Supercoppa spagnola: Real Madrid – Barcellona 2-2, andata

Il primo atto della Supercoppa di Spagna si chiude con tanto spettacolo e gli immancabili gol quando giocano questi due squadroni. Finisce 2-2, e nonostante fossimo alla vigilia di Ferragosto, le gambe non pesano ed anzi, entrambe le squadre hanno mostrato una forma davvero invidiabile.

Nella gara d’andata al Bernabeu gioca decisamente meglio il Real, ma il Barça ha dalla sua la capacità di segnare ogni volta che vuole. Mourinho schiera la formazione titolare con Benzema punta centrale, Ozil, Ronaldo e Di Maria alle sue spalle, mentre i blaugrana scendono in campo con una formazione sperimentale, in cui al centro della difesa gioca l’inedita coppia Mascherano (che è un centrocampista) e Abidal (che è un terzino), mentre Xavi rimane fuori per quasi un’ora, sostituito degnamente da Thiago Alcantara. Sanchez parte titolare e risulterà tra i migliori in campo.

La Liga spagnola in sciopero: saltano le prime due giornate?

Il mondo dello sport mondiale è in fermento ed i supporter di mezzo mondo rischiano di vedersi privati del loro amato giocattolo per qualche tempo. Non bastava il lockout nel basket Nba, né la minaccia di sciopero dei calciatori italiani in guerra aperta con la Lega per il contratto collettivo. Ora ci si mette anche il calcio spagnolo a minacciare la serrata ed a spaventare i milioni di tifosi che seguono la Liga ogni domenica. Il rischio è concreto, come spiega il presidente dell’Assocalciatori spagnola Luis Rubiales:

I calciatori sono uniti e hanno deciso di dire basta. I calciatori di A e B hanno deciso in maniera responsabile, ferma e unanime di proclamare uno sciopero per le prime due giornate dei rispettivi campionati. Non ci sarà Liga né Liga Adelante finché non verrà firmato il nuovo contratto collettivo.

La Liga rischia il collasso

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Siamo abituati a pensare che il nostro calcio stia attraversando una grossa crisi: i litigi tra i club per la ripartizione dei diritti tv, il nuovo contratto tra calciatori e Lega che non viene firmato, il nuovo calcioscommesse, i debiti.

Tutto vero, ma anche gli altri campionati non se la passano bene. Persino la Liga, che negli ultimi anni viene vista come un modello per i successi targati Barcellona, e le sue stelle – in primis il duo Cristiano Ronaldo e Lionel Messi – se la passa male.

Cristiano Ronaldo: resto al Real

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Per convincerlo ad indossare la maglia del Manchester City lo sceicco sarebbe disposto a spendere una cifra vicina ai 170 milioni di euro, facendoogli firmare un contratto da 24 milioni a stagione. Ma Cristiano Ronaldo non ha nessuna intenzione di lasciare Madrid e giura fedeltà alla causa dei blancos, sostenendo che i soldi non sono tutto nella vita:

Dico solo che resto qui, nessun dubbio. I soldi non sono tutto. A 18 anni mi preoccupavo della situazione economica, ora fortunatamente non ne ho più bisogno. Se avessi voluto guadagnare di più avrei potuto farlo, ma non scelgo in base ai soldi. Avete la mia parola che non firmerò per il City, voglio rispettare il mio contratto. Non mi vedo lontano da Madrid, come non vedo Messi lontano da Barcellona

Liga: 8 gol del Real all’Almeria, Cristiano Ronaldo miglior cannoniere di sempre

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Lionel Messi ha vinto due palloni d’oro di fila, il campionato ed è in finale di Champions League, e allora ha deciso di lasciare spazio a Cristiano Ronaldo almeno nell’unico traguardo che gli rimaneva: il titolo di capocanniere. La Pulce non scende proprio in campo contro il Malaga (tanto il Barcellona con le riserve vince lo stesso), mentre il Real, con tutti i migliori dall’inizio, strapazza l’Almeria 8-1, un risultato a dir poco vergognoso, visto che ci si poteva fermare molto prima.

La prima rete arriva dopo appena 4 minuti e porta la firma del portoghese, il quale in tutto segnerà due gol che lo portano a 40 reti in campionato, titolo Pichichi (capocannoniere) con il più alto numero di gol della storia della Liga, il quale sicuramente gli varrà il titolo di scarpa d’oro. Alla festa contro l’ormai retrocesso Almeria partecipa Adebayor che ne mette a segno tre, Benzema con un’altra doppietta ed il giovane Joselu che, poco prima del novantesimo, mette a segno l’ottavo gol.

Abidal: il tumore mi ha cambiato la vita

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La sua storia ha commosso il mondo un paio di mesi fa, allorché si scoprì che il suo fegato era stato colpito da un tumore. Ma Eric Abidal è riuscito a vincere il male ed è tornato in campo, prima per una standig ovation nel ritorno della semifinale di Champions League, poi in campionato, dove Guardiola gli ha concesso qualche minuto di gioco in più. Oggi il difensore francese ha la giusta serenità per parlare della sua triste vicenda ed ammette che storie di questo tipo hanno il potere di cambiare il corso dell’esistenza:

Quando ti capita una cosa del genere, ti cambia la vita in un minuto. Il mio carattere, il mio modo di vivere la vita ora sono del tutto diversi.

Liga: Deportivo a rischio retrocessione, Valencia in Champions

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Sono lontani i tempi del Super-Depo. La squadra di Lacoruna che in Champions League faceva paura a mezza Europa non c’è più, e rischia di non esserci ancora per molto, visto che in caso di sconfitta la prossima settimana potrebbe trovarsi in Serie B.

Il Real Saragozza vince contro l’Espanyol ed un clemente Barcellona lascia almeno un punto al Deportivo, altrimenti allo stato attuale sarebbe terz’ultimo proprio insieme al Saragozza. Un solo punto li distanzia, e così la prossima giornata sarà decisiva.

Liga: al Barça basta un punto, campione di Spagna per il terzo anno consecutivo

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E sono 21 gli scudetti vinti dal Barcellona con quello che è arrivato ieri sera nel turno infrasettimanale. Uno scudetto scontato quasi sin dalla prima giornata di campionato, ma che fa impallidire i grandi club europei in quanto dimostra quanto sia forte questo club. Una rosa costruita in casa, con quasi tutti i talenti coltivati nella cantera che compongono un’ossatura vincente, dato che si tratta del terzo titolo nazionale consecutivo e del quinto negli ultimi 7 anni.

Con la vittoria del Real Madrid di martedì che aveva strapazzato 4-0 il Getafe (tripletta di Cristiano Ronaldo), i blancos avevano tentato di mettere pressione ai blaugrana, i quali però sapevano di avere lo scudetto in tasca. Bastava appena un punto contro il Levante, club che lotta per non retrocedere, ed il punto è arrivato grazie ad un gol di Keita nel primo tempo (poi pareggiato da Caicedo), e che manda i blaugrana a 92 punti (anche quest’anno è sfumato l’obiettivo dei 100 punti).

Liga: il Real chiama con 6 reti, il Barça risponde con 2

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Festa solo rimandata per il Barcellona che ora ha altri 3 matchpoint per chiudere il discorso Liga. Prova a mettergli un po’ di pressione il Real Madrid che, quando non incontra grandi club, fa sempre la parte del leone. Nell’anticipo del sabato Mourinho schiera una formazione molto offensiva contro il Siviglia e lascia carta bianca a Cristiano Ronaldo che lo ripaga con 4 gol. In rete va anche Kakà, ed il Siviglia è schiacciato 2-6.

Ma i blaugrana non sono tipi che si lasciano spaventare, e nonostante dovessero affrontare un derby, la serenità è sempre la stessa. Un gol per tempo (Iniesta e Piquè), e l’Espanyol è liquidato. Rimangono 8 punti tra i campioni di Spagna ed il Real, e mercoledì prossimo, nel turno infrasettimanale, basterà un pareggio per festeggiare la conferma del titolo.

Liga: perdono Real e Barcellona, Mourinho si autoaccusa

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L’accusa di essere una squadra Ronaldo-dipendente non è mai piaciuta a Mourinho, il quale contro il Saragozza ha voluto dimostrare che chi pensava che CR7 contasse più del suo allenatore si sbagliava. Il fatto che a fine gara sia andato in conferenza stampa e, per la prima volta, abbia ammesso “è stata colpa mia”, la dice tutta.

Il Real scende in campo contro una squadra al limite della zona retrocessione con tutti i titolari, tranne il portoghese messo fuori per punizione per aver criticato lo stile di gioco del suo allenatore. E la sua assenza si sente dato che Canales e Benzema che teoricamente avrebbero dovuto coprire a turno il suo ruolo, non valgono nemmeno la metà dell’ex pallone d’oro. Finisce che per gran parte della partita il Real rischia la figuraccia, stando sotto anche di due gol per diversi minuti, e nonostante l’assalto finale a Madrid finisce 2-3.

Clamoroso: Mourinho non convoca Cristiano Ronaldo!

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Non dirà mai che lo fa per punizione, ma sembra questa l’unica motivazione per cui Cristiano Ronaldo non è stato convocato per la prossima partita di campionato del Real Madrid. A pesare è stato un evento che mai era capitato nella carriera di Mourinho, e cioè che un calciatore prendesse le distanze da lui. E’ accaduto al termine di Real-Barcellona di mercoledì scorso, quando il campione portoghese aveva affermato:

Non mi piace scendere in campo per giocare in questo modo, non mi piace questo stile ma è quello che c’è e non posso che adattarmi.

Parole dure nei confronti di un allenatore abituato ad essere osannato dal suo spogliatoio, nonostante il catenaccio con cui affronta le sfide importanti.

Liga: super Kakà, doppietta per lui, 6 gol per il Real

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La terza sfida tra Real Madrid e Barcellona è già iniziata. Le due squadre scenderanno in campo in settimana per la Champions League, ma già si lanciano messaggi in campionato. Un campionato ormai chiuso, con 8 punti di vantaggio per il Barça, e per questo le scelte obbligate di Mourinho e Guardiola sono di mandare in campo i panchinari, sperando di non pentirsene.

E almeno stavolta non sbagliano. Prima comincia il Real che ritrova un grande Kakà, il quale sembra aver recuperato completamente dai vari infortuni che lo hanno martoriato negli ultimi due anni. Una doppietta, ma anche assist, scatti e dribbling fanno di lui una nuova arma su cui lo Special One potrà contare in coppa, anche se difficilmente lo lascerà scendere in campo dal primo minuto.

Guardiola: se vinco solo la Liga è un flop

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Alla guida del Barcellona ha vinto praticamente tutto ed ora non accetta che il suo operato venga messo in discussione dopo una sconfitta, seppur pesante. Lui è Pep Guardiola, uscito sconfitto dalla sfida con Mourinho nella finale di Coppa del Re e criticato da una parte di stampa. L’allenatore dei blaugrana non ci sta e difende le proprie ragioni, usando l’ironia:

Vincere solo la Liga sarebbe un disastro, un flop. Bisognerebbe cambiare allenatore, presidente e giocatori: è finito un ciclo.