Mondiali 2014: le 6 urne per le qualificazioni

Foto: AP/LaPresse

La Fifa ha appena reso note le 6 urne per i sorteggi che stabiliranno i gironi di qualificazione al Mondiale 2014 nell’area europea. La buona notizia è che, nonostante il clamoroso flop dell’ultimo torneo, l’Italia rimane testa di serie. La cattiva è che inspiegabilmente nella prima fascia sono state inserite squadre come Grecia o Norvegia, mentre rimangono nelle altre sezioni, pescabili anche da noi, nazionali temibili come Francia, Russia o Turchia.

Il sorteggio si terrà sabato 30 luglio a Rio De Janeiro, e vedrà possibili incroci pericolosi dato che nel Pot 2 sono annoverate le nazionali sopra enunciate, senza dimenticare altre molto forti come la Svezia di Ibrahimovic o la Serbia di Krasic, nell’urna 3 compaiono la Svizzera di Inler e l’Irlanda del Trap, mentre nella 4 la Romania di Mutu, ma anche Austria e Polonia che non sono da sottovalutare. Una sorpresa è stata ritrovare il Montenegro nell’urna 2, nonostante come nazionale indipendente sia stata riconosciuta dalla Fifa solo di recente e finora non si sia mai qualificata per competizioni internazionali. Dopo il salto le 6 urne.

Video: l’esultanza di Megan Rapinoe

Ci sono tanti modi per esultare dopo aver segnato un gol. Quest’oggi vi proponiamo quello della stella del calcio femminile Usa Megan Rapinoe.

La centrocampista della nazionale a stelle e strisce segna il gol del due a zero – l’undicesimo in 33 presenza con la maglia della nazionale – nella partita dei mondiali tedeschi contro la Colombia, e poi nell’esultanza finisce a poca distanza da uno dei microfoni ambientali presenti in campo. La tentazione è forte e lei non sa resistere, intona per un attimo la famosissima canzone di Bruce Springsteen Born in the Usa.

Video gol fantastici: la bicicletta di Julio Gomez

Mi lancio in una previsione. Di questo giocatore sentiremo parlare anche in futuro. Julio Gomez con la rovesciata che vedete nel video, ha segnato la rete decisiva nella semifinale dei Mondiali di calcio under 17.

Una tiratissima sfida tra Messico e Germania finita all’ultimo minuto con uno spettacolare tre a due per i centroamericani.

Video: strip a fine partita di Josefine Öqvist

Mi cospargo il capo di cenere in anticipo per il post un po’ sessista – se la scena l’avesse fatta un calciatore non avrebbe certo fatto notizia – ma oggi ci occupiamo di Josefine Öqvist.

Lei è un’ala ventisettenne della nazionale svedese che ha già colpito la fantasia maschile con un servizio fotografico apparso sulla rivista Slitz nel 2004. Oggi ritorna a far parlare di sé con uno strip – abbastanza innocente – alla fine dei Mondiali femminili che si stanno svolgendo in questi giorni in Germania.

Video: Il rigore più evidente del mondo non fischiato


Australia – Equatorial Guinea penalty di martelis

Misteri insondabili della mente umana. Sul campo stanno giocando l’Australia e la Guinea Equatoriale in un match dei campionati del mondo femminile che si stanno disputando in Germania.

Al 17 minuto del primo tempo l’Australia – che è già in vantaggio per uno a zero – si presenta nell’area avversaria e con una sua giocatrice colpisce un palo. Incredibile ma vero una giocatrice africana blocca il pallone con le mani, e poi con altrettanta naturalezza lo lascia cadere a terra, e quindi la portiera lo rinvia.

25 anni fa la Mano de dios

Foto: AP/LaPresse

Era il 22 giugno del 1986, quando un piccolo uomo beffò gli avversari, facendo sobbalzare i tifosi per ben due volte nel giro di pochi minuti. Siamo ai quarti di finale dei Mondiali messicani, Stadio Azteca della capitale, e va in scena Inghilterra-Argentina, sfida che va al di là dell’evento sportivo, per via della guerra delle isole Falkland di qualche anno prima.

Corre il minuto numero 51 ed il tabellone luminoso segna ancora lo 0-0, ma la vendetta dell’albiceleste sta per maturare. Un passaggio all’indietro di Steve Hodge si trasforma in un’occasione imperdibile per Diego Armando Maradona, che sull’uscita di Shilton salta in alto, colpisce la palla con la mano ed infila il gol del vantaggio per l’Argentina. Pentito del gesto? Macché! Il numero 10 si vanterà fin troppo della sua furbata, dichiarando che si era trattato di un aiuto divino, della Mano de Dios, che aveva sistemato le cose.

L’ultimo saluto a Enzo Bearzot (gallery)

Foto: AP/LaPresse

Una cerimonia semplice ha accompagnato l’addio di Enzo Bearzot, morto un paio di giorni fa dopo una lunga malattia. Semplice la cerimonia, come semplice era l’uomo, uno che non si è mai comportato da primo della classe, pur essendo consapevole dell’immenso obiettivo raggiunto.

Poteva prendersene di rivincite il Vecio all’indomani di quell’11 luglio del 1982, allorché la sua nazionale sollevava la Coppa del Mondo nel catino infernale del Santiago Bernabeu, dopo che critici, stampa, tifosi si erano accaniti contro quel gruppo. Ma Bearzot era fatto così e le sue rivincite se le è prese solo sul campo, accettando poi l’idea che in molti saltassero sul carro dei vincitori pur non avendone il diritto.

Enzo Bearzot nel ricordo dei suoi campioni del mondo

Foto: AP/LaPresse

Immagini in bianco e nero, sbiadite dal tempo, curiose se confrontate con quelle degli eroi moderni. Immagini che però hanno un immenso significato per chi come me ha vissuto quelle emozioni assolutamente uniche ed irripetibili, mentre quegli undici leoni salivano sul tetto del mondo in barba ad ogni pronostico.

Immagini che oggi tornano più vive che mai, perché Enzo Bearzot, condottiero di quell’Italia Campione del Mondo se ne è andato per sempre. Non se ne va però il suo ricordo, il ricordo di un Vecio che ha saputo trasformare una squadra “normale” nella compagine più forte di quel torneo. Quei ragazzi oggi sono uomini di mezza età, ma ricordano il Vecio con nostalgia, sottolineando le sue qualità umane.

E’ morto Enzo Bearzot

Foto: AP/LaPresse

Correva l’anno 1982, uno dei periodi che ricordo con maggiore nostalgia, sportivamente parlando. La comitiva azzurra partiva per la canicola spagnola accompagnata da mille polemiche sulle scelte del ct Enzo Bearzot. Uno dei tanti dubbi dei 50 milioni e passa di allenatori (in terra italica siamo un po’ tutti ct in occasione delle grandi manifestazioni internazionali) era la chiamata di Paolo Rossi, appena rientrato da una lunga squalifica legata al calcio-scommesse, e la contemporanea esclusione di Roberto Pruzzo, che pure in quella stagione aveva conquistato il titolo di capocannoniere.

Polemiche che si infiammarono ancor più alla luce dei tre pareggi nel girone eliminatorio e del ripescaggio per differenza reti, mentre il centravanti titolare non metteva a segno neppure una rete, lasciando l’incombenza a Graziani e Conti, autori sino ad allora delle uniche due reti italiane nel Mundial spagnolo.

Mondiale 2022: gare a gennaio e strutture non adeguate, il caso Qatar manda in tilt la Fifa

Foto: AP/LaPresse

Le accuse sui “petroldollari” che avrebbero comprato la candidatura del Qatar si fanno sempre più insistenti, e nonostante le dure opposizioni dei vertici Fifa, dopo appena due settimane dell’assegnazione del Mondiale 2022 alla nazione araba, già molti dubbi e perplessità cominciano a sollevarsi.

Il primo, più ovvio, è il clima. I Mondiali da sempre si sono disputati tra giugno e luglio. Ma nel deserto arabo c’è il rischio di giocare partite a 45 gradi all’ombra, con un picco di spreco energetico immenso se si pensa all’aria condizionata che ci vorrà per sostenere le milioni di persone che si recheranno nella nazione. La proposta è stata avanzata inizialmente da Beckenbauer, poi è stata avvallata da Platini, ed ora pare che anche Blatter ci stia pensando: spostare il campionato del mondo a gennaio.

Xavi e Del Bosque: “Il calcio spagnolo è pulito”

Foto: AP/LaPresse

Ieri vi avevamo raccontato in questo post delle ombre gettate sul calcio spagnolo da alcune dichiarazioni di Eufemiano Fuentes, un medico spagnolo, specializzato in ginecologia e medicina dello sport, noto per essere implicato nell’Operación Puerto, caso di doping che aveva coinvolto diversi ciclisti – tra cui il nostro Ivan Basso

Oggi il quadro sembra essere radicalmente cambiato, l’avvocato di Fuentes, Julian Perez Templado, ha smentito che il suo assistito abbia mai detto:

Se parlo io, non ci sono europei, né mondiali

con queste parole:

Eufemiano mi ha detto che non ha mai pronunciato quelle parole.

Mondiali Qatar: Al Qaeda minaccia Ronaldo

Foto: AP/LaPresse

Ieri il Qatar si è aggiudicato il diritto ad organizzare i mondiali di calcio del 2022 e già oggi sono spuntate sul web le prime minacce dei fondamentalisti islamici.

Intendiamoci bene, finora si tratta solo di messaggi apparsi su forum islamisti monitorati dal sito d’intelligence Usa Site. Ma anche se si trattasse di vaneggiamenti di squilibrati rappresentano un preoccupante spaccato dell’atmosfera che potrebbero vivere i calciatori tra una decina di anni.

Assegnazione Mondiali, le reazioni politiche

Foto: AP/LaPresse

Russia e Qatar, due nazioni dove il Mondiale non era mai stato organizzato, ma soprattutto due Stati dalla storia piuttosto controversa, non potevano mancare di suscitare polemiche. La più feroce si è scagliata contro la Russia, accusata di aver corrotto tre delegati  per ottenere il torneo. A dir la verità lo scandalo scoperchiato dalla BBC aveva rivelato tentativi di corruzione in favore degli Stati Uniti, ma secondo gli 007 sembra che ci fossero stati casi pro-Russia non documentati.

Fatto sta che ieri Putin non ha voluto essere presente a Zurigo, dove si è tenuta la votazione, per evitare pressioni esterne, e questa mossa è stata piuttosto distensiva, anche se non sufficiente a rasserenare gli animi. Il giorno dopo però ha tuonato contro le accuse, affermando che persone innocenti erano state accusate ingiustamente di corruzione e che si è trattato solo di metodi per mettere pressione al momento della votazione.