Il colpo di mercato della prossima estate del Milan potrebbe non essere Cristiano Ronaldo, ma Robben. Il portoghese, dopo il gol di ieri in coppa, è sempre più legato al Real Madrid, e così anziché spendere 100 milioni per averlo, il Milan potrebbe spenderne “solo” 40 per l’olandese.
Ad accelerare la trattativa è stato lo stesso centrocampista che ieri ha avuto l’ennesima discussione con Muller, uno con cui non è mai andato d’accordo. Ma a dir la verità è già da più di un anno che Robben mostra segni di insofferenza, e la stagione fallimentare di quest’anno del Bayern Monaco, unita alle intenzioni del club di fare cassa per il prossimo calciomercato che rischia di perdere i 20 milioni della Champions, potrebbero metterlo sul mercato.
Finisce pari e patta la seconda semifinale di Coppa Italia, dopo l0 0-1 di ieri tra Roma e Inter. A confrontarsi nella gara di stasera erano Milan e Palermo, l’una alla ricerca della doppietta stagionale, l’altra desiderosa di sollevare un trofeo al termine di un anno con troppi bassi e pochi alti.
Allegri ha dichiarato di volere anche la coppa nazionale, ma manda in campo molte seconde linee. Ibrahimovic naturalmente è della partita, essendo squalificato per tre giornate in campionato, ed a fargli compagnia nel reparto offensivo è Antonio Cassano. Dall’altra parte manca Miccoli, deluso per l’esclusione dall’undici titolare. Pronti via ed i padroni di casa passano in vantaggio: cross di Oddo e piattone di Ibrahimovic, che così trova il modo di farsi perdonare le intemperanze dell’ultimo periodo e di dimostrare di essere ancora utile a questo Milan.
Gara valevole per l’andata delle semifinali di Coppa Italia.
Stadio Giuseppe Meazza di San Siro, Milano Milan-Palermo 2-2
Reti: 4’ pt Ibrahimovic (M), 14’ pt Pastore (P), 8’ st Hernandez (P), 31’ st Emanuelson (M)
Milan – Palermo 2-2
Se per Roma e Inter la semifinale di coppa Italia di quest’anno è emblema di una stagione da archiviare in fretta ma anche appiglio per salvare in qualche modo una annata infelice, per Milan e Palermo il trofeo Tim Cup ha valenza differente. Enorme lustro, in casa rosanero, è già il fatto di poter appuntare in annuario l’approdo al penultimo step della competizione nazionale – e vincerla, va da sé, sarebbe motivo di festa grande – mentre i rossoneri si sono garantiti finora l’eventualità di chiudere il 2010/2011 con una doppietta (coppa Italia e campionato) che non eguaglierebbe il triplete messo in cascina dall’Inter di Josè Mourinho ma, in qualche maniera, ne farebbe propria l’eredità.
I primi 90 dei 180’ previsti nel doppio confronto di andata e ritorno sva in scena allo stadio San Siro: dopo l’ottimo responso dell’ultimo turno di campionato – che ha consentito ai padroni di casa di allungare iul divario dalla seconda e ai siciliani di espugnare l’Olimpico giallorosso – per entrambe le squadre si annuncia una sfida di fuoco. Difficile ed entusiasmante. Il Milan ritrova Zlatan Ibrahimovic, squalificato in campionato per tre turni, e Massimiliano Allegri gli mette a supporto Cassano. Pirlo torna titolare e si schiera nella consueta posizione inrtermedia tra difesa e centrocampo. Delio Rossi, di contro, insiste con la coppia offensiva composta da Pinilla ed Hernandez alle cui spalle agisce Pastore. Nell’11 iniziale anche il baby fenomeno Acquah, in mediana.
Grossa tegola sul cammino di un Milan lanciatissimo in campionato – anche se dopo i risultati dell’ultima giornata diventa difficile pensare che qualcosa possa fermare i rossoneri.
L’infortunio che ha colpito Alexandre Pato sabato sera nella partita contro la Sampdoria è uno stiramento ai flessori della coscia destra, per cui l’attaccante brasiliano dovrà subire uno stop compreso tra le due e le tre settimane.
La marcia trionfale del Milan non si ferma davanti a niente ed a nessuno, neanche di fronte ad una squadra come la Sampdoria che cerca disperatamente di raggiungere la quota salvezza. Ibrahimovic non c’è, fermato ancora una volta dal giudice sportivo, ma il rossoneri dimostrano di poter fare a meno della punta di diamante e portano a casa tre punti che li consolidano in vetta alla classifica.
Seedorf apre le danze al minuto numero 20 della prima frazione di gioco, mentre gli ospiti tentano una reazione, ma non riescono a scardinare la difesa avversaria. Poi arriva un’altra tegola per l’attacco di Allegri, con Pato che esce per infortunio. Entra Cassano, l’ex di turno, e va a siglare il rigore del 2-0. festeggiando nel migliore dei modi la nascita del piccolo Christopher. Alla fine c’è gloria anche per Robinho, che firma il tris e chiude definitivamente i conti.
Anticipo della trentatreesima giornata di serie A.
Stadio Meazza di San Siro, Milano: Milan-Sampdoria 3-0
Reti: 20′ pt Seedorf (M), 10′ st rig. Cassano (M), 16′ st Robinho (M)
Milan – Sampdoria 3-0
L’impegno in simultanea con i cugini nerazzurri è senza alcun dubbio fonte di pressione per il Milan che, oltre a doversi guardare le spalle dal Napoli che dista due punti, ha anche necessità di tenere un occhio sul tabellone luminoso di San Siro per capire che succede a Parma, dove i ducali affrontano l’Inter. Il pubblico del Meazza è ancora una volta quello delle grandi occasioni: spalti non gremiti ma dignitosamente affollati. Di fronte al Diavolo, una Sampdoria che non può più permettersi alcun passo falso, pena un finale di campionato davvero difficile data la posizione delicatissima di classifica. Non sono finora bastati i proclami e i patti di unità di tifosi e giocatori: il camino, con Alberto Cavasin alla guida tecnica, è disastroso e rischia di portare dritti verso il baratro di una retrocessione inimmaginabile.
Gli istanti del pregara sono quelli che danno la possibilità di conoscere gli schieramenti: Massimiliano Allegri deve sostituire lo squalificato Zlatan Ibrahimovic e, sebbene Antonio Cassano torno utile dopo il turno di stop, l’allenatore dei locali opta per l’inserimento di Robinho al fianco di Pato. Boateng confermato sulla trequarti, Seedorf ancora titolare. Di contro, l’omologo ospite del tecnico livornese punta su un centrocampo di quantità a sostegno della coppia di attacco composta da Pozzi e Maccarone.
E’ già giunta a conclusione la luna di miele tra Ibrahimovic ed il Milan? Difficile da dire a questo punto della stagione, ma se il presidente Berlusconi parla di grandi acquisti (Cristiano Ronaldo, ad esempio), chiedendosi se l’investimento fatto per lo svedese sia giusto o meno, è chiaro che l’idillio non può continuare ancora a lungo.
Il Milan vince e stravince anche senza il capriccioso attaccante e la possibilità di non essere ritenuto più indispensabile innervosisce non poco il diretto interessato, che poi si sfoga mandando a quel paese gli assistenti di linea. Ma se il presidente si stanca delle bizze dello svedese e se la critica lo massacra, c’è anche chi prende le sue difese, come Mino Raiola, procuratore dell’attaccante:
Gli arbitri ce l’hanno con Ibrahimovic. In Italia lo fanno giocare poco. Anche in occasione della sua espulsione domenica sera contro la Fiorentina, probabilmente il guardalinee aveva litigato con la moglie. Il suo futuro? Sicuramente rimarrà al Milan.
Ormai l’interessamento di Berlusconi per Cristiano Ronaldo è ufficiale. Ma siccome il Presidente è stato lontano dal mondo del calcio per un bel po’, occupato da ben altri problemi, non ha forse tenuto conto delle cifre dell’operazione. Da tempo infatti dice che il portoghese sarebbe l’unico per cui farebbe follie, ma la follia che gli chiede il Real Madrid probabilmente sarebbe troppo anche per lui: 100 milioni di euro.
Non è ancora una cifra ufficiale, ma quasi. Le merengues ovviamente non ci pensano a vendere il calciatore, l’unico sempre positivo in squadra e con una media gol impressionante, 54 in 57 partite in Liga. Il problema è che lo scorso anno la sua squadra ha fatto un flop pazzesco e quest’anno, a meno che non ci sia il miracolo in Champions League, sarà lo stesso. Per questo persone vicine al calciatore hanno rivelato che CR7 potrebbe pensare di lasciare Madrid.
All’indomani dell’eliminazione dell’Inter dalla Champions League, l’Ad del Milan, Adriano Galliani spiega a suo modo le ragioni della crisi del calcio italiano:
Non ci potranno più essere i mecenati che intervengono con i loro capitali. Le squadre italiane, che non hanno stadi di proprietà e non hanno agevolazioni fiscali, fatturano molto meno rispetto alle altre big europee.
Il paragone tra l’Italia e il resto dell’Europa in alcuni casi è imbarazzante:
Il Real fattura 450 milioni, il Barcellona 430, il Manchester United 360, noi circa 200-220. Fino ad ora ci sono stati i Berlusconi e i Moratti che supplivano, in futuro non sarà più possibile. Così diventa una competizione difficile, questo è il problema vero.
Finalmente è nato! Si chiama Christopher Cassano, figlio del calciatore del Milan e della nazionale Antonio Cassano, che ancor prima di venire alla luce ha già creato molti grattacapi a
Sono mesi che Milan e Inter, più di tutti gli altri club europei, stanno insistendo per convincere Ganso a trasferirsi a Milano, ed ora la dirigenza del Santos si è stancata di questa insistenza ed ha deciso di denunciare i due club. Secondo il regolamento internazionale infatti una società che vuol acquistare un calciatore deve prima trattare con il club che ne detiene il cartellino, e solo dopo aver ottenuto l’autorizzazione da parte del club stesso, può cominciare a contattare il calciatore.
Invece le milanesi hanno saltato la prima parte e si sono buttate subito sul fantasista che, probabilmente a causa a quest’interessamento, ha deciso di rifiutare il rinnovo del contratto propostogli dal Santos, il quale fissava la clausola rescissoria a 50 milioni di euro.
Quali sono gli undici giocatori più utilizzati del Napoli di Mazzarri? I nomi sono noti: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio, Yebda, Pazienza, Dossena, Lavezzi, Hamsik e Cavani
Meno noto è il fatto che tutti assieme guadagnano meno del solo Ibrahimovic. E quà bisogna anche fare qualche precisazione: lo svedese secondo alcuni guadagnerebbe “solo” – si fa per dire – 9 milioni di euro, mentre per altri i 9 milioni sarebbero solo lo stipendio base del giocatore. A questa cifra bisognerebbe poi aggiungere una serie di bonus legati ai gol segnati ed ai risultati raggiunti dalla squadra che potrebbero far lievitare il totale fino a 12 milioni di euro.
E’ un Berlusconi chiaro che più chiaro non si può ieri sera, quando di fronte ai microfoni regala uno dei suoi show che piacciono tanto ai tifosi, ma poi in privato lancia la bomba. Ma andiamo con ordine. Davanti ai giornalisti si spertica negli elogi alla sua squadra e all’allenatore, che vi risparmiamo in quanto frasi di circostanza.
Ciò che viene sottolineato è che, per la terza volta in pochi mesi, il Presidente torni a parlare di Cristiano Ronaldo. Il fenomeno del Real Madrid, coinvolto nel Ruby-gate e a quanto pare si dice amico di Berlusconi, viene nuovamente invitato a trasferirsi al Milan. Si sa infatti che il patron rossonero non spenderebbe molti soldi per nessuno tranne che per lui, e con CR7 in campo il Milan, a suo dire, potrebbe arrivare a vincere tutto.
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