José Mourinho è un vero e proprio globetrotter. L’allenatore portoghese ha 48 anni ed ha già lavorato nei tre campionati europei più importanti – oltre ovviamente al Portogallo -: dopo il Chelsea (2004-2008), l’Inter (2008-2010) e attualmente il Real Madrid.
Ma lo Special One non può accontentarsi di questo. Per uno che è alla ricerca di sfide sempre nuove il continente europeo è troppo piccolo.
Squadra vincente non si cambia. Lo sa bene il Barcellona, che ha scelto di puntare sulla guida tecnica di Pep Guardiola per un altro anno, prolungando così la collaborazione fino
Manuel Agudo Durán, più conosciuto con il nome calcistico di Nolito, è un’ala spagnola che gioca nel Barcellona B e che si libererà a giugno a parametro zero.
Come gran parte dei giovani che escono dalla cantera catalana ha grandi doti tecniche e velocità, e un fisico non certo da corazziere – 172 centimetri di altezza. La possibilità di fargli firmare un contratto senza dover pagare un euro al club catalano ha attirato l’interesse di diverse squadre.
Dato ormai per scontato il successo nella Liga del Barcellona, che solo un meteorite potrebbe fermare (70 gol fatti ed 11 subiti in 22 giornate), le attenzioni degli amanti del calcio non si rivolgono più tanto al risultato finale della partita, ma alle prestazioni dei singoli, e cioè Lionel Messi da una parte, e Cristiano Ronaldo dall’altra. Le avversarie sono solo sparring partner.
Apre il weekend il Barça sotterrando l’Atletico Madrid 3-0 con tripletta della Pulce. Bella rivincita dopo che all’andata l’argentino aveva rischiato un brutto infortunio per un’entrataccia di Ujfalusi. Dall’altra parte Ronaldo era fermo al palo da quasi un mese, ma si rifa alla grande. Nel 4-1 al Real Sociedad va a segno due volte, raggiungendo l’incredibile cifra di 51 gol in 51 presenze nel campionato spagnolo. Considerando che non è nemmeno una punta, c’è da rimanere a bocca aperta.
Christian Panucci ha realizzato una lunga intervista a Josè Mourinho che è andata in onda per la prima volta ieri sera su Sky. Al di là di quello che si può pensare dello Special One, è interessante perché permette di conoscere meglio la sua storia.
Non c’è stato un momento in cui ha deciso di diventare allenatore. All’inizio come tutti i bambini voleva diventare un giocatore. Poi ha iniziato a capire che
potevo essere un fenomeno quando giocavo con i miei amici vicino a casa mia, ma quando passavo al campionato organizzato diventavo un giocatore come tanti altri.
Diavolo di un Mourinho, che quando viveva sul suolo italiano non faceva altro che lamentarsi delle abitudini del Belpaese, calcisticamente parlando s’intende, e che ora pagherebbe di tasca propria per respirare un po’ dell’atmosfera nostrana. Intendiamoci, lo Special One non soffre di nostalgia per alcune esagerazioni del calcio italiano, specie per quando riguarda i minuti successivi alla gara, quando un allenatore è “costretto” ad intrattenersi con i giornalisti:
La parte peggiore del calcio italiano è il dopo-partita e non mi riferisco alle discussioni in sé: parlare con gente come Arrigo Sacchi o Gianluca Vialli ti fa pensare e anche imparare, perché le loro sono opinioni sincere. Dopo una gara, però, noi allenatori siamo stanchi come i giocatori: uno vorrebbe andare a mangiare, riposare… Un’ora di televisione è la cosa che desideri di meno dopo una partita.
La Juventus ha trovato il sostituto di Fabio Quagliarella.
Si chiama Alejandro Damián ‘Chori’ Domínguez, ed arriva dal Valencia con la solita formula del prestito con diritto di riscatto dal Valencia – in questo caso è prevista una penale in caso la Juve non acquistasse il giocatore a giugno.
Il calciatore dell’anno in Russia nel 2009 gioca generalmente come seconda punta o trequartista, e nell’anno e mezzo in Spagna ha giocato complessivamente ventisei partite segnando solo una rete.
Non è bastato l’esordio nel Real di Adebayor. Nonostante ora Mourinho abbia l’attaccante richiesto, il gol continua ad essere un problema, e come sempre se non segna Cristiano Ronaldo non segna nessuno. E siccome non si può sempre sperare nella cattiva vena realizzativa degli avversari, ecco che si materializza l’1-0 con cui l’Osasuna consegna al Real Madrid la seconda sconfitta in campionato che probabilmente toglie alla squadra blanca ogni speranza di raggiungere il Barcellona.
Specialmente se Messi e compagni continuano a viaggiare di questo passo. Nella giornata di sabato infatti i blaugrana affrontavano l’unica squadra in grado di batterli nel girone d’andata, l’Hercules di Trezeguet, ma stavolta l’ex juventino non ha potuto nulla contro una squadra ben diversa da quella con la testa ancora alle vacanze di 5 mesi fa. La Pulce segna una doppietta nello 0-3 rifilato alla neopromossa che ora vede avvicinarsi pericolosamente lo spettro della B.
A Barcellona, i laterali difensivi non hanno mai fatto parlare tanto di sé. Tra i molti rifiuti del brasiliano Dani Alves di prolungare il suo contratto e i negoziati che riguardano Eric Abidal, il Barça è molto occupato con i suoi difensori.
Se il caso del laterale francese dovrebbe essere rapidamente risolto, regna l’incertezza sul caso del difensore brasiliano, e questo obbliga i Blaugrana a mostrarsi previdenti.
L’arrivo di Emanuel Adebayor al Real Madrid non avrà solo degli effetti negativi sul tempo di gioco di Karim Benzema. Anche Mahamadou Diarra non potrà felicitarsi del suo arrivo.
Tre misere apparizioni nella Liga, una presenza da titolare nella Champions League e due nella Coppa del Re, il centrocampista francese non ha mai fatto parte dei piani di José Mourinho. Ma finora lui si è sempre rifiutato di partire e ha sempre preferito attendere il mercato estivo per beneficiare di più offerte.
Il colpo che non ti aspetti a pochi giorni dalla chiusura del mercato di riparazione. Adriano Galliani aveva giurato e spergiurato che il Milan aveva chiuso le porte del mercato in entrata, ma evidentemente qualche spiraglio deve essere stato lasciato aperto, se è vero che da quella fessura proprio oggi è entrato Mark Van Bommel centrocampista olandese proveniente dal Bayern Monaco. A rendere nota la riuscita della trattativa è il presidente del club tedesco, Karl Heinze Rummenigge:
E’ stata una richiesta esplicita di Mark che ci ha chiesto di rescindere il contratto per potersi trasferire subito al Milan. Mark è sempre stato un professionista esemplare, un giocatore di successo molto importante e un grande capitano per il Bayern. Auguriamo a lui e alla sua famiglia il meglio per il loro futuro in Italia.
José Mourinho contro tutti. Puntata 1926. Qualche giorno fa Jorge Valdano ha detto di non avere problemi con José Mourinho.
Lo Special One sembra essere di avviso completamente diverso. Dopo la vittoria faticosa contro del suo Real contro il Maiorca ha raccontato ai giornalisti che:
Anche se abbiamo già giocato sette partite a gennaio, non ho parlato con Valdano di rinforzi. Io parlo con il presidente Perez e con José Angel Sanchez, ma non di rinforzi
– per i molti che non lo conoscono, José Angel Sanchez è il direttore esecutivo dei Galacticos.
Sono due tra gli attaccanti più bistrattati della Liga, eppure la copertina della ventesima giornata del campionato spagnolo è tutta loro. Dando ormai per scontata la vittoria del Barcellona per 3-0 sul Racing Santander che ormai non fa notizia (gol numero 109 di Messi con la maglia blaugrana, raggiunto Eto’o), le attenzioni si spostano sul Real Madrid, in cui Mourinho ridà fiducia a Benzema dopo la pioggia di critiche cadutegli addosso dopo che nella scorsa giornata ha perso due punti importanti nei confronti del Barça per aver scelto di giocare senza attaccanti.
Ed infatti Benzema dà ragione alla stampa e ai tifosi che lo vorrebbero sempre in campo, e dopo un bello scambio con Cristiano Ronaldo, segna la rete dell’1-0 che permette ai blancos di non perdere ulteriore terreno nei confronti del Barcellona.
Jonathan dos Santos Ramírez è uno dei tanti prodotti di quell’inesauribile fabbrica di talenti della Masia, la Primavera del Barcellona. Questo centrocampista messicano di vent’anni è il figlio dell’ex calciatore Gerardo dos Santos, che militò nell’América e nel Monterrey nei primi anni novanta.
Ha due fratelli maggiori, Éder e Giovani, entrambi giocatori di calcio a livello professionistico. Il secondo in particolare è cresciuto come lui nel Barcellona B, ed è entrato in pianta stabile nella nazionale messicana – 33 presenze e sei reti – ed è stato vicino in passato al Genoa, e negli ultimi giorni alla Sampdoria.
Questo sito Web utilizza i cookie per consentirci di offrire la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutando il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.
Puoi regolare tutto le impostazioni dei cookie navigando le schede sul lato sinistro.
Cookies strettamente necessari
Cookies strettamente necessari devono essere abilitati in ogni momento in modo che possiamo salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.
Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.
Terze parti
This website uses Google Analytics to collect anonymous information such as the number of visitors to the site, and the most popular pages.
Keeping this cookie enabled helps us to improve our website.
Please enable Strictly Necessary Cookies first so that we can save your preferences!