Moratti allontana il ritorno di Mourinho

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Oggi sulle pagine della Gazzetta dello Sport, e ieri nella trasmissione televisiva Dribbling, il presidente dell’Inter Massimo Moratti parla a 360 gradi dell’Inter. Dopo aver spiegato che Sanchez è un giocatore da Inter – ma non arriverà a gennaio – e che il club non sta pensando a Kakà, passa a raccontare di Leonardo.

Leonardo? L’istinto mi ha detto che era la scelta migliore che potevo fare. Ha molte qualità, se le metterà tutte in mostra potrà fare veramente bene.

Prandelli: troppi stranieri in Italia

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E’ difficile calarsi nel ruolo di ct di una nazionale, quando la squadra campione del massimo campionato del Paese di riferimento è composta interamente da giocatori stranieri. E’ quello che accade in Italia, dove l’Inter lo scorso anno ha conquistato tutto il conquistabile, presentando un undici titolare senza neanche un italiano. Non che la disfatta azzurra ai Mondiali sudafricani sia colpa della squadra nerazzurra, ci mancherebbe, ma è inutile lamentarsi allorché un selezionatore si ritrova a pescare in squadre non ai vertici per mettere su una nazionale presentabile. Era questo un problema di Lippi e continua ad esserlo per Prandelli, che rimpiange i tempi in cui gli stranieri si contavano sulla punta delle dita:

Quando giocavo, la mia esperienza è che alla Juventus io ero la riserva di giocatori che militavano in Nazionale, c’era molta più concorrenza e, poi, a volte, c’erano le grandi squadre che avevano un blocco di sette, otto giocatori in Nazionale. Era molto più facilitato il lavoro del commissario tecnico.

Gli affari del mercato di gennaio nella Premier League

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Roque Santa Cruz è stato acquistato dal Manchester City nell’estate del 2009 e ha racimolato da allora la miseria di sei presenza da titolare in Premier League. Un bilancio micragnoso per l’ex-giocatore del Bayern Monaco e dei Blackburn Rovers. E con tanti giocatori davanti il futuro non sarà diverso. Il giocatore paraguaiano interessa alla Lazio, che rischia di farselo sfuggire a danno dei Balckburn Rovers perché gli inglesi gli assicurerebbero più soldi.

Niko Kranjcar è stato acquistato dal Tottenham nelle ultime ore del mercato estivo 2009 per soli quattro milioni di euro. Dopo un annata in cui aveva dimostrato tutto il suo valore – segnando anche sei reti -, oggi languisce in panchina a causa dell’arrivo di Rafael Van der Vaart, che ha conquistato subito White Hart Lane.

Enzo Bearzot nel ricordo dei suoi campioni del mondo

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Immagini in bianco e nero, sbiadite dal tempo, curiose se confrontate con quelle degli eroi moderni. Immagini che però hanno un immenso significato per chi come me ha vissuto quelle emozioni assolutamente uniche ed irripetibili, mentre quegli undici leoni salivano sul tetto del mondo in barba ad ogni pronostico.

Immagini che oggi tornano più vive che mai, perché Enzo Bearzot, condottiero di quell’Italia Campione del Mondo se ne è andato per sempre. Non se ne va però il suo ricordo, il ricordo di un Vecio che ha saputo trasformare una squadra “normale” nella compagine più forte di quel torneo. Quei ragazzi oggi sono uomini di mezza età, ma ricordano il Vecio con nostalgia, sottolineando le sue qualità umane.

Benitez stupito dalle voci sul suo esonero

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A volte è difficile capire cosa passa nella testa delle persone. Rafa Benitez non è uno sciocco e doveva aspettarsi delle reazioni forti al suo sfogo, compresa la possibilità di essere esonerato. Difficile quindi capire come, rispondendo alle domande dell’emittente spagnola Radio Onda Ceropossa, dopo aver detto di essere felicissimo per

aver vinto il Mondiale e di potermi godere le vacanze di Natale a Liverpool con la mia famiglia.

si dica sorpreso

perchè ho visto i titoli dei giornali e molte persone mi hanno chiamato chiedendo se ero stato esonerato ma non c’è niente di vero. Mi sento ancora l’allenatore dell’Inter.

E continua

Ovviamente non sono affatto contento della situazione che si è creata. Ora vado in vacanza a Liverpool poi dopo le feste tornerò in Italia. Comunque sono assolutamente sorpreso dai resoconti che leggo su giornali e che apprendo dalle televisioni.

Bologna: si avvicina l’accordo con mister Segafredo

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Stanno per arrivare i titoli di coda per la presidenza di Sergio Porcedda. Secondo Silvino Marras, l’attuale amministratore delegato del Bologna Fc e braccio destro di Porcedda, la vendita si dovrebbe considerare conclusa visto che

è stato raggiunto un accordo verbale tra le parti.

L’accordo prevederebbe che Porcedda e Menarini, prima di passare la mano a una cordata di imprenditori guidata dal patron della Segafredo Massimo Zanetti, versino cinque milioni di euro a testa.

L’unico che sembra sicuro del futuro del Bologna sembra essere Marras. Intermedia, la merchant bank di Giovanni Consorte, il “coordinatore” della cordata, ha diffuso un comunicato nel quale afferma che

Tale operazione è potenzialmente fattibile ma non ancora assolutamente chiusa.

Cessione Roma: siamo in dirittura di arrivo

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All’inizio di ottobre è partito il processo che porterà alla vendita dell’A.S. Roma – ve ne avevamo parlato in questo post.
Della dozzina di investitori che si sono rivelati interessati all’acquisto della squadra, oggi sembra che ne siano rimasti solo quattro: sarebbero Giampaolo Angelucci, Edoardo Longarini, Aabar, il fondo sovrano dell’emiro dell’Abu Dhabi e un gruppo americano. Ho scritto gruppo ma in realtà non si sa se si tratti di persona fisica, fondo o cordata di imprenditori e sembra che sia rappresentata dallo studio Tonucci – anche se gli avvocati che ne fanno parte non hanno mai né confermato né smentito le indiscrezioni.

Il personaggio più folcloristico del quartetto è Edoardo Longarini. Chiamato Al Cafone per i modi spicci e poco signorili, ha guidato l’Ancona nei primi anni Novanta, centrando la serie A e una storica finale di Coppa Italia persa contro la Sampdoria. Il suo ritorno nel mondo del calcio risale al 2005 con l’acquisto della Ternana. Durante la sua presidenza il club è finito di nuovo in C1, ed ha raggiunto al massimo la sesta posizione nell’attuale Prima divisione.

Andrea Agnelli: “Vincere è nel nostro DNA”

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Andrea Agnelli non è una persona comune, per capirlo basta citare il suo primo ricordo di Juve:

Ho i pantaloni corti, sono a Villar Perosa con papà. È l’estate dell’82, ho 7 anni e l’Italia ha appena vinto i Mondiali. Andiamo su e mio padre mi chiede accanto a chi mi voglio sedere. Paolo Rossi, gli dico.

La mia impressione è che sia anche uno tosto che non rifiuta le domande scomode ma che sa rispondere a tono. Quando gli chiedono se la sua presidenza non sia la rivincita del ramo cadetto della famiglia risponde che:

Per me la Juventus è amore e passione. Sono il primo tifoso di una squadra di cui la mia famiglia è a capo da 85 anni, e il manager che sa di occuparsi di una società quotata in Borsa, con tutte le responsabilità che ne derivano.

Prandelli: l’Italia ha carattere

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Si aspettava forse qualcosa in più dagli esperimenti tentati nell’ultima gara dell’anno solare, ma alla fine Cesare Prandelli non se la sente di bocciare in toto la prestazione degli azzurri al cospetto della Romania. Certo, non può permettersi il lusso di bluffare, dicendo che la sua Italia ha mostrato il meglio di sé nell’amichevole di Klagenfurt, ma quello che conta, a sentir lui, è il carattere messo in campo dalla squadra:

Abbiamo trovato una squadra molto aggressiva nel primo tempo, poi nella ripresa abbiamo avuto la possibilità di lavorare meglio nei disimpegni. La squadra ha messo in campo un carattere fantastico, fino alla fine abbiamo cercato la vittoria.

Amichevole: Italia-Romania 1-1

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Prandelli si aspettava delle buone risposte dalla giovane Italia, ma alla fine della fiera il ct ha dovuto mandare in campo l’artiglieria pesante per mostrare all’esiguo pubblico di Klagenfurt qualche sprazzo di gioco. Quattro gli esordienti al fischio d’inizio contro la Romania (Balzaretti, Diamanti, Ranocchia e l’oriundo Ledesma), nessuno dei quali è riuscito ad entusiasmare particolarmente, complice l’emozione del debutto e la scarsa abitudine a giocare insieme.

In attacco l’Italia schiera la coppia Balotelli-Rossi (quest’ultimo capitano della squadra azzurra), ma le occasioni pericolose non arrivano, nonostante il gran movimento del giocatore del City (tra l’altro fatto oggetto di buu razzisti ad ogni tocco di palla).

Italia-Romania: Prandelli lancia Balotelli-Rossi

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Non ci sono punti in palio, ma l’obiettivo è sempre lo stesso: dimostrare che questa Italia ha voglia di crescere, puntando sulla forza dei giovani, al di là di quello che può essere il risultato finale. Certo è che Prandelli vorrebbe vincere nell’amichevole di Klagenfurt contro la Romania, ma alla fine quello che conta veramente è la prestazione di una squadra piena zeppa di volti nuovi.

Ben quattro gli esordienti della nuova Italia, i quali, dopo la gioia della convocazione in azzurro, dovranno far fronte all’emozione del debutto nella nazionale maggiore. Ledesma, Diamanti, Ranocchia e Balzaretti si uniranno ai più navigati Viviano, Santon, Bonucci, Aquilani, Mauri, Balotelli e Rossi, nell’affrontare una Romania priva di Mutu, ma ugualmente pericolosa.

Prandelli non abbandona Cassano

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Un concentrato di classe pura, forse non sempre continuo come ci si aspetterebbe, ma comunque in grado di infiammare le platee e di strappare applausi a scena aperta ad ogni tocco di palla. Questo è Antonio Cassano, il fenomeno di Bari Vecchia, il campione che impersona il sogno di milioni di ragazzini cresciuti per strada con la palla tra i piedi. Genio sì, ma anche tanta, troppa sregolatezza, come quando spezzava una bandierina a calci dopo una rete segnata o come quando si esibiva nel “pezzo migliore” delle sue cassanate, minacciando l’arbitro che lo aveva appena espulso. Anche questo è Antonio Cassano, che proprio per le sue intemperanze è stato spesso privato della gioia di giocare in nazionale.

Trapattoni gli regalò la soddisfazione dell’esordio, Lippi non lo inserì nella lista della spedizione campione del mondo in Germania, Donadoni si vide costretto a convocarlo per l’Europeo del 2008, ma quando Lippi riprese il comando, Cassano dovette accontentarsi di guardare l’Italia in tv. Poi arrivò Prandelli e per Fantantonio si aprirono nuovamente le porte della nazionale, fino a quando non ne combinò un’altra delle sue.

Italia-Romania: Balotelli sì, Cassano no

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C’era grande attesa per le convocazioni di Cesare Prandelli in vista dell’amichevole della nazionale italiana contro la Romania, prevista per il prossimo mercoledì in quel di Klagenfurt in Austria. In particolare ci si chiedeva se il tecnico avrebbe fatto valere la regola secondo la quale un giocatore messo fuori rosa nella squadra di club non può essere chiamato a difendere i colori della propria bandiera.

Ebbene, nessuna novità rispetto alle previsioni, visto che Prandelli ha seguito alla lettera il regolamento interno, lasciando fuori Antonio Cassano, che pure aveva fatto il proprio dovere nelle prime gare di qualificazione ad Euro 2012. In compenso, l’ex allenatore della Fiorentina si è sbizzarrito non poco in fatto di novità, portando in ritiro ben quattro volti nuovi, Balzaretti, Diamanti, Ranocchia e l’oriundo Ledesma.