Convocazioni nazionale: prima volta per Parolo, torna Santon

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Come preannunciato, il codice etico è rigido, e così i due bad boys De Rossi e Balotelli rimangono fuori dalle convocazioni per le prossime partite della nazionale. Contro la Slovenia però ci sarà un ex “cattivo” che per ora si sta comportando bene, e cioè Antonio Cassano. Nonostante non stia giocando con regolarità nel Milan, molto probabilmente partirà titolare e si darà il cambio con uno degli italiani più in forma degli ultimi tempi, Giuseppe Rossi, dietro la prima punta che potrebbe essere uno tra Gilardino e Pazzini.

Nel capitolo della prima volta compare Parolo che premia il Cesena per la buona annata disputata. E così dopo i complimenti fatti ai suoi compagni Giaccherini e Schelotto, tocca a lui togliersi qualche soddisfazione, ed esordire a 26 anni con la maglia della nazionale. Ritorna Santon, nonostante sia stato “scaricato” dall’Inter, Buffon riprende il suo posto tra i pali in una gara ufficiale, confermato l’oriundo Thiago Motta, mentre sarà da valutare la condizione fisica di Ranocchia, acciaccato ma in via di recupero. Dopo il salto le convocazioni complete.

De Rossi, tre turni per la gomitata in Champions

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Niente grazia stavolta per Daniele De Rossi, che nel ritorno degli ottavi di Champions League si era lasciato andare ad un gesto sconsiderato, colpendo con una gomitata un avversario. L’arbitro non aveva sanzionato il gesto, ma la disciplinare dell’Uefa – visionando le immagini della gara – non ha potuto fare a meno di emettere la propria sentenza: tre giornate di squalifica, che terranno lontano dai rettangoli verdi europei il centrocampista della Roma per le prime giornate della prossima stagione.

L’episodio aveva fatto discutere sia per la violenza del gesto in sé che per la recidività del calciatore, che già nella gara di andata si era lasciato andare ad una reazione simile nei confronti di un avversario. A ben guardare, dunque, Capitan Futuro, come lo chiamano all’ombra del Cupolone, può esultare per la sentenza “lieve”, considerando che avrebbe potuto beccarsi una giornata di squalifica in più.

Calciopoli: il PM vuole ricusare la Corte e la radiazione di Moggi

Il processo di Calciopoli sta terminando. Ma i due pubblici ministeri napoletani – ovvero Giuseppe Nar­ducci e Stefano Capuano – stanno allungando ancora i tempi del primo grado – e attenzione perché se dovesse passare il processo breve tutto finirebbe a tarallucci e vino -, perché vogliono risentire l’ex-arbitro Danilo Nucini, ed ascoltare per la prima volta Gianfelice Facchetti.

Ma la strategia dei PM non si ferma qui. I due starebbero preparando un’altra ricusazione, questa volta dell’intera corte giudicante, ovvero della presidente Teresa Casoria, e di Maria Pia Gualtieri e Francesca Pandolfi.

A rischio il fair play finanziario?

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Tutti i tifosi sanno che il fair play finanziario inizierà a cambiare il calcio a partire dalla stagione 2012/2013. Per questo tutti i club che vogliono garantirsi un futuro di successo dovrebbero – se non lo hanno già fatto – cambiare il proprio modello gestionale puntando sul settore giovanile, su una riduzione del monte ingaggi e in uno stadio di proprietà.

E’ la creatura del presidente Uefa Michel Platini per dare un futuro ad un calcio avvitato in una spirale di spese senza senso, ma potrebbe anche morire nella culla. O almeno essere applicato con uno o più anni di ritardo.

Prandelli soddisfatto: avanti così

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E’ un Cesare Prandelli soddisfatto quello che si materializza di fronte ai microfoni della Rai, al termine dell’amichevole dell’Italia con la Germania. Non che il gioco degli azzurri abbia raggiunto il massimo della sua espressione, ma bisogna ammettere che qualche passo in avanti si è visto rispetto alle ultime uscite degli azzurri, con esperimenti che cominciano a dare frutti. Il ct della nazionale italiana parla di risultato giusto alla fine della fiera:

Il pareggio è giusto, la sconfitta sarebbe stata una beffa. Abbiamo fatto una buona gara su un campo difficile. Sappiamo che siamo ancora distanti dalla Germania, ma con questo entusiasmo  potremo fare bene. Cassano? Ha avuto spunti interessanti.

Amichevole, Germania – Italia 1-1

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La Germania non riesce a vendicare l’umiliazione subita ai mondiali del 2006, quando l’Italia futura campione del mondo le inflisse un secco 2-0 nei tempi supplementari. La gara amichevole di questa sera vedeva ancora le due nazionali confrontarsi, sebbene restasse ben poco delle formazioni che si affrontarono quasi cinque anni fa. Nel frattempo i tedeschi hanno fatto passi da gigante, rinnovando la squadra ed avvalendosi dell’apporto di tanti giovani talenti. L’Italia è invece ancora una squadra alla ricerca della propria identità, dopo l’uscita prematura dal mondiale sudafricano ed il cambio di panchina necessario quanto opportuno.

Alla vigilia della gara si parlava di rivincita, di onta da smacchiare, di dente avvelenato da parte di una squadra che spesso ha dovuto subire sonore sconfitte per mano dell’Italia. Sarebbe stato lecito attendersi una gara a senso unico, con la Germania ben collaudata capace di sovrastare la giovane ed ancora acerba Italia. Così non è stato ed alla fine il risultato di parità è giusto, specie se si considera la seconda frazione di gioco, quando i nostri ragazzi hanno mostrato le cose migliori.

Buffon: basta parlare di Calciopoli

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L’argomento-nazionale la fa da padrone sulle prime pagine dei giornali, ma è già tempo di pensare alle prossime sfide di campionato e – in particolare – a quello che una volta veniva definito il derby d’Italia, prima che Calciopoli costringesse una delle due contendenti alla retrocessione nella serie cadetta. Juve-Inter non suscita più il fascino di una volta, ma è innegabile che sia una delle sfide più sentite, specie in considerazione delle accuse reciproche e delle richieste più o meno giustificate di restituzione dei titoli. Gigi Buffon si prepara alla sfida, nella speranza che l’argomento-Calciopoli venga lasciato fuori dal campo:

Non voglio più sentire nulla su Calciopoli, il passato è importante ma il futuro lo è ancora di più. E’ innegabile che quest’anno qualche errore arbitrale nei nostri confronti ci sia stato, ma sono un uomo di sport e come tale sono sempre convinto che si tratti solo di sviste, non ho mai pensato ci fosse qualcosa dietro.

Thiago Motta: fiero di essere italiano

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Il numero dei contrari non accenna a diminuire, ma Prandelli continua per la sua strada e non rinuncia a convocare i cosiddetti oriundi, giocatori con origini italiane ma non nati sul suolo nostrano. L’ultimo in ordine di apparizione è Thiago Motta, convocabile per nascita dal ct brasiliano, ma finito nella lista del selezionatore azzurro, che non ha esitato a dichiararlo abile ed arruolato, chiamandolo a difendere i colori dell’Italia nell’amichevole di domani contro la Germania. Il centrocampista nerazzurro parla di sogno realizzato e giura di sentirsi italiano fino in fondo:

La maglia della Nazionale era quella dei miei sogni. Dopo tanti anni ho avuto la possibilità di realizzare ciò che volevo e sono contento di questo. Spero di fare una grande partita, sarà una serata speciale, l’emozione non sarà paragonabile con nessuna di quelle vissute fino ad oggi in carriera. Mi sento un privilegiato per avere questa occasione e cercherò di sfruttare l’occasione al meglio delle mie possibilità. Sono nato in Brasile ma mi sento per il resto assolutamente italiano, contentissimo di essere qui con i miei compagni in Nazionale.

Prandelli: ultima possibilità per Cassano

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Il campionato infiamma gli animi come non succedeva da anni, con la corsa scudetto ancora aperta e nulla da dare per scontato. Ma in questi giorni il discorso cade sulla nazionale, impegnata il prossimo mercoledì contro una delle rivali storiche, la Germania, piena zeppa di nuove leve e decisa a riprendersi un posto di primo piano nel panorama calcistico internazionale.

Prandelli ha puntato su tre debuttanti assoluti (Thiago Motta, Matri e Giovinco) e su molti volti noti, primo fra tutti il discusso Cassano. Giusto o no convocarlo in nazionale dopo la nota vicenda che lo ha portato lontano da Genova? Il ct difende le sue scelte, ma dà una sorta di avvertimento al fantasista:

Mi sembrava giusto e doveroso chiamare Cassano. Finora ha dato un buon contributo. In questo periodo, soprattutto ieri, sta pagando il lavoro svolto. Non gli ho detto nulla di particolare perché quel che c’era da dire lo ha già detto lui: sa che ora ha l’ultima possibilità. Lui ha bisogno di mostrare comportamenti corretti con continuità.

A Mourinho la panchina d’oro

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Dopo il triplete dell’anno scorso, José Mourinho ha conquistato anche la Panchina d’Oro, il premio che gli allenatori del campionato italiano assegnano a chi tra loro si è più distinto nella scorsa stagione.

Un plebiscito – del resto abbastanza scontato – visto che lo Special One ha vinto con più del 70% dei voti. Dietro di lui sono arrivati Gigi Del Neri e Claudio Ranieri. Il vincitore della passata stagione, Allegri ha detto di aver votato per lo Special One, dicendo

merita il riconoscimento, ha vinto tutto durante la scorsa stagione.

Alessandro Matri: vita stravolta in pochi giorni

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Della serie: come può cambiare la vita in un batter d’occhio. Era la fine di gennaio ed Alessandro Matri giocava con la maglia del Cagliari, squadra nella quale è esploso durante le ultime stagioni. Alla porta di Cellino, patron dei rossoblu, si presenta Beppe Marotta, che vuole ad ogni costo portare a Torino l’attaccante, per rinforzare un reparto che fino a quel momento non ha dato garanzie di continuità.

Il giocatore vuole partire, il Cagliari fa il prezzo e la Juve accetta di buon grado, sicura che quel trottolino possa cambiare le sorti della stagione bianconera. Matri arriva dunque sotto la Mole, non cambia le sorti nella gara col Palermo e si prepara ad affrontare la gara proprio contro il Cagliari, la squadra che lo ha lanciato sul palcoscenico nazionale.

Thiago Motta quasi azzurro

Sicuramente la polemica sugli oriundi è destinata a durare ancora a lungo, ma è indubbio che l’Italia abbia bisogno urgente di trovare dei centrali di centrocampo di alto livello, ed