Il Genoa sogna, la Juve è viva

Partire con l’obiettivo di una comoda salvezza e ritrovarsi a rincorrere la meta più ambiziosa: Genoa sogna e ne ha ben donde, dopo i tre punti guadagnati al Sant’Elia ed il quarto posto in classifica. E dire che di fronte aveva la rivelazione Cagliari, difficile da battere tra le mura amiche e proiettata più che mai verso un sogno chiamato Uefa.

Ma nella guerra dei sogni, l’hanno spuntata i rossoblu di Gasperini, che hanno avuto il merito di crederci fino alla fine, acciuffando il risultato migliore a soli cinque minuti dal fischio finale. Vero è che la gara è stata condizionata dall’espulsione forse affrettata di Cossu sul finire del primo tempo, ma è vero anche che il Genoa è stato penalizzato dall’annullamento di un gol regolare (e non è certo la prima volta nel corso della stagione).

Sogni rimandati, dunque, per la squadra di Allegri, mentre il Genoa attende le gare del pomeriggio per godersi pienamente il suo quarto posto, quando mancano dieci gare alla fine della fiera.Troppe o troppo poche? Dipende da quanto corre chi sta avanti. Lo sa bene la Juventus che ora è a soli quattro punti dall’Inter, impegnata stasera contro una Fiorentina in cerca di riscatto.

Juve, nasce un caso-Trezeguet

Quattro mesi di calvario lontano dai campi di gioco e dalla maglia da titolare, quella che nessuno sarebbe riuscito a strappargli, perché uno come lui in campo fa sempre comodo. David Trezeguet si è dovuto arrendere all’ennesimo infortunio, decidendo finalmente di lasciarsi operare, ma perdendo anche metà della stagione.

Ora è tornato e (giustamente) ha voglia di recuperare il tempo perduto, senza neanche aspettare la forma completa. Per lui qualche spezzone di partita ed un gol contro il Palermo, pur senza scintille e guizzi determinanti.

Nella gara di ritorno contro il Chelsea ha avuto l’opportunità di dimostrare di essere il solito Trezeguet, salvo poi essere sostituito nel corso della ripresa con Amauri, colui che ha preso la sua maglia durante la lunga assenza (e, diciamolo pure, facendolo rimpiangere solo in rare occasioni). Una sostituzione che il francese non ha affatto gradito, tanto che in questi giorni ha rilasciato dichiarazioni al veleno all’indirizzo di Ranieri, beccandosi come risposta l’esclusione dalla gara di domani contro il Bologna.

Champions League: Juve all’esame Chelsea

Comincia stasera all’Olimpico di Torino il secondo round del derby Italia-Inghilterra. Prima a scendere in campo sarà la Juventus, tornata con più di un rimpianto dallo Stamford Bridge e decimata dalle defezioni vecchie e nuove, che mettono Ranieri nella condizione di chi ha ben poco da scegliere.

Il rientro quasi scontato di Trezeguet dal primo minuto sembra essere l’unica nota lieta della serata, perché per il resto toccherà mettere insieme l’ennesima formazione di fortuna, dopo gli infortuni di Sissoko, Marchionni e Legrottaglie che vanno ad affollare un’infermieria sempre più colma.

Ed è un vero peccato che la Juve non possa giocarsi le chances di qualificazione con tutti gli effettivi, dovendo ricorrere a soluzioni alrenative. Questo non significa che i bianconeri partano battuti in partenza, ma solo che di fronte ad un Chelsea in forma e rivitalizzato dall’arrivo di Hiddink servirebbe il meglio. Missione possibile?

Inter, Juve e Roma in campo: sarà il giorno dello scandalo?

“Sta per arrivare il giorno dello scandalo”: così parlava Josè Mourinho qualche giorno fa, nel bel mezzo della sua invettiva contro tutto e tutti. E chissà se al termine degli anticipi della ventisettesima giornata di campionato ci ritroveremo a dar ragione al portoghese…

Polemiche a parte, quella di oggi promette di essere una grande giornata di calcio, con incontri avvincenti e ricchi di motivazioni per le sei compagini che scenderanno in campo.

L’antipasto delle 16 ci propone uno stuzzicante  Roma-Udinese, con i capitolini che si giocano la possibilità di avvicinare il quarto posto ed i friulani in corsa per raggiungere un piazzamento Uefa. Tutto questo pensando alla settimana che verrà ed ai rispettivi impegni in campo internazionale (la Roma nel ritorno di Champions con l’Arsenal e l’Udinese nell’andata di Coppa Uefa con i campioni in carica dello Zenit St. Pietroburgo).

Juventus-Chelsea continua nel calciomercato

Se Juventus-Chelsea infiamma i cuori dei tifosi di entrambe le parti per la doppia gara ad eliminazione diretta della Champions League, probabilmente è una sfida che non finirà la prossima settimana. Il mercato estivo si rivelerà rovente, e vedrà i bianconeri e i blues incrociarsi più volte.

Una di queste, a dir la verità, sarà una specie di favore che il club italiano farà all’inglese. Uno dei più grandi flop del mercato inglese degli ultimi anni è stato l’ingaggio del portoghese Deco, tanto voluto da Scolari. L’ex tecnico di Brasile e Portogallo ha fatto di tutto la scorsa estate per strapparlo al Barcellona, e alla fine l’ha spuntata per 8 milioni di sterline. Il problema però è che il portoghese non si è mai integrato nella rosa blues, ed ha giocato pochissimo, fino a sparire, relegato in tribuna prima dallo stesso Scolari, ed ora anche da Hiddink.

La Lazio e Mourinho affondano la Juventus

Premessa doverosa e necessaria: la Lazio ammirata ieri in Coppa Italia ha meritato ampiamente di vincere, tanto che nessuno avrebbe gridato allo scandalo se il forcing finale avesse prodotto addirittura il terzo gol. Bella Juve per un tempo, poi quasi solo Lazio, premiata alla fine con la terza vittoria consecutiva. Applausi. Giusto così.

Terminata la premessa, però, cominciano i dubbi: ve la sentireste di scommettere che il signor Tagliavento non abbia ascoltato il lungo sfogo di Mourinho in conferenza stampa? Mister Ranieri ha delle riserve in proposito, sentendosi in qualche modo penalizzato:

Il nostro gol annullato era regolare? Non mi sorprende. In tutta la direzione della partita l’arbitro mi è sembrato severo con noi. Sulle ammonizioni mi è sembrato un po’ cinese, con noi era sempre giallo. Ma va bene così.

Lazio e Juve, tre punti d’oro

Tre punti in casa del Lecce, altri tre tra le mura amiche: la Lazio torna a sorridere dopo un periodo di appannamento e fa pace con i propri tifosi, che solo qualche settimana fa contestavano squadra e allenatore. Un problema che non ha la Juventus, seconda in classifica e mai toccata dai moti popolari, ma ugualmente obbligata a vincere per non perdere la comoda posizione alle spalle dell’Inter e magari sperare in un regalo della Roma, impegnata stasera proprio contro la capolista.

Missione compiuta per gli uomini di Ranieri di fronte ad un Napoli che cerca ormai da troppi turni di tornare ai livelli di inizio stagione, incassando però una sconfitta dopo l’altra, mentre la classifica comincia a piangere. E dire che ieri i partenopei avrebbero potuto sfruttare la stanchezza della Juventus dopo le fatiche di Coppa. Invece nel primo tempo gli uomini di Reja hanno lasciato troppo spazio alla Vecchia Signora, che dopo diversi tentativi è andata a segno nell’azione forse meno nitida (tiro di Marchisio deviato da Blasi).

Nella ripresa, poi, il Napoli ha cercato di imbastire qualche buona azione tanto che, a sentire Reja, nessuno si sarebbe scandalizzato per un pareggio. Ma la Juve ha saputo capitalizzare al meglio in una gara poco spettacolare, in attesa del trittico dei prossimi giorni (Lazio in Coppa Italia, derby e ritorno con il Chelsea).

Juve, torna l’idea Diego

Diego alla Juve? Fino ad un mese fa la trattativa sembrava ben avviata verso una soluzione rapida. Il talento brasiliano del Werder Brema interessava non poco i dirigenti di Corso Ferraris, tanto che si parlava di un suo passaggio in maglia bianconera già dal prossimo giugno.

Poi un po’ per l’alto costo dell’operazione (20 milioni), un po’ per la titubanza di Ranieri (non proprio convinto di aver bisogno di un calciatore con le sue caratteristiche), un po’ anche per il ritorno di fiamma con Antonio Cassano, il centrocampista è finito nel dimenticatoio. Almeno fino a qualche giorno fa.

Ora però la situazione sembra mutata ed il club bianconero è tornato a bussare alla porta del Werder, convinto dalle ottime prestazioni del ragazzo contro il Milan e dalla necessità di sostituire Nedved sin dalla prossima stagione.

Nedved: “A fine stagione mi ritiro”

Voleva ritirarsi già tre anni fa, poi la retrocessione in B della Juve lo convinse a restare per tornare in A. Il pensiero però di chiudere in serie A una carriera gloriosa lo ha convinto a rimanere ancora per un’altra stagione. Lo scorso anno ci aveva pensato, ma poi ha capito che quest’anno avrebbe avuto l’ultima occasione per vincere la Champions League, e ha prolungato ancora una volta. Ma adesso basta, ha quasi 37 anni, e le forze cominciano a mancare. Pavel Nedved lascerà il calcio a fine stagione.

L’annuncio è arrivato dopo la sconfitta dello Stamford Bridge sul sito dell’Uefa, ma il ceco si affretta a dire che la partita di ieri non ha influenzato la sua scelta. Aveva infatti già deciso di lasciare prima della gara, e poi sull’1-0 tutto può ancora succedere, e la speranza di vincere la Champions ancora non è soffocata.

Champions League: stasera la Juve all’esame Chelsea

Il derby d’Europa non è cominciato nel migliore dei modi per le squadre italiane scese in campo nella serata di ieri. A voler trovare il lato positivo della faccenda, si potrebbe dire che la Roma ha fatto quanto ha potuto contro un Arsenal arrembante, limitando al minimo i danni, in attesa della gara di ritorno, mentre l’Inter può sorridere del fatto di non aver subito gol in casa (meglio uno 0-0 che un 1-1, ad esempio).

Fatto sta che il bilancio al momento è in favore delle compagini inglesi e stasera toccherà alla Juventus l’arduo compito di risollevare le sorti del calcio italiano, cercando di confermare in quel di Londra le ottime prestazioni esibite nella fase a gironi.

Di fronte si ritroverà un Chelsea col dente avvelenato, che ancora non ha digerito la sconfitta nella finale dello scorso anno, quando capitan Terry scivolò al momento del rgore decisivo. Ma anche la Juve ha mille ed un motivo per caricarsi, primo fra tutti un digiuno di successi in campo internazionale che ormai dura da secoli.

Morabito: “Floccari alla Juve”. E l’Atalanta diffida l’agente

Se ne parla ormai da settimane, ma quella che fino a ieri sembrava una delle solite voci di mercato ha assunto stamattina dei contorni realistici, vista la fonte eminente. Parliamo della trattativa che dovrebbe portare Sergio Floccari a vestire la maglia della Juventus dalla prossima stagione, confermata dal procuratore Morabito sulle pagine dei quotidiani odierni:

Credo che alla fine Floccari andrà alla Juventus. Loro sono molto interessati a lui e so per certo che avevano contattato l’Atalanta anche per il prezzo del cartellino. La valutazione era di 7 o 8 milioni di euro per l’intero cartellino, anche perché i nerazzurri su Sergio non accetterebbero comproprietà.

Tutto fatto, dunque, stando a quanto affermava l’agente Fifa, mentre sui vari blog partivano i titoloni. Ma lo scoop è durato lo spazio di mezza giornata, visto che la risposta dell’Atalanta non si è fatta attendere.

Anche la Juve aderisce alla politica del 20-20-20

Prendendo spunto dal famoso accordo sull’ambiente in discussione in questi mesi dai Paesi dell’Unione Europea, anche la Juventus decide di adottare la politica del 20-20-20. Ma questa non ha nulla a che fare con l’ecologia, bensì con il calcio, e più precisamente con i milioni da spendere durante la prossima estate.

Con il ritorno a pieno regime di Buffon, e con i meccanismi difensivi che bene o male cominciano a reggere, gli acquisti arriveranno tutti dal centrocampo in su, e si parla di grandi nomi. Il più scontato è quello di Antonio Cassano, che quasi tutti ormai danno sulla via di Torino. Marotta si è deciso finalmente a fissare il prezzo di Fantantonio, ed è di 20 milioni tondi tondi. Su questi non si discute, ci sono tutti, e Cassano potrebbe presto fare il vice-Del Piero. A meno che…