarazioni di Silvano Martina, suo storico procuratore, prima al Corriere dello Sport

Gigi è semplicemente immerso nel programma di recupero, sta procedendo bene e fra un paio di settimane comincerà a lavorare sul campo.

e poi a Tuttojuve.com

Gigi aveva avvisato regolarmente i dirigenti che sarebbe mancato alla foto con la squadra, perché in quelle ore doveva sottoporsi a dei trattamenti rieducativi per il suo infortunio.

Insomma, sei ore di fisioterapia e allena­menti sono una giustificazione più che sufficiente per la sua assenza alla seduta fotografica di ieri.

Italia-Serbia 3-0 a tavolino

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I contenuti della sentenza della discliplinare UEFA dopo il caos di Genova – e la sospensione di Italia- Serbia – erano già nell’aria da tempo. Ora tutto è ufficiale: L’Italia ha vinto a tavolino la partita con la Serbia tre a zero. La nazionale slava dovrà anche giocare una partita a porte chiuse che diventerebbero due se, nei prossimi due anni, dovessero verificarsi episodi di violenza durante le sue partite- ricordiamo che la richiesta del procuratore Uefa era di tre turni senza pubblico di cui uno con la condizionale.

Analoga pena con la condizionale è stata comminata alla nazionale italiana. La Disciplinare infine ha vietato ai tifosi serbi di acquistare biglietti per le partite all’estero della loro squadra, e ha dato una multa di 120.000 euro alla federcalcio serba e di 100.000 a quella italiana.

Ritorna la minaccia dello sciopero dei calciatori

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Stop alle trattative tra Associazione Calciatori e Lega di A per il rinnovo del contratto collettivo dei calciatori. Lo ha annunciato il presidente dell’AIC, Sergio Campana, dopo l’ultimo incontro avvenuto nella sede della Federcalcio.

E’ dal 13 settembre, giorno del primo incontro, che non si fanno passi avanti. Il nostro giudizio sulla bozza di contratto proposta dalla Lega A è negativo. Ora faremo una relazione ai calciatori, che avevano deciso di sospendere lo sciopero nella speranza che le nuove trattative portassero a qualche soluzione. Invece c’è stato un peggioramento, perciò adesso saranno loro a decidere se scioperare o meno. Spero che non siano costretti a scioperare, ma di fronte a questa situazione serve un intervento deciso

Casiraghi-Under 21, è addio

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L’avventura di Pierluigi Casiraghi sulla panchina dell’Italia Under 21 termina qui, dopo quattro anni di risultanti non proprio esaltanti rispetto alla tradizione calcistica della giovane Italia, abituata a primeggiare tra i confini continentali.

L’ex attaccante di Juventus e Lazio (tra le altre) aveva preso l’incarico nel luglio del 2006, succedendo a Claudio Gentile, il quale ancora oggi si sta chiedendo i motivi dell’estromissione dalla panca azzurra, per far posto ad un ct con poca esperienza sul campo.

Fatto sta che Casiraghi si è ritrovato a guidare l’Under 21  a soli 37 anni e – in barba alle critiche che piovevano da ogni dove – è riuscito a guadagnare l’accesso all’Europeo del 2007. Un torneo non molto fortunato, però, visto che l’Italia venne eliminata nel girone, qualificandosi però per le Olimpiadi del 2008, in seguito allo spareggio con il Portogallo.

Federazione serba: incidenti Genova? Colpa dell’Italia

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Continua a tenere banco il pietoso spettacolo andato in scena lo scorso martedì in quel di Genova, quando Italia-Serbia è stata prima ritardata, poi sospesa, infine annullata per colpa di un gruppetto di “bravi ragazzi” che non sapevano in quale altro modo trascorrere una tranquilla serata d’autunno, se non mettendo a ferro e fuoco la città e lo stadio.

Di parole ne sono state spese tante, forse anche troppe, ed il volto dei colpevoli (primo fra tutti l’ormai celeberrimo Ivan Bogdanov) è finito in prima pagina per diversi giorni. Ora però è il momento di stabilire di chi è la responsabilità dell’accaduto, prima ancora che gli organi sportivi internazionali si esprimano in proposito.

Italia-Serbia diventa un caso politico

All’indomani del vergognoso spettacolo passato davanti agli occhi degli italiani (e non solo) in diretta tv, si sprecano le chiacchiere sulle varie responsabilità, i commenti su cosa si poteva fare per evitare il fattaccio, i botta e risposta tra Italia e Serbia sul comportamento delle rispettive forze di polizia.

Sta di fatto che Italia-Serbia, valevole per le qualificazioni ad Euro 2012, non si è giocata per colpa di un manipolo di bestie (ci perdonino gli animalisti), partite da Belgrado con la ferma intenzione di creare scompiglio sia all’esterno che all’interno dello stadio Ferraris di Genova.

A chi dare la colpa? Chi ha aperto le gabbie, permettendo a 100-200 imbecilli di varcare la frontiera per mettere a fuoco e fiamme la città di Genova?

Italia-Serbia e la morte del calcio

Mi pagano per scrivere di calcio, la mia passione da quando avevo un paio d’anni e restavo affascinata da quella palla che rotola sul terreno, dalla gioia stampata sul volto di chi segna, dalla voglia di rivincita di chi invece è costretto ad incassare una sconfitta. Perdonate l’amarcord personale, ma di fronte allo spettacolo visto questa sera, la voglia di scrivere di calcio è davvero poca. E di calcio in realtà c’è ben poco da scrivere.

L’Italia si ritrova in testa al proprio girone con dieci punti (eh sì, perché immaginiamo che la vittoria a tavolino non ce la possa togliere nessuno), ma l’Italia non ha vinto, lo sport non ha vinto, la parte buona del tifo non ha vinto. A vincere, come sempre accade in certe situazioni, sono quei quattro imbecilli che sembrano godere nel veder distrutto il giocattolo, che mischiano la politica con il calcio, che sperano di risolvere sugli spalti i propri problemi personali o nazionali.

Italia-Serbia è sospesa

Doveva essere una festa dello sport, ma anche un modo per onorare i quattro militari italiani uccisi in Afghanistan. L’Italia con la morte nel cuore e con il lutto al braccio cercava contro la Serbia altri tre punti per la corsa alla qualificazione agli Europei del 2012. Ma festa non è stata, a causa – come spesso accade – di quattro imbecilli, che hanno deciso di trasformare una partita di calcio in una vera e propria guerra.

Stavolta gli imbecilli sono i serbi, non le decine di migliaia che sono arrivate a Genova per godersi la partita, ma quel centinaio che ha messo le ragioni politiche davanti a quelle dello sport, animando le ore precedenti alla gara con lanci di fumogeni e petardi, sia all’esterno dello stadio che all’interno del Ferraris. Il pullman che doveva portare Stankovic e compagni allo stadio è stato assalito ed il portiere titolare minacciato o colpito. Ma la situazione è degenerata a pochi minuti dall’inizio della gara, quando un tifoso serbo ha tranciato le reti di recinzione, incitando i propri connazionali alla violenza.

L’inizio della gara ovviamente è stato ritardato, mentre la polizia si schierava nei pressi del settore degli ospiti. Alla fine sembravano aver vinto le ragioni dello sport, con le due formazioni che entravano in campo, ascoltavano gli inni ed applaudivano al momento di silenzio per i caduti italiani.

L’Under 21 è fuori dagli Europei

La giovane Italia è out. Fuori dagli Europei del 2011, fuori dall’Olimpiade del 2012, lontana dai fasti degli anni passati, quando l’Europa si inchinava di fronte allo strapotere dei nostri giovani. Nel pomeriggio di oggi si è verificato quello che pochi immaginavano, quello che molti temevano, dopo aver visto l’Under 21 di Casiraghi sconfiggere la Bielorussia per 2-0 in quel di Rieti, nell’andata dello spareggio per l’accesso agli Europei di categoria.

Sarebbe bastato amministrare la gara, puntare ad un pareggio, chiudersi in difesa a protezione delle due reti di vantaggio e poi magari sperare in un contropiede che avrebbe polverizzato le speranze degli avversari. Ma la palla è rotonda (scusate la retorica) e può succedere che gli avversari scendano in campo con una determinazione che va oltre ogni logica.

Prandelli: Cassano? Va bene così

L’Italia di Prandelli comincia a prendere forma e poco importa se nella gara contro l’Irlanda del Nord il gol non sia arrivato. Quel che conta è che gli azzurri sono in testa ad un girone non proprio scontato (vedi la sconfitta casalinga della Serbia contro l’Estonia) e l’atteggiamento offensivo mostrato per larghi tratti della gara.

Nonostante ciò, qualche critica è arrivata sulla nazionale italiana, un po’ per le scarse palle-gol procurate e un po’ per la prestazione ad intermittenza (così l’hanno definita sulla stampa nazionale) di Antonio Cassano. Ma non provate a farlo notare a Cesare Prandelli, che difende a spada tratta il fantasista della Samp:

Questo Cassano mi basta e mi avanza. Sfido qualsiasi analista a trovarmi un giocatore che ti crea cinque palle gol, assist puri come ha fatto lui ieri sera. Se avesse anche una continuità di prestazioni da dieci anni a questa parte, chissà dove giocherebbe ora… Ha sempre giocato nella posizione giusta, mettendo in difficoltà la loro linea difensiva, mi ha soddisfatto molto.

Qualificazioni Euro 2012: Irlanda del Nord-Italia 0-0

Dopo i sei punti conquistati contro Estonia ed Isole Far Oer, arriva il primo pareggio dell’era-Prandelli nelle qualificazioni per gli Europei del 2012. L’avversaria di turno era l’Irlanda del Nord, squadra modesta rispetto agli azzurri, ma tosta più che mai sul terreno di gioco, quel terreno (Windsor Park di Belfast) dove l’Italia aveva giocato una sola volta nella storia, perdendo per 2-1 e mancando la qualificazione per i mondiali di Svezia.

L’Italia ce l’ha messa tutta per portare a casa la vittoria e mettere un ulteriore mattone sul muro della qualificazione, ma la fantasia di Cassano (sempre nel vivo del gioco, ma poco incisivo rispetto al solito), la forza di Borriello (bravo a tenere alta la squadra, ma non altrettanto in fase conclusiva) e le folate sulle fasce di Pepe e del redivivo Mauri non sono bastate a centrare l’obiettivo pieno.

Qualificazioni Euro 2012, l’Italia dà i numeri

Dopo i confortanti successi contro Estonia ed Isole Far Oer, l’Italia di Prandelli è chiamata ad un nuovo doppio confronto di qui a qualche giorno. Le avversarie di turno rispondono ai nomi di Irlanda del Nord e Serbia, contro le quali gli azzurri dovranno mostrare qualche progresso rispetto alle gare precedenti, ma soprattutto cercare di portare a casa punti importanti per la qualificazione ai prossimi Europei.

Intanto sono stati assegnati i numeri di maglia per le prossime due partite, con Cassano che si aggiudica nuovamente il 10, Mauri il 6 ed il debuttante Floccari il 9. Dopo il salto trovate l’elenco completo.