Kakà si presenta ai tifosi con la maglia numero 8 (foto)

Né il 5 che fu di Zinedine Zidane né il 9 lasciato libero dall’argentino Javier Saviola (come aveva anticipato la stampa spagnola): Ricardo Kakà sceglie di indossare la maglia numero 8 nella nuova avventura in camiseta blanca, cominciata propri questa sera con la presentazione ufficiale al Santiago Bernabeu. Ad accoglierlo una folla di 30mila tifosi (secondo l’Ansa) o forse 40mila, come invece riferisce il sito Marca.com. In ogni caso erano tutti lì per applaudire la sua prima uscita al fianco del presidente Florentino Perez e del mito dei miti per le merengues, Alfredo Di Stefano. Kakà si è presentato con la divisa di gioco ufficiale, mostando al pubblico il numero 8 che indosserà per i prossimi anni, mentre il presidente gongolava:

Benvenuto a casa tua. benvenuto al Real Madrid.

Milano è lontana dagli occhi (e forse anche dal cuore). A voi la gallery dei momenti più belli della serata.

La nuova maglia della Nazionale

Faremo fatica a riconoscere i nostri beniamini durante la prossima manifestazione internazionale. E non parliamo solo dei tanti volti nuovi che non hanno mai vestito l’azzurro, ma anche dello stesso azzurro che dovrebbe caratterizzare la nostra divisa, diventato improvvisamente pallido per rendere omaggio alla gloriosa casacca indossata dall’Italia di Pozzo negli anni ’30. Un assaggio della novità lo avevamo già avuto nei mesi scorsi, ma ieri è arrivata la presentazione ufficiale in quel di Coverciano, con Lippi e Gattuso chiamati a far da “modelli”.

E’ un azzurro un po’ più pallido, ma qualsiasi sia il colore, le quattro stelle ci sono e noi vogliamo onorare questa maglia.

Con Lippi ce lo auguriamo anche noi, qualunque siano i toni dell’azzurro o i colori dei calzettoni (marroni per l’esattezza). Intanto c’è da ben figurare nella prossima Confederations Cup (dal 14 al 28 giugno), poi si tornerà a parlare di qualificazioni mondiali, nella speranza di uguagliare proprio l’Italia di Pozzo. Ma a quel punto la maglia della nazionale avrà già ripreso il suo solito azzurro. Intanto voi beccatevi la gallery della casacca scolorita.

Barcellona Campione d’Europa: le immagini del trionfo

Il Barcellona è sul tetto d’Europa, nonostante la poca esperienza del suo tecnico, nonostante le assenze pesanti in difesa, nonostante i pronostici contrari alla vigilia, nonostante tutto. Una vittoria senza dubbio meritata, contro una squadra come il Manchester United che era partita meglio, ritrovandosi poi a subire il gioco fantasioso degli avversari.

Onore agli sconfitti che contro questo Barcellona ben poco potevano fare e complimenti ai blaugrana per la straordinaria stagione a livello nazionale ed internazionale, durante la quale hanno dimostrato di essere la squadra migliore del mondo.  Ed un applauso particolare va a Mister Guardiola, che nel momento del trionfo ha voluto rivolgere un pensiero al nostro Paolo Maldini:

Vorrei fare una dedica per questa vittoria al calcio italiano e soprattutto a Paolo Maldini, un esempio per tutti. So che ha avuto qualche problema nel giorno dell’addio, ma sappia che ha l’ammirazione di tutta l’Europa da 25 anni. La dedica mia, dei giocatori e della società è per Maldini. Se cambia idea e volesse giocare ancora un anno, può venire a farlo da noi.

A Paolo la risposta e a voi le immagini del trionfo blaugrana subito dopo il salto.

Shakhtar campione: le immagini del trionfo

La Coppa Uefa resta nei freddi paesi dell’Est, passando dalle mani dei russi dello Zenit St. Pietroburgo a quelle degli uscraini dello Shakhtar Donetsk. Nella sfida secca di Istanbul in pochi credevano che la squadra allenata da Mircea Lucescu riuscisse ad avere la meglio sui tedeschi del Werder Brema, sebbene questi ultimi fossero orfani del fantasista Diego. Ma alla fine di una gara interminabile sono stati proprio gli arancio ucraini ad avere la meglio, conquistando una finale storica, sia perché rappresenta il primo trofeo continentale per il club, sia perché si tratta dell’ultima edizione della Coppa Uefa prima dell’avvento della nuova Europa League.

Ed  allora riviviamo insieme questo storico momento, grazie al video delle tre reti ed alle immagini più belle della serata, dal gol di Luiz Adriano a quello decisivo di Jadson, passando per il pareggio di Naldo. Complimenti ai vincitori e arrivederci al prossimo anno.

Lazio campione, le immagini del trionfo

La sponda biancazzurra del Tevere è ubriaca di felicità per la conquista di una Coppa che poteva sfumare all’ultimo rigore, dopo una gara sofferta, combattuta e, permettetecelo, diretta decisamente male da quello che è considerato il miglior arbitro italiano (Rosetti). Ma siamo certi che stamattina i tifosi biancazzurri ricorderanno solo la magia di Zarate, la sequenza dei rigori, le prodezze di Muslera e la festa finale, cominciata all’interno dell’Olimpico e continuata per ore nelle strade della Capitale (e non solo).

Complimenti a Delio Rossi (in lacrime a fine gara) ed alla Lazio tutta e complimenti alla Samp, che ha giocato una signora partita, perdendo solo all’ultimo rigore. E per la gioia dei tifosi biancazzurri, riproponiamo di seguito il video della sintesi e la gallery con le immagini più belle della gara.

Calcio tatoo: Zlatan Ibrahimovic

Tra i calciatori che hanno più tatuaggi in assoluto possiamo senz’altro annoverare Zlatan Ibrahimovic. Probabilmente lo svedesone farà a gara nello spogliatoio con il suo compagno Materazzi per chi ha più tatuaggi, e la lotta sarebbe delle più spietate.

Zlatan ha 9 tatuaggi, non quanto il suo collega, ma è sulla buona strada, anche perchè ha ancora tanti anni di carriera davanti a sè e quindi qualche altro ricordo da imprimersi sulla pelle ci sarà sicuramente. A parte un tribale, per il resto i disegni sul corpo di Ibra sono molto semplici, nessun arzigogolo o cose strane, ma solo semplici dediche.

Calcio tatoo: Alex Del Piero

Non ci sono solo i nomi dei figli a marchiare i corpi dei nostri calciatori. Delle volte, molto spesso, capita anche di tatuarsi dei simboli che ricordino l’amore eterno che si ha per la propria compagna, e cose che fanno ricordare ai calciatori chi sono e da dove vengono. E’ il caso di Pinturicchio, Alessandro Del Piero, il quale ha le proprie esperienze tatuate sulla pelle.

A dir la verità non sono proprio tutte. Al momento i tatuaggi che possiamo contare sulla pelle del capitano della Juventus sono solo 3, ma ci aspettiamo tutti almeno un quarto marchio che ricordi il figlio nato qualche mese fa, Tobias, e qualcosa che ricordi la vittoria dei mondiali come hanno fatto molti suoi colleghi.

Calcio tatoo: Ezequiel Lavezzi

Quando si dice Lavezzi si parla di velocità, destrezza, fantasia, imprevedibilità, ma anche di tatuaggi. Nessuno sa effettivamente quanti siano, c’è chi dice 11, chi 12, chi addirittura 16, chi addirittura già sa quale sarà il prossimo. Qualcuno un pò più fantasioso prospetta un grande tatuaggio a coprire il fondoschiena del calciatore.
Questo particolare sicuramente non possiamo saperlo, perchè ci dobbiamo attenere a ciò che lui mette in mostra dopo le partite. Sicuramente sono tanti, e per una volta non sono i classici tatuaggi che ricordano solo i familiari come quelli degli altri calciatori, ma rispecchiano fedelmente la sua fantasia, dato che ognuno di essi è molto particolare.

Calcio tatoo: David Beckham

Oggi ci occupiamo del calciatore che ha più tatuaggi in assoluto. Lasciamo l’Italia e voliamo dall’altra parte del mondo, precisamente a Los Angeles, dove nei Galaxy gioca un certo signor David Beckham. Il calciatore più fashion del mondo è un patito dei tatuaggi, dato che ne ha una ventina circa.
“I miei tatuaggi – spiega il calciatore – rappresentano quello che è importante per me nella vita. Ci sono i miei figli e mia moglie, che voglio avere sempre con me. Sono un’espressione di quello che provo per Victoria e per i ragazzi. Loro sono parte di me”. Una parte di sè che vuol portare tatuata a vita sulla pelle. Speriamo che non ci siano altri ricordi, altrimenti non avrà più spazio per tatuarli.

Tatuaggi e calciatori: Fabio Cannavaro

Il nome dei familiari, moglie e figli, dev’essere una vera e propria fissazione per i calciatori, che non riescono proprio a fare a meno di tatuarseli per tutto il corpo. Certo, il nostro capitano della nazionale Fabio Cannavaro non è ai livelli di Materazzi, ma da questo punto di vista non può invidiargli proprio niente.
Nonostante la lunga carriera e le tante vittorie, il nostro Fabio ha “solo” 6 tatuaggi in tutto il corpo, sparsi un pò ovunque, giusto per non scontentare nessuno. Il tatuaggio diventato più famoso di tutti è quello che si leggeva in rilievo nel momento in cui alzava la coppa del mondo, il nome del figlio Andrea. Ah che bei ricordi.

7 tatuaggi, un solo talento: Antonio Cassano

Continuiamo con la nostra rubrica sui tatuaggi dei calciatori. Oggi è il turno del “Pibe de Bari” Antonio Cassano. E’ giovane, ma è già pieno di tatuaggi, come un calciatore trasgressivo che si rispetti. Certo, non è al livello di Materazzi, ma di questo passo potrebbe arrivarci.
I tatuaggi che attualmente contiamo sulla pelle dell’attaccante della Sampdoria sono 7, e non tutti chiari nella loro origine. E a dir la verità, non ci aspettiamo che ad ognuno di essi possa corrispondere un significato intrinseco. Quello che più probabilmente ha un significato è quello che ha sul braccio destro. Ma significato nel vero senso della parola, cioè il suo stesso nome. Si tratta di un ideogramma cinese, che va molto di moda ultimamente, in cui è tatuato come si chiama, dovesse mai dimenticarselo.

Calcio tatoo: Marco Materazzi

Se si dovesse scegliere il calciatore più tatuato della serie A, potremmo assegnare lo scettro a Marco Materazzi. Si sa che i calciatori sono molto superstiziosi, e il difensore dell’Inter non è da meno. Il suo numero di maglia è il 23, e i suoi tatuaggi…sono 23.
Il più bello, e qui c’è un po di orgoglio nazionalista, è quello sulla coscia sinistra: la Coppa del Mondo, con la scritta Berlino e la data della finale, giusto per non dimenticarsela. Non è un caso che si sia fatto questo tatuaggio proprio sulla gamba sinistra. Infatti è quella con cui ha calciato il rigore nella finale. A questo è accompagnato il doppio tatuaggio delle stelle su entrambe le spalle, al cui interno ci sono 20 e 06, a rimarcare l’anno di vittoria del mondiale.