Mou vs. Ranieri, i gol di Ibra e Del Piero, i due club più tifati in Italia: Inter-Juve è già sfida scudetto

L’Inter è ormai pronta per il grande anticipo di domani sera contro l’acerrima rivale Juventus. E’ una gara aperta a qualsiasi pronostico, con i nerazzurri che possono vantare dalla loro parte il primato in classifica con 27 punti, mentre i bianconeri sognano l’aggancio e infliggere la prima sconfitta interna alla squadra dell’odiato Mourinho. Una rivalità storica che ha fatto negli ultimi anni peggiorare anche le cose a causa della vicenda Calciopoli, che ha spinto in Serie B la Vecchia Signora.

Cobolli Gigli-Moratti in tribuna, Ranieri-Mourinho sulle panchine, sono soltanto due dei tanti temi che presentano la supersfida. L’Inter vuole dimostrare che il colpo di Palermo sia stato da attribuire non solo alla straordinaria forza di Zlatan Ibrahimovic, ma anche al collettivo.

Ibrahimovic trascina l’Inter, aspettando il derby d’Italia

E’ il giorno di Ibrahimovic, sempre più determinante per l’Inter di Mourinho, sempre più uomo-squadra, senza il quale l’armata nerazzurra sarebbe ben poca cosa. Ieri sera ne abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione al cospetto di un Palermo che per un tempo è riuscito a tenere bene contro la prima della classe, meritando forse qualcosa in più di quanto ottenuto.

Non che le emozioni siano state tali da parlare di una gran bella gara, ma quantomeno i rosanero hanno cercato di proporsi in avanti senza soggezione, difettando però nella mira.

E l’Inter? Poco da segnalare nel primo tempo, nonostante la presenza di Julio Cruz sin dal fischio d’inizio (novità assoluta per quest’anno).

Inter, un rosso da paura: 148,3 milioni di passivo

Qualche settimana fa vi riportavamo il passivo di bilancio della Juventus che pareva molto alto. Ma vedendo quello che ha combinato l’Inter quest’anno, i 20,8 milioni di rosso dei bianconeri sembrano caramelle. Secondo quanto riportato da Marco Liguori nel suo blog, il bilancio presentato il 3 Novembre scorso dal patron Massimo Moratti parla di un passivo di bilancio di 148,3 milioni di euro, un’enormità.

Ma il ridicolo viene proprio adesso. Infatti i soci interisti sono contenti di questo passivo, visto che la stagione precedente, quella 2006/2007, si è chiusa con un segno meno da 206,8 milioni di euro. A questo punto viene da chiedersi dove sia finita l’etica nel calcio di cui tanto si parla, e soprattutto perchè alcune piccole società falliscono per una ventina di milioni di debito, e l’Inter non subisca nemmeno una multa se il suo bilancio va sotto di 200 milioni.

Mourinho taglia, via mezza squadra a Gennaio

Il tecnico della rivoluzione Josè Mourinho l’aveva detto sin dall’inizio del campionato: non gradisce le rose grandi. La domanda sorta spontanea a questo punto è stata come mai abbia deciso di andare ad allenare proprio l’Inter. E la risposta l’ha data lui stesso proprio oggi, presentando una lista di calciatori che gradirebbe partissero già nel mercato di Gennaio.

I nomi ufficiali sono 4, ma quelli che potrebbero partire probabilmente sono molti di più. Ammettendo che non dovesse arrivare nessun’altro, cosa poco probabile, visto il passato di Moratti, i partenti sicuri sarebbero Adriano, Crespo, Dacourt e Jimenez. Ma non solo.

Mourinho ossessionato da Mancini

Incorreggibile Mourinho! E’ arrivato in Italia con la fama dell’antipatico e non si può certo dire che stia facendo chissà quale sforzo per smentire chi lo ha giudicato senza nemmeno conoscerlo. Ad ogni uscita scatena una polemica, ogni sua parola diventa motivo di discussione o offesa per qualcuno. Sarà perché è permaloso o semplicemente perché questo modo di fare rientra nel suo personaggio, sta di fatto, però, che spesso riesce ad essere irritante.

Nella giornata che ha riportato la sua Inter in testa alla classifica, il portoghese ha trovato il modo di procurarsi parecchi “nemici”, prima in campo, zittendo chi lo contestava, poi davanti alle telecamere di Sky, polemizzando con chi lo invitava a tornare sul paragone con Mancini. Basta così? No, perché mister Mou conosce il valore della par condicio ed ha voluto deliziare anche i telespettatori di Mamma Rai con il suo show.

Una cosa però l’abbiamo capita: lo Special One soffre il confronto con Roberto Mancini e chiunque abbia voglia di chiacchierare con lui, da oggi in poi dovrà fare attenzione a non nominare il nome dell’ex allenatore dell’Inter.

Calcio, Serie A: In zona preghiera Cruz porta l’Inter in Paradiso

Del Piero e Gilardino mandano Juve e Fiorentina in orbita. Vince anche il Napoli e il Genoa trascinato da un Super-Milito. Il racconto dell’ 11^ giornata.

Chi doveva vincere ha vinto e chi rischiava di perdere ha perso. L’undicesima giornata di Serie A non ha regalato sorprese: in fondo alla classifica, Torino a parte, le acque non si smuovono mentre ai piani alti fanno festa praticamente tutte, o quasi. L’Inter nel big-match di giornata ospitava la corazzata Udinese. Per novanta minuti Mourinho ha sudato freddo, ma a scongiurare il quarto pareggio in stagione ci ha pensato Julio Cruz che ha regalato, in pieno recupero, la vetta provvisoria della classifica ai nerazzurri. A quota 22 sale anche la Lazio che aggancia il Milan, impegnato questa sera nel posticipo di Lecce. A seguire, alle spalle dell’Udinese che resta a 21, la premiata coppia Napoli-Genoa, che precede a sua volta di due punti quella formata da Juventus e Catania. A diciassette sale la Fiorentina che, trascinata dalla vena realizzativa di Alberto Gilardino, scavalca il Palermo, sconfitto nell’anticipo di sabato dal Torino.

Calcio, serie A: al Meazza Inter-Udinese. Si giocano il primato in classifica

Alzi la mano chi avrebbe mai pensato che Inter-Udinese dopo due mesi di campionato sarebbe stato il match clou della 11° giornata. Complimenti quindi alla squadra di Marino che oltre a disputare un grande inizio di torneo, sta brillando anche in Europa, dando segno di grande maturità. L’Inter, invece, nonostante abbia gli stessi punti (21), non sta attraversando un grande momento di forma. Il nuovo modulo provato da Mourinho (4-2-4), non sta dando i frutti sperati, anzi in due gare è suonato l’allarme difesa che ha subito cinque gol; due dalla Reggina e tre in Champions dall’Anorthosis.

La Roma risorge, l’Inter frena

Stati d’animo diversi per le due italiane impegnate ieri sera in Champions League. La Roma ritrova gioco e vittoria, cancellando l’ultimo periodo negativo con una prestazione che sa di riscatto, mentre l’Inter torna dalla trasferta di Cipro con tre gol incassati ed un solo punto, senza contare la pessima figura rimediata di fronte ad una squadra nettamente inferiore a livello tecnico.

All’Olimpico c’era ancora aria di contestazione dopo le tante, troppe debacle che hanno rischiato di guastare il rapporto tra squadra e tifoseria. Agli uomini di Spalletti veniva chiesto un segno di “vita” e alla fine la resurrezione si è compiuta, nonostante le incursioni iniziali del Chelsea, che lasciavano presagire un’altra serata di sofferenza.

La svolta al 34′ del primo tempo, quando Cicinho si involava sulla destra e metteva Panucci nella condizione di battere a rete a due passi dalla porta. 1-0 per la Roma e cielo sopra l’Olimpico un po’ meno grigio, nonostante il nubifragio che si è abbattuto sulla Capitale.

Adriano – Ronaldinho: le due facce di Milano

Sono giovani, ricchi, forti e belli (vabbè non esageriamo) e con tanta voglia di godersi la bella vita. E poi, particolare non trascurabile, sono brasiliani e quando sentono odore di festa, non riescono proprio a resistere e spesso finiscono per mettersi nei guai.

Loro sono Adriano e Ronaldinho, brasiliani trapiantati a Milano, dove stanno facendo le fortune (non sempre a dire il vero) di Inter e Milan. Avversari in campo, divisi dal colore delle maglie, ma abbastanza amici da concedersi qualche ora di divertimento in compagnia a ritmo di hip hop.

E’ successo la scorsa domenica, dopo le prestazioni non proprio entusiasmanti offerte nelle rispettive gare di campionato (per il milanista c’è l’attenuante dell’infortunio, ma questa è un’altra storia). Sta di fatto che i due hanno fatto bisboccia insieme fino alle prime luci dell’alba, provocando reazioni totalmente diverse da parte degli allenatori. Ma andiamo per ordine.

Roma-Inter: questione tra ex

Negli ultimi anni si sono contese tutto quello che c’era da vincere, in una specie di scontro a due che lasciava spesso poche briciole alle avversarie di turno. Domani sera Roma e Inter si ritroveranno ancora una volta l’una contro l’altra nel posticipo della settima giornata di campionato.

In palio nessuna coppa né una fetta di scudetto, ma tre punti preziosi nell’economia di un campionato straordinariamente avvincente.

L’Inter è in testa alla classifica (in compagnia di Lazio e Udinese), la Roma è in cerca di riscatto dopo la sconfitta patita in quel di Siena, costata a Spalletti un fiume di critiche. Che partita sarà? Difficile prevedere se ci sarà o meno spettacolo in campo, ma come molti hanno fatto notare conterà la soprattutto la voglia di rivalsa degli ex presenti su entrambe le sponde.

Inter e Milan divorziano, i nerazzurri cambiano stadio

Il modello inglese comincia a prendere piede anche in Italia. Gli stadi di proprietà delle società sembrano comincino ad andare di moda anche qui, almeno per i grandi club. La prima ad annunciare di volersi costruire uno stadio tutto per sè è stata la Juventus, che ha intenzione di costruire il nuovo Delle Alpi di proprietà esclusiva del club bianconero.

Sulla stessa scia adesso ci sarà anche l’Inter, che dal Dicembre prossimo inaugurerà l’inizio dei lavori per uno stadio completamente finanziato dal suo Presidente, Massimo Moratti. Troppo poco possedere una delle squadre più forti del mondo e dominare incontrastato in Italia negli ultimi anni. Moratti vuole di più, e quindi passare alla storia come il Presidente che ha regalato alla sua squadra un impianto straordinario, degno di comparire tra i migliori stadi del mondo.

Cristiano Ronaldo scartato dall’Inter

E’ uno dei giocatori più forti in attività. Per alcuni è addirittuta “il” più forte. Nell’ultma stagione ha segnato la bellezza di 42 reti tra campionato e coppe varie, candidandosi prepotentemente alla conquista del Pallone d’Oro. Stiamo parlando di Cristiano Ronaldo, asso del Manchester United e della nazionale portoghese.

La scorsa estate è stato al centro del calciomercato, visto l’interessamento del Real Madrid che avrebbe fatto grossi sacrifici pur di portarlo in camiseta blanca.

Sacrificio che invece non è stata disposta a fare l’Inter qualche anno fa, quando Luisito Suarez scoprì il fenomeno portoghese nelle giovanili dello Sporting Lisbona e cercò di convincere i nerazzurri a portarlo a Milano. Ebbene si, Cristiano Ronaldo poteva arrivare alla corte di Moratti quando ancora non aveva compiuto i 18 anni!