Le mascottes mondiali dal ’66 al 2010 (gallery)

Per trovare la prima mascotte associata ad un mondiale di calcio occorre tornare al 1966, quando gli inglesi pensarono bene di creare Willie, un leone con la maglia rappresentante la bandiera del Regno Unito e la scritta World Cup. Da allora non c’è stata kermesse mondiale senza la sua mascotte, simbolo più o meno azzeccato della tradizione del Paese ospitante.

E allora ripercorriamo la storia dei Mondiali di calcio attraverso le varie mascottes che hanno simboleggiato l’evento, invitandovi poi a gustarvi l’ampia gallery finale con tutti i personaggi.

Mondiale 2010: gli ordini dei ct, dalla clausura al sesso a tempo determinato

Le varie nazionali che disputeranno il Mondiale di Sudafrica stanno cominciando a raggiungere il Paese, ed iniziando i ritiri, spuntano le varie indicazioni dei ct sul codice comportamentale. Mentre Lippi si limita alla moderazione, con qualche vizio in più come la tv via cavo per guardare i programmi italiani anche in Sudafrica, c’è chi forse esagera troppo.

Rischia infatti di rasentare il ridicolo la decisione della Federazione nordcoreana la quale, rispettando i canoni rigidissimi della dittatura interna, cerca di esportarli nel ritiro della nazionale al Mondiale. I calciatori dovranno vivere in completa clausura: niente interviste, niente riprese, niente foto. Ma non finisce qui. La squadra sarà scortata in tutti i suoi movimenti dalla polizia e quando i calciatori si recheranno agli allenamenti non potranno nemmeno sorridere e salutare i tifosi. Saranno infatti costretti a rimanere con lo sguardo basso per tutto il tragitto fino al campo, senza nemmeno la possibilità di guardarsi intorno.

Palloni mondiali: la protesta dei calciatori e le giustificazioni dell’Adidas

Ci eravamo già occupati dei palloni del Mondiale in merito alla protesta di Julio Cesar, che definiva il pallone “orribile da far paura” e “pallone da supermercato”. Oggi rincarano la dose anche gli azzurri, con Buffon che parla di pallone “vergognoso”, e Pazzini di “disastro” in quanto non è possibile calibrare un tiro o un colpo di testa perché c’è il rischio che il pallone si sposti all’ultimo istante. Inoltre le proteste di molti altri calciatori riguardano il tempo per abituarsi alla novità.

Il Barça mostra le maglie anti-Inter

Inter e Barcellona si avvicinano al ritorno della semifinale di Champions League con il medesimo punteggio, battendo rispettivamente Atalanta e Xeres per 3-1. Ma 3-1 è anche il vantaggio dei nerazzurri sui blaugrana, accumulato nell’andata dello scorso martedì sul terreno di San Siro. E così i Campioni d’Europa devono giocare la partita perfetta se vogliono sperare nella finale di Madrid, con un pronostico che al momento è assolutamente in favore degli avversari.

Ma la società spagnola sa come tenere caldo l’ambiente e promette il massimo impegno per ribaltare il risultato. Lo fa anche a suon di scritte sulle magliette, come quella che tutti i giocatori hanno indossato ieri al termine della gara interna. “Venderemo cara la pelle” si legge sul petto di Messi & Co., mentre sulle spalle c’è la chiamata a raccolta per il pubblico “Vi aspettiamo tutti mercoledì al Camp Nou”. Insomma, l’ambiente è carico al punto giusto e per l’Inter non si tratterà certo di una passeggiata. A voi le immagini.