Italia-Romania: prove di formazione!

La delusione non è stata ancora completamente assorbita. Troppo fresco il ricordo delle tre sventole che ci hanno svegliato dal sogno di passare agevolmente il turno, buttando sul campo il blasone.

Ma bisogna andare avanti ed usare la sconfitta come punto di ri-partenza, perché nulla ancora è compromesso e se giocheremo da Italia nessun obiettivo può essere irrangiungibile.

Certo, abbiamo più volte ripetuto che la Nazionale Italiana, così come era messa in campo nel primo tempo contro l’Olanda, ben poco poteva fare per arginare le folate orange ed alla fine l’unico colpevole del disastro è stato il buon Donadoni. Ma è ora di cambiare faccia ed il mister sa che questo è l’ultimo appello: il tempo degli esperimenti è finito ed è ora di mettere in campo la squadra migliore, al di là di chi ha contribuito alla qualificazione.

Svizzera fuori, i turchi si salvano al 92′

Nel nubifragio di Basilea la Svizzera annega, ed è la prima squadra ad abbandonare matematicamente l’Europeo. Contemporaneamente si qualifica ai quarti di finale il Portogallo, che con 6 punti è sicuro di raggiungere almeno il secondo posto, dato che le due squadre a 3, Turchia e Repubblica Ceca, si giocheranno la qualificazione nell’ultima partita.

E’ pienamente immeritata l’eliminazione degli svizzeri, primo perchè hanno giocato meglio degli avversari sia nella prima gara che nella seconda, e poi perchè hanno mostrato uno dei giochi migliori tra le nazionali europee, penalizzato dal problema dell’attacco, non all’altezza di un campionato così importante.

Da Podolski a Camoranesi: gli oriundi ad Euro 2008

Una volta si chiamavano oriundi, venivano per lo più dal sudamerica ed una volta giunti in Europa, la federazione del Paese ospitante provvedeva a naturalizzarli per farli giocare in nazionale.

L’italia ha una lunga lista di calciatori nativi di altri paesi ed arrivati in maglia azzurra per via delle origini italiane, basti pensare a Schiaffino, Orsi, Altafini e Sivori. Ma non è un’abitudine solo italiana, anzi, mentre noi ci siamo fermati alle foto in bianco e nero, interrompendo ad un certo punto l’importazione di “fenomeni”, da altre parti è diventata una vera moda ed ancora oggi alcune nazionali traboccano di naturalizzati.

E così, scorrendo le formazioni in campo nel corso degli Europei, capita di leggere nomi che hanno ben poco a che fare con il paese di appartenenza e che richiamano palesemente origini lontane.

Ibra illumina, ma è la giornata di David Villa

Per fortuna non siamo i soli. Dopo i campioni del mondo, crollano anche i campioni d’Europa. La Grecia fa una figura forse anche peggiore della nostra contro la Svezia, primo perchè gli scandinavi non hanno la classe degli olandesi, e poi perchè almeno noi una parvenza di gioco l’abbiamo data. I campioni in carica invece hanno cercato di difendere inspiegabilmente lo 0-0 dal primo minuto, e la sconfitta quindi è più che meritata.

Nel pomeriggio invece un super Villa supera una pur buona Russia, condannata più dal punteggio che dal gioco. Esprimono un buon calcio gli uomini di Hiddink, ma la stella del Valencia è in stato di grazia e butta dentro ogni pallone che gli capita tra i piedi. Risultato finale: 4-1.

Mister, un Del Piero così merita la maglia!

Un destino nel numero, quel dieci che si porta sulle spalle e che molti dicono non gli appartenga. Ha vinto tutto in carriera. Di tutto e di più. Ha segnato e fatto segnare. è caduto nell’inferno più buio di un infortunio che poteva costargli la carriera, si è rimesso in piedi e, dato ormai per finito, ha ricominciato a macinare gol, assist, spettacolo e magie, con l’umiltà che appartiene solo ai grandi campioni.

Dicevamo però un destino nel numero e Del Piero spesso è stato considerato un nove e mezzo (così lo definì Platinì) e messo fuori posizione, lì dove non ama giocare.

Ha riconquistato la Nazionale a suon di gol, imponendosi negli ultimi due anni come il miglior bomber italiano, prima in serie B, poi ripetendosi nella massima serie. Una quarantina di reti in due stagioni: quante altre nazionali si possono permettere di schierare un attaccante di questo livello? Eppure Del Piero non viene schierato, è confinato lì in panchina con un titolo che sa di beffa, capitano non giocatore. Ma che senso ha?

Euro 2008: chi sarà la stella?

Chi sarà la stella assoluta degli Europei di calcio? Dopo sei gare è difficile da stabilire e bisognerà attendere almeno la fine del girone di qualificazione per avere indicazioni in questo senso.

Ma già da ora si può scommetere su alcuni elementi che potrebbero cambiare il corso delle partite o dell’intero torneo grazie alle proprie doti di fuoriclasse. A stilare una classifica ci pensa il Sun, dimostrandosi come al solito molto “nazionalista”, e scegliendo per le prime posizioni giocatori che militano nella Premier League.

Nessun dubbio sul primo della lista, Cristiano Ronaldo, riconosciuto ormai da più parti come il calciatore più forte del momento e già in piena forma-europeo con il suo Portogallo. Il suo nome appare anche in testa alla classifica dei giocatori più affascinanti del vecchio continente.

Che vergogna!

Se un extraterrestre scendesse oggi sulla Terra e guardasse questa Italia, direbbe che di certo i campioni del mondo non siamo noi. Una squadra vergognosa ha provato a vincere facile contro una formazione di talenti, ma soprattutto piena di umiltà, ed è tornata a casa con tre scoppole che bruciano più del sole di agosto.

Nel pomeriggio intanto l’unica notizia che ci fa sorridere: Francia e Romania hanno pareggiato 0-0, e almeno dal punto di vista del gioco sono sembrate inferiori anche a questa Italia, il che è tutto dire.
Fatto sta che ora ci toccherà vincere entrambe le prossime partite per passare il girone, e già ora mi sembra un’impresa.

Euro 2008: comincia l’avventura azzurra!

Ci siamo. Le mani cominciano a sudare su quel telecomando, diventato unico oggetto indispensabile delle nostre giornate da tifosi doc. Dopo fiumi di chiacchiere finalmente si gioca!

La sorte in fase di sorteggio ha scelto per noi un girone non proprio semplicissimo da superare, nonostante si arrivi in terra svizzera con il titolo di Campioni del Mondo cucito sulla pelle più che sulla maglia.

Stasera saremo chiamati a superare il primo ostacolo, che di nome fa Olanda e di cognome Marco van Basten, grande calciatore e discreto allenatore, all’ultima chiamata nazionale prima di dedicarsi completamente al suo Ajax. Diverso il destino del nostro Donadoni, intorno al quale aleggia ancora il fantasma di un Lippi vincente, che fa parte del passato, ma potrebbe rifarsi vivo anche per il futuro. Tutto dipenderà da questo Europeo e dai risultati raggiunti, che tradotto in parole comprensili significa almeno semifinale.