Benitez: “Ferguson è un bulletto”, polemiche anche su Domenech

Non si fa in tempo a ritornare a giocare che subito spuntano le prime polemiche tra allenatori. Il Liverpool in testa pare non andare a genio ad Alex Ferguson, il quale, senza mezzi termini, accusa la federazione calcio inglese di favorire la squadra di Rafa Benitez. Favori arbitrali in primis, e tante sviste che all’allenatore campione del mondo per club non vanno giù.

Non si fa attendere la risposta dell’allenatore spagnolo, che dice che l’atteggiamento di Ferguson ha un che di bullismo.

Mr. Ferguson sta “ammazzando” gli arbitri, critica i fischetti in ogni singola gara. Mi sono sorpreso di quanto detto da Fergie, ma forse è nervoso perché siamo in testa. Ma visto che è lui non è stato punito, solo lui può fare queste cose, tutti gli altri sarebbero stati multati.

In effetti il comportamento di Fergie (come lo chiamano simpaticamente in Inghilterra) da qualche mese a questa parte è decisamente sopra le righe. Prima se l’è presa con il Real Madrid per le scorrettezze nella vicenda Cristiano Ronaldo, ma poco dopo le ha ripetute lui identiche per accaparrarsi Berbatov. Poi le multe salate ai suoi calciatori, rei di essersi divertiti un pò troppo; le pressioni sulla Federazione sulle polemiche contro la nazionale inglese, ed infine questo, il continuo tartassare gli arbitri come costantemente fanno i calciatori in campo e lui o i suoi collaboratori nelle conferenza stampa. Ovviamente senza mai essere puniti. E a questo punto Benitez non ci sta più.

Il calciatore più sexy a sorpresa non è Beckham

Se facessimo un sondaggio tra i maschietti su chi, secondo loro, sarebbero i calciatori preferiti dalle donne, sicuramente la stragrande maggioranza direbbe David Beckham. Ma siccome l’universo femminile è complicato da capire, ancora una volta ci sorprendono.

Secondo un sondaggio condotto da Novella 2000 su quasi 300 donne di tutt’Italia, il calciatore più sexy è Luca Toni. Il centravanti del Bayern non vince nemmeno di poco sul rivale neomilanista. Sono state il 63% delle intervistate infatti a sceglierlo come calciatore più sexy del pianeta. Di lui piace l’aria da bravo ragazzo, ma al contempo un pò “guascone”, che alle donne va molto a genio, mentre lo Spice Boy, che invece ha più l’aria da super-fotomodello irraggiungibile, si classifica solo secondo. Ma in un’altra classifica Beck arriva addirittura terzo.

Chelsea: feste, alcol e litigate

Pare proprio che in casa Chelsea cambino allenatori e protagonisti, ma non l’abitudine di festeggiare qualunque avvenimento possibile. Ricordate il party in maschera organizzato durante le festività natalizie dello scorso anno o l’ubriacatura generale seguita alla conquista della semifinale di Champions League? Ed ora ecco un’altra ottima scusa per alzare il gomito e ritrovarsi tutti insieme appassionatamente.

A convocare l’allegra brigata è stato Wayne Bridge, appena passato al Manchester City e desideroso di salutare degnamente i compagni di squadra, offrendo loro un giro di birra. Un giro per modo di dire, visto che il party è iniziato al ristorante Zuma, per poi protarsi fino all’alba al nightclub Whisky Mist.

Poi tutti a casa a tentare di smaltire la sbornia, in vista della ripresa degli allenamenti. Tutti? Quasi tutti, visto che il festeggiato e capitan Terry (accompagnato dalla consorte) hanno preferito proseguire la serata al Colony Casino.

Capodanno soft per il Milan (e Cruise non si fa vivo)

Brindisi e fuochi di artificio, concerti in piazza e bagordi fino all’alba: si festeggia così il Capodanno in ogni angolo del pianeta, ma non nella ricchissima Dubai, dove pure ne avrebbero di motivi per stare allegri. Quest’anno però lo sceicco Mohammad Al Maktoum ha chiesto alla popolazione dei festeggiamenti molto soft per salutare il nuovo anno, per solidarietà con il popolo della striscia di Gaza tormentato dalla guerra.

E così anche il Milan ha dovuto adeguarsi agli ordini arrivati dall’alto, nonostante la presenza nella compagnia di uno che di nome fa David Beckham, re incontrastato della vita mondana.

Il programma prevedeva un party organizzato all’hotel Atlantis da Tom Cruise, amico del campione inglese, giunto negli Emirati per festeggiare degnamente l’arrivo del 2009. Ovviamente tutta la squadra era stata invitata alla serata di gala, primo evento glamour del Beckham rossonero. Ma alla fine non se ne è fatto nulla e l’allegra brigata di Ancelotti ha trascorso la serata come meglio credeva o poteva, viste le limitazioni e la stanchezza.

La Juventus è bianconera perché…era povera

Le storie dei club di calcio molto spesso si trasformano in leggenda. Gli storici, ma soprattutto i tifosi, ci ricamano spesso su, travisando gli effettivi avvenimenti in grandi storie maestose. Ma alle volte queste vicende vengono a galla. Ed è proprio quello che è successo oggi, grazie a due studiosi di araldica fiorentini, Sergio Salvi e Alessandro Savorelli,  quali, con una lunga ricerca tra documenti storici, araldici e antropologici, sono riusciti, tra le altre cose, a risalire al motivo per cui le varie squadre di serie A hanno quei colori sociali.

La storia più simpatica è quella della Juventus, club che ha da sempre definito la maglia a strisce bianche e nere come elegante. La realtà dei fatti è un’altra. Siamo sul finire dell’Ottocento, quando ancora lo Sport Club Juventus aveva le maglie rosa e non apparteneva alla famiglia Agnelli. Il colore delle maglie era dovuto al fatto che le mamme dei calciatori avevano quella stoffa a disposizione, e loro la adottarono come maglia ufficiale. Il problema era che il rosa a lavarlo scoloriva, e così bisognava utilizzare dei colori meno problematici. Si scelse il bianco e il nero, ma non avendo a disposizione tanto denaro, si decise di acquistare le maglie di “seconda mano” da una squadra inglese, il North County di Nottingham. Chi l’avrebbe detto che dopo 100 anni la titolare delle maglie rimanesse sconosciuta, e la squadra povera sarebbe diventata una delle più titolate al mondo.

Da Ronaldo a Ronaldo: il meglio e il peggio del 2008

Ormai mancano poche ore al brindisi di mezzanotte ed ai fuochi di artificio, che saluteranno questo lungo 2008 di calcio. Ma che anno è stato?

Ripercorriamolo insieme attraverso i volti dei protagonisti che nei dodici mesi ci hanno fatto sorridere, gioire, commuovere e persino imprecare la domenica pomeriggio (e non solo).

Seguendo un ordine cronologico, la copertina spetta a lui, a quell’espressione di sofferenza che troppe volte abbiamo vista stampata sul suo volto. Ronaldo a febbraio è stato vittima dell’ennesimo grave infortunio della sua carriera e solo oggi, a distanza di mesi, sta per tornare in campo con la maglia del Corinthians.

Mourinho, Ranieri e Co., sogni e speranze per il 2009

Si conclude un 2008 ricco di calcio e di emozioni, di polemiche e di vittorie, di coppe alzate e di affari annunciati e poi saltati. Cosa ci aspetterà nel 2009? I protagonisti del mondo del pallone mettono in campo le proprie speranze, augurandosi che il nuovo anno porti soddisfazioni e successi.

E allora andiamo a raccogliere le loro buone intenzioni, partendo da colui che in questo momento può godersi il primo posto in classifica, nonostante le polemiche che hanno accompagnato questo finale di anno. Parola a mister Mourinho:

La gara contro il Manchester, la squadra più forte del mondo, ci darà le grandi motivazioni di cui avevamo bisogno. In ogni caso il mio obiettivo resta sempre quello di vincere il campionato.

Sapete qual è la squadra con più stranieri? Non è l’Inter

I nerazzurri, da sempre tacciati di essere il club meno nazionalista della storia, in questo momento ha l’85,2% di calciatori in rosa che non è italiano. Un’enormità, se pensiamo che da anni si dice che per far crescere il calcio italiano bisogna puntare sui calciatori delle nostre Primavere.

Ed invece l’Inter continua ad acquistare vagonate di calciatori dall’estero. Purtroppo è in buona compagnia. Infatti, nonostante il numero altissimo di stranieri, è superata dall’Arsenal, che in rosa ha addirittura il 91,7% di non-inglesi, praticamente tutta la squadra, compreso l’allenatore che è francese. A rivelarlo è un’interessante statistica formulata dal CIES, il centro internazionale per gli studi sullo sport, promosso dalla Fifa, che mette in evidenza alcuni fatti sconcertanti, come che nei 5 massimi campionati europei il 44,98% dei calciatori professionisti è straniero, praticamente la metà.

Chelsea: il campione senza braccia che ha commosso il mondo

L’immagine è scioccante e forse poco adatta ad un sito che tratta di calcio, ma il dovere di cronaca ci impone a volte di mostrare anche il lato peggiore della vita. Chiedo scusa anticipatamente ai lettori che possono sentirsi “disturbati” dalla visione di un corpo martoriato, ricordando che per il protagonista della vicenda quella foto rappresenta ora un lontano ricordo, sebbene ancora forte.

Dopo la premessa necessaria, passiamo a raccontare la storia di quello che all’epoca dei fatti era solo un bambino. Era il 30 marzo 2003, una domenica di guerra come tante altre in quel di Bagdad, quando un missile americano centrò in pieno la casa in cui viveva Ali Abbas con tutta la sua famiglia. Risultato: braccia amputate per lui e morte per 14 suoi parenti, tra i quali i genitori e due fratelli.

In breve Ali Abbas diventò il simbolo della guerra in Iraq e le immagini di quel corpicino fecero il giro del mondo, tanto che qualcuno si offrì di pagare 10 mila dollari per trasportarlo in una struttura specializzata. Poi il viaggio della speranza in Inghilterra, dove lo aspettavano due protesi da 28 mila euro l’una, e qui cominciò la sua nuova vita, con un solo grande sogno: continuare a giocare a calcio. Non più da portiere, come quando era un bambino e adorava Barthez, ma usando almeno le gambe.