Terribile confessione di Jardel: “Sono un cocainomane”

Ve lo ricordate Mario Jardel? Sicuramente i tifosi del Milan si. Fu lui l’artefice dell’eliminazione dalla Champions sul finire degli anni ’90, quando lo incontrarono prima con la maglia del Porto e poi con quella del Galatasaray. Ora, a 35 anni e con due scarpe d’oro nella sua bacheca, la confessione scioccante: “Sono un cocainomane“.

La dichiarazione è avvenuta in diretta in un’intervista della tv nazionale brasiliana “Globo“, che ha raggiunto il calciatore che, attualmente senza una squadra, si sta allenando da solo, in attesa di un ingaggio.

Chelsea-Manchester non finisce al novantesimo: rissa allo Stamford Bridge

Nervi tesi in casa Manchester dopo la sconfitta contro il Chelsea. Lo scherzetto fatto dai Blues mette in discussione lo scudetto e lo strapotere dei ragazzi di Alex Ferguson, che non ci stanno alla sconfitta e reagiscono nella maniera peggiore.

Il primo caso avviene al rientro negli spogliatoi, quando Rio Ferdinand, preso dalla frustrazione, ha dato un calcio al muro, colpendo però uno steward donna. Pochi minuti più tardi i calciatori dello United che non erano scesi in campo hanno deciso di cambiare sport e darsi al pugilato. Gli avversari non sono altri panchinari del Chelsea, ma lo staff dello stadio che stava risistemando il campo.

Calciopoli-bis, ecco cosa rischia la Juventus

Si sta per concludere il processo alla Juventus denominato Calciopoli-bis, che vede coinvolti ancora una volta Moggi e la sua cricca. Le indagini si basano sullo scambio di sim telefoniche che servivano per i raggiri dell’ex dg bianconero, e che ha coinvolto molte più squadre di quelle che aveva coinvolto il primo calciopoli. Secondo la Procura di Napoli, che ha riaperto l’inchiesta, stavolta sono coinvolti in maniera diretta arbitri e dirigenti anche di squadre di serie B (uno su tutti il Messina).

I tifosi juventini però possono stare un pò più tranquilli di due anni fa. Infatti hanno già pagato tanto (la perdita di due scudetti e la retrocessione in B sono stati una bella mazzata) e adesso le pene che rischiano potrebbero essere più lievi. Soprattutto a pagare stavolta non saranno i tifosi, ma solo le persone coinvolte, e la società stessa in misura marginale. Ma andiamo a vedere cosa rischia la Juventus.

Bouaouzan: 6 mesi di carcere per un fallo killer

Prima o poi doveva succedere. A pagare per tutti i brutti falli che si stanno susseguendo (spesso impuniti) nei campionati europei è Rachid Bouaouzan, centrocampista olandese di origine marocchina che milita attualmente nel Wigan, squadra di bassa classifica della Premier League.

Il fatto risale al dicembre 2004, quando Bouaouzan militava ancora nello Sparta Rotterdam, in serie B. In una gara di campionato contro il Gohaed Eagles il giovane centrocampista (allora vent’enne) entrò col piede a martello sulla tibia di Niels Kokmeijer. Le conseguenze furono da accopponare la pelle: gamba rotta in due punti, frattura di tibia e perone, pelle strappata e nervi lacerati.

Groningen-Ajax: tragedia sfiorata

Ancora cronaca su un campo di calcio e solo per una serie positiva di circostanze non stiamo qui a raccontare l’ennesima tragedia sportiva.

Stavolta il teatro della vicenda è uno stadio olandese l’Euroborg di Groningen, trasformato ieri in una fornace da una serie di incendi, propagatisi in pochi minuti sulle tribune. Nessuna premeditazione, pare, dietro al fatto, ma solo un rischio non calcolato da parte dei tifosi della squadra di casa. Ma veniamo ai fatti.

E’ accaduto tutto nel prepartita, quando i sostenitori del Groningen hanno cominciato a dar vita ad una coreografia particolare, molto in uso soprattutto nei campionati del sudamerica. E così dalla curva sono cominciati a piovere migliaia di rotoli di carta igienica che, nello srotolarsi, danno un effetto molto suggestivo. Fin qui niente di male: la carta può dar fastidio se arriva in campo o se inavvertitamente si colpisce qualcuno con il rotolo ancora intero, ma la bizzarra coreografia non ha mai dato particolari problemi. Fino a ieri…

Arrestati 9 dirigenti del Birmingham, guai anche per il Monaco

Bufera nel calcio internazionale. Non solo l’Italia nel mirino della giustizia, e non soltanto di quella sportiva. Adesso ci sono due squadre nei guai, una inglese e una francese.

Quella inglese è il Birmingham City, formazione di Premier League. L’accusa è di corruzione, e lì la polizia non ci va tanto per il sottile: arrestati i vertici della società, dal proprietario al direttore generale. Secondo quanto riporta la BBC David Sullivan e Karen Brady sarebbero stati interrogati dagli investigatori per una sospetta associazione a delinquere finalizzata alla frode e alla falsa contabilità. Insieme a loro sono state arrestate altre 7 persone, rilasciate momentaneamente su cauzione.

Da Giuseppe Plaitano a Matteo Bagnaresi: tutte le vittime del tifo

Il calcio miete un’altra vittima, anche se da più parti si è parlato di tragica fatalità, che poteva capitare a chiunque, in qualunque circostanza. Rimane il fatto che il corpo sdraiato sull’asfalto è quello di un tifoso del Parma e a causarne la morte è stato un pulmann di tifosi juventini. Inutile parlare di colpe, perché dai racconti degli stessi amici di Matteo Bagnaresi, si capisce che si è trattato di un incidente, uno sfortunato ed evitabile incidente.

Ma il dubbio è lecito: Matteo sarebbe morto lo stesso, se le due tifoserie non si fossero incontrate? E ancora: l’autista avrebbe fatto la stessa azzardata manovra, se non fosse stato costretto a sottrarsi dalla furia dei tifosi gialloblu? Per chi crede nel destino, la risposta è semplice, ma non venite a raccontarci che il calcio non c’entra. Resta il dolore per una vita spezzata, l’ennesima “vittima del tifo”, che va ad allungare una già lista infinitamente nutrita.

Morti stupide, avvenute in un momento che dovrebbe essere di aggregazione e che si è trasformato troppo spesso in tragedia, lasciando a terra giovani, la cui unica colpa era quella di amare e seguire la propria squadra del cuore. La serie infinita di vittime si apre nel 1963, quando in una gara per la promozione in serie B, Giuseppe Plaitano, tifoso della Salernitana, venne ucciso da un colpo di pistola sparato in aria dalla polizia. Giuseppe non era tra i facinorosi scesi in campo per protestare contro una decisione arbitrale. Era rimasto seduto in tribuna, eppure pagò con la vita l’amore per i colori granata.