Delirio Turchia, clamoroso a Ginevra

Incredibile ribaltone da parte della Turchia. In una partita in cui accade di tutto la squadra di Terim riesce a capovolgere il risultato da 0-2 a 3-2 nell’ultimo quarto d’ora, e si qualifica per i quarti di finale. I cechi, in vantaggio nemmeno tanto meritato, decidono di suicidarsi (calcisticamente parlando) rinunciando a giocare, e così il ribaltone è più che giusto.

Nell’altra gara, ormai con poca importanza, dato che sia la Svizzera che il Portogallo conoscevano il loro destino, i padroni di casa salutano il proprio pubblico con la soddisfazione di aver ottenuto una vittoria contro una delle squadre più in forma dell’Europeo, anche se imbottito di riserve. Yakin si congeda con la doppietta che porta al 2-0 finale.

Ora Cassano diventa il salvatore della patria!

Italia, terra di navigatori, poeti e… commisari tecnici. E’ così da sempre, specie quando ci si trova a dover affrontare una competizione internazionale. Perché non fa giocare Tizio? Perché non convoca Caio? Il ct di turno deve fare orecchie da mercante e decidere in totale libertà, non lasciandosi condizionare dall’umore popolare e rischiando anche critiche a non finire in caso di magra figura.

L’ultimo caso di esclusione, nonostante la chiamata a furor di popolo, fu quella di Roberto Baggio in occasione dei mondiali nippo-coreani, ma il buon Trapattoni trovò, buon per lui, un capro espiatorio nell’arbitro Moreno. In ogni caso uno esperto e vincente come il Trap avrebbe trovato il modo di difendersi dagli attacchi della critica.

Non così Donadoni, giovane allenatore con poca esperienza in panchina, in partenza per l’avventura europea con una spada di Damocle sulla testa ed il fantasma di Lippi a seguirlo ad ogni passo. Meglio portare Del Piero dunque, ascoltando il parere del popolo, per poter poi dire di averle tentate tutte. Succede poi che il capitano della Juve entra a partita iniziata contro l’Olanda ed in mezz’ora dimostra di non aver perso lo smalto di un tempo. Fallo giocare! E gioca contro la Romania. E stecca pure, purtroppo. Ed ora il popolo di commissari tecnici invoca a gran voce il nome di Cassano.

I campioni d’Europa escono in anticipo

La seconda giornata dell’Europeo si chiude con la Grecia che raggiunge la Svizzera tra le squadre che lasciano il torneo anzitempo. Gli ex campioni d’Europa sono apparsi la squadra che più di tutti si è dimostrata meno competitiva, e siccome la formazione era in buona parte la stessa di 4 anni fa, la vittoria del 2004 viene delegittimata e risulta come fortunosa e niente di più.

Nel pomeriggio intanto la Spagna si prende il primo posto nel girone battendo a tempo scaduto una Svezia molto buona nel primo tempo, ma inesistente nella ripresa, con Villa che si conferma capocannoniere del torneo con 4 reti. I risultati di giornata sono stati 2-1 nel pomeriggio e 0-1 la sera.

L’onestà di Van Basten ci eviterà il biscotto?

La storia si ripete. Dopo Euro 2004 ed il biscotto servitoci caldo caldo e impacchettato dall’accoppiata Svezia-Danimarca, ci ritroviamo ancora una volta nella condizione in cui non basta fare il nostro dovere e battere la Francia, ma sperare che su un altro campo qualcuno dimostri la propria sportività e si giochi fino in fondo la partita.

Oggi sui giornali non si parla d’altro. Il biscotto recita un ruolo da assoluto protagonista, rubando la scena alle valutazioni sulla gara di ieri. E come d’abitudine più che concentrarci sulla gara dell’anno, siamo tutti presi a guardare in casa altrui, avanzando sospetti di combine o di scarso impegno da parte di un’Olanda già qualificata, che avrebbe la possibilità di estromettere in sol colpo i campioni del mondo ed i vice-campioni.

Domenech ha detto la sua, ma si sa, lui più che degli uomini si fida delle stelle e non può credere che gli orange mettano in campo contro la Romania la stessa voglia di successo dimostrata nelle prime due gare.

Italia bella, sfortunata e penalizzata?

Bella Italia, si è detto a conclusione della gara contro la Romania. Bella e sfortunata per il gran numero di palle-gol create e sbagliate o vanificate dalla prestazione superlativa di Lobont. Bella, sfortunata e penalizzata oltremisura da un arbitraggio a sfavore, ha aggiunto qualcun altro, in riferimento al gol annullato a Toni ed al rigore accordato alla Romania per un fallo di Panucci a pochi minuti dal termine.

Mi sia concesso di esprimere la mia opinione al di là del cuore che batte per l’azzurro e per quella vena di “nazionalismo estremo” che scatta in ciascuno di noi allorché gioca la nostra Italia.

Niente da dire sulla bellezza del gioco espresso, sia in assoluto, sia se confrontato con la magra figura rimediata contro l’Olanda. Sul discorso sfortuna comincio già ad avanzare qualche dubbio, mentre sull’arbitraggio a sfavore ho solo poche parole: smettiamola con il vittimismo!

Olanda, che spettacolo!

La squadra di Van Basten concede il bis. Dopo il 3-0 alla nostra Italia, anche i vicecampioni del mondo affondano sotto i colpi degli oranje. 4-1 è il risultato finale, ad una Francia che non ha mai dato l’impressione della solidità, e che adesso rischia seriamente di uscire dagli Europei, forse anche più dell’Italia.

Nel pomeriggio intanto gli azzurri si fanno fermare da una buona Romania, ma anche da uno sciagurato arbitraggio, sull’1-1, e adesso devono sperare nella correttezza degli olandesi che, nel caso in cui si facessero battere dalla Romania nell’ultima giornata, farebbero qualificare la formazione di Mutu e Chivu, eliminando in un sol colpo le due finaliste di Germania 2006.

Vastic fa sperare ancora l’Austria, ma il rigore l’ha visto solo l’arbitro


Si è appena conclusa una delle partite più strane dell’Europeo, ma anche della storia del calcio. Non credo si siano mai visti una quantità di gol sbagliati come questa sera. Si affrontavano due delle squadre meno dotate tecnicamente del torneo, ma con un cuore grande, messo per intero sul campo, in cui, col passare dei minuti, il destino delle due formazioni continuava a cambiare. Finale 1-1. Non risolve i problemi di nessuno, visto che la qualificazione sembra lo stesso un miraggio, ma permetterà ai contendenti di arrivare sereni all’ultima gara.

Nel pomeriggio invece la Germania, favorita per la vittoria alla vigilia, crolla contro una Croazia tatticamente perfetta, sia dal punto di vista del gioco che da quello dei nervi. Finisce 2-1 per la formazione di Bilic, ma soprattutto con i tedeschi in 10 che più volte hanno rischiato di rimanere in 9, dato che Ballack ha più volte sfiorato il cartellino rosso.