Le confessioni di Fratello Nicola (Legrottaglie)

Soldi, successo, fortuna. belle macchine, belle donne (o begli uomini): chi non vorrebbe una vita così? Poi ti svegli una mattina e ti rendi conto che la vita non è solo questa, che ci deve essere qualcosa che va al di là della fortuna e della bellezza, e ti ritrovi a mettere in discussione tutto il mondo che hai intorno.

E’ più o meno questa la riflessione fatta da Nicola Legrottaglie, difensore della Juventus e della Nazionale Italiana, che poco più di due anni fa ha riscoperto la fede, cambiando da allora modo di pensare e di vivere.

Della sua astinenza dal sesso si sapeva già, ma ora il calciatore ha deciso di mettere nero su bianco, rivelando a tutti il proprio pensiero di cristiano evangelico, attraverso un libro in uscita in questi giorni “Ho fatto una promessa”.

Pato in mostra a Milano

La sua squadra non sta raccogliendo i successi sperati ad inizio stagione, ma a livello personale Pato può dirsi pienamente soddisfatto del suo secondo anno in rossonero: 15 gol all’attivo, una vita sentimentale che sembra tornata a girare come si deve, dopo la tempesta di qualche tempo fa, e la soddisfazione di finire in un quadro.

Già, avete capito bene: il Papero rossonero è stato preso come modello da un artista ed “esposto” alla MyOwnGallery di Milano. Il quadro raffigura il volto del giovane campione brasiliano tra due ali, il tutto, naturamente, su uno sfondo rosso e nero. L’opera è stata realizzata da Flavio Lucchini, già autore qualche anno fa di un quadro dedicato alla Juventus. Ma perché proprio Pato e non, ad esempio, Kakà? La risposta ce la fornisce lo stesso autore:

Anche Kakà ha il viso da buono, ma è già un campione affermato da anni e non ha più l’aspetto da adolescente. Pato invece ha quest’aria da angelo, da ragazzino ed incarna il sogno di tutti i ragazzi. E’ un’immagine molto positiva perché rappresenta il valore di chi insegue un desiderio e lo realizza. E diventare un calciatore è la massima aspirazione di tanti ragazzi.

Calcio senza crisi, il fatturato dei club mondiali migliora rispetto al passato

Altro che crisi. Se quasi tutti i settori della vita “normale” risentono della recessione economica mondiale, sembra che il calcio sia rimasto completamente ai margini di questa ondata terribile. I conti effettuati dall’agenzia di consulenza finanziaria Deloitte, e presentati nella relazione Football Money League 2009, parlano chiaro: quasi 4 miliardi di fatturato solo nella stagione 2007/2008, 5% in più rispetto alla precedente.

Sembra quasi che gli europei possano rinunciare a tutto, dalle auto ai vestiti, finanche a mangiare, pur non perdersi le gesta della propria squadra del cuore. A guidare la classifica delle 20 squadre con il fatturato più grande al mondo, per il quarto anno di fila è il Real Madrid con ben 365,8 milioni di euro (quasi 15 in più rispetto alla stagione precedente).

Spot Nike: Ronaldo assolto per il gol capolavoro

Immagina di chiedere a Dio di diventare il più forte calciatore del mondo.. e Dio t’ascolta. Ricordate la frase che accompagnva uno spot della Nike di qualche anno fa? Beh, forse le parole non vi sono rimaste impresse più di tanto, ma siamo certi che ricordete alla perfezione le immagini di quella pubblicità.

Il protagonista era Ronaldo (il Fenomeno, tanto per distinguerlo dal Pallone d’Oro in carica), che allora giocava con la maglia del Barcellona ed ancora godeva di ottima salute.

Le immagini mostravano il gol del brasiliano al Santiago de Compostela, uno dei gol più spettacolari della sua carriera, sebbene ne abbia segnati a centinaia di pregevole fattura. Un Ronaldo in stile Maradona, che dribbla numerosi avversari prima di presentarsi di fronte al portiere, infilandolo impietosamente. Un gol da spellarsi le mani per gli applausi, eppure per quella rete il Fenomeno è stato addirittura denunciato. Volete conoscere l’intera storia e magari anche rivedere le immagini del gol capolavoro?

Pelè, una pensione da 1000 euro al mese!

E’ stato uno dei giocatori più forti del mondo, per qualcuno addirittura il migliore che abbia mai calcato l’erba verde di un rettangolo di calcio, eppure, a quanto ci dicono i giornali di stamattina, è “costretto” a vivere con una pensione di 1000 euro al mese.

Verrebbe da dire “povero Pelè!”, se non fosse lui stesso a rivelarci che l’assegno di anzianità versatogli mensilmente dall’Inss (l’ente pensionistico equivalente al nostro inps) gli serve solo per arrotondare un capitale di per sé consistente:

Posso dire che i miei nipoti, se sapranno amministrare il patrimonio che ho accumulato, non avranno bisogno di lavorare.

Lavezzi a Sanremo

Un Lavezzi a Sanremo c’è già, si chiama Mario e di professione fa il cantautore. A breve però potrebbe essercene anche un altro, che con il primo non ha nulla

Svelata la vita da clandestino di Stephen Appiah

Vi siete mai chiesti come mai un ragazzo di 28 anni così talentuoso, considerato il centrocampista più forte dell’intera Africa e uno dei più forti a livello mondiale, sia ancora senza squadra? E soprattutto, vi siete chiesti come mai nell’ultimo anno ci sono state molte squadre (Milan, Tottenham, Torino e tante altre) che lo volevano ingaggiare, ma poi misteriosamente è caduto tutto nel vuoto?

Un’inchiesta del quotidiano Repubblica ci svela i retroscena di questo giallo. La motivazione, come spesso accade nel calcio, sono i soldi. Ma non quelli del contratto chiesto dal calciatore, ma quelli che deve lui ai suoi creditori. A tradirlo sono stati i molti “colpi di testa” fatti fuori dal campo di gioco, in cui, tra feste, litigi e tante altre cavolate, lo hanno messo in condizioni di essere ricercato in mezza Europa per centinaia di migliaia di euro di debiti non pagati. Tanto che oggi pare che debba allenarsi sotto falso nome.