L’Inter supera la Juve per numero di tifosi. O forse no?

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Quale squadra ha più tifosi in Italia? Questa annosa questione ha sempre avuto una sola risposta, la Juventus, ed ha sempre lasciato il tempo che ha trovato, dato che si trattava soltanto di una questione di orgoglio juventino. Ma non quest’anno. Tra i vari criteri che sono stati proposti per dividersi la golosa fetta da 200 milioni di euro dei diritti televisivi, c’è anche quella dei tifosi. In pratica le grandi squadre hanno proposto che i diritti fossero suddivisi in base al numero dei sostenitori, in questo modo anche un solo tifoso in più vale oro.

Ad accapigliarsi oggi sono Inter e Juventus a causa di un sondaggio galeotto, condotto da Ipr Marketing, il quale ha rilevato che, per la prima volta nella storia, c’è stato un sorpasso dei nerazzurri sui bianconeri, con 7,5 milioni di sostenitori di Eto’o e compagni che lasciano indietro invece i fan di Del Piero a 7 milioni.

Lazio – Juventus 0-1: fotogallery

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La lotta per quarto posto si fa più viva che mai alla luce del posticipo della 35esima giornata di cmpionato. La Lazio cercava punti utili per staccare Roma ed Udinese distanti una sola lunghezza, mentre la Juve si attaccava alla speranza di conquistare la posta piena per sognare ancora un posto in Europa.

Alla fine della fiera saranno i bianconeri a prevalere, siglando una rete nei minuti finali, come accadde nella gara di andata, quando Muslera non riuscì ad intercettare il tiro-cross di Krasic. Stavolta è Simone Pepe a mettere la firma sulla vittoria ed a portare la Juventus a quattro punti dal quarto posto. La Champions League è un sogno ancora realizzabile? Forse no, ma vale la pena tentare, come continua a ripetere Gigi Delneri.

Serie A 35a giornata: Lazio – Juventus 0-1

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Posticipo della trentacinquesima giornata di serie A.
Stadio Olimpico, Roma:
Lazio-Juventus 0-1
Rete:
42′ st Pepe (J)

Lazio – Juventus 0-1

Chi per la Champions, chi per l’Europa League: a garantire ancora motivazioni significative al finale di campionato di Lazio e Juventus è la ricerca di obiettivi comuni e non ancora acquisiti. La volata che chiude la stagione 2010/11 diventa per le due squadre determinante: c’è da accaparrarsi un posto nelle competizioni europee e rendere in qualche maniera positiva – sponda bianconera – un’annata che può essere annoverata tale solo dai biancocelesti.

Il pre-gara: formazioni a trazione offensiva. Edy Reja schiera Floccari e Zarate in contemporanea e gli colloca alle spalle Hernanes. Delneri si affida a Matri e Del Piero senza rinunciare per questo alle qualità d’incursore di Krasic, capace di affondare alla stessa maniera sia sulla fascia che accentrandosi. La prima occasione è dei biancocelesti: al 1’ rasoterra di Zarate dal limite, Buffon para. Due minuti dopo tocca a Hernanes: botta dal limite, pallone sul fondo.

Mazzarri a Torino o Roma, e Rossi a Napoli

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Il futuro sembra delineato. Anche se c’è chi sta cercando di ricucire, il rapporto tra il patron del Napoli Aurelio De Laurentiis e Walter Mazzarri sembra molto compromesso. Dietro a questo però non ci sarebbero le sirene della Juventus, ma piuttosto uno scontro di due personalità molto forti tra le quali il dialogo negli ultimi mesi si è interrotto.

Per il presidente del Napoli ci sarebbe l’opportunità di ricucire il rapporto con il toscano a patto di rispondere alle richieste – legittime – dell’allenatore. E Mazzarri essenzialmente vorrebbe due cose.
Da una parte sa benissimo che i risultati – a costo zero – ottenuti quest’anno saranno difficilmente ripetibili nella prossima annata se non ci sarà una pesante campagna acquisti, che porti il Napoli ad avere una rosa di ventidue giocatori di ottimo livello. Questo perché l’anno prossimo lo sforzo richiesto per la Champions sarà molto più rilevante di quello sostenuto in questa annata per l’Europa League. E il toscano non vuole fare la meteora sul palcoscenico più importante del calcio europeo.

Juve, Quagliarella è pronto al rientro

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Sono trascorsi quasi quattro mesi da quel maledetto 6 gennaio, di ritorno dalle vacanze di Natale, quando Fabio Quagliarella precipitò a terra tenendosi il ginocchio nella gara (poi persa) contro il Parma. La diagnosi per l’attaccante della Juventus fu atroce: rottura del crociato, operazione e lunga riabilitazione prima di tornare a calcare i campi verdi. Ma ora il peggio è passato e Quagliarella vuole riprendersi quello che il destino gli ha negato nel bel mezzo della stagione:

E’ stata dura lavorare 6 ore al giorno durante la riabilitazione, mentalmente è stata una vera sfida. Ma non ho mai mollato, e ora torno ad allenarmi in campo dopo 3 mesi e mezzo. Mi chiedono tutti quando rientrerò, non c’è ancora una data precisa. Vediamo come reagisce il ginocchio, ho pochissima autonomia, forse ci sarò per qualche spezzone nelle ultime due gare del campionato. Dal ritiro del prossimo anno l’infortunio sarà un ricordo, come se non fosse mai successo nulla.

Gli obiettivi di calciomercato: Jean-Christophe Bahebeck

Per i francesi sarebbe “Il nuovo Anelka”. Anche se di mestiere fa l’ala e non il centravanti, ricorda nel fisico e nelle qualità tecniche l’attaccante del Chelsea.

Non è la sola cosa che Jean-Christophe Bahebeck, 183 cm e tra pochi giorni diciotto anni, ha in comune con lui. Tutti e due sono cresciuti nel Paris Saint-Germain. E potrebbero anche condividere la partenza anticipata dalla squadra francese per pochi euro.

Juventus: 60 milioni per il calciomercato, si parte da Aguero

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60 milioni. E’ questa la base di partenza per il prossimo mercato della Juventus. L’assemblea della Exor ha deciso di elargire a Marotta e collaboratori questi fondi in modo da ottenere almeno due colpi importanti per costruire una squadra vincente per la prossima stagione. Non si sa chi sarà l’allenatore, ieri John Elkann aveva rilanciato le quotazioni di Delneri, ma almeno sappiamo che, chiunque sarà, avrà un bel po’ di soldi da spendere.

Il capitolo attacco è il più interessante. Nelle ultime ore ha preso quota l’ipotesi Aguero. L’attaccante che per alcuni anni, prima dell’esplosione di Messi, era stato accostato a Maradona (anche grazie alla sua parentela), si è ormai reso conto di star gettando via una carriera all’Atletico Madrid. Anche quest’anno non vincerà nulla, e siccome c’è il rischio di mancare anche la qualificazione europea per il prossimo, El Kun ha deciso di dire basta.

John Elkann: “Cambiare tecnico? Conta di più la stabilità””

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Della serie, le dichiarazioni che i tifosi non vorrebbero mai sentire. John Elkann, dopo un’ovvia disamina dell’anno in corso:

Mi aspettavo un anno difficile, ma speravo che andasse in modo diverso.

Ma anche

è un gruppo che sta imparando a conoscersi, ci sono stati molti innesti quest’anno e dobbiamo lavorare per costruire su queste basi.

Arriviamo alle note dolenti per i tifosi juventini. Alla domanda sulle possibilità di riconferma di Gigi Del Neri, Elkann risponde così:

Ciò che conta di più è la stabilità. Dobbiamo guardare gli obiettivi a lungo termine, sicuramente ridiscutere tutto ogni volta rende più difficile costruire e creare il futuro.

Juventus: spunta Villas Boas, ma Mancini è il favorito

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Un clamoroso retroscena è stato rivelato oggi in merito alla prossima panchina della Juve: ci sarebbe una possibilità per il famoso Special Two, il vice-Mourinho André Villas Boas. Il tecnico che ha fatto da vice per tanti anni allo Special One pare si sia letteralmente offerto alla Juventus. Proprio nei giorni scorsi il pressing della Roma è stato respinto: l’attuale tecnico del Porto non vuole allenare i giallorossi, ma sarebbe onorato di andare a Torino.

E’ quanto rivela oggi la redazione di Sport Mediaset, che ha spiegato come dei collaboratori del tecnico abbiano contattato Marotta e Paratici per un primo colloquio. L’idea non è male, anche perché l’alternativa sarebbe Roberto Mancini che proprio ai tifosi non piace, visti i trascorsi all’Inter, ma ci sono diversi problemi per arrivare al tecnico portoghese.

Juventus, partito il toto-allenatore: favorito Mancini, ma l’ipotesi Delneri-bis non tramonta

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Più che un occhio al calciomercato, i tifosi bianconeri ormai non si interessano di altro che della panchina. Il cruccio degli juventini è sapere chi sarà il prossimo allenatore della loro squadra, in quanto la scelta cambierà molto anche la strategia da tenere nella campagna acquisti.

Pare che questa “partita” interessi anche ai bookmaker inglesi, che hanno oggi ufficializzato le quote per il prossimo allenatore bianconero. Secondo i britannici sarebbe Roberto Mancini il favorito, su cui puntando 10 euro se ne vincerebbero 25. E siccome gli scommettitori inglesi sanno come vanno le cose in quel di Manchester, forse la scelta di una quotazione così bassa rispecchia un esonero da parte degli sceicchi quasi assicurato.

La Juve ricorda Andrea Fortunato

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Era il 25 aprile de 1995, quando Andrea Fortunato, giovane promessa della Juventus e del calcio italiano, morì di leucemia all’età di 24 anni. Nel giorno del 16anniversario della sua morte, la Vecchia Signora ha voluto ricordare lo sfortunato difensore, dedicandogli un pensiero dal suo sito internet:

Un altro anno è passato. Un altro anno senza Andrea Fortunato.

Di anni da allora ne sono passati davvero parecchi, ma il popolo bianconero ancora ricorda la vicenda umana di questo ragazzo originario della Campania, che sognava di ripercorrere le orme dei grandi terzini del passato e di sfondare nel mondo del calcio.

Juventus – Catania 2-2: fotogallery

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Vincere per continuare a sperare nella qualificazione all’Europa che conta: questo era l’obiettivo della Juventus nel posticipo della trentaquattresima giornata di campionato. Vincere (o almeno strappare un punto alla Vecchia Signora) per poter continuare a cullare i sogni di salvezza: questo era l’obiettivo dichiarato del Catania di Simeone. Alla fine della fiera saranno gli ospiti a brindare, dopo essere stati sotto per gran parte della gara.

Juve decisa e spigliata nella prima parte di gara, con capitan Del Piero che siglava la rete del vantaggio al 19′ del primo tempo, approfittando di un tiro dal dischetto concesso per fallo di mano di un difensore etneo. Il raddoppio arrivava al minuto numero 37, quando Krasic partiva sulla destra e crossava al centro ancora per il numero 10 bianconero: tocco fortunoso e rete che valeva l’avvicinamento alla Roma.