Buffon carica la Juve

Contro il “suo” Parma non ci sarà, così come contro le avversarie che nelle prossime settimane si presenteranno al cospetto della Juventus, ma Gigi Buffon non fa mancare il proprio

Juve, analisi della crisi

Doveva essere l’anno del riscatto per la Juventus, dopo il secondo posto conquistato sei mesi fa alle spalle di quell’Inter che ha sostituito la Vecchia Signora nel ruolo di ammazza-campionato. Gli sforzi della società erano volti a riconquistare l’antico splendore con una cinquantina di milioni spesi sul mercato per accaparrarsi un centrocampista dai piedi buoni ed un trequartista capace di dettare i tempi e di far girare la squadra.

Pronti via e la Juve sembra avviata verso una grande stagione: quattro vittorie consecutive ai danni di Chievo, Roma, Lazio e Livorno. Poi comincia l’altalena con due pareggi e la prima scoppola rimediata in casa del Palermo. Ancora un punticino con la Fiorentina e finalmente due vittorie consecutive, una con il Siena ed una nettissima con la Sampdoria (5-1). ‘Grande Juve’ si disse, ma la mezza crisi era dietro l’angolo e si manifestò nella gara contro il Napoli, quando i bianconeri riuscirono a farsi rimontare, per poi perdere 3-2 fra le mura amiche.

Ancora tre punti rimediati contro l’Udinese-spuntata (nell’occasione mancava di diversi giocatori importanti) in una partita non certo esaltante ed ancora una goleada ai danni dell’Atalanta. Poi di nuovo lo stop in casa del Cagliari, con i sardi a dare lezioni di calcio ad una Juve frastornata. E veniamo al momento clou della stagione, quando la Vecchia Signora veniva chiamata a recuperare punti all’Inter nello scontro diretto, per poi affrontare il Bayern Monaco nell’ultima decisiva gara del girone di Champions.

Roberto Mancini verso la Juve

La Juve ha perso il treno Champions League ed ora deve accontantarsi di lottare per l’Europa di serie B, mentre in campionato non è che vada così bene come farebbero pensare i 30 punti in classifica. D’accordo è sempre terza, ad una lunghezza dal Milan ed a cinque dall’Inter, e nell’ultima apparizione ha battuto proprio la prima della classe, ma il gioco tarda ad arrivare e gli addetti ai lavori parlano continuamente di equivoci tattici, non trovando una spiegazione per pessime prestazioni del duo brasiliano Melo-Diego.

In Corso Ferraris continano a ripetere che Ferrara non si tocca, ma è chiaro che i prossimi risultati della Vecchia Signora influiranno sul giudizio della società che, in caso di risultati negativi, sarebbe obbligata a guardarsi intorno. Negli ultimi giorni si è parlato spesso dei papabili alla panca bianconera, con un nome che spicca sugli altri, sia per l’esperienza che potrebbbe portare sia – soprattutto – per i trascorsi alla guida degli eterni rivali. Lui è Roberto Mancini, ex allenatore dell’Inter e senza squadra ormai dal giugno del 2008:

Sono considerato un nemico per gli anni trascorsi all’Inter ma questa è l’occasione per chiarire. Detto che non so cosa farò della mia vita e del mio futuro, ci tengo a precisare alcune cose. Innanzitutto io non ho mai parlato male della Juve, la polemica riguardava alcuni suoi tesserati. D’altronde anche quando ero all’Inter non ho mai fatto mistero di avere tifato, da bambino, per i bianconeri.