Aspettando Germania-Spagna

E’ il grande giorno. Stasera finalmente sapremo chi salirà sul tetto d’Europa, scrivendo il proprio nome sulla Coppa. Quest’anno nessuna sorpresa, come fu per la Grecia nell’Europeo del 2004: in finale sono giunte due delle favorite alla vigilia, la concreta Germania e la spumeggiante Spagna.

Diverso il gioco proposto finora dalle due formazioni, diverso anche il cammino che le ha condotte fino all’appuntamento con la storia.

La Spagna non ha praticamente mai steccato, indovinando un filotto di vittorie nel girone di qualificazione, per poi battere l’Italia ai rigori e la Russia con una valanga di gol. Meno brillante la Germania, che qualche rischio lo ha corso, uscendo sconfitta nella gara contro la Croazia e vincendo con uno striminzito 1-0 ai danni dell’Austria. Poi l’impresa nella gara contro il Portogallo, per poi calare ancora vistosamente nella semifinale con la Turchia.

Euro 2008: le foto più curiose!

E così, dopo 22 giorni di sogni, speranze ed illusioni, sta per calare il sipario sulla 13esima edizione degli Europei di calcio. Aspettiamo che Spagna e Germania si contendano il titolo sul prato dell’Ernst Happel Stadion nella gara di domani sera, prima di lanciarci in valutazioni di tipo tecnico sulla qualità offerta dalla manifestazione.

Ma già da ora possiamo affermare che, come al solito, il vero spettacolo è quello che si è visto sugli spalti, dove i tifosi non hanno mancato di esibirsi in curiosi travestimenti, degni del miglior carnevale.

Ve ne proponiamo alcuni, nella speranza di farvi ritrovare il sorriso, nonostante la delusione azzurra, perché il calcio, anche se ormai non ci crede più nessuno, è soprattutto divertimento.

Flop 10, tutto il peggio degli Europei

L’Europeo ancora non è finito, ma in rete impazza già la top ten delle cose più brutte viste in questo torneo. La maggior parte di esse riguardano grosse aspettative andate deluse, oppure figuracce in cui, purtroppo, anche la nostra nazionale fa la sua parte.

Raccogliendo tutti gli insulti e gli sfottò del web, il Sun ha stilato la classifica definitiva dei flop dell’Europeo, anche con qualche giorno d’anticipo rispetto alla fine, perchè nè Germania nè Spagna potrebbero rientrarci, dato ch sono state tra le cose migliori viste in questo ultimo mese.

Spagna schiacciasassi in finale, la Russia gioca solo un tempo

E’ durato solo un tempo il sogno della sorprendente Russia di Hiddink di raggiungere la finale. Sulle ali dell’entusiasmo per aver umiliato i favoritissimi olandesi, tra le voci di mercato per Arshavin, e soprattutto con la voglia di vendicare il 4-1 della prima giornata del torneo, la Russia finisce per farsi schiacciare dal maggior talento e dalla maggiore esperienza internazionale di una squadra apparsa perfetta.

Unico neo per la formazione di Aragones è l’infortunio a Villa, che dopo circa mezz’ora ha dovuto lasciare il campo a causa di un problema muscolare, e che non si sa se rientrerà in tempo per la finale. Al fischio d’inizio però le due squadre sono al completo, con Torres schierato ad ala destra da una parte, e Arshavin a fare il rifinitore dall’altra. Esperimenti che si riveleranno fallimentari.

La Russia? Non è solo Arshavin! Parola di Aragonés

In attesa dell’incontro decisivo tra Russa e Spagna, il ct spagnolo Aragonés mette in guardia i suoi giocatori dal rischio di sottovalutare l’avversario.
Malgrado la pesante sconfitta inflitta il 10 giugno alla squadra di Hiddink nel primo turno, con un 4-1 schiacciante, Luìs non cede a facili ottimismi.

L’allenatore della Spagna, con una certezza disarmante, dichiara:
La Russia che ci troveremo davanti non ha nulla a che vedere con la squadra che abbiamo affrontato e battuto il dieci giugno.
Dopo aver rivisto tutte le partite giocate finora dalla squadra russa nel campionato europeo, il ct non ha più dubbi che alla Russia “siano spuntati i denti”.
Per batterla occorrerà la stessa concentrazione e la medesima determinazione con cui la Spagna ha eliminato dal torneo l’Italia.
Aiutato dai medici della Selecciòn, Aragonés ha studiato a fondo le potenzialità tecniche degli avversari, arrivando alla conclusione che hanno una resistenza fisica e una capacità di reazione elevatissima.
Da quì l’ammonimento ai suoi giocatori di scendere in campo con la stessa tenacia, pronti ad uno scontro che sarà più difficile del previsto.

Germania in finale, ma la Turchia forse la meritava di più

In un’altra serata incredibile, e non solo per quello che si è visto in campo (tra satelliti che saltano e invasioni di campo), la Germania guadagna una finale che sembrava più che scontata alla vigilia, ma che è risultata anche un premio troppo immeritato sul campo. I tedeschi non danno mai l’impressione di essere in partita, se non con folate dei loro campioni, mentre la Turchia risponde alla grande alle difficoltà, e va vicinissima al colpaccio.

La Germania propone a sorpresa Rolfes a centrocampo, viste le non buone condizioni fisiche di Frings, tenuto a riposo per la probabile finale. I turchi invece in piena emergenza (9 assenti tra infortunati e squalificati) non fanno esordire il portiere in attacco, ma arrangiano Boral ad ala sinistra, e Sabri in difesa, alle costole di Podolski.

Aspettando Germania-Turchia

Dopo due lunghi giorni di digiuno ricomincia l’avventura delle quattro regine d’Europa, a caccia del titolo continentale.

Questa sera si alzerà il sipario sulla prima semifinale che vedrà confrontarsi la solita Germania (solita perché abituata a grandi palcoscenici) e la sorprendente Turchia, arrivata fin qui con molta determinazione ed un pizzico di fortuna.

L’opinione comune vuole che la squadra di Fatih Terim abbia ben poche speranze di passare il turno. La fortuna aiuta gli audaci, ma non può durare in eterno, specie se ci troviamo di fronte ad una squadra che fa fatica a mettere insieme 11 giocatori, tra infortuni e squalifiche.

La stampa svizzera contro Rosetti e Collina!

E’ una grandissima soddisfazione. Un bel riconoscimento per chi ha lavorato al suo fianco. C’è credibilità nei nostri confronti.

Queste le parole di Collina chiamato a commentare la designazione di Roberto Rosetti per la finalissima di Euro 2008. Ma la credibilità di cui parla l’ex arbitro (votato più volte come migliore al mondo) a quanto pare risiede solo nelle stanze dei vertici del calcio europeo, perché a livello popolare gli italiani non sembrano godere di una così grande stima.

Ciò non vuol dire che la categoria dei fischietti italiani sia malvista in tutta Europa, ma è significativo che la stampa Svizzera si scagli contro la decisione di affidare a Rosetti la direzione di una gara di così alto livello.

L’Italia dalle stelle alle stalle. A chi dare la colpa?

Alla fine aveva ragione chi diceva che, se siamo diventati Campioni del Mondo per la quarta volta, qualche merito lo dobbiamo pure alla fortuna (quella con la C maiuscola come dice un nostro lettore).

Eh si, perché dopo tanti proclami sul fatto di essere i favoriti solo per aver cucito sul petto il fregio numero 4, siamo dovuti scendere sulla Terra e renderci conto che molte squadre erano più accreditate per la vittoria finale ad Euro 2008.

Un azzurro sbiadito quello che ci accompagnati dal 16 agosto del 2006 (data del debutto di Donadoni) fino alla disfatta con la Spagna, ma questo non potevamo certo dirlo fino a due giorni fa, quando c’era da esaltare l’Italia e spronarla a regalarci un altro sogno. Inutile a questo punto cercare i responsabili. Alla fine pagherà l’allenatore, come sempre, ma siamo sicuri che le colpe stiano da una parte sola?