Vieira lascia la Francia

Sembra arrivata al capolinea l’avventura di Patrick Vieira nella nazionale francese. L’interista sta meditando l’abbandono dopo la serie di infortuni che lo ha costretto più volte a fermarsi ai box:

Platini sui fischi all’inno: fuori la politica dal calcio

Francia-Tunisia, incontro internazionale valido per le qualificazioni ai Mondiali del 2010: i transalpini vincono (e bene) contro la ex colonia, Domenech ha in tasca la conferma a ct della nazionale fino alla manifestazione sudafricana, nonostante la gran parte dei connazionali lo veda bene con una zappa in mano a dissotterrare patate in un campo… Ce ne sarebbero di argomenti da portare in prima pagina e invece si parla solo di quei due-tre minuti che hanno preceduto la gara, allorché sono partite le prime note della Marsigliese.

Una bordata di fischi è partita dalle tribune dello Stade de France, coprendo l’inno francese dall’introduzione all’ultima nota. Uno spettacolo non nuovo sui campi di calcio, ma che stavolta ha fatto più clamore del solito, un po’ perché sembrava che la Francia giocasse fuori casa, un po’ perché nella questione hanno voluto metter bocca eminenti personaggi politici, Monsiuer le President, Nicolas Sarkozy, compreso:

In certi casi bisognerebbe sospendere la partita. E’ un insulto per una nazione, per i giocatori. Chi fischia l’inno deve essere interdetto dallo stadio.

Domenech sull’orlo del licenziamento, sulla sua panchina un pezzetto di Italia

Rischia grosso Domenech. Molto grosso. L’allenatore capace di mettere d’accordo tutto il mondo sul titolo di ct più antipatico del mondo sta per lasciare vacante questo “trono”. A mettere in pericolo il suo posto sono i disastri della sua squadra degli ultimi anni, ma soprattutto la stampa di casa che non perde occasione per dargli addosso.

3-1 nella partita persa all’esordio contro l’Austria e la vittoria stentata per 2-1 contro la Serbia tre giorni dopo hanno dato torto alla Federcalcio francese che, nonostante la figuraccia degli ultimi europei, era rimasta l’unica a difenderlo.

Trezeguet dice addio alla nazionale

Probabilmente il flop clamoroso della Francia agli scorsi Europei ha un artefice esterno. Era David Trezeguet, da sempre nel giro della nazionale, che era stato escluso dall’unico allenatore che non lo ritiene necessario, Raymond Domenech. Un’eliminazione precoce avrebbe, a rigor di logica, dovuto far dimettere o licenziare il tecnico francese, aprendo così la strada al ritorno dello juventino in maglia Bleus (come tra l’altro chiedeva il pubblico).

E invece queste previsioni si sono avverate solo a metà. La Francia effettivamente ha deluso le aspettative, ma a questo crollo non è corrisposto l’addio di Domenech. Anzi, il tecnico transalpino è stato addirittura confermato da tutto lo staff della Lega Calcio francese, e anche da Michel Platini. E allora la decisione è stata obbligata: Trezeguet saluta per sempre la nazionale.

Italia-Francia: i commenti della stampa estera

Potevamo ritrovarci a discutere di questioni culinarie e dietetiche, visto che il biscotto tanto temuto da italiani e francesi ha occupato le pagine dei giornali di mezza Europa per almeno tre-quattro giorni di fila.

Invece eccoci qui, liberati dall’incubo della glicemia, ad osannare i nostri ragazzi e a ringraziare quel gran signore di Van Basten, che ha scongiurato un’uscita prematura di entrambe le finaliste dell’ultimo mondiale.

Entusiasmanti i commenti sulla stampa italiana, dopo i fiumi di chiacchiere sull’onestà e la correttezza dell’Olanda, ed anche i tabloid stranieri non hanno potuto far altro che esaltare l’impresa azzurra, non trovando, per una volta, spunti di critica.

Italia-Francia: il fotoracconto

Ci sono emozioni che è difficile raccontare attraverso le parole. Pensate forse che la battaglia di ieri sera contro la Francia sarebbe stata vissuta meno intensamente da parte nostra, se priva di commento?

Credo proprio di no. E allora riviviamole insieme le emozioni del trionfo, dando spazio alle immagini più belle di una serata che poteva rappresentare un incubo e che si è trasformata invece nella più dolce delle realtà. E senza biscotto!

Donadoni mischia ancora le carte rispetto alla gara contro la Romania. Cassano, eletto a salvatore della patria, viene buttato nella mischia. Gattuso viene riproposto in mezzo al campo a contrastare la veemenza dei francesi.

L’onestà di Van Basten ci eviterà il biscotto?

La storia si ripete. Dopo Euro 2004 ed il biscotto servitoci caldo caldo e impacchettato dall’accoppiata Svezia-Danimarca, ci ritroviamo ancora una volta nella condizione in cui non basta fare il nostro dovere e battere la Francia, ma sperare che su un altro campo qualcuno dimostri la propria sportività e si giochi fino in fondo la partita.

Oggi sui giornali non si parla d’altro. Il biscotto recita un ruolo da assoluto protagonista, rubando la scena alle valutazioni sulla gara di ieri. E come d’abitudine più che concentrarci sulla gara dell’anno, siamo tutti presi a guardare in casa altrui, avanzando sospetti di combine o di scarso impegno da parte di un’Olanda già qualificata, che avrebbe la possibilità di estromettere in sol colpo i campioni del mondo ed i vice-campioni.

Domenech ha detto la sua, ma si sa, lui più che degli uomini si fida delle stelle e non può credere che gli orange mettano in campo contro la Romania la stessa voglia di successo dimostrata nelle prime due gare.