Il solito Ibra, la solita Fiorentina

Smaltite le tossine della Champions League, l’Inter riprende la sua marcia trionfale in campionato, alla ricerca del terzo scudetto consecutivo conquistato sul campo. E’ questo l’unico obiettivo rimasto in una stagione partita tra i proclami e finita come gli ultimi due anni. Anzi peggio, se si considera che nell’andata di Coppa Italia i nerazzurri ne hanno presi tre dalla Sampdoria ed ora l’obiettivo finale sembra quanto mai lontano.

Resta il campionato, dunque, tanto per regalare un sorriso a Mourinho e non farlo restare con”zero titoli conquistati”, alla pari dei colleghi Spalletti ed Ancelotti. Ed anche qui lo squadrone di Moratti avrebbe le sue belle beghe se non avesse in rosa due come Julio Cesar e Ibrahimovic, tanto più che le avversarie di turno fanno di tutto per autodistruggersi, sbagliando l’impossibile di fronte alla porta nerazzurra.

Ne sa qualcosa la Fiorentina, che proprio ieri sera avrebbe potuto dare una lezione alla capolista, ritrovandosi poi a rimpiangere le occasioni sprecate (e sai che novità!).

Presentato progetto del nuovo stadio della Fiorentina

Anche i Della Valle vogliono aderire alla moda di costruire degli stadi di proprietà della società, e forse hanno deciso dove costruirlo. Il sito individuato sarà ad Osmannoro, frazione di Sesto Fiorentino, un comune appena a Nord di Firenze. Una destinazione non casuale, ma strategicamente perfetta, dato che si trova vicino al percorso di due autostrade (potrebbe essere realizzato uno svincolo apposta per lo stadio), e vicino alla stazione ferroviaria.

Come per Juve, Milan, Inter e Lazio (per ora) la nuova struttura non servirà soltanto per far giocare la squadra, ma sarà una vera e propria città dedicata alla Fiorentina, la quale contribuirà ad aumentare le entrate nelle casse societarie, e che faranno anche alzare il valore del club stesso. Sembra tutto deciso tranne il nome, che per ora è ancora top secret.

Coppa Uefa: l’Italia non fa più paura

Due serate in fotocopia per le italiane impegnate nell’andata dei sedicesimi di Coppa Uefa. Dopo la mezza delusione incassata nella serata di mercoledì, ci si aspettava una sorta di riscatto per i colori nazionali, ma è evidente che il nome delle italiane non fa più paura in giro per l’Europa.

E così ci ritroviamo a dover commentare una Udinese che emula il Milan, facendo anche peggio, visto che i gol rimontati sono addirittura due, ed una Fiorentina che si fa battere in casa dall’Ajax, così come aveva fatto la Samp di fronte al quasi sconosciuto Metalist.

Inutile dire che ora l’Udinese può permettersi il lusso di giocare anche per il pareggio, mentre la Viola dovrà dar fondo a tutte le sue energie per superare il turno e tentare almeno di bissare il risultato dello scorso anno.

Coppa Uefa: tocca a Fiorentina e Udinese

Dopo la mezza delusione di Milan e Sampdoria nelle gare di ieri sera, sono pronte a scendere in campo le altre due italiane approdate ai sedicesimi di Coppa Uefa, Fiorentina e Udinese.

La squadra di Prandelli arriva all’appuntamento con l’Europa, dopo la straordinaria prestazione offerta sul campo di Genova, che l’ha vista prima soffrire oltremodo di fronte all’assalto rossoblu e poi rimettere in piedi il risultato proprio allo scadere della ripresa (anche un tantino oltre, a dire il vero).

Il morale in casa viola è dunque alle stelle e ci si aspetta che la Fiorentina riesca a superare i limiti cronici che l’hanno vista mancare la qualificazione al successivo turno di Champions, primo fra tutti la scarsa vena in fase realizzativa rispetto al volume di gioco creato.

Juve – Fiorentina, tra favole e polemiche

4 dicembre 1994: una data impressa a fuoco nella memoria dei tifosi bianconeri, che in quel pomeriggio vissero una delle pagine più belle della storia del club. La Juve era sotto di due reti contro la Fiorentina di mister Ranieri, ma alla fine della fiera il tabellino reciterà 3-2, grazie ad una rimonta straordinaria, culminata con un gol da antologia dell’allora ventenne Alessandro Del Piero.

Sugli spalti a godersi lo spettacolo c’era anche un ragazzino che sognava di poter indossare un giorno la casacca della Vecchia Signora. Sono trascorsi più di quattordici anni da quel giorno e molta acqua è passata sotto i ponti. Ora Ranieri siede sulla panchina della Juventus, Del Piero non è più lo sbarbatello che doveva guadagnarsi una maglia da titolare e quel ragazzino della curva ha coronato il suo sogno, conquistando la fiducia del mister a suon di ottime prestazioni.

Fino a ieri, però, mancava la ciliegina sulla torta, il lieto fine della straordinaria favola di Claudio Marchisio. E’ ancora Juve-Fiorentina, ma stavolta Marchisio è in campo accanto al suo idolo di sempre. Il cronometro segna il minuto numero 21, quando il giovanotto decide di buttarsi in area, in attesa di un passaggio che lo proietti a tu per tu con Frey. La palla passa ed è apoteosi. Primo gol in serie A, nella serata in cui contava maggiormente sbloccare il risultato contro una Fiorentina arcigna e pericolosa. L’assist? Di Alex Del Piero, manco a dirlo (altrimenti che favola sarebbe?). Ma la gara non è tutta qui.

Serie A 19^ giornata: Milan-Fiorentina in attesa di sviluppi sul caso Kakà

Kaka è tra i convocati della sfida interna contro la Fiorentina, ma la notizia della settimana di un suo possibile addio direzione Manchester City, è l’argomento principale che fa passare in secondo piano l’incontro con i viola. Una vicenda che ha visto svilupparsi così rapidamente tanto che i tifosi rossoneri ancora non sono riusciti a capirne le motivazioni.

Il City che fa un’offerta di 100 milioni di euro per Kaka, il brasiliano che ringrazia ma rifiuta, poi il colpo di scena con la società che ci fa un pensierino sopra, quindi il lavoro psicologico del suo agente (il papà) che gli fa notare l’eccessivo guadagno che l’arabo Bin Fayed gli ha messo a disposizione, fino ad arrivare a  giovedì sera, con la risposta della società di autorizzare il brasiliano a trovare un accordo con il club inglese.

La partita ovviamente sarà condizionata da questa vicenda, ma tutto il Milan si è stretto intorno alla volontà del giocatore, spetterà lui decidere se restare o andare via. I rossoneri dopo il buon secondo tempo di Roma, ripartono sperando in un calo di Juve ed Inter. I bianconeri hanno un cliente non facile come la Lazio che ha vinto a Reggio Calabria, mentre i nerazzurri andranno in quel di Bergamo con l’Atalanta. Ancelotti ha convocato Kaka, ma dovrebbe andare in panchina, mentre in campo ci saranno Ronaldinho, che ha preso tre giornate di squalifica in Coppa Italia per la prova tv, e David Beckham.

Fiorentina, pronta una mezza rivoluzione

Con l’eliminazione dalla Champions League diminuiscono gli introiti, ed in qualche modo bisogna far cassa. D’altra parte però c’è la qualificazione in Uefa da rispettare, nonchè l’obiettivo dichiarato da parte della società viola di arrivare a vincere almeno questo trofeo.

Per questo motivo a gennaio sarà probabile una mezza rivoluzione, tipo quella andata in scena la scorsa estate. I calciatori che non giocano saranno ceduti, ed in previsione futura arriverrano dei giovani interessanti, di quelli che solo uno con l’occhio lungo come quello di Pantaleo Corvino può scovare e portare a Firenze. Ma uno più di tutti è destinato a lasciare la squadra: Giampaolo Pazzini.

Juventus e Fiorentina: missione compiuta

Pronostico rispettato e missione compiuta per le due italiane impegnate ieri sera nell’ultima giornata di Champions League. La Juventus, già qualificata prima di scendere in campo, cercava il punto della sicurezza che le avrebbe garantito il primato matematico nel girone H; la Fiorentina aveva bisogno almeno del pareggio per acciuffare un posto in Uefa, dopo l’estromissione dalla massima competizione europea.

I bianconeri erano impegnati in casa contro il Bate Borisov, con la testa già alla sfida di domenica contro il Milan. Ranieri ha riproposto sin dall’avvio Sebastian Giovinco, lasciando Del Piero a scaldare la panchina (si fa per dire, visto il gelo di Torino). Da segnalare anche il rientro dal primo minuto di Zanetti, dopo l’infortunio che l’ha lasciato fuori squadra per più di tre mesi.

Nella prima frazione di gioco, la gara è filata via senza troppe emozioni, con la Juve a cercare di creare e i bielorussi bravi a chiudere i varchi.

Champions League: alla Juve basta il minimo, Fiorentina in Uefa. Passano come prime Manchester United, Bayern Monaco e Porto

MANCHESTER UNITED-ALLBORG 2-2
CELTIC-VILLAREAL 2-0
STEAUA BUCAREST-FIORENTINA 0-1
LIONE-BAYERN MONACO 2-3
PORTO-ARSENAL 2-0
DYNAMO KIEV-FENERBAHCE 1-0
JUVENTUS-BATE BORISOV 0-0
REAL MADRID-ZENIT SAN PIETROBURGO 3-0

Classifica girone E
Manchester 10, Villareal 9, Aalborg 6, Celtic 5
Qualificate Manchester United e Villareal; Aalborg in coppa Uefa

Classifica girone F
Bayern Monaco 14, Lione 11, Fiorentina 6, Steaua Bucarest 1
Qualificate Bayern Monaco e Lione; Fiorentina in coppa Uefa

Classifica girone G
Porto 12, Arsenal 11, Dynamo Kiev 8, Fenerbahce 2
Qualificate Porto e Arsenal; Dynamo Kiev in coppa Uefa

Classifica girone H
Juventus 12, Real Madrid 12, Zenit San Pietroburgo 5, Bate Borisov 3
Qualificate Juventus e Real Madrid; Zenit San Pietroburgo in coppa Uefa

Champions League: Juventus avanti tutta, Fiorentina per la Uefa. Già sicure del passaggio Manchester, Villareal, Arsenal, Real Madrid e Bayern

Con gli otto incontri in calendario per questa sera, la Champions League cala il sipario sulla fase a gironi. Acquisita nella serata di martedì la qualificazione della Roma (prima nel girone A), confermato – nonostante la sconfitta di Brema – il passaggio del turno dell’Inter (seconda nel proprio raggruppamento) restano da scrivere solo alcuni verdetti, con il destino delle ultime due italiane impegnate – Juventus e Fiorentina – che ancora non è stato del tutto scritto.

Juve per il primato, Fiorentina per la Uefa

Questa sera calerà il sipario sulla fase a gironi della Champions League, con molte certezze (i nomi delle squadre approdate al turno successivo) e qualche sorpresa che potrebbe venire dalla posizione delle squadre qualificate. E poi c’è sempre la Coppa Uefa, considerata di minor prestigio ad inizio stagione ed ora diventata salvagente per alcune delle compagini eliminate dalla massima competizione.

In particolare c’è incertezza nei gironi delle due italiane, Juventus e Fiorentina, impegnate l’una nella rincorsa del primato, l’altra nella non facile conquista di un posto in Uefa.

Per i bianconeri quello di stasera dovrebbe essere un compito piuttosto agevole, visto che l’avversaria di turno si chiama Bate Borisov e vista anche la striscia positiva degli uomini di Ranieri, interrotta solo dalla sconfitta di San Siro.  Per passare il turno da prima della classe, alla Vecchia Signora è sufficiente non perdere contro i bielorussi, già fuori da tutti i giochi con due soli punti in 5 gare.

La Fiorentina (rim)piange, la Juve sogna

Il miracolo non c’è stato. Speravamo di poter commentare l’impresa viola contro il Lione, ma i ragazzi di Prandelli non hanno saputo contrastare la maggiore esperienza dei francesi, ritrovandosi a dover rimpiangere ancora una volta le buone occasioni lasciate per strada.

Certo è che la qualificazione non è sfuggita ieri sera. La Fiorentina poteva e doveva fare di più nelle gare precedenti, non riuscendo però a finalizzare la gran mole di gioco creata. Un limite che i viola si portano dietro da troppo tempo e che anche nella partita contro i campioni di Francia è stato messo ben in evidenza.

Come prevedibile, i viola sono partiti subito all’arrambaggio, con conclusioni che provenivano da ogni dove (Gilardino, Mutu, Montolivo), ma il Lione non è stato certo a guardare e nel giro di mezz’ora ha castigato i padroni di casa.