Lazio e Juve, tre punti d’oro

Tre punti in casa del Lecce, altri tre tra le mura amiche: la Lazio torna a sorridere dopo un periodo di appannamento e fa pace con i propri tifosi, che solo qualche settimana fa contestavano squadra e allenatore. Un problema che non ha la Juventus, seconda in classifica e mai toccata dai moti popolari, ma ugualmente obbligata a vincere per non perdere la comoda posizione alle spalle dell’Inter e magari sperare in un regalo della Roma, impegnata stasera proprio contro la capolista.

Missione compiuta per gli uomini di Ranieri di fronte ad un Napoli che cerca ormai da troppi turni di tornare ai livelli di inizio stagione, incassando però una sconfitta dopo l’altra, mentre la classifica comincia a piangere. E dire che ieri i partenopei avrebbero potuto sfruttare la stanchezza della Juventus dopo le fatiche di Coppa. Invece nel primo tempo gli uomini di Reja hanno lasciato troppo spazio alla Vecchia Signora, che dopo diversi tentativi è andata a segno nell’azione forse meno nitida (tiro di Marchisio deviato da Blasi).

Nella ripresa, poi, il Napoli ha cercato di imbastire qualche buona azione tanto che, a sentire Reja, nessuno si sarebbe scandalizzato per un pareggio. Ma la Juve ha saputo capitalizzare al meglio in una gara poco spettacolare, in attesa del trittico dei prossimi giorni (Lazio in Coppa Italia, derby e ritorno con il Chelsea).

Bordate di fischi per Lazio e Napoli

Due piazze calde, dove è facile lasciarsi andare a sogni di gloria dopo qualche prestazione positiva. Sotto il Vesuvio e sulla riva biancazzurra del Tevere fino a qualche tempo fa si respirava l’aria fina dell’alta montagna, con i tifosi pronti a scommettere che questa sarebbe stata la volta buona per tornare di diritto tra le grandi d’Italia.

Destini simili per Lazio e Napoli, tanto belle e vincenti ad inizio stagione, quanto improduttive nelle ultime uscite. E dopo il sogno spezzato arrivano i fischi inesorabili da parte di coloro che, almeno tra le mura amiche, vorrebbero poter godere di uno spettacolo migliore.

Gli anticipi delle ventiquattresima giornata dovevano servire da spartiacque tra un periodo tormentato e la rinascita, ma ancora una volta le due squadre hanno evidenziato limiti di concentrazione e di precisione.

Delio Rossi non se ne va

C’è aria di tempesta in casa Lazio dopo le ultime sconfitte che hanno allontanato la squadra di Delio Rossi dai sogni di gloria lungamente cullati. Tutto ciò ha portato all’incrinatura dei rapporti con il tifo più acceso, fino alla contestazione civile, ma pur sempre decisa, in quel di Formello.

A finire sul patibolo il portiere Carrizo e Delio Rossi, reo di non aver indovinato qualche scelta determinante nelle gare clou dell’ultimo periodo. In un clima così infuocato è logico quindi che saltino fuori voci relative all’esonero del tecnico, sebbene lui continui a difendersi dicendo di non aver mai parlato di traguardi ambiziosi.

Da parte sua l’allenatore ha l’appoggio incondizionato della società, che ancora una volta ha ripetuto l’intenzione di andare avanti con la stessa guida tecnica. Rossi resta al suo posto, checché ne dica la curva, e non vuole nemmeno sentir parlare di ultimatum.

L’Inter crolla, la Juve c’è

La classifica si accorcia e la vetta non sembra più un lontano miraggio per chi è costretto ad inseguire da inizio campionato. Si è parlato spesso in questi mesi di discorso chiuso, di giochi fatti, di scudetto già assegnato, sebbene mancassero più della metà delle partite.

Ma quando la prima è brutta e vincente, quando riesce a guadagnar punti, giocando male, quando arriva l’immancabile errore arbitrale a darle una mano, quando ha un trascinatore (Ibrahimovic) che gioca partite su partite senza mostrare segni di affaticamento, beh a quel punto è inutlie sperare nella rincorsa.

E invece arriva una vittoria regalata prima della sosta natalizia, contro un Siena che ha più di un motivo per recriminare; poi arriva un pareggio inatteso contro il Cagliari ed una sconfitta meritata contro un’Atalanta che avrebbe potuto infierire su una squadra allo sbando. E l’Inter non è più l’invincibile armata che terrorizza il campionato, ma solo una squadra con molti limiti a dispetto dei grandi nomi che mette in campo. E il campionato si riapre, sebbene la seconda non riesca ad andare oltre il pareggio nel posticipo serale sul campo della Lazio. Un passo avanti o un punto perso per la Juventus?

Serie A, 19° giornata: Lazio – Juve il big-match, sfida all’ultimo gol Del Piero – Zarate

La Serie A cala il sipario sul girone di andata con il botto: Milan e Fiorentina si contenderanno infatti, nel gelido sabato sera del Meazza, un piazzamento Champions, mentre nel posticipo domenicale saranno la Lazio di Delio Rossi e la Juventus seconda in classifica ad incrociare le armi. Che dire? Tutt’altro che un finale in sordina…

A destare particolare interesse sembra essere soprattutto il match che andrà in scena all’Olimpico di Roma, perché vedrà opposte due delle compagini più in palla del momento. I biancocelesti sono reduci dallo spettacolare successo esterno ottenuto al Granillo di Reggio Calabria, con i grandi mattatori Pandev (tripletta) e Zarate (due assist meravigliosi) a meritarsi gli onori della cronaca.

Roma, Lazio e la questione dei contratti

Mancano pochi giorni all’apertura del mercato di riparazione, nella speranza che qualche grosso nome cambi maglia e movimenti il mese di gennaio. Ma in tempo di vacche magre, tanto vale guardare in casa propria e puntare sui nomi che si hanno a disposizione, tentando di convincerli a prolungare il contratto.

E’ questa la strategia della Roma (soprattutto) e della Lazio, squadre che mirano a trattenere i pezzi forti, allettati dalle offerte dei grandi club europei.

Spalleti ha fatto sapere di essere poco interessato a nuovi acquisti, se prima non verranno sistemate le varie questioni contrattuali rimaste in sospeso, che rischiano di mutilare la rosa nel futuro prossimo. Sono ben 11 i calciatori che dall’oggi al domani (si fa per dire) potrebbero cambiar maglia, sebbene in (quasi) tutti ci sia la volontà di restare.

Milan e Lazio, sponsor per un giorno

Ricordi di un calcio che non c’è più, quello dei calconcini così corti da sembrare mutande, quello dei numeri dall’1 all’11, quello delle maglie strette strette che si strappavano alla prima strattonata e, soprattutto, senza la scritta sul petto. Un calcio diverso, forse più vero, senza dubbio meno ricco.

Poi è arrivato il business e pian piano le maglie sono diventate una sorta di cartellone pubblicitario e non ci sorprenderemmo se un giorno anche su pantaloncini e calzettoni apparisse il nome di qualche ditta.

Ma in tempo di crisi abbiamo dovuto assistere anche ad un’inversione di tendenza, con alcune squadre italiane rimaste sconsolatamente senza sponsor, per la gioia dei nostalgici del tempo che fu. Tra queste, la Lazio, che ogni domenica affronta le avversarie con il petto libero da scritte (e qualche denaro in meno nel portafoglio). Ma questa sera, in occasione della gara contro la capolista Inter, anche i biancazzurri avranno il loro bel logo da esibire, ovvero PES 2009.

Julio Baptista, da Bestia a bestia nera

Va in archivio la dodicesima giornata di campionato ed il derby numero 131 della Capitale, che ha regalato ai giallorossi nuova linfa per tentare la difficile risalita. La riscossa giallorossa ha il volto (anzi la testa) di Julio Baptista, troppo spesso considerato oggetto misterioso negli schemi di mister Spalletti.

Ma la Bestia ieri sera ha fatto ampiamente il suo dovere, trasformandosi in “bestia nera” per i colori biancazzurri, già puniti con una rete ai tempi del Real Madrid. La copertina della giornata è tutta per lui, che avrà da questo momento in poi un posto speciale nel cuore dei tifosi di fede romanista.

E pensare che la gara si sarebbe potuta concludere con tutt’altro risultato, perché se andiamo a contare le azioni da gol, la Lazio non avrebbe meritato di soccombere, giocando a viso aperto e senza risparmio di energie.

Roma – Lazio: i Vip scommettono sul pareggio

Mancano ancora alcune ore al 131° derby della Capitale, mentre in città (ma non solo) cresce l’attesa per l’evento. Derby anomalo, come sentiamo ripetere da una settimana a questa parte, nel quale i ruoli sono invertiti rispetto alla tendenza degli ultimi anni. Stavolta è la Lazio a fare la parte del leone con i suoi 14 punti di vantaggio e la consapevolezza, al tempo stesso, che in questo tipo di gare è favorito chi si trova nella condizione peggiore.

Se lo augurano i sostenitori giallorossi, sebbene scaramanticamente ammettano la superiorità della Lazio a questo punto della stagione. Sperano invece di sfatare il mito i tanti tifosi biancazzurri che, forti del loro vantaggio, vorebbero affossare definitivamente le ambizioni di risalita dei cugini.

E tra i tanti sostenitori spuntano i tifosi Vip, quelli che domani sera saranno in tribuna all’Olimpico per godersi da una situazione privilegiata la partita delle partite. Chi vincerà il primo derby della stagione? Usando come fonte Il Messaggero, proviamo a dare voce alle star nostrane.

Il derby della Capitale: Lazio per il primato, Roma per il riscatto

La presenza di Francesco Totti per il derby di domenica sera è il grande dubbio che tormenta il tecnico Luciano Spalletti. Il capitano venerdì ha abbandonato l’allenamento per il persistente dolore al ginocchio, dovuto forse ad un affaticamento. La Roma perderebbe molto senza il suo fantasista, ed in un momento particolare, dove il derby vede i giallorossi in una situazione di classifica drammatica, e con ben 14 punti in meno dei cugini. La vittoria contro il Chelsea in Champions sembrava potesse aver guarito la Roma, che invece complice una sfortunata autorete al 90’ di Cicinho, si è dovuta ‘accontentare’ di un pareggio a Bologna contro l’esordiente Mihajlovic.

Zarate, un laziale “quasi” romanista

Ne avevamo parlato lo scorso inverno, tracciandone un profilo più che dettagliato nella speranza che qualche presidente nostrano si lasciasse convincere a scommettere su di lui. Mauro Matias Zarate alla fine ce l’ha fatta ad approdare nel nostro campionato, grazie alla scommessa (finora vinta) del patron laziale Claudio Lotito, ma pochi sanno che il ragazzino terribile ha “rischiato” di indossare la maglia degli odiati cugini.

A rivelarlo è il sito di fede giallorossa RomaNews.eu che dedica un articolo al fenomeno biancazzurro, svelando il lavoro nascosto (e poco apprezzato a quanto pare) di Luis, argentino di origine e romano di adozione (nonché romanista convinto e molto vicino ai Sensi).

Ebbene pare che l’osservatore avesse notato da tempo le qualità fuori dal comune del giovane Zarate (campione del mondo Under 20 lo scorso anno), al punto da proporlo a Pradè in sede di campagna acquisti. Ma a Roma evidentemente avevano altri progetti, troppo impegnati forse ad inseguire sogni impossibili (vedi Mutu) o talenti tutti da verificare (Menez, Loria…) e la scheda dell’argentino non è stata neppure presa in considerazione. Luis a questo punto, sentendosi poco considerato nell’ambiente giallorosso, si è dimesso dall’incarico di osservatore.

Serie A 2008/2009: Lazio

Uno dei club protagonisti di più polemiche in assoluto negli ultimi 10 anni è sicuramente la Lazio. Dopo i numerosi alti e bassi che hanno portato il club di Lotito dalla Champions alla quasi zona retrocessione, ora si spera che la squadra si attesti su una posizione da Coppa Uefa e che non ci si schiodi più da lì.

Per farlo il presidente biancazzurro ha finalmente aperto il portafoglio, e contrariamente alle accuse della sua tifoseria, ha sborsato qualche milioncino per la campagna acquisti. Nel cartellino degli arrivi contiamo 10 nomi, anche se la maggior parte sono rientri dai prestiti o comproprietà risolte, ma comunque si tratta di calciatori di fascia medio-alta in grado di far risalire la squadra verso posizioni che più le competono.

Crespo torna alla Lazio?

Clamoroso ritorno in casa Lazio, dopo un’estate di calciomercato bollente che non ha riservato grossi colpi, a dispetto delle mille idee fantasiose che erano state avanzate. Ma questo potrebbe essere veramente il colpo dell’anno per una squadra che ci tiene a tornare grande, ma che deve sempre fare i conti con i bilanci e la scarsa propensione all’acquisto da parte del suo presidente.

Parliamo di Hernan Crespo, attaccante attualmente in forza all’Inter, ma con possibilità di giocare e di rilanciarsi vicine allo zero (Mourinho non lo ha neppure inserito nella lista Champions). E’ chiaro che il suo tempo a Milano è scaduto da un pezzo ed ora i dirigenti nerazzurri gli cercano una sistemazione comoda, almeno per la prossima stagione, visto che il suo contratto scadrà a giugno.

E quale ipotesi migliore per lui, se non quella di tornare a vestire una maglia che tanto gli ha dato qualche anno fa? Moratti ha proposto, Lotito sta valutando l’offerta ed ora, dopo l’infortunio di Rocchi, l’ipotesi sembra più credibile rispetto a qualche giorno fa.

Muslera vuole lo scudetto!

Lo scorso anno ha collezionato una discreta serie di magre figure tra i pali della porta della Lazio, tanto che spesso gli veniva preferito nonno Ballotta. Ma Fernando Muslera non