C’è tensione a Madrid oppure no? Qual’è la verità? Jorge Valdano in questi giorni è piuttosto seccato dalle polemiche nate negli ultimi giorni e dalle voci che Mourinho starebbe pensando di lasciare il Real Madrid a fine stagione.
Per questo ha dichiarato che
Con Mourinho ho un rapporto normale e non è il caso di parlarne continuamente.
E prosegue:
Ripeto con Mourinho ho un rapporto normale, ceniamo e stiamo insieme nelle vigilie di ogni gara, ci mandiamo sms frequentemente, facciamo le cose che devono fare un dg e un tecnico.
Lo so la notizia farà battere forte il cuore di tutti i tifosi interisti: la storia tra José Mourinho ed il Real Madrid potrebbe chiudersi già a giugno. Questo è almeno quello che dice il quotidano spagnolo As – sempre vicine alle vicende dei Galacticos.
I motivi della possibile separazione? Lo Special One sarebbe deluso dal comportamento tenuto finora dalla società nei suoi riguardi. In particolare è ai ferri corti con Jorge Valdano.
Comincia a perdere terreno il Real di Mourinho, che a differenza di quanto fa vedere il Barcellona, non dà l’impressione di essere la squadra più forte del mondo. Molte, forse troppe, partite vinte per il rotto della cuffia prima o poi si sarebbero pagate, e così lo Special One perde punti proprio nella partita che meno si aspettava, quella contro l’Almeria ultimo in classifica.
Era talmente sicuro di vincere Mou che manda in campo dal primo minuto Kakà sulla via del recupero e schiera una squadra senza una vera punta, ma con Cristiano Ronaldo al vertice di un centrocampo pieno zeppo di qualità. Ma senza punte nemmeno un grande club come il Real può vincere, ed infatti prima va sotto, poi quando Mourinho si rende conto dell’errore toglie Kakà ed inserisce Benzema, e qualcosa cambia. Alla fine sarà Granero a salvare la faccia dei blancos, con Cristiano Ronaldo che in pieno recupero sfiora la beffa cogliendo una traversa su punizione, ma alla fine il pari è giusto.
Il 9 gennaio dev’essere il giorno delle partite pazze, perché oltre a quelle viste in serie A, abbiamo assistito ad un Real Madrid-Villareal che non ha nulla da invidiare alle gare del campionato italiano. La partita era molto difficile per le due squadre perché il Sottomarino Giallo è uno dei club più in forma del campionato spagnolo, ma non poteva disporre di Nilmar infortunato, mentre battere il Real in casa è un’impresa quasi impossibile.
Ci hanno provato Rossi e compagni, e proprio l’ex parmense fornisce a Cani l’assist per lo 0-1. Pareggia Cristiano Ronaldo, ma poco importa perché gli ospiti vanno ancora in vantaggio, stavolta con Ruben. Il tempo si chiude con il secondo gol di CR7, il quale si ripete ancora per l’hattrick durante la ripresa. E mentre il Sottomarino Giallo si getta in avanti per tentare di riagguantare il pareggio, il Real colpisce in contropiede. Era entrato una decina di minuti prima Kakà, ed il migliore in campo, Ronaldo, lo serve per appoggiare il rete il gol del 4-2 che chiude la gara e permette all’ex milanista di tornare al gol dopo ben 11 mesi di astinenza.
Impagabile Mourinho. senza di lui tutti i media – noi compresi – avrebbero più problemi a riempire le loro pagine. Negli ultimi giorni ha approfittato della pausa natalizia per attaccare Andres Iniesta. Dargli il pallone d’Oro sarebbe ingiusto perché dovrebbe avere avuto più peso
i 5 mesi di assenza per infortunio.
– e magari se avesse giocato la semifinale con l’Inter la storia sarebbe stata diversa.
E poi
Ha segnato nella finale di un Mondiale? Possono farlo tutti, può capitare a chiunque.
Per lo Special One
Il gol nella finale del Mondiale poteva farlo anche un terzino
Scontata e perfetta la risposta del grande centrocampista del Barcellona:
Si, è vero che il gol possono farlo tutti ma l’ho fatto io e questo mi basta.
Giuseppe Rossi si era fatto conoscere nel 2007, quando aveva segnato 9 gol nelle 19 presenze che aveva totalizzato nei sei mesi trascorsi a Parma – contribuendo in maniera decisiva alla salvezza della squadra emiliana.
Numeri importanti che ha confermato nei suoi tre anni trascorsi al Villareal: 42 gol segnati nelle 107 partite di Liga, a cui vanno aggiunte le 6 reti in Coppa del Re, le 3 in Champions League e le 10 in Europa League. Un totale di 61 reti segnate che fanno di lui il bomber più prolifico della storia del club, meglio anche di Diego Forlan. E ha – non dimentichiamolo – solo 23 anni.
Le big sono in emergenza, ma la musica in Spagna non cambia. L’emergenza del Barça è voluta, dato che manca la stella di prim’ordine, Messi, a cui sono stati concessi alcuni giorni di riposo dopo il volo transoceanico che l’ha visto tornare a casa per le vacanze. Ma non fa nulla perché se non c’è la Pulce c’è il suo vice, Pedro, altrettanto decisivo. L’ennesimo gioiello della cantera blaugrana mette a segno una doppietta contro il Levante e colpisce anche una traversa, segno che, a differenza di quasi tutte le big mondiali, il Barcellona non è dipendente dal suo uomo migliore, e così i blaugrana hanno la meglio su un volenteroso ma molto meno temibile Levante.
Lo stesso non si può dire del Real Madrid, evidentemente dipendente dalle giocate di Cristiano Ronaldo, la cui emergenza riguarda l’assenza probabilmente per 6 mesi di Higuain. E’ un gol del portoghese ad aprire le marcature, ed un altro a chiuderle. Nel mezzo la rete di Ozil. Ma a far notizia è il ritorno di Kakà in maglia blanca dopo quasi 8 mesi di assenza (se si escludono le partite del Mondiale), nell’ultimo quarto d’ora. A dir la verità la mossa di Mourinho appare azzardata visto che lo fa entrare al posto di Benzema, facendogli fare la prima punta ed arretrando così il baricentro che porta inevitabilmente al gol avversario. Poco male, il Real vincerà 2-3 e rimane a due lunghezze dal Barça.
La Qatar Foundation permetterà al Barcellona di porre fine alle telenovela relative al prolungamento del contratto di alcuni giocatori chiave della squadra? Con 34 milioni di euro in più all’anno i Blaugrana avranno molti motivi in più per convincere giocatori come Sergio Busquets, Bojan o Dani Alves a mettere il proprio autografo in fondo a un contratto.
Ed in effetti i primi due sarebbero sul punto di accettare un’offerta per aggiungere due anni alla naturale scadenza del loro contratto – arrivando così ad essere legati alla squadra catalana fino al 2015. Per il brasiliano, il cui contratto scade a giugno del 2012, la questione si sta facendo molto più complicata.
Diciamolo chiaramente l’esperienza di Zlatan Ibrahimovic a Barcellona è stata un grande flop. In parte non è nemmeno dovuto a lui ma alla sua ex-squadra: l’Inter senza di lui è riuscita a vincere tutto.
Sbarcato in Catalogna per Samuel Eto’o più 40 milioni di euro, non è mai riuscito a far dimenticare il camerunense nonostante i 16 gol segnati nelle 29 partite giocate. Non è mai entrato nei meccanismi della squadra, tanto è vero che Guardiola lo ha lasciato fuori in tutte le partite decisive che hanno segnato il fine stagione.
Ennesima puntata della telenovela Mourinho contro tutti. La novità è che questa volta lo Special One non se la prende con gli arbitri ma anche con qualcuno dentro la società. Ma andiamo con ordine.
L’allenatore del Real Madrid chiude l’anno solare con una vittoria sofferta – la sua squadra ha giocato una parte del secondo tempo in inferiorità numerica – che mantiene invariato il distacco dal super Barça.
Non ci sono più aggettivi per definire il Barcellona di questa stagione, forse ancora più bello di quello visto due stagioni fa e capace di portare a casa 6 trofei. Per questo non resta che prendere in prestito il termine che per tanti anni ha contraddistinto il Real Madrid che per ora non si può definire più così: galactico.
Ormai ci ha preso gusto la squadra di Guardiola a salutare con la manita a fine gara, dato che dalla partita contro il Real ha messo a segno la terza cinquina in quattro partite, senza contare gli 8 gol rifilati all’Almeria 7 giorni prima del Clasico. La vittima di turno stavolta è l’Espanyol, in un derby che nelle scorse stagioni terminava spesso sullo 0-0.
Cambia il “Real”, non il risultato. Al Real più povero, il Sociedad, il Barcellona rifila altri 5 gol, come a dire che qualsiasi sia l’avversario, i blaugrana sono sempre superiori. Dopo 15 partite la squadra di Guardiola sale così a 46 gol fatti, una valanga che lascia perplessi, visto che c’è da chiedersi cosa facciano le difese avversarie.
Quando poi la partita si mette bene dall’inizio non c’è storia. Il trucco dei blaugrana è proprio qui, segnare subito e giocare negli spazi. David Villa sblocca il risultato dopo appena 8 minuti costringendo il Real Sociedad ad uscire dalla propria area, e lì Messi (doppietta per lui) e compagni ci vanno a nozze. Finirà 5-0, in modo da annullare la vittoria di due ore prima dell’altro Real, quello di Madrid.
Cade anche uno degli ultimi tabù nel mondo del calcio: il Barcellona avrà il suo sponsor sulla maglia. Per oltre un secolo la maglia blaugrana ha avuto esclusivamente i colori
Lo sciopero dei controllori di volo in Spagna ha rischiato di far saltare la partita tra Osasuna e Barcellona. Quando ormai si stava per decidere il rinvio (i blaugrana sarebbero potuti essere penalizzati), la squadra di Guardiola è arrivata a Pamplona, e sarebbe stato meglio per i padroni di casa che non fosse stato così.
Il solito super-Messi, attualmente il calciatore più forte del mondo, decide la gara, aprendola con un assist perfetto per Pedro, e chiudendola con una doppietta. Gli avversari non sono pervenuti. Molto più complicata la partita del Real Madrid contro un Valencia che ha venduto cara la pelle. Come sempre ci deve pensare Cristiano Ronaldo a tirar fuori dai guai una squadra che sulla carta è sensazionale, ma nella realtà è fortemente dipendente dall’asso portoghese.
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