Emerson lascia il Milan

Il suo contratto non era in scadenza, si sarebbe risolto a giugno 2010, ma l’ex romanista e juventino Emerson ha deciso di lasciare sin da oggi la sua squadra, il

Galliani: Kakà non si tocca

Ci risiamo. Torna il tormentone-Kakà, come se non fosse bastato quello dello scorso gennaio, quando il brasiliano è stato ad un passo dal vestire la maglia del Manchester City, la squadra che è stata capace di mettere sul piatto ben 110 milioni di euro.

Ma Ricardo ha ascoltato le ragioni del cuore, si disse all’epoca, lasciandosi convincere dalle richieste degli ultras arrivati fin sotto casa sua per pregarlo di restare. Ragioni di cuore, ma non solo, perché Kakà vuole continuare a vincere ed il City non gli avrebbe offerto garanzie in questo senso. E poi al Milan si sta bene, tanto che il brasiliano avrebbe gradito solo un’altra destinazione, Madrid.

Ed ecco la presunta offerta arrivata ieri sulla scrivania della società rossonera: 60 milioni di euro da pagare in quattro anni per assicurarsi le prestazioni del campione. Sulla vicenda i tabloid spagnoli hanno ricamato molto, regalandoci anche i dettagli dell’incontro tra Adriano Galliani e Florentino Perez, prossimo probabile presidente della società madridista. Ma oggi arriva la smentita dell’amministratore delegato, che ribadisce una volta ancora l’incedibilità del talento brasiliano.

Ancelotti, tentazione Chelsea

E’ il periodo delle indiscrezioni e delle smentite, del calciomercato fatto sui giornali e delle voci di corridoio che danno le panchine italiane in gran fermento in attesa della prossima stagione. E come sempre, in mezzo a tanto parlare, spunta il nome di Carlo Ancelotti, dato in partenza per altri lidi un giorno si e l’altro pure.

Vero è che in giro per l’Europa ci sono diverse panche ad interim, affidate a fidi traghettatori in attesa che le bocce si fermino e i tecnici si liberino. Basti pensare al Real Madrid o al Chelsea, le cui società non hanno mai negato la provvisorietà dei rispettivi occupanti. E il buon Carletto farebbe gola ad entrambi i club, tanto che quotidianamente viene invitato a studiare un idioma straniero in vista dei prossimi gravosi impegni.

Certo, lo spagnolo è più semplice da imparare, ma Galliani non scommetterebbe un centesimo sulla possibilità che il tecnico si trasferisca alla corte di Perez (ammesso che venga eletto), tanto da escluderlo al 99,9%. Nessuna scommessa invece sulla pista inglese, visto che meno di un anno fa c’era già stato un approccio nemmeno tanto timido da parte di Abramovich.

Pato è guarito dal tumore

Un po’ come il suo presidente, Alexandre Pato può vantare una guarigione da una malattia molto grave, il tumore. Alla trasmissione sportiva brasiliana Rede Globo il papero milanista ha ammesso ieri sera che, quando aveva 11 anni, gli è stato diagnosticato un tumore benigno al braccio.

Per la precisione il piccolo attaccante, nelle giovanili dell’Internacional dove mostrava già le qualità tecniche invidiabili che oggi gli possiamo riscontrare, si dovette fermare più volte durante la sua giovane carriera a causa di due infortuni al braccio sinistro. Per la precisione lo stesso braccio finì con il fratturarsi per ben due volte nel giro di pochi mesi. Alla seconda frattura i medici si insospettirono e gli accertamenti successivi hanno portato a riscontrare il tumore.

Beckham: grazie Milan!

Sabato potrebbe strappare la presenza numero 109 in nazionale, staccando Bobby Moore e mettendosi sulle tracce del recordman Peter Shilton, che ha collezionato ben 125 gettoni con la maglia dei

Bentornato Napoli!

Serviva una scossa per l’intero ambiente e, come al solito, a finire sull’inceneritore è stato il condottiero, colui che non può avere colpe se la squadra non gira come dovrebbe, nonostante la presenza in campo di pezzi da novanta.

Fatto sta che Edy Reja ha pagato per tutti, scendendo in anticipo dal treno-Napoli e portandosi dietro l’affetto dei tifosi e della squadra. Ed è per questo che ieri al San Paolo si temeva una sorta di “rivolta popolare”, dopo i fischi e le contestazioni della scorse settimane all’indirizzo di una squadra incapace di mettere in campo l’orgoglio giusto per andare avanti.

E invece il popolo napoletano ha concesso al nuovo mister la possibilità di dimostrare la propria esperienza, salutando l’ex tecnico con un lungo striscione e invitando Donadoni a risollevare le sorti del club. “Donadoni sbruogl sta matass”, chiedevano i tifosi e, almeno da quanto visto ieri sera, pare che la matassa stia per sbrogliarsi, vista la rinnovata volontà della squadra.

Ancelotti e Mourinho dettano le condizioni per restare

Sul piano personale è indubbio che gli allenatori delle milanesi non provino simpatia l’uno per l’altro, ma su quello professionale si assomigliano molto. Entrambi sono considerati dei vincenti, ed entrambi sono dati da molti come partenti a fine stagione. Certo, lasciare il Milan per Ancelotti sarebbe un colpo al cuore, dopo 8 anni di successi, ma lo sarebbe anche per Mourinho con l’Inter, il quale sarebbe costretto ad ammettere il fallimento dopo appena un anno.

Per questo entrambi ci vogliono pensare bene prima di lasciare le rispettive panchine e perciò hanno convocato i presidenti per dettare le regole da seguire per continuare la collaborazione. Regole che per entrambi vanno in controtendenza rispetto alle intenzioni societarie, e cioè spendere spendere spendere.

Calciomercato: Milan e Real Madrid le più scatenate

Sono sicuramente le due squadre più deluse dell’anno. Il Milan, per dirla alla Mourinho, chiuderà con “zero titoli”, visto che sarà già un’impresa agganciare il secondo posto, a cui si aggiunge l’umiliante eliminazione dalla coppa Uefa. Il Real ha fatto la stessa fine. La distanza dal Barcellona è incolmabile e l’eliminazione dalla Champions è venuta in maniera piuttosto brusca visti i 5 gol in due partite subiti dal Liverpool.

Per questo serve una rifondazione, che deve partire necessariamente dal prossimo mercato estivo. Cominciamo con gli spagnoli, che vista l’imminente elezione del presidente del club, promette già di spendere montagne di soldi. Si sa già che il sogno dei tifosi blancos è Cristiano Ronaldo, e vista la volontà del calciatore, potrebbe essere esaudito. Ma se Perez dovesse essere eletto, la tratta che collega Madrid e Milano sarebbe molto trafficata.

Pippo Inzaghi fa 300

Non sarà Pelè e neppure Romario, inarrivabili con i loro mille e passa gol, ma da queste parti 300 reti in carriera sono veramente tante. L’eroe della giornata risponde al nome di Filippo Inzaghi, che con la doppietta di oggi al Siena ha raggiunto lo storico traguardo, alla faccia di quanti lo davano per finito e di chi in fase di convocazione guarda solo la carta di identità.

Superpippo ha 36 anni, ma a vederlo battersi sul campo non si direbbe proprio. Certo non c’è più lo scatto del ragazzino né la tenuta atletica per tutti i novanta minuti, ma all’occasione ricorda sempre dov’è la porta e non ha mai perso il vizio del gol. Già, il vizio. Berlusconi disse di lui:

Ha questo vizietto di fare sempre gol, è un vizioso.