Alessandro Del Piero: dall’inferno alla rinascita!

Più volte su queste pagine ci siamo occupati di lui, ma alla luce dei risultati raggiunti quest’anno sia a livello personale che di squadra, Alessandro Del Piero merita un capitolo a parte nella rubrica dei più grandi numeri 10.

Al momento, con Totti fermo fermo ai box, Alex è sicuramente quanto di meglio ci possa essere nel panorama calcistico nazionale e chi continua ancora ad avere dei dubbi sulla sua classe può tranquillamente accomodarsi sulla poltrona dell’antijuventino a prescindere.

Ed ora alzi la mano chi avrebbe scommesso un centesimo sulla sua ripresa completa dopo il grave infortunio di 10 anni fa in quel di Udine. “Finito” è il termine che più spesso è stato accostato al nome di questo campione, che si è dannato l’anima per tutto questo tempo, per dimostrare di essere ancora Alessandro Del Piero, il talento di San Vendemiano.

Verso Euro 2008: la Spagna

In Italia ci stavamo disperando perchè c’era il rischio che Del Piero non partecipasse all’Europeo. In Spagna forse stanno anche peggio. Se infatti il nostro Alex, a suon di gol, sembra si sia guadagnato la convocazione, la stessa cosa non è successa per Raul Gonzales Blanco, 18 gol nella Liga quest’anno, oltre 300 totali, 44 in nazionale, ma Europeo da vedere a casa su Sky.

Lo ha deciso il ct delle furie rosse Luis Aragones, che ha ufficializzato un paio di giorni fa la lista dei convocati che disputaranno il girone D dell’Europeo 2008. Il capitano storico della Spagna, 102 presenze in nazionale, non ci sarà, come non ci sarà nemmeno il “Cassano di Catalonia”, Bojan Krkic, che reduce da un’annata inaspettatamente piena di impegni, e dopo aver partecipato all’Europeo Under 17, si è dichiarato troppo stanco per una competizione così probante.

Euro 2008 tra epidemie e minacce

Ci siamo quasi. Manca meno di un mese all’inizio della kermesse continentale per la gioia di non è mai sazio di calcio e la disperazione di chi tra volate scudetto e finali varie non ne può proprio più.

Preparate striscioni e bandiere, accomodatevi sui vostri divani ed assicuratevi che nessuno disturbi le vostre giornate davanti alla tv.

Infine incrociate le dita, nella speranza di veder la nostra Italia proseguire nel cammino europeo il più a lungo possibile. Le insidie ci sono e rispondono ai nomi di Francia, Romania e Olanda, ma non crediate che il danno peggiore possa essere quello di perdere una partita. Ci sono minacce ben più serie che potrebbero compromettere lo svolgimento regolare dei Campionati Europei, nonostante da più parti si continui a dichiarare che il rischio è minimo o addirittura inesistente.

Verso Euro 2008: Repubblica Ceca

Il tecnico della Repubblica Ceca, Karel Bruckner, è il primo dei 16 allenatori che disputeranno il prossimo Campionato Europeo ad ufficializzare la lista dei 23 convocati per il ritiro di Austria e Svizzera.
La prima scelta che salta all’occhio è di non convocare Pavel Nedved. L’ex pallone d’oro bianconero è da sempre la bandiera della sua Repubblica Ceca, e aveva pure dichiarato di voler terminare la sua carriera con il prossimo Europeo.

E invece sembra che il tecnico Bruckner abbia fatto tutti i tentativi possibili per convincere Pavel a raggiungere i suoi connazionali, ma forse la prospettiva di giocare il prossimo anno i preliminari di Champions League con la Juve, ha fatto decidere al giocatore di abbandonare la nazionale.

Svelata la lista dei convocati in nazionale: Del Piero agli Europei ci sarà

Alla faccia della segretezza. La lista dei convocati in nazionale per i prossimi campionati Europei doveva essere ufficializzata solo a campionato concluso, il prossimo 20 maggio. Invece ieri sembra che un quotidiano di Parma, “L’Informazione”, abbia intercettato la lista direttamente da Donadoni, non si sa con quali mezzi, se leciti o meno. Fatto sta che sembra che il ritiro pre-europeo sia già deciso.

Una rapida occhiata alla lista ci fa cadere subito lo sguardo sugli attaccanti, e la notizia che tutti attendevamo è arrivata: Del Piero farà parte dei calciatori di Austria-Svizzera 2008. Il suo nome è il primo della lista di Donadoni, che però per far posto a lui ha fatto fuori due nomi illustri: Inzaghi e Cassano, con il barese a questo punto libero di partecipare alle Olimpiadi con l’Under 21.

Michael Laudrup: un danese di classe

Ancora un numero 10 di grande talento su queste pagine, uno dei più eleganti che abbiano mai calcato i campi del nostro Paese, Michael Ludrup, danese tutto classe ed inventiva, che molti cuori ha fatto trepidare tra gli amanti del bel calcio.

Ha vinto molto durante la sua lunga carriera, pur mancando l’appuntamento con la storia nel 1992, quando la sua nazionale andava a fregiarsi del titolo di Campione d’Europa, nonostante la sua assenza.

Così va il calcio e Michael ha avuto ben poco di cui pentirsi, convinto com’era delle sue ragioni che lo avevano allontanato dalla maglia biancorossa della Danimarca, a causa di divergenze con l’allenatore Richard Møller Nielsen.

Euro 2008: qui Italia, tra certezze e polemiche

Ormai ci siamo: l’Europeo è alle porte ed è tempo di scommesse intorno alle convocazioni del ct Donadoni, alle prese come i suoi illustri predecessori con critiche e consigli più o meno velati da parte di tifosi e addetti ai lavori.

Molte le prove e le sperimentazioni in questi due anni di post abbuffata-mondiale con il compito arduo di sostituire in panchina uno che di nome fa Marcello Lippi, che è riuscito laddove avevano fallito personaggi come Sacchi, Trapattoni e compagnia bella.

Il giovane tecnico ha accettato di raccogliere la pesante eredità ed ora è il momento di dimostrare che la Federazione ha fatto bene a scommettere su di lui, almeno fino alla fine della manifestazione continentale. E allora andiamo ad analizzare le possibili scelte del nostro ct, consapevoli che chiunque siano i 23 portati in ritiro, non mancheranno le polemiche.

Storia degli Europei: Portogallo 2004

Ultimo appuntamento con la storia degli Europei di calcio, prima di dedicarci ampiamente alla manifestazione della prossima estate che ci vedrà scendere in campo da favoriti, nonché Campioni del Mondo in carica (come suona bene!).

Ci occupiamo oggi dell’Europeo 2004, organizzato dal Portogallo e vinto da una sorprendente Grecia proprio sui padroni di casa, che già pregustavano il dolce sapore del successo davanti ai propri tifosi.

Ancora un appuntamento amaro per i colori azzurri, nato sotto una cattiva stella e concluso ancora peggio, non solo per nostro demerito. La Nazionale era affidata a Giovanni Trapattoni, ancora sulla panchina azzurra, nonostante la figuraccia al Mondiale nippo-coreano. Già alla partenza della squadra per il Portogallo, le critiche verso il mister occupavano le pagine di tutti i giornali sportivi e non. Motivo? L’esclusione di Alberto Gilardino, sostituito da Alessandro Del Piero (com’è strano il calcio: quest’anno il capitano bianconero si trova sulla sponda opposta del fiume).

Storia degli Europei: Belgio-Olanda 2000

Penultimo appuntamento con la storia degli Europei di calcio prima di tuffarci pienamente nella kermesse continentale della prossima estate che ci vedrà impegnati in Austria e Svizzera. Ancora due nazioni a fare da teatro all’importante manifestazione, per la seconda volta nella storia dopo Euro 2000, giocatosi in Belgio ed Olanda.

Amaro ricordo per i colori azzurri, giunti fino all’epilogo e con le mani già sulla Coppa e poi beffati da un incredibile calo di tensione. Ma andiamo per ordine, ripartendo dall’inizio, da quella formazione affidata alle mani di Dino Zoff, già vincitore del trofeo da giocatore nel 1968 e deciso a ripetere l’impresa da mister.

Solita formula sperimentata nell’edizione precedente, con 16 squadre a darsi battaglia per la conquista del titolo. L’Italia venne inserita nel gruppo B con i padroni di casa del Belgio (teste di serie), la Svezia e la Turchia. Un girone comodo comodo anche se il mister italiano continuava a ripetere di non fidarsi di compagini dai nomi poco altisonanti.

Del Piero merita la nazionale!

Il tormentone sembra non aver mai fine: Del Piero agli Europei? Sembra molto la storia di Baggio al Mondiale nippo-coreano, quando l’Italia intera sperava in una sua convocazione, per irtrovarsi poi delusa dall’assenza del prestigioso nome dalla lista dei ventidue.

Se lo meritava Roberto in quella stagione trionfale, così come se lo merita l’Alex ammirato quest’anno. La scelta finale spetta a Donadoni e si spera di non dover rileggere una storia che conosciamo ormai a memoria.

Il capitano bianconero non ha mai nascosto il desiderio di far parte della spedizione azzurra e ha fatto di tutto e di più in questa stagione per dimostrare che nonostante i 33 anni suonati è ancora al massimo della forma, più di ragazzini che gli avanzano due o tre lustri.

Peter Schmeichel: monumento danese

Abile, coraggioso, possente: in tre aggettivi è raccontata la storia di uno dei più grandi portieri degli anni novanta, che tanto bene ha fatto sia con le maglie dei club in cui ha militato sia in nazionale.

Stiamo parlando di Peter Schmeichel, classe 1963 sulla carta d’identità e classe da vendere tra i pali. Nacque in Danimarca da padre polacco e madre danese e solo a sette anni riuscì ad ottenere la cittadinanza del paese in cui era nato.

Dopo varie esperienze in club minori, approdò finalmente al Brøndby IF con il quale riuscirà a conquistare quattro titoli nazionali in cinque anni, mostrando doti straordinarie, tanto da farsi notare dagli osservatori del Manchester United, che lo portarono al di là della Manica per mezzo milione di sterline.

Storia degli Europei: Inghilterra 1996

Formula completamente rinnovata per il Campionato Europeo del 1996. Per la prima volta vengono ammesse 16 squadre alla fase finale, in una sorta di mini mondiale. Sempre qualificata di diritto la nazionale padrona di casa, in questo caso l’Inghilterra, che organizzerà l’evento al grido di Football Comes Home (Il calcio torna a casa).

I gironi di qualificazione prevedevano la presenza di ben 48 formazioni, divise in otto gruppi da sei squadre (nel gruppo 3 solo cinque), dai quali dovevano uscire le 16 regine che si sarebbero date battaglia in terra inglese.

L’Italia stavolta era presente alla manifestazione continentale, sotto la guida di Arrigo Sacchi, già mister degli azzurri nel Mondiale americano di due anni prima, conclusosi con la deludente sconfitta ai rigori contro il Brasile Tetracampeao.