Adriano, toh chi si rivede…

Lo avevamo dato per scomparso, disperso, addirittura morto, dopo il mancato rientro a Milano e le notizie allarmanti provenienti dal Brasile. Ma eccolo qui Adriano, sano e salvo, alla guida

L’Adriano innamorato. E Mou non lo vuole più

Oramai è diventato il beniamino del nostro blog e non passa giorno senza che gli dedichiamo almeno un articolo. So che la situazione potrebbe annoiarvi e convincervi a cambiare tipo di lettura, ma le voci che arrivano ogni giorno dal lontano Brasile ci costringono ad occuparci ancora una volta della faccenda. La speranza è che questa sia l’ultima e che da un momento all’altro l’Imperatore spunti miracolosamente nel bel mezzo della Pinetina, in scarpini e tuta, pronto a rimettersi agli ordini di Mourinho.

Succederà prima o poi o dobbiamo rassegnarci all’idea di averlo perso definitivamente? La seconda ipotesi sembra la più probabile, specie dopo le parole dello Special One

Come calciatore credo non sia possibile possa tornare con noi in questi due mesi. Come persona vediamo di fare qualcosa per aiutarlo. Finora ci abbiamo provato tutti, il sottoscritto, Mancini, Oriali, Branca e il presidente ma non ci siamo riusciti. Da quando è andato in Brasile non sono più riuscito a sentirlo.

Tutta la verità su Adriano, tra alcol, marijuana e pistole

E tre. E’ la terza volta nelle ultime ventiquattro ore che tiriamo fori la vicenda-Adriano, come se fosse l’unico argomento di discussione, nonostante la Juve che frena, l’Inter che corre, il Genoa che consolida il quarto posto e tutti gli altri temi caldi di questa domenica-spezzatino.

Ma il caso dell’Imperatore continua a tenere banco sulle prime pagine dei giornali e noi non possiamo esimerci dal riportare le ultime indiscrezioni provenienti dal Brasile, che spiegano (in parte) la preoccupazione di mister Mourinho.

Solo qualche ora fa eravamo corsi dietro alle voci che davano l’Imperatore rinchiuso nella sua casa di Rio de Janeiro, triste e solo, deluso per la panchina inflittagli da Dunga e incapace di superare il triste momento. Ma quale tristezza, quale solitudine! Adriano in realtà negli ultimi giorni se l’è spassata alla grande tra le vie della sua città, tra fiumi di alcol, droga e compagnie poco raccomandabili.

Adriano è sulla via del ritorno (forse)

Negli ultimi giorni ci siamo chiesti a più riprese che fine avesse fatto, dopo il mancato ritorno alla Pinetina e le scarse notizie provenienti dal Brasile. Ieri avevamo addirittura ipotizzato una sorta di “rapimento” da parte dei naecotrafficanti che avrebbero compreso il suo momento difficile, convincendolo a restare nella sua terra, l’unico posto al mondo che lo accoglierebbe ancora come un Imperatore.

Oggi arriva qualche schiarita sulla vicenda-Adriano, sebbene ci sia ancora una nuvola di pulviscolo ad oscurare una situazione che (forse) un giorno avrà una spiegazione plausibile.

A fornirci qualche dettaglio è La Gazzetta dello Sport, che parla di contatti tra il brasiliano ed alcuni amici in questi giorni di silenzio totale con il resto del mondo. A sentire le voci provenienti dal Brasile, infatti, Adriano non aveva contattato neppure il proprio procuratore né tantomeno la mamma, che si era detta preoccupata per la sparizione improvvisa del povero figliolo. Ma dove è stato l’Imperatore in questi giorni e, soprattutto, perché ha deciso di far perdere le proprie tracce?

Che fine ha fatto Adriano?

No ragazzi, non si tratta dell’ennesima puntata della nostra consueta rubrica dedicata agli assi del pallone spariti dalla scena internazionale dopo aver appeso gli scarpini al chiodo. Stavolta parliamo di un giocatore in attività che ha fatto perdere le proprie tracce da qualche giorno a questa parte.

Negli ultimi giorni ci siamo più volte occupati della vicenda Adriano, prima per il party a base di alcol e sesso, poi per il mancato ritorno a Milano per quella che sembrava l’ultima malefatta di un campione capriccioso. Ma oggi è arrivata la mezza spiegazione di Mourinho, che ha parlato di “situazione grave”, lasciando intendere di essere al corrente di quanto sta accadendo nel lontano Brasile.

Beato lui che ha capito tutto, perché noi non riusciamo a venirne a capo e non ci resta che lanciarsi in improbabili ipotesi. Insomma, si può sapere che fine ha fatto Adriano?

Adriano non rientra dal Brasile: ho perso l’aereo

Ci risiamo. Pare proprio che il suo hobby preferito sia quello di far (s)parlare di sé. A chi ci riferiamo? Ma naturalmente all’incorreggibile Adriano, che ancora una volta trova il modo di finire in prima pagina per i suoi comportamenti al limite del paradossale.

L’Imperatore era atteso questa mattina a Milano di ritorno dal Brasile, dove era stato chiamato dal ct Dunga per le gare di qualificazioni ai prossimi mondiali contro Ecuador e Perù. Poco meno di una vacanza, alla luce dei fatti, visto che il nerazzuro non ha avuto nemmeno l’opportunità di sporcarsi gli scarpini.

Fatto sta che stamattina sarebbe dovuto tornare alla Pinetina per l’allenamento in vista della trasferta di domenica ad Udine, ma dalla scaletta dell’aereo è sceso solo Julio Cesar. E Adriano? Ha perso l’aereo ed è rimasto a San Paolo.

Meazza il miglior interista di tutti i tempi secondo il Times

Il Times continua a fare delle classifiche incredibili, e così valutando tra prestazioni, vittorie e quanto cuore i centinaia di calciatori hanno regalato all’Inter, ha stilato una classifica dei migliori interisti di tutti i tempi. Strano che la classifica sia stilata da un giornale inglese e non magari da qualche giornale più vicino al popolo nerazzurro, ma intanto si sa che quando si tratta di graduatorie, il Times non è secondo a nessuno.

Probabilmente se fossero stati interrogati i tifosi interisti, il posto d’onore sarebbe stato assegnato a Giacinto Facchetti. Ed invece secondo gli inglesi l’ex dirigente e terzino nerazzurro, morto recentemente, è soltanto secondo, superato da Giuseppe Meazza. L’attaccante anni ’30 forse ha impressionato di più perché a lui è dedicato lo stadio di San Siro, o forse per gli oltre 200 gol segnati con la maglia di quella che ai suoi tempi si chiamava Ambrosiana Inter.

Ibra mugugna, Mourinho lo snobba

Parole che lasciano il tempo che trovano a questo punto della stagione, ma che fanno la felicità di quanti vogliono creare un caso a tutti costi. Fatto sta che nelle ultime settimane tali parole sono già uscite un paio di volte dalla bocca di Ibrahimovic ed è facile per noi scribacchini di pallone ricamarci sopra.

Eh si, perché all’indomani della sconfitta contro lo United, lo svedesone aveva lasciato intendere di avere qualche riserva sul suo futuro in maglia nerazzurra. Una dichiarazione ribadita nella giornata di ieri, dopo la doppietta ai danni della Reggina, con quel

Per ora sono concentrato sullo scudetto, poi si vedrà.

Non è il caso di far drammi né di cominciare a strapparsi i capelli, ma è chiaro che Ibrahimovic vuole avere garanzie sul futuro della squadra, impegnato com’è nella rincorsa a titoli ambiziosi quali Champions League e Pallone d’Oro.

Moratti-Mourinho, scoppia la pace e si pensa al futuro

Nessun gelo, nessun litigio. Moratti e Mourinho non sono mai andati così d’accordo, e lo dichiarano apertamente entrambi, parlando del futuro dell’Inter. Forse i fantasmi di Mancini hanno fatto fare un passo indietro al presidente nerazzurro, che intanto si è reso conto che allenatori del calibro dello Special One sul mercato non ce n’erano, e quindi la alternative erano la pace o il ritorno dell’ex allenatore con cui non è che andasse d’accordissimo. E lui ha scelto la prima.

Mourinho dal canto suo non aspettava altro, ed è venuto subito incontro al suo presidente, tornando sui suoi passi ed approvando molte scelte dello stesso Moratti, dalle opportunità in più offerte a Balotelli al ritorno in squadra di Cordoba, criticato duramente nelle settimane passate. Tanto vanno d’amore e d’accordo che adesso si parla già della stagione 2009-2010, e della futura Champions League.

Ancelotti e Mourinho dettano le condizioni per restare

Sul piano personale è indubbio che gli allenatori delle milanesi non provino simpatia l’uno per l’altro, ma su quello professionale si assomigliano molto. Entrambi sono considerati dei vincenti, ed entrambi sono dati da molti come partenti a fine stagione. Certo, lasciare il Milan per Ancelotti sarebbe un colpo al cuore, dopo 8 anni di successi, ma lo sarebbe anche per Mourinho con l’Inter, il quale sarebbe costretto ad ammettere il fallimento dopo appena un anno.

Per questo entrambi ci vogliono pensare bene prima di lasciare le rispettive panchine e perciò hanno convocato i presidenti per dettare le regole da seguire per continuare la collaborazione. Regole che per entrambi vanno in controtendenza rispetto alle intenzioni societarie, e cioè spendere spendere spendere.

Il solito Ibra, la solita Fiorentina

Smaltite le tossine della Champions League, l’Inter riprende la sua marcia trionfale in campionato, alla ricerca del terzo scudetto consecutivo conquistato sul campo. E’ questo l’unico obiettivo rimasto in una stagione partita tra i proclami e finita come gli ultimi due anni. Anzi peggio, se si considera che nell’andata di Coppa Italia i nerazzurri ne hanno presi tre dalla Sampdoria ed ora l’obiettivo finale sembra quanto mai lontano.

Resta il campionato, dunque, tanto per regalare un sorriso a Mourinho e non farlo restare con”zero titoli conquistati”, alla pari dei colleghi Spalletti ed Ancelotti. Ed anche qui lo squadrone di Moratti avrebbe le sue belle beghe se non avesse in rosa due come Julio Cesar e Ibrahimovic, tanto più che le avversarie di turno fanno di tutto per autodistruggersi, sbagliando l’impossibile di fronte alla porta nerazzurra.

Ne sa qualcosa la Fiorentina, che proprio ieri sera avrebbe potuto dare una lezione alla capolista, ritrovandosi poi a rimpiangere le occasioni sprecate (e sai che novità!).

Mourinho detta la condizione per rimanere: un calciomercato da 100 milioni di euro

Che Mourinho fosse sempre più vicino all’addio alla panchina nerazzurra, lo si sapeva già, ma che Moratti non volesse fare l’errore dei decenni passati, e cioè cambiare un allenatore all’anno, erano in pochi a sospettarlo. Ed invece sembra che, se lo Special One se ne vuole andare, Moratti è intenzionato a fargli rispettare il contratto fino alla fine, anche perché l’unica alternativa sarebbe ritornare da Mancini a chiedergli scusa, e si sa che questo avverrà molto difficilmente.

Per questo, secondo i soliti ben informati, il tecnico portoghese sembra aver presentato al suo presidente un buon motivo per trattenerlo a Milano, anzi nove buoni motivi. Sarebbero i calciatori che vuole per la prossima stagione, e che serviranno per far diventare l’Inter quella corazzata sognata anche da Moratti stesso, in grado di calpestare gli altri club in Europa.