Chiellini punta alla Champions

Dopodomani difenderà i colori della Juventus contro il Manchester City in Europa League, ma è chiaro che ad uno come Giorgio Chiellini va un po’ stretta la competizione di minore importanza. Il difensore dell nazionale non vede l’ora di affrontare le grandi d’Europa in Champions League ed è proprio questo l’obiettivo che spera di raggiungere quest’anno:

Il nostro obiettivo è andare in Champions, troppo importante per noi. Il campionato? Spero sempre di vincerlo io, ma se fosse proprio impossibile, allora vorrei che lo facesse Allegri, livornese come me. Conosco “acciuga” da anni, è una gran brava persona.

Iaquinta, esultanza polemica e scuse

Correva il minuto numero 77 di UdineseJuventus, quando Vincenzo Iaquinta segnava la rete del 4-0 per i bianconeri di Torino di fronte al pubblico che fu suo per diverse stagioni. Esultanza contenuta, come lo era stata quella dell’altro ex, Quagliarella, in occasione della rete del 2-0? Nient’affatto, perché il campione del mondo si lasciava andare ad una gioia rabbiosa, esagerata, polemica nei confronti dello Stadio Friuli. Una scena non apprezzata dal patron Pozzo, che a fine gara ha fatto sentire la propria voce, dicendosi amareggiato dal comportamento dell’ex pupillo:

Iaquinta mi ha deluso: in 25 anni non ho mai visto una simile mancanza di rispetto. Abbiamo preso Iaquinta che era un povero ragazzo. Lo abbiamo scovato in serie C, nel Castel di Sangro, lo abbiamo cresciuto, lanciato nel grande calcio, pagato puntualmente e profumatamente e poi venduto alla Juve. Non meritavamo un trattamento del genere.

Europa League: Juve solo pari, Palermo ko

Juventus – Lech Poznan 3-3

Sparta Praga – Palermo 3-2

Comincia nel peggiore dei modi l’avventura delle italiane in Europa League, con una sconfitta ed un pareggio, che regalano ben pochi sorrisi ai tifosi di Palermo e Juventus. A deludere maggiormente sono i bianconeri, fermati sul pari dal Lech Poznan, squadra che teoricamente doveva essere stritolata dall’armata di Delneri, la quale invece si ritrova a dover riflettere sull’ennesima brutta figura della stagione.

Colpa della scarsa condizione fisica o peccato di presunzione? Difficile da stabilire, ma sta di fatto che al minuto numero 13 i polacchi erano liberi di scendere verso la porta avversaria, costringendo Felipe Melo ad un fallo da rigore, che valeva lo zero a uno per la squadra ospite. Di Rudnevs il gol dal dischetto che apriva le danze, bissato al 31′ dallo stesso attaccante, che approfittava di un’indecisione della difesa avversaria per insaccare alle spalle di Manninger.

Alex Del Piero, 17 anni di Juve (video e gallery)

Avrebbe voluto segnare nel giorno del suo diciassettesimo anniversario di matrimonio con la Vecchia Signora. Avrebbe voluto contribuire alla prima vittoria in campionato, dovendosi poi accontentare di un solo punto contro la Sampdoria. Ma alla fine va bene così, perché nessuno può togliere ad Alex Del Piero la gioia di questo momento, la soddisfazione di aver indossato per ben 17 anni la maglia bianconera.

Del resto, guardandosi indietro, Pinturicchio non può che essere felice per un palmares che pochi altri possono vantare: 5 scudetti (più uno revocato ed uno riassegnato), 1 Coppa Italia, 4 Supercoppe Italiane, 1 Champions League, 1 Supercoppa Uefa e 1 Coppa Intercontinentale. E il tutto con la maglia della Juventus in 17 lunghi anni di militanza. Di bandiere nel calcio ce ne sono poche, ma Alex ha sempre saputo resistere alle tentazioni, rimanendo fedele alla promessa fatta tanti anni fa: juventino a vita. E proprio alla vigilia di questo speciale compleanno, ha voluto ricordare i motivi del suo grande amore verso quella maglia. Li trovate dopo il salto, insieme ad una serie di immagini e video che ripercorrono questi ultimi 17 anni.

Juventus, scordati Dzeko: Diego spara a zero contro la dirigenza

Alla fine dei conti la cessione di Diego pare essere una delle tante mosse sbagliate dalla dirigenza bianconera. Marotta si è mosso piuttosto bene dall’inizio del mercato fino all’ultima settimana, ma dalla cessione del brasiliano in poi ha preso un granchio dopo l’altro. Ed il primo a lamentarsi è proprio Diego che ha ammesso di avere un bel rapporto con Delneri, ma che a causa di Marotta tutto è stato rovinato:

Dopo il Trofeo Tim ho avuto un colloquio a tre con Marotta e Del Neri. Il mister mi aveva detto che puntava forte su di me, che la squadra avrebbe giocato in avanti con una punta e me alle spalle, l’unico che poteva offrirgli un po’ di qualità. Marotta non diceva nulla, sapevo benissimo che sotto sotto stava lavorando con l’obiettivo di cedermi. Mi disse solamente “se il mister la pensa così, da Torino non ti muovi”. Pochi giorni dopo, poche ore prima del mio trasferimento, Del Neri non ha più avuto il coraggio di parlarmi, mi disse solamente di andare a parlare con Marotta.

Juve, in arrivo Traoré e Kaladze

La Juventus sembra essere molto attiva in queste ultime ore di calciomercato estivo, come se non bastassero i tanti uomini nuovi messi a disposizione del neo-tecnico Delneri. Nella serata di ieri Marotta si è accordato con il Milan per la cessione di Marco Borriello, ormai chiuso dall’arrivo di Ibrahimovic ed alla ricerca di una squadra che gli dia le giuste garanzie per tutta la stagione.

L’attaccante dovrebbe arrivare a Torino in giornata, sebbene ancora manchi il suo sì all’accordo tra le due società. Ma durante l’incontro si è parlato anche di altre trattative, come quella che porterà Kaladze in bianconero in cambio di Fabio Grosso. Il georgiano sembrava destinato al Genoa, ma all’ultimo momento aveva rifiutato la possibilità di trasferirsi sotto la Lanterna, costringendo la dirigenza rossonera a rivedere i propri piani.

Delneri consola la Juve

Comincia male la stagione della Juventus, battuta da un Bari vivo e pimpante nell’anticipo pomeridiano della prima giornata di campionato. L’impressione è che ci sia ancora molto da lavorare per fa assimilare alla squadra le idee di Delneri, ma a quanto pare il neo-tecnico della Vecchia Signora non la pensa in questo modo:

La Juve non mi è dispiaciuta. Siamo stati solo battuti da un eurogol di Donati. Siamo all’inizio, è logico che non tutto ha funzionato. Penso, ad esempio, alle disattenzioni sulle punizioni veloci degli avversari, ma credo che il giudizio debba essere positivo. La squadra è rimasta viva, anche quando è stata costretta a giocare in 10 per oltre metà ripresa. Abbiamo cercato di riagguantare il pari fino al 92′. Dal punto di vista caratteriale i ragazzi mi sono piaciuti.