De Laurentiis: Mazzarri resta a lungo

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La sconfitta inattesa contro l’Udinese non preoccupa più di tanto il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis, soddisfatto comunque dall’ottima stagione dei suoi ragazzi. Certo è che il presidente ad un certo punto dellastagione aveva creduto nel miracolo, ma in un ambiente dove si lavora in programmazione, può andar bene anche arrivare a ridosso delle prime, per rimandare i sogni al futuro:

Non ho paura di perdere la Champions League. Ad inizio anno l’obiettivo era il quinto posto: qualsiasi piazzamento più in alto va bene.

Un futuro nel quale sarà presente ancora Walter Mazzarri nonostante le voci che lo vorrebbero lontano dal Vesuvio sin dalla prossima stagione:

Certo che è confermato anche per l’anno prossimo, ha tre anni di contratto. Troppe ne dovrete vedete con Mazzarri…

Napoli – Udinese 1-2: fotogallery

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Ci si aspettava un risultato scontato ai piedi del Vesuvio, dove si incontravano un Napoli lanciato verso l’inseguimento al Milan capolista ed un’Udinese priva dei suoi pezzi migliori – Sanchez e Di Natale – e quindi incapace di pungere. Ma nel calcio di scontato c’è ben poco e capita che i friulani scendano al San Paolo con la voglia di dimostrare di poter fare a meno anche di due pedine così importanti.

I bianconeri non hanno timori reverenziali, coprono e ripartono, si rendono pericolosi dalle parti di De Sanctis e chiudono la porta alle avanzate degli avversari. Nella ripresa poi arriva il gol che non ti aspetti, quello di Inler, che segna e non esulta, come farà l’ex azzurro Denis sette minuti più tardi. La partita diventa nervosa, il Napoli guadagna un calcio di rigore (fallito da Cavani) e gli ospiti restano in inferiorità numerica per l’espulsione di Domizzi. Poi arriva la rete di Mascara, quando il cronometro segna ormai il penultimo minuto di recupero, ma è troppo tardi per il Napoli, che perde un’occasione unica per accorciare sul Milan.

Serie A 33a giornata: Napoli – Udinese 1-2

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Posticipo della trentatreesima giornata di serie A.
Stadio San Paolo, Napoli:
Napoli-Udinese 1-2
Reti:
10′ st Inler (U), 16′ st Denis (U), 51′ st Mascara (N)

Napoli – Udinese 1-2

Gli spalti dello stadio San Paolo suggeriscono commenti e riflessioni in tono pomposo: perchè l’impianto è gremito in ogni ordine di posto, l’azzurro che ne colora ogni angolo recondito svetta e schiarisce i richiami blu notte di un cielo che scurisce con il passare dei minuti, l’entusiasmo sposa l’illusione in un tuffo simultaneo che confluisce nella voglia – enorme, incredibile – di sognare sempre di più e lasciare che nessuno possa interrompere tale alchimia. Nessuno, niente. Neppure il Milan irrefrenabile di questo periodo e la vittoria sulla Sampdoria nel corso dell’anticipo serale, neppure la graduatoria che vede i rivali della fine degli anni ’80 avanti di cinque punti.

Di fronte ai partenopei una Udinese che solo qualche settimana fa avrebbe dovuto, oltre che legittimare l’ottimo campionato messo in cantiere, essere ago della bilancia per decretare il vincitore del tricolore a causa del doppio confronto con Napoli e – nell’ultimo turno di campionato – Milan e si ritrova ora in crisi di gioco e risultati. Non più quarti ma quinta forza del torneo a causa del sorpasso della Lazio, i friulani approdano al San Paolo con due assenze pesantissime: neppure panchina per gli infortunati Di Natale e Sanchez (38 gol in due), al loro posto Guidolin opta per l’inserimento di Denis e Asamoah oltre che a una mediana rinforzata nella quale prendono posto cinque uomini di fatica e quantità. Walter Mazzarri, dal canto suo, ha la possibilità di proporre il consueto modulo: Maggio e Dossena sugli esterni, Cavani punta di riferimento e la coppia composta da Hamsik e Lavezzi tra le linee.

De Laurentiis: “Ci vuole una legge sugli stadi”

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Come si può rendere il calcio italiano più forte? Ogni uomo di calcio ha una sua idea al riguardo. Il patron del Napoli, il vulcanico produttore Aurelio De Laurentiis pensa che sia necessario

far passare la legge sugli stadi e bisogna farla finita con questa telenovela di uno squallore senza precedenti. È necessario che il governo prenda coscienza e faccia passare la legge.

Secondo il presidente del Napoli però gli stadi non sarebbero sufficienti per ridare fiato all’economia del pallone:

dobbiamo riappropriarci del calcio scommesse insieme alla federazione, Lega e Coni. E dobbiamo aumentare il gettito a favore del calcio italiano, in modo che possa essere più competitivo.

Lo stipendio di tutto il Napoli equivale a quello di Ibra

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Quali sono gli undici giocatori più utilizzati del Napoli di Mazzarri? I nomi sono noti: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio, Yebda, Pazienza, Dossena, Lavezzi, Hamsik e Cavani

Meno noto è il fatto che tutti assieme guadagnano meno del solo Ibrahimovic. E quà bisogna anche fare qualche precisazione: lo svedese secondo alcuni guadagnerebbe “solo” – si fa per dire – 9 milioni di euro, mentre per altri i 9 milioni sarebbero solo lo stipendio base del giocatore. A questa cifra bisognerebbe poi aggiungere una serie di bonus legati ai gol segnati ed ai risultati raggiunti dalla squadra che potrebbero far lievitare il totale fino a 12 milioni di euro.

Napoli: De Laurentiis annuncia tre acquisti

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Ieri il Napoli per qualche ora ha assaporato il sapore della vetta, poi la vittoria del Milan ha riportato sulla terra i tifosi partenopei – i rossoneri continuano ad avere, considerando gli scontri diretti, quattro punti di vantaggio sul Napoli. La corsa comunque continua ad essere apertissima, e come negli anni Ottanta tutta la città vive e sogna di calcio ventiquattro ore su ventiquattro.

Poche ore dopo la partita, il patron del Napoli si è intrattenuto con i tifosi alla stazione di Bologna mentre attendevano i treni che avrebbero riportato lui a Roma e i tifosi alle pendici del Vesuvio. Si è parlato della gara stravinta con il Bologna, della lotta scudetto ma anche del calciomercato prossimo venturo.

Botta e risposta Galliani-Prandelli

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Caso diplomatico sulla rotta Milan-nazionale, a causa della dichiarazione di Prandelli sulle proprie preferenze sulla vittoria finale del campionato italiano. “Tifo Napoli” aveva detto il ct azzurro. Una frase innocente, detta forse per simpatia verso una realtà non attrezzata come le cosiddette “grandi” o addirittura non detta. Fatto sta che in casa Milan non hanno apprezzato la dichiarazione di simpatia di Prandelli, se è vero che oggi Adriano Galliani ha telefonato ad Abete per esprimere la propria contrarietà:

Sono dispiaciuto e sorpreso. Il tecnico della nazionale non può tifare per nessuno.

O forse può tifare, ma non può dirlo apertamente, come avrebbe fatto il nostro ct. Intanto però arriva la risposta del diretto interessato, che cerca di spiegare la sua uscita di ieri.

Prandelli tifa Napoli

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E’ piuttosto raro che il selezionatore di una nazionale riveli le proprie speranze sull’esito del campionato, ma Cesare Prandelli non fa mistero delle simpatie che ha in animo ed ammette di tifare Napoli per la volata scudetto:

Per lo scudetto tifo Napoli. Rivedo la mia Fiorentina degli anni passati per la capacità di coinvolgere i tifosi e per la qualità della programmazione. Anche noi a Firenze volevamo lottare per questi traguardi, il Napoli sta dando una risposta straordinaria di compattezza e merita successi.

Petrucci: “Io sono dalla parte degli arbitri”

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Le dichiarazioni di Lotito dopo la sconfitta subita al San Paolo hanno acceso la miccia delle repliche.

Il primo a rispondere è stato Marcello Nicchi, il presidente dell’Associazione italiana arbitri (Aia), che al presidente laziale ha risposto così:

Lotito? Non voglio entrare nel merito, dico solo che mi farebbe piacere ascoltare smentite da chi dice che tutto è deciso. Qui non è stato deciso niente e chi pensa questo lo vada a denunciare alla magistratura o alla procura federale, ci vuole anche un pò di coraggio. Se invece, come penso io, il problema non esiste allora bisogna lasciar perdere.

Napoli: Caterina Balivo promette lo strip in caso di scudetto (fotogallery)

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Sabrina Ferilli ha fatto scuola. Ormai le starlette italiane hanno quasi l’obbligo dello strip in caso di scudetto della propria squadra, e così dopo quelli della stessa Ferilli per la Roma e di Anna Falchi per la Lazio, dopo il quinquennio dell’Inter in cui nessuna diva ci ha deliziato con le sue forme, ecco che si torna a parlare di strip.

A farlo è Caterina Balivo, presentatrice Rai e tifosissima del suo Napoli, che a Radio Kiss Kiss ha dichiarato:

qualora la mia squadra del cuore dovesse vincere lo scudetto, sarei pronta e felice di fare uno strip. Chiariamo subito che si tratterebbe di uno strip elegante. E’ una promessa. D’altronde, il tricolore sarebbe una gioia immensa per una città che sta soffrendo tantissimo in tutti i campi del sociale. Purtroppo Napoli non sta vivendo un periodo felice e almeno alla domenica le persone riescono a sorridere per le vittorie degli azzurri. E’ bello vedere il San Paolo popolato da famiglie, donne e bambini.

Come se il Napoli non avesse già abbastanza motivi per vincere lo scudetto, ora ne ha uno in più. Dopo il salto qualche immagine della tifosa napoletana.

De Laurentiis blinda Cavani e sogna lo scudetto

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L’appetito vien mangiando e se prima ci si accontentava di migliorare la posizione dello scorso anno, ora non ci si può più nascondere di fronte alla possibilità di lottare per la conquista del tricolore. Napoli sogna ed il patron De Laurentiis comincia a credere nel miracolo:

Mi consumo a forza di scaramanzia, mancano soltanto sette partite. Sognare di notte si può. Lo scudetto dobbiamo giocarcelo fino alla fine così nessuno potrà dirci che non abbiamo dimostrato attaccamento per la maglia e rispetto per i tifosi, se facendo gli scongiuri non riusciremo a vincere.

Lotito: “Nel calcio italiano non c’è trasparenza”

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Il presidente bianceleste Claudio Lotito, è ritornato sulla sconfitta di ieri al San Paolo dai microfoni della trasmissione di Radiouno Radio Anch’io tornando a lanciare pesanti attacchi sulla classe arbitrale.

Il 4-3 del Napoli sarebbe stato – secondo lui – condizionato dal gol fantasma del laziale Brocchi e dal rigore inesistente su Cavani – che ha portato anche all’espulsione di Biava. Il linguaggio utilizzato è lotitese puro:

voglio stigmatizzare fatti che snaturano la certezza del diritto. Prima ci proponiamo di educare i giovani al rispetto delle regole e al rispetto meritocratico, e poi ci comportiamo in modo diverso.