Crisi in Libia, la Juve trema

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Calcio e politica si intrecciano spesso, a volte anche troppo, e così un evento apparentemente lontano come la crisi libica, con tanto di guerra civile, mette a rischio il capitale della Juventus. I pericoli non sono grandissimi, visto che la società che detiene il pacchetto di maggioranza (60%) è la Exor di Agnelli, ma la Libyan Arab Foreign Investment Company attualmente possiede il 7,5% delle azioni bianconere, le quali ammontano all’incirca a 12,8 milioni di euro.

La società fa a capo direttamente al dittatore Gheddafi, il quale entrò nell’organigramma societario in tempi non sospetti, nel 2001, con il 5,31% delle quote. I rischi per la Juventus sono diversi, e vanno dal danno d’immagine a quello in borsa, dato che uno dei soci coinvolto in una rivoluzione potrebbe cadere, trascinando verso il basso il valore di tutte le azioni juventine.

Juventus, tornano di moda Gilardino e Pirlo

Lo prendo anzi no. Questo tira e molla tra Juventus e Gilardino probabilmente saremo destinati a vederlo fino alla fine del campionato. In ballo c’è ancora una qualificazione in Champions League che deciderà molte cose, ma anche il finale di campionato dell’intero reparto d’attacco bianconero. Del Piero sembra scontento di come Agnelli sta gestendo la situazione di difficoltà, e potrebbe clamorosamente non rinnovare più il contratto, Iaquinta e Toni potrebbero essere ceduti (o almeno uno dei due), mentre uno tra Matri e Quagliarella rischia di non essere riscattato.

La permanenza a Firenze del “violinista” Gilardino invece sembra sempre più improbabile. Ormai non pare più in discussione un rinnovo del contratto, ma solo quale sarà la prossima squadra in cui approderà. La Juve sembra la destinazione preferita, ma a fare la concorrenza ai bianconeri ci sono il Napoli e persino un clamoroso ritorno al Milan, anche se difficilmente Gila accetterebbe di fare da vice-Ibrahimovic.

Juventus: due rinforzi provenienti da Real e Barcellona?

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L’ultimo obiettivo rimasto – la Champions League – sta volando via, ma per la dirigenza juventina non c’è tempo per i rimpianti. Bisogna muoversi per cercare di costruire – finalmente diranno i tifosi bianconeri – una squadra degna della maglia che porta.

Secondo il sito 4-4-2.com il Real Madrid sarebbe interessato a Felipe Melo e avrebbe offerto 13 milioni di euro per il giocatore. Pochi secondo Giuseppe Marotta – che ne vorrebbe invece almeno diciotto.

La furia di Agnelli e la prossima rivoluzione juventina

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Al di là delle parole del presidente, che cerca di rinserrare le fila a dodici partite dalla fine del campionato, per la Juventus la disfatta leccese rischia di pesare grosso. Il quarto posto e la Champions League sono lontani sette punti.

Un divario proibitivo per una squadra che in questo campionato non è riuscita a vincere più di due partite di seguito. Quindi, a meno di un suicidio collettivo della Lazio, lo scenario più probabile per la Juventus del prossimo anno sarà un altro anno di purgatorio in Europa League – a meno di un crollo finale che la farebbe finire al di fuori di tutte le coppe.

Agnelli alza la voce

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La palla è rotonda ed il calcio ci ha abituati a sorprese di ogni tipo. Figuriamoci se non può starci che una squadra come la Juve possa perdere contro una delle ultime della classe, per di più in piena forma nelle ultime settimane. Insomma, perdere con il Lecce ci può stare, ma quello che proprio non ci sta è arrendersi senza neppure giocare, scendere nel Salento per esibirsi nell’arte delle belle statuine, mentre gli avversari corrono come forsennati e ti stringono in un angolino.

Poi ci si può aggrappare al rigore negato a Toni o all’espulsione di Buffon (tra l’altro sacrosanta), ma resta il fatto che i bianconeri potevano e dovevano portare a casa i tre punti per non perdere terreno dal gruppo di testa. Una situazione che piace affatto al presidente Andrea Agnelli, piuttosto contrariato davanti alle telecamere:

Penso che ieri a Lecce i giocatori della Juve non si siano nemmeno fatti la doccia, visto che in campo non hanno corso né sudato.

Quagliarella pronto per le ultime gare

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Dopo una brutta sconfitta come quella di Lecce, i tifosi juventini hanno bisogno di buone notizie. Come sapere che probabilmente i bianconeri potranno contare sulle prestazioni di Fabio Quagliarella nelle ultime giornate di campionato.

Ieri l’attaccante era su Juventus Channel nella trasmissione 231 show. Dopo l’imbarazzante prestazione di Lecce – perdere con i giallorossi ci poteva anche stare, ma non in quel modo, visto che sarebbe potuta finire con una goleada per i pugliesi – non ha potuto fare a meno di commentare la prestazione:

Contro il Lecce è stato uno stop davvero brutto che può comunque capitare. Ci aspettavamo una prestazione diversa. Quando dobbiamo fare il salto di qualità abbiamo sempre un piccolo stop.

I nuovi fenomeni brasiliani: Casemiro

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Chi dice calcio pensa inevitabilmente al Brasile. Anche se ad inventare questo sport sono stati gli inglesi, è il paese della samba che ha apportato una nuova dimensione a questa disciplina.

Anche se la nazionale brasiliana stenta a brillare in Coppa del Mondo dal 2002 – è stata eliminata nei quarti di finale da Francia ed Olanda nel 2006 e nel 2010 -, i vivai verdeoro sfornano ogni anno tonnellate di talenti che promettono sfracelli.

Mourinho: “Io mai alla Juve”

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Credo che una delle maggiori paure dei tifosi interisti sia quelle di ritrovarsi il loro adorato José Mourinho ad allenare dall’altra parte della barricata, e in particolare come guida dei due club con cui è più accesa la rivalità: il Milan e la Juventus.

Possono dormire sonni tranquilli, se prendono per buone le dichiarazioni dell’allenatore portoghese:

Per come mi sono schierato dalla parte dell’Inter quando la allenavo, non potrei mai allenare la Juventus.

Juventus: nuovo centrocampo per la prossima stagione

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La Juventus si rifà il look, almeno nella parte centrale del campo. Già detto dei dubbi sul riscatto di Aquilani, 15 milioni sono troppi, e allora la dirigenza bianconera si sta guardando intorno, alla ricerca di un calciatore altrettanto forte ma a costo zero. E così per un po’ si è seguito Andrea Pirlo, il quale ha il 50% di possibilità di rinnovare con il Milan.

Marotta ha dichiarato ieri di preferire l’ex Liverpool al milanista, ma è chiaro che sono parole che porta via il vento, dato che Pirlo ha ancora 4 mesi di contratto con i rossoneri e Aquilani deve ancora terminare la stagione con la Juve. Ma un nome nuovo si sta facendo da un paio di giorni: Montolivo.

Juventus: Rossi sempre più vicino, primi dubbi su Aquilani

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Per un campione che arriva, uno potrebbe partire. Nella serata di ieri l’osservatore e braccio destro di Marotta, Paratici, era a Napoli per osservare da vicino Giuseppe Rossi. Su di lui è da anni la Juventus, ma il Villareal non ha mai voluto cedere. Ora però che la voglia dell’attaccante della nazionale di tornare in Italia è tanta, non può più trattenerlo, e così ha aperto alle trattative con i bianconeri.

Pare infatti che Rossi gradisca la destinazione Juventina, e che sia soltanto una questione di soldi tra i club. Il Sottomarino Giallo ne chiede troppi, ma ha accettato di inserire qualche contropartita tecnica. Una potrebbe essere il solito Sissoko che ogni giorno viene accostato ad una squadra diversa, ma non è escluso che si possa scegliere qualche altro pezzo importante.

La Juventus e i festeggiamenti per l’unità d’Italia

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Sabato 5 marzo 2011. E’ la sera del big match tra Juventus e Milan. I giocatori bianconeri entreranno in campo con una novità sulla maglia: il logo di Esperienza Italia, il simbolo dietro il quale verranno presente tutte le celebrazioni per festeggiare il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia.

L’idea è nata dall’assessore regionale alla Cultura Michele Coppa, ed è stata resa possibile dalla disponibilità del presidente della Juve Andrea Agnelli – come racconta il politico

Ragionandoci insieme, ci siamo subito trovati d’accordo.

Marotta su passato presente e futuro

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Giuseppe Marotta
, ha rilasciato un’intervista al Secolo XIX in cui racconta molti dei retroscena che lo hanno coinvolto negli ultimi anni.
Il suo rapporto con la Samp, ad esempio, è finito perché

La proprietà voleva intervenire in maniera diretta nella gestione della società. Sottolineo: giustamente voleva intervenire. Ma a quel punto è anche giusto che un manager faccia un passo indietro.

Antonio Cassano invece non è arrivato alla Juventus

perché in quel momento non c’erano le condizioni. In attacco eravamo coperti, Quaglierella non si era infortunato e stava facendo benissimo.

Delneri avverte l’Inter

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A meno di ventiquattro ora dal derby d’Italia, gli animi cominciano a scaldarsi e piovono “minacce” da una parte e dell’altra.  Juventus-Inter non è una partita come le altre, per quanto la si voglia dipingere come tale. Juventus-Inter si gioca tutto l’anno sulle pagine dei giornali e sulle bocche dei protagonisti, che rivendicano successi antichi e chiedono la restituzione di questo o quell’altro scudetto. Ma non provate a far ammette a Delneri che dietro questa gara così importante per la conquista di un posto al sole possa esserci qualche motivo che va al di là del fatto sportivo:

Calciopoli non mi interessa, non guardo queste cose. I risultati in questo momento dicono che l’Inter è la squadra più forte del mondo.