Non si sa se la febbre, che poi si è trasformata in tonsillite, fosse vera oppure no, fatto sta che un malanno al portiere della nazionale poche ore prima della gara con la Roma è sembrato strano a molti. Tutto è passato in un paio di giorni, ma ora è ufficiale che Buffon non sarà in campo nemmeno contro il Genoa. Il motivo stavolta è la schiena che fa le bizze.
La società però si affretta a smentire che si tratti di una ricaduta del problema che la scorsa estate, durante il Mondiale, lo ha bloccato per mesi. In realtà sono solo i muscoli della schiena che gli provocano qualche fastidio. Dobbiamo crederci? La realtà è che nella mente di tutti si insinua il dubbio che ci sia qualcosa sotto che però non ci raccontano.
Notizie buone e cattive arrivano oggi per i tifosi della Juventus. Beppe Marotta ha risposto sul forum del Corriere dello Sport sui piani futuri della società, mettendo le cose in chiaro. E a dir la verità speriamo che si tratti solo di pretattica in quanto, se davvero le cose dovessero stare come il dg bianconero ha detto, la società bianconera non ci fa una bellissima figura.
L’idea di una società forte appare molto lontana, dopo che Marotta ha lasciato intendere, senza mezzi termini, che chi vorrà venire e chi se ne vorrà andare non sarà deciso dai vertici societari, ma dalla volontà dei singoli calciatori. In particolare il discorso molto delicato sul portiere si può riassumere affermando che la Juve si mette nelle mani di Buffon: se vuol rimanere resta, se vuole andar via puntiamo su Storari. E se Buffon resta, Storari deciderà cosa vuol fare della sua carriera. Un ragionamento che ai tempi di Moggi non sarebbe mai stato possibile fare.
C’era un tempo in cui di parlava di mercato solo a conclusione del campionato, quando le bocce erano ferme e procuratori e presidenti si incontravano per trattare l’acquisto di questo o quell’altro calciatore. Il calcio moderno invece è un negozio sempre aperto e le trattative sotterranee si moltiplicano a vista d’occhio, così come le voci fondate o meno che circolano sulla stampa.
E così capita che nell’imminente vigilia di una gara sentita, come può esserlo Roma-Juve, l’improvviso forfait del numero uno bianconero dia adito a pesanti illazioni, considerando il gran parlare che si è fatto nelle ultime settimane in merito ad un suo prossimo trasferimento all’ombra del Cupolone. Gigi Buffon non ha giocato contro la Roma a causa di un attacco influenzale, stando al bollettino medico della Juventus, ma il pettegolezzo corre sul filo e sono in molti a ritenere quello del numero uno un semplice infortunio “diplomatico”.
Sembrava una di quelle gare con il risultato già scritto, considerando le ambizioni delle due contendenti: la Roma in corsa verso un posto per l’Europa che conta e la Juve quasi fuori da ogni discorso, nonché decimata da infortuni pesantissimi. Ma nel calcio l’ambizione non sempre paga, specie se chi ti sta di fronte ha ormai perso tutto per strada, faccia compresa.
E così capita che la Juve scenda a Roma nel rovente catino dell’Olimpico e detti legge, grazie ad un’ottima prova di molte “riserve” ed alla serata di grazia di Storari, che fino a qualche ora prima era destinato ad una tranquilla serata in panchina. Krasic fa il Totti, ciucciotto compreso, e Matri scrive la parola fine sulle speranze di rimonta di una Roma che per un’ora non aveva affatto demeritato.
Posticipo della trentunesima giornata di serie A.
Stadio Olimpico, Roma: Roma-Juventus 0-2
Reti: 14′ st Krasic (J), 29′ st Matri (J)
Roma – Juventus 0-2
Quella tra Roma-Juventus diventa partita cruciale in ottica europea: per i giallorossi, dopo il doppio passo falso di Udinese e Lazio, è occasione per racimolare ulteriori posizioni in ottica Champions League, per i bianconeri – reduci da una annata meno positiva di quanto si pensasse – rappresenta l’opportunità di inscatolare la qualificazione in Europa League e sperare, semmai il proseguo del campionato lo garantisse, in qualcosa di più. La vigilia è stata caratterizzata da importanti novità in casa capitolina, visto che Thomas DiBenedetto e Unicredit sembrano aver trovato l’intesa affinchè l’imprenditore americano possa rilevare la maggioranza del club.
E’ bastata tale ventata di ottimismo per tornare a vedere uno stadio Olimpico discretamente pieno: poco meno di 55 mila spettatori, infatti, non li si ricordava da parecchi mesi. Sul versante bianconero, il tecnico Luigi Delneri ha invece colto in conferenza stampa l’attimo per mettere a tacere le voci – insistenti – che riportano di uno scambio di mercato in vista: Gigi Buffon alla Roma e Jeremy Menez in bianconero. “Mi tengo Buffon”, ha dichiarato l’allenatore juventino (il quale, tuttavia, è sempre meno certo di poter conservare il posto in panchina per un’altra stagione). Che conti tanto o poco il “Delneri pensiero”, Vincenzo Montella passa ai fatti e decide di stimolare l’amareggiato Menez di questo periodo (“Non gioco con continuità”, le parole pronunciate una settimana fa dal transalpino) schierandolo dal 1’. Panchina – l’ennesima – per Marco Borriello. Di fianco al francese ci finiscono Totti e Vucinic, il resto dell’undici titolare è quello annunciato alla vigilia (ancora out Cassetti, Burdisso in fascia). Delneri se la gioca con un tridente offensivo leggero: Matri al centro, Pepe e Krasic sugli esterni. In porta va Storari, Buffon out per un improvviso attacco febbrile.
Il problema allenatore per due grandi club come Juventus e Roma, o almeno per uno dei due, potrebbe essere risolto a breve. Pep Guardiola, uno degli allenatori più apprezzati (e vincenti) al mondo, ha nuovamente manifestato la sua volontà di lasciare Barcellona.
Non è una novità, già mesi fa si ventilava un suo addio, per poi rimandare tutto quando ha firmato il rinnovo del contratto per un altro anno. Ma ora è tutto di nuovo in discussione. Parlando ai microfoni della Rai, ieri l’allenatore blaugrana ha spiegato che, anche se il Barça è un grande club e che ha vinto tutto e può vincere anche in futuro, lui non se la sente di rimanere legato al club per sempre.
Altra tegola in casa bianconera. Ieri gli accertamenti diagnostici hanno evidenziato un danno muscolare che terrà lontano dai campi da gioco Giorgio Chiellini per un mese.
E oggi si aggiunge alla lista degli infortunati Alessandro Del Piero. Come recita il comunicato della società apparso oggi:
La risonanza magnetica effettuata presso la Clinica Fornaca e l’ecografia effettuata presso l’Istituto di Medicina dello Sport hanno fortunatamente escluso lesioni muscolari serie.
Alessandro Matri tra i gol nella Juventus – 5 in otto partite a cui vanno aggiunti gli undici segnati con la maglia del Cagliari -, il debutto bagnato dal gol
Ieri vi avevamo dato notizia di un forte avvicinamento della Juventus al difensore del Lione Michel Bastos. Il calciatore voleva fortemente la Juve e la società era alla disperata ricerca
Per la Juventus è sempre emergenza – anche se meno del passato. Per la difficile e importante trasferta di Roma non sarà sicuramente in campo Giorgio Chiellini perché nella partita
Ormai è fatta, se Marotta si lascerà sfuggire Michel Bastos sarà solo colpa sua. Nei giorni scorsi l’unica concorrente per il brasiliano, il Tottenham, si è data la zappa sui
Sono mesi che si parla di sostituire Delneri sulla panchina della Juventus, ma ancora non è stato capito chi mettere al suo posto. Secondo il quotidiano britannico The Sun il nome tanto atteso potrebbe essere quello di Roberto Mancini, e seguendo il loro ragionamento l’ipotesi potrebbe non essere tanto campata in aria.
Indizio numero 1: Mancini ha una certa esperienza internazionale che gli altri candidati alla panchina bianconera (Mazzarri, Spalletti e Conte) non hanno. Ed anche se non ha vinto nulla a livello internazionale, ha sempre dalla sua tre scudetti (tra cui quello revocato di Calciopoli), 4 coppe Italia e due Supercoppe Italiane.
Qualche giorno fa è arrivata la sentenza della Corte d’Appello di Roma sul processo alla Gea, che in breve conferma il quadro accusatorio delineato nel processo di primo grado, con Alessandro e Luciano Moggi condannati per violenza privata e pena ridotta.
Qualche giorno dopo la sentenza, Luciano Moggi è ritornato sul tema durante la trasmissione condotta da Pippo Franco dal titolo Ieri, Moggi e domani. Dall’alto della sua tribuna mediatica l’ex-direttore generale della Juventus ha ricordato che:
Il castello accusatorio dei PM di Roma è crollato del tutto. La sentenza di appello ha confermato che non è mai esistita nessuna associazione a delinquere che manovrava illegalmente il mercato.
La rivoluzione juventina della prossima estate sarà effettuata principalmente in attacco. Se l’unico punto fermo è Alex Del Piero, resta da vedere che fine faranno Iaquinta e Amauri (si spera di venderli) e se verranno riscattati Matri e Quagliarella. Ma nonostante questi nomi e l’incertezza sul loro futuro, la dirigenza bianconera sta cercando la punta (o le punte) da piazzare nella formazione titolare del prossimo anno.
Non è un mistero che i bianconeri cerchino disperatamente Neymar. Lui vuole la Juve, ma il costo del cartellino che equivale quasi interamente al budget che ha la società per il calciomercato non aiuta. Il Chelsea, che ha già soffiato ai bianconeri Piazon, potrebbe ripetere lo scherzetto, ed occhio al Real Madrid che non riscatterà Adebayor e potrebbe vendere Benzema per arrivare al fenomeno brasiliano. Per questo è bene guardarsi intorno.
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