Uno stadio a misura di tifoso, un impianto capace di rappresentare una sorta di dodicesimo uomo, una vera e propria “casa”, dove la squadra sente da vicino il calore del pubblico amico. E’ questo il sogno di tutte le società di calcio, ma solo poche possono permettersi il lusso di esaudire il desiderio. In Italia ha centrato l’obiettivo la Juventus, che in pochi anni ha messo su un piccolo grande gioiello (lo Juventus Stadium, appunto), un impianto di rara bellezza, che ha poco da invidiare ai vari “templi” del calcio in giro per il mondo. E allora andiamo a visitarli insieme questi santuari del pallone, stilando una classifica dei più belli in assoluto.
I Grandi Stadi
Nuovi stadi, la Juve ha lanciato la moda, quale sarà il prossimo?
La presentazione in pompa magna del nuovo stadio della Juventus ha riaperto una ferita nel calcio italiano: il rendersi conto di essere indietro rispetto ai grandi campionati europei, dove i club hanno lo stadio di proprietà. Quando il progetto bianconero fu presentato quattro anni fa sembrava fantascienza, oggi tutti vogliono lo stadio di proprietà. Ma com’è la situazione allo stato attuale?
Si può dire che molti ne parlano ma pochi effettivamente si muovono. La Fiorentina era partita in quarta, con il progetto già realizzato e l’area individuata per la costruzione, oltre che dell’impianto, anche della Cittadella Viola. Poi però tutto è stato rallentato dalla burocrazia, dalle difficoltà tecniche ed economiche, e così, dopo l’annuncio che aveva fatto venire l’acquolina in bocca ai tifosi, oggi lo stadio della Fiorentina rimane ancora sulla carta.
Il Barcellona vuole uno stadio sul mare
I cugini del Real Madrid si sono prodigati in una campagna acquisti galactica, ma anche il Barcellona sa come far sognare i propri tifosi (acquisto di Ibrahimovic a parte). Da
Barça: un milione di euro per ospitare gli U2
Se ne parlava da tempo, ma solo oggi arriva la conferma ufficiale: Barcellona ospiterà la prima data del “360° tour” degli U2 il 30 giugno prossimo. E cosa c’entra con un blog che tratta esclusivamente di calcio?
C’entra eccome, perché la band irlandese dovrà versare un milione di euro nelle casse del Barcellona per poter utilizzare l’impianto per una sola sera. E qualora si rendesse necessaria un’altra data, visto l’alto numero di richieste, i milioni incassati diventerebbero due.
Una richiesta piuttosto esosa da parte del club catalano, che va ad aggiungersi a quella fatta a Bruce Springsteen lo scorso anno (1 milione e mezzo per due serate), ma proporzionata alla maestosità dell’impianto, se si considera che il Camp Nou ha “una capacità di 98.772 spettatori ed è il più capiente stadio di Spagna e di tutta l’Europa, davanti al nuovo impianto londinese di Wembley e allo Stadio Lužniki di Mosca”, come recita Wikipedia.
Crisi? Il Valencia affitta lo stadio
La crisi finanziaria che sta flagellando l’intero pianeta non ha risparmiato neppure il mondo del calcio, tanto da far prevedere un imminente crollo di molti insospettabili grandi club. La situazione peggiore sarebbe quella inglese con diversi club legati alle banche e quindi a rischio fallimento. Ma se Sparta piange, Atene non ride ed anche il campionato spagnolo potrebbe pagare un dazio pesante.
Tra le società maggiormente interessate dalla crisi c’è il Valencia, che secondo il quotidiano spagnolo Marca, si trova a dover ricoprire un buco da 100 milioni di euro. Una situazione che rischia di mettere in serio pericolo non solo la permanenza dei vari Villa o Silva, ma anche l’iscrizione ai prossimi campionati.
Come fare per trovare soldi liquidi in tutta fretta? Semplice. Basta affittare il proprio stadio, seguendo l’esempio del Barcellona, che giusto un anno fa apriva le porte del Camp Nou a chiunque avesse voglia di respirare per un giorno l’atmosfera di un grande palcoscenico.
Distrutto l’Allianz Arena!
L’Allianz Arena non c’è più! La casa del Bayern Monaco e del Monaco 1860, uno degli stadi più moderni della Germania è stato completamente raso al suolo, lasciando a terra fumo e rovine. Un terremoto? Un cedimento strutturale? Un attentato? No, semplicemente uno spot!
Tranquilli ragazzi, stiamo scherzando: il “gommone” è ancora lì, a far bella mostra di sé dalle parti di Monaco di Baviera, pronto ad ospitare gare nazionali ed internazionali, ma deve essere stato uno choc per i tedeschi accendere la tv e vederlo crollare al suolo…
In realtà si trattava solo dello spot promozionale di Ultimatum alla Terra, film che molti di voi avranno avuto il piacere di vedere, essendo sui nostri schermi da un paio di settimane. Ebbene, in Germania hanno deciso di promuovere la pellicola, dando dimostrazione della potenza distruttiva di Klaatu, che, con la sola forza del pensiero, riduce in cenere il povero stadio.
Champions League: niente finale a Roma?
Il rischio c’è, inutile far finta di niente: lo Stadio Olimpico di Roma potrebbe vedersi togliere l’assegnazione della finale di Champions League del prossimo 27 maggio, l’appuntamento più prestigioso per una competizione a livello di club.
Il motivo? Per individuarlo occorre tornare al 4 novembre scorso, data storica per i colori giallorossi che, battendo in casa il Chelsea nella gara di Champions League, ritrovavano la giusta verve per risalire anche in campionato.
Prima dell’incontro, però, si registrarono degli incidenti nei pressi dello stadio, con un bilancio di quattro feriti (tra i quali un agente) ed un arresto. Una situazione inaccettabile per la Uefa che ora bacchetta la Roma, rimproverandole di non aver saputo organizzare al meglio l’evento, permettendo, tra l’altro, ai tifosi il lancio di fumogeni.
La Juve presenta il nuovo stadio
Un sogno che diventa realtà in casa Juventus, in un periodo particolarmente fortunato per la squadra e per i suoi tifosi, che da ora avranno un motivo in più per sorridere. E’ stato infatti presentato ieri in quel di Torino il progetto per la costruzione del nuovo stadio, il primo in Italia di proprietà di una società sportiva.
L’impianto sarà in grado di ospitare 40.200 spettatori e potrà vantare la presenza di 3 spogliatoi, 8 aree ristorazione, 24 bar, 84 sky box, 459 posti per la stampa, 34.000 mq di aree commerciali e 30.000 mq di verde. Sarà “la nuova casa dei tifosi bianconeri” come ha avuto modo di affermare, non senza soddisfazione, il presidente bianconero Cobolli Gigli durante la conferenza stampa di presentazione.
Uno stadio che sarà motivo di orgoglio per la città, costruito senza barriere architettoniche e sul modello inglese, con il pubblico molto vicino al campo di gioco. Verrà eliminata la pista di atletica, portando le curve a soli 8,85 metri dal rettangolo di gioco, contro gli attuali 50 metri del Delle Alpi.
Anche Genoa e Sampdoria divorziano: addio al Ferraris
Sulla scia degli esempi di Juventus, Milan e Lazio, anche le due squadre di Genova, Genoa e Sampdoria, potrebbero presto abbandonare il Luigi Ferraris per trasferirsi in un impianto di proprietà. Ma a differenza delle altre squadre che lo farebbero per ricavare guadagni propri e non dover dividere lo stadio con i cugini di Torino, Inter e Roma, queste due squadre lo farebbero perchè costrette.
Visti i costi a cui il comune deve provvedere, dalla continua rizollatura, ai seggiolini, fino all’ammodernamento dell’impianto richiesto dalla Uefa, la giunta comunale genovese ha deciso di mettere all’asta lo stadio per potersi liberare di oneri troppo pesanti. la base di partenza di cui si sente parlare è 35 milioni di euro. Ma vediamo quali sono gli scenari che si aprirebbero nel caso in cui lo stadio venisse venduto.
FC Union Berlin: i tifosi ricostruiscono lo stadio
Cose dell’altro mondo per noi abituati a trattare di grandi palcoscenici e di luci della ribalta. Eppure esiste anche un altro calcio, quello in cui non si perde tempo in attese inutili o in polemiche con le istituzioni, che non ne vogliono sapere di investire nel pallone. Un calcio puro e fatto solo di passione come dovrebbe essere sempre e comunque.
E’ la storia di una squadra di calcio tedesca, la FC Union Berlin, i cui tifosi, stanchi di aspettare finanziamenti pubblici promessi e mai arrivati, si sono uniti al grido di “ricostruiamo lo stadio”, rimboccandosi le maniche e mettendosi in gioco in prima persona.
Ed eccoli qui dal 2 giugno scorso, presentarsi tutte le mattine alle 6:30, armati di martelli, scalpelli, trapani e cemento per contribuire alla ricostruzione della propria tana. Momentaneamente la squadra gioca nell’ex stadio della BFC Dinamo, un vero oltraggio per molti dei tifosi, visto che tale club apparteneva alla Stasi e tra le due tifoserie non c’è mai stato un buon feeling. E allora meglio sbrigarsi e terminare in fretta i lavori, per permettere alla gloriosa società di riprendere possesso del mitico Alte Försterei.
Platini: Roma pronta per la finale di Champions
Promosso a pieni voti: questo il responso di Michel Platini di fronte alla bellezza dello Stadio Olimpico che ieri sera ha ospitato la gara tra Roma e Chelsea e che a fine maggio aspetta di veder giocare le migliori due formazioni d’Europa.
Il Presidente dell’Uefa ieri sera ha approfittato dell’evento per verificare di persona i progressi fatti nell’impianto romano in vista della partita dell’anno a livello di club ed è sembrato entusiasta dei passi avanti fatti dal’organizzazione:
Mancavo a Roma dal 1996, dall’ultima finale che lo stadio Olimpico ha ospitato tra Juventus e Ajax, e ho trovato questo impianto bellissimo. Uno stadio del genere per forza di cose sarà pronto ad ospitare l’atto finale del prossimo 27 maggio.
Inter e Milan divorziano, i nerazzurri cambiano stadio
Il modello inglese comincia a prendere piede anche in Italia. Gli stadi di proprietà delle società sembrano comincino ad andare di moda anche qui, almeno per i grandi club. La prima ad annunciare di volersi costruire uno stadio tutto per sè è stata la Juventus, che ha intenzione di costruire il nuovo Delle Alpi di proprietà esclusiva del club bianconero.
Sulla stessa scia adesso ci sarà anche l’Inter, che dal Dicembre prossimo inaugurerà l’inizio dei lavori per uno stadio completamente finanziato dal suo Presidente, Massimo Moratti. Troppo poco possedere una delle squadre più forti del mondo e dominare incontrastato in Italia negli ultimi anni. Moratti vuole di più, e quindi passare alla storia come il Presidente che ha regalato alla sua squadra un impianto straordinario, degno di comparire tra i migliori stadi del mondo.
Wall: in Qatar uno stadio sotto terra
Nel nostro tour alla scoperta degli stadi più belli del mondo, facciamo stavolta tappa in Qatar. E già vi vedo lì con l’aria scettica di chi non crede che da quella parte del mondo possano esserci degli impianti all’altezza della situazione (se non altro per una questione di tradizione).
Eppure troveremo il modo di farvi ricredere, dimostrandovi che nella terra degli sceicchi non c’è attenzione solo per il petrolio che sgorga persino dalle fontane, ma anche per il mondo del calcio e per tutto quello che gli ruota intorno. Una dimostrazione di questo nuovo interesse l’avevamo già avuta con l’acquisto da parte degli arabi del Manchester City, che ora grazie ai soldi dell’oro nero cerca di diventare una delle regine del calcio internazionale.
Ma il Qatar non mira solo ad investimenti in terra straniera, anzi, si sta dando da fare per attirare l’attenzione dell’intero mondo del pallone, candidandosi, ad esempio, all’organizzazione dei mondiali del 2018. E per raggiungere l’obiettivo, il paese asiatico si è cimentato in un’impresa storica, quella cioè di costruire uno stadio completamente interrato.
Amsterdam ArenA, gioiello olandese
Dopo la capatina in Messico alla scoperta del mitico Stadio Azteca, teatro di imprese memorabili, torniamo in Europa per visitare uno degli stadi più imponenti del Vecchio Continente, l’Amsterdam ArenA.
La storia di questo impianto sportivo è abbastanza recente, essendo stato costruito solo nel 1994 (l’inaugurazione avverrà due anni dopo con una gara che ha visto misurarsi l’Ajax ed il Milan) per dare una casa ai Lancieri ed alla nazionale olandese che gioca qui le sue partite interne.
L’Amsterdam ArenA ha una particolarità che salta subito all’occhio, anche solo osservando le immagini che lo ritraggono, ovvero la presenza di una strada (anzi, di un’autostrada) che corre sotto lo stadio, quasi a volerne bucare il ventre.