Mondiale 2010: cerimonia inaugurale da brividi (gallery)

Il tempo si era fermato a quella magica notte del 9 luglio 2006, quando l’Italia sollevò la sua quarta Coppa del Mondo sotto il cielo di Berlino. Ma quattro anni trascorrono in fretta ed è già tempo di inaugurare questa nuova kermesse mondiale, la prima nel continente africano e proprio nella terra di colui che rappresenta l’Africa più di ogni altro al di fuori dei confini nazionali.

Purtroppo lui, Nelson Mandela, ex presidente sudafricano e Premio Nobel per la pace, non ha potuto assistere ai festeggiamenti, a causa del grave lutto che lo ha colpito la scorsa notte. Ma la presenza del leader nero si è fatta sentire ugualmente, sia nelle parole dei commentatori sia nel tributo che l’intero Soccer City di Johannesburg gli ha riservato nel momento in cui è comparsa la sua foto sui maxischermi.

Azzurri, parte dei premi all’Unità d’Italia

Mai edizione dei mondiali partì con così tante polemiche intorno alla maglia azzurra. Non bastavano i 60 milioni e passa di commissari tecnici pronti a sparare addosso a Lippi per ogni singola scelta, ci mancavano solo le accuse del mondo della politica (e di Calderoli in particolare) che qualche giorno fa ha invitato la Federcalcio a ridurre gli eventuali premi vinti dai calciatori azzurri in terra sudafricana.

La polemica è rimbalzata qua e là per un paio di giorni, con gli azzurri che non hanno preso bene il suggerimento del ministro leghista e con Abete, presidente della Figc, pronto a precisare:

C’è molta attenzione sul versante fiscale. Se la Federazione determina un premio a un giocatore, è un reddito a 360 gradi e determina la tassazione. Sul versante fiscale dobbiamo dire che avere dei giocatori che guadagnano bene vuol dire anche avere la certezza di introiti per lo Stato.

Le mascottes mondiali dal ’66 al 2010 (gallery)

Per trovare la prima mascotte associata ad un mondiale di calcio occorre tornare al 1966, quando gli inglesi pensarono bene di creare Willie, un leone con la maglia rappresentante la bandiera del Regno Unito e la scritta World Cup. Da allora non c’è stata kermesse mondiale senza la sua mascotte, simbolo più o meno azzeccato della tradizione del Paese ospitante.

E allora ripercorriamo la storia dei Mondiali di calcio attraverso le varie mascottes che hanno simboleggiato l’evento, invitandovi poi a gustarvi l’ampia gallery finale con tutti i personaggi.

Mondiali, scommesse pazze: puntate sul peso di Maradona e sulle esultanze esagerate

Il popolo degli scommettitori si starà dando da fare in questi giorni per scommettere su chi sarà il vincitore della coppa del Mondo o sui risultati delle singole partite, ma quando si recheranno in alcune agenzie di scommesse (specialmente inglesi o quelle online), troveranno dei palinsesti piuttosto singolari.

Una scommessa piuttosto comune riguarda il calciatore che per primo segnerà al Mondiale, ma che dire del primo che colpirà un palo o una traversa? Anche lui merita il suo momento di gloria. Ma le scommesse assurde non finiscono qui. E’ piuttosto interessante scommettere su chi sarà il primo a subìre un cartellino giallo ed il primo con il cartellino rosso, ma si possono far scommesse anche al di fuori dal campo.

Amichevoli pre-mondiali: Svizzera-Italia 1-1

Svizzera – Italia 1-1

Finisce in parità l’ultimo test azzurro prima della partenza per il Sudafrica, con una squadra completamente rivoluzionata rispetto alla gara contro il Messico. L’avversaria di turno era la Svizzera, la stessa nazionale che l’Italia incontrò alla vigilia del mondiale del 1982 e di quello del 2006 (e se siete scaramantici cominciate a toccare ferro), così come lo stesso è il punteggio finale (1-1).

Dopo qualche minuto di studio erano gli elvetici a passare in vantaggio, grazie alla rete firmata da Inler al minuto numero 10. Ma stavolta l’Italia è sembrata più reattiva rispetto a quella “ammirata” contro il Messico, tanto che dopo soli quattro minuti riusciva a trovare il pareggio con Quagliarella, stasera impiegato sin dal primo minuto.