Gli affari a parametro zero: Morgan Amalfitano

Morgan Rafe Amalfitano Rodriqué è un centrocampista francese di venticinque anni che gioca nella serie A francese – la Ligue 1 – nel Lorient. E’ alto 176 cm per 68 chili di peso e nell’anno in corso ha segnato 3 gol e segnato 5 assist.

Il giocatore è in scadenza di contratto a giugno di quest’anno e interessa diversi club: sulle sue tracce ci sarebbero l’Olympique Marsiglia, l’Atletico Madrid, il Valencia, il Siviglia e la Juventus.

Il Valencia è la squadra con le migliori possibilità di convincere il giocatore, perché potrebbe offrirgli il palcoscenico della Champions League, poi ovviamente molto dipenderà dall’offerta che i club faranno al giocatore.

Anche la Juventus è interessata al figlio di Zidane?

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Oggi gli esperti di calciomercato si stanno interessando a giocatori sempre più giovani. Uno di questi ha un nome importante: Enzo Zidane. Il figlio del campione francese sta facendo parlare di lui nonostante l’età – ha solo sedici anni – nelle giovanili del Real Madrid.

E’ difficile vivere all’ombra di un genitore simile. Per farlo crescere più tranquillamente, Zizou starebbe vagliando diverse possibilità. Una di queste porterebbe il figlio allo Standard Liegi, viste le eccellenti relazioni che legano il club belga a quello spagnolo, e i buoni rapporti tra il Luciano d’Onofrio – vice-presidente esecutivo dei belgi – ed il campione francese.

Juventus: clamorosa idea Capello direttore tecnico dal 2012

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Fabio Capello lo aveva annunciato già tempo fa: dopo l’Europeo del 2012, lascerà la nazionale inglese per andare in pensione. Sull’addio all’Inghilterra non ci sono dubbi, ma forse, nonostante avrà i suoi bei 66 anni, potrebbe ripensarci sulla pensione, ed accettare un incarico nella Juventus.

La dirigenza bianconera non ce la fa più a vedere una squadra gloriosa a metà classifica, con il rischio di perdere persino la qualificazione in Europa League, come non può nemmeno concepire che quello che veniva definito come il miglior direttore sportivo d’Italia nell’era dopo-Moggi portasse una perdita di bilancio nelle casse bianconere senza vincere nemmeno una coppetta.

Attento Delneri: sono pronti Nedved, Gentile o Vialli

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Luigi Delneri. Per i tifosi è il primo responsabile dell’ennesima annata disgraziata. A parole Giuseppe Marotta gli ha ancora confermato la fiducia del club. Ma si tratta di una fiducia a tempo determinato.

Se la Juventus perdesse anche contro il Cesena, la sua panchina sarebbe indifendibile, anche perché il popolo juventino lo ha già “nominato” – ma nell’elenco dei responsabili subito dopo arriva il direttore generale.

Cassano: “non sono andato alla Juve per colpa di mia madre”

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Le voci di mercato inseguitesi negli scorsi anni che volevano Antonio Cassano sempre vicino alla Juventus non erano per nulla campate in aria. Lo rivela lui stesso affermando che, quando ancora in bianconero c’era Luciano Moggi, i bianconeri erano vicinissimi ad acquistarlo. A volte capita che i trasferimenti saltino a causa delle “intemperanze” delle mogli dei calciatori. Quella volta fu la madre di Fantantonio a dire di no.

I motivi ce li spiega proprio lui:

Il primo è climatico. Mamma si è proprio fissata. Non so bene chi, ma qualcuno le aveva detto che a Torino quando stendi la roba d’inverno diventa come il ghiaccio (…). Secondo motivo, i chilometri che separano Torino da Bari. Troppi.

Chiellini: battiamo il Milan!

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Sale l’attesa per l’anticipo di lusso del prossimo sabato tra il Milan capolista ed una Juve alla ricerca di se stessa ed in crisi di risultati ormai da troppo tempo. Una sfida che fino a qualche anno fa valeva per il tricolore e che ora ha perso un po’ dell’antico fascino, pur rimanendo una classica del calcio italiano.

I rossoneri cercano conferme dopo il 3-0 rifilato al Napoli, mentre i bianconeri non vogliono inanellare la terza sconfitta di fila, dopo quelle con Lecce e Bologna. Come finirà? Non avendo la sfera di cristallo è difficile lanciarsi in pronostici, ma dobbiamo credere alle parole di Giorgio Chiellini, che promette il massimo impegno nella sfida contro i primi della classe:

Sabato speriamo di fare un favore all’Inter. Moratti si tura il naso e tifa per noi? E’ normale, loro devono sperare in un passo falso dei rossoneri. Sabato scenderà in campo una Juventus che sarà in grado di battere il Milan.

Calciomercato: Mahamadou Diarra a giugno in Italia?

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Mahamadou Diarra è arrivato a Monaco a gennaio per dare il suo apporto a un club che si trova impelagato nella lotta per non retrocedere. Una scelta che sul momento a molti è sembrata inspiegabile. In realtà la mossa del giocatore non è così strampalata. Diarra è legato con la squadra francese fino al mese di giugno. Alla fine del campionato potrà scegliere in quale squadra giocare.

Questi mesi gli serviranno per riacquistare il pieno possesso dei suoi mezzi, come ammette lui stesso:

Io non ancora al 70%. Sul piano del gioco, non è facile arrivare in una squadra che si trova nella parte bassa del tabellone. E in più bisognava ritrovare certi automatismi. Ma penso comunque di non avere grosse cose da rimproverarmi, a livello di attitudine.
Prima di arrivare quì, non aveto giocato nelle ultime cinque settimane, mentre ora ho giocato cinque partite in un solo mese. Il mio corpo non era abituato a questo…

Juventus: Bojan e Bastos più vicini, nuove speranze per Luis Fabiano

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Con un gioco di mancati riscatti dei prestiti, qualche cessione eccellente e tanta maestria, la Juventus il prossimo anno potrebbe portare a Torino quei campioni che le sono mancati nelle ultime stagioni, e che potrebbero convincere allenatori di prima fascia come Capello a tornare in bianconero.

Il mercato principale si farà ancora una volta in attacco, dove i soldi risparmiati dal mancato riscatto di uno tra Matri e Quagliarella, e magari le cessioni di Toni e Iaquinta, o almeno di uno dei due, potrebbero portare a Bojan Krkic e Luis Fabiano. Il giocatore del Barcellona, considerato il nuovo Messi che però in blaugrana è chiuso proprio dal “vecchio” Messi, piace anche in Inghilterra, ma lui ha ammesso di preferire la Juve. Il Barça ormai sembra averlo scaricato definitivamente, anche perché si fa sempre più insistente la volontà di tuffarsi su Alexis Sanchez, e ciò che è certo è che il prossimo anno non giocherà in Spagna. Se non lo prendono ora non lo prendono più.

Tutti i candidati alla panchina della Juventus

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Oggi come oggi nemmeno il più inguaribile dei tifosi juventini riuscirebbe a immaginare i bianconeri in Champions League il prossimo anno. Per cui solo la matematica sta mantenendo sulla panchina della Juventus del prossimo anno Luigi Delneri.

Alle speranze quasi nulle di Delneri di restare alla Juve si contrappone una folta truppa di aspiranti alla sua successione. Le preferenze dei tifosi sono per Luciano Spalletti e Fabio Capello. Difficile però che si muovano dalle loro panchine per prendersi una gatta da pelare come questa – a meno che il presidente Andrea Agnelli non li convinca con progetti faraonici.

Moggi: la Juve è diventata una provinciale

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Doveva essere la stagione della rinascita, dopo l’annata storta della gestione Ferrara-Zaccheroni. Non che la Juve mirasse alla conquista dello scudetto, ma si sperava almeno che l’arrivo della coppia Delneri-Marotta e l’acquisto di un gran numero di giocatori nel calciomercato estivo consentissero ai bianconeri di vivere una stagione tranquilla a ridosso delle prime della classe. E invece le batoste arrivano l’una dopo l’altra, anche e soprattutto con squadre di media classifica, tanto che il futuro del tecnico non è più così certo come si predicava qualche settimana fa. Tutta colpa di Delneri? No, a sentire Luciano Moggi:

L’avevo detto in estate: invece di ricostruire, chi è arrivato ha finito per distruggere del tutto la Juve. Non serviva una rivoluzione, ma solo 2-3 nuovi innesti di valore. La squadra è stata invece assemblata malissimo, senza né personalità né qualità, rovinando anche il precedente gruppo. I colpevoli? Chi ha permesso a Marotta di comprare 15 giocatori. Fosse per me li rivenderei tutti, salvando il solo Krasic. Hanno reso la Juve una provinciale capace di vincere contro le grandi quando gli stimoli la fanno da padrone per poi poter perdere però contro chiunque in malo modo, per la mancanza di classe.

La Juventus fa osservare N’Dinga

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La Juventus sta pensando seriamente di rivoluzionare la sua linea mediana. Per questo sta scandagliando con attenzione il mercato francese alla ricerca di centrocampisti che possano svolgere il ruolo di diga davanti alla difesa. E così sui taccuini degli osservatori bianconeri, oltre ai nomi di giocatori come M’Vila, Sissoko – ma questo si chiama Moussa e non Momo -, Matuidi, è finito il nome di Delvin N’Dinga.

Questo imponente – è alto un metro e 81 centimetri per 73 chili – centrocampista congolese di ventitre anni gioca nell’Auxerre – è arrivato in Francia nel 2005 dai Diables Noirs, un club congolese di Brazzaville -, oltre alle doti difensive mostra una grande qualità: perde pochi palloni perché è dotato di un’ottima tecnica e perché non si perde in giocate complicate. E’ entrato stabilmente in prima squadra nella scorsa stagione, ed è titolare fisso anche nella sua nazionale.

Calciomercato: Moussa Sissoko parla del suo futuro

Moussa Sissoko è uno dei nomi più ricorrenti nelle trattative di calciomercato. Lo hanno accostato a club appartenenti a tutti i principali campionati del Vecchio Continente.

Non è una sorpresa, visto che il giocatore abbina doti tecniche e grandi mezzi fisici, al punto da essere avvicinato al centrocampista del Monaco Mahamadou Diarra e soprattutto all’ex-nazionale francese Patrick Vieira.

Del Piero disposto a firmare in bianco

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Il calcio delle bandiere, dell’attaccamento alla maglia, della volontà di restare a vita in una squadra vive solo nei ricordi dei nostalgici. Oggi si fanno scelte di portafoglio, ci si vende al miglior offerente in nome di una carriera troppo breve per essere sprecata seguendo il battito del cuore. Eppure ci sono ancora calciatori, pochi a dire il vero, che fanno prevalere la scelta del sentimento e che non cedono alle sirene del nababbo di turno.

Uno di questi è Alessandro Del Piero, bianconero da una vita, da quando la Juventus lo prelevò dal Padova per farne l’erede di Roberto Baggio. Di lì a poco il Divin Codino fu ritenuto non più indispensabile, mentre Pinturicchio dimostrava di poter raccogliere degnamente il testimone. Da allora sono trascorsi quasi 20 anni e Del Piero più volte avrebbe avuto la possibilità di raggiungere altri lidi, rispondendo a chiamate che gli avrebbero permesso di mettere in tasca stipendi più lauti di quello offertogli dalla Vecchia Signora.