La FiFpro sceglie i migliori calciatori dell’anno

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La FIFPro è l’Unione dei sindacati calciatori di tutto il mondo. Al suo interno ci sono circa 50.000 calciatori professionisti che hanno scelto i migliori giocatori dell’anno passato: i più votati sono finiti nella lista dei 55 giocatori che concorreranno al FIFA FIFPro World 2010.

Tra di loro verranno scelti quattro difensori, tre centrocampisti e tre attaccanti a cui verrà assegnato tale premio per essere entrati nel miglior undici dell’anno. La premiazione avverrà durante la serata di gala per il Pallone d’Oro a Zurigo, il 10 gennaio 2011.

La Fifa tira su le barricate: niente moviola nemmeno sui tabelloni

4 anni fa la famosa testata di Zinedine Zidane a Materazzi non fu vista direttamente né dall’arbitro né dal guardalinee. Il francese fu però espulso perché l’arbitro rivide la scena al rallenty sui tabelloni per il pubblico, e tutti sappiamo com’è andata a finire.

Il Mondiale successivo stava filando liscio per i direttori di gara, fino alla giornata di ieri dove un gol visto da tutti tranne che dall’arbitro ha mandato fuori l’Inghilterra, ed un fuorigioco molto evidente ha contribuito ad eliminare il Messico.

Classifica Fifa: l’Italia perde una posizione, ma le sudamericane sprofondano

L’estate non è solo periodo di vacanze, sole e mare, ma anche di amichevoli, qualificazioni ai mondiali delle nazionali, ed inevitabilmente classifiche Fifa. Dopo la rivoluzione del mese scorso, dovuta ai risultati dell’Europeo, a distanza di 30 giorni l’organizzazione mondiale del calcio ha diramato la nuova classifica.

In questa graduatoria hanno pesato molto le gare di qualificazione ai mondiali del 2010, in cui le big sudamericane hanno perso colpi, e in alcuni casi fatto anche cattive figure. Per questo motivo Brasile e Argentina toccano i minimi storici, sesto e settimo posto, mai così in basso, soprattutto per quanto riguarda i verdeoro, dal mondiale di Italia ’90.

Ranking Fifa: la Spagna domina anche qui, Italia seconda

Almeno per i prossimi due anni saremo campioni del mondo, ma per adesso ancora non siamo arrivati al primo posto nel ranking Fifa. Dopo la vittoria al mondiale, che ci regalò il primato, bastarono poche giornate storte nel torneo di qualificazione per far sprofondare l’Italia dal primo al terzo posto.

Ieri la Fifa ha diramato la nuova classifica ufficiale, alla luce di quanto accaduto all’Europeo. Ovviamente la vittoria della Spagna ha catapultato la squadra di Aragones dal quarto al primo posto. La vittoria del torneo, e il fatto di essere l’unica squadra ad aver vinto tutte le partite, ha regalato agli spagnoli ben 254 punti, anche se, può sembrar strano, ma non è il massimo punteggio raggiunto in un colpo solo.

Sepp Blatter: tolleranza zero per il gioco violento!

E’ ancora vivo il ricordo del fallaccio assassino di Taylor ai danni di Eduardo, che gli ha causato la frattura esposta di tibia e perone, costringendolo ad un lungo periodo di inattività (dai nove ai quindici mesi, secondo le prime ipotesi).

E proprio prendendo spunto da quell’episodio, Sepp Blatter torna a parlare del gioco violento e delle pene che dovrebbero essere inflitte a chi si macchia di simili colpe. Lo fa dalle pagine del Times e spara a zero sui giocatori violenti, che rischiano di mettere a repentaglio la carriera dei loro colleghi.

In questo momento, i takle violenti sono uno degli argomenti più importanti nel mondo del calcio e i giocatori che fanno questo genere di interventi intenzionalmente dovrebbero essere banditi per sempre dai campi di gioco.

Rischio squalifica per Materazzi

Una volta c’era Calciopoli, Moggiopoli, o come vi piace chiamarlo. Retrocessa la Juventus, ecco l’ennesimo scandalo di casa nostra. Non bastavano i bilanci truccati, i rigori inesistenti o i fuorigioco non fischiati, ad aiutare la nuova Inter ci si mette anche il regolamento Fifa.

Per evitare che i calciatori (soprattutto per un vizio tutto italiano) saltassero le amichevoli delle nazionali, inventandosi malanni che poi si rivelavano falsi, l’organizzazione mondiale del football ha introdotto una norma (artt. 75-76 delle norme organizzative interne) da qualche anno, secondo cui se un calciatore viene convocato in nazionale, ma poi dimostra che per qualche guaio fisico non può giocare la partita, non potrà nemmeno scendere in campo nel match successivo di campionato con il proprio club.

Michel Platini ce l’ha fatta: addio al G14

Forti interessi economici comuni avevano portato nel 2000 i più grandi club europei ad unirsi per fronteggiare lo strapotere dell’Uefa alle cui decisioni tutti dovevano sottostare.

L’idea era quella di una Superlega che avrebbe dovuto riunire tutti quei club che avevano abbastanza soldi da mettere a disposizione del progetto, a prescindere dalle coppe vinte e dall’importanza a livello internazionale. Ma nel calcio il più delle volte vittoria equivale a soldi e fini che le iscrizioni furono limitate solo ai club di maggior blasone.

Quattordici i club coinvolti nell’iniziativa: Manchester, Liverpool, Juventus, Milan, Inter, Marsiglia, Paris Saint Germain, Bayern Monaco, Borussia Dortmund, Ajax, Psv Eindhoven, Porto, Barcellona e Real Madrid. Il primo obiettivo dell’associazione fu quello di chiedere un indennizzo per i giocatori convocati in Nazionale che, in caso di infortunio avrebbe fatto perdere fior di milioni ai presidenti dei club.

Joseph Blatter: “Troppi calciatori stranieri”. Fine di un’ identità nazionale?

Alla fine, anche Joseph Blatter lo ha dovuto ammettere: “Serve un limite agli stranieri“.

Dopo aver assistito all’ultima partita tra Juventus ed Inter (nelle cui fila non vi era alcun giocatore italiano e solo 3 comunitari), il n.1 della Fifa si è finalmente convinto che sono necessarie nuove regole per ridare spazio ai calciatori locali, limitando il numero di stranieri per squadra ad un massimo di 5.

Questa invasione di calciatori, prelevati a basso costo dai 5 continenti su segnalazione di sedicenti talent-scout, sicuramente non ha giovato alla crescita ed alla maturazione calcistica dei nostri giovani provenienti dai vivai; infatti, spesso e malvolentieri, questi ultimi sono stati “parcheggiati” in categorie inferiori per far spazio a presunti fenomeni dal nome impronunciabile.