Paura per Mexes: rubata l’auto con dentro la figlia!

Una serata come tante altre, che in pochi minuti si è trasformata in incubo e che poteva assumere i contorni della tragedia. Stiamo parlando della disavventura che ieri sera ha visto protagonista la famiglia Mexes, derubata dell’auto nei pressi della propria abitazione. E questo può seccedere. E’ una situazione antipatica, ma può succedere.

Purtroppo però i malviventi non si sono resi conto che sul sedile posteriore della vettura stava dormendo la piccola Eva, secondogenita del difensore giallorosso, e l’hanno portata via nella fuga.

Le forze dell’ordine sono state immediatamente allertate, ma non hanno avuto neanche il tempo di predisporre i posti di blocco, visto che una ventina di minuti dopo l’auto è stata ritrovata, grazie alla segnalazione di due automobilisti.

Atalanta-Livorno: tutti prosciolti tranne Balleri

E’ andata di lusso ad Atalanta e Livorno. Stavolta le due società se la sono cavata per il rotto della cuffia dopo le richieste del procuratore federale Stefano Palazzi di penalizzare le due società per i prossimi campionati e di squalificare pesantemente i calciatori coinvolti nella presunta combine.

Ieri pomeriggio la sentenza definitiva. L’unico a pagare per tutti è stato David Balleri, probabilmente perchè reo di aver aggredito Padoin dopo il gol vittoria nella gara di ritorno, che di fatto ha sancito la retrocessione del suo Livorno. Solo 4 mesi di stop quindi per il difensore, per il quale Palazzi aveva chiesto oltre 3 anni di squalifica.

Scandalo passaporti: tra nuovi nomi e vecchie conoscenze

Errare è umano, ma perseverare, sperando di farla franca, è da fessi! Sicuramente ricorderete la vicenda che travolse il mondo del calcio una decina di anni fa, quando si scoprì che alcuni calciatori, pur di ottenere un passaporto comunitario, si rivolgevano a dei “procacciatori di lontani parenti”.

Tra questi “furbi” anche il centrocampista della Lazio Juan Sebastian Veron, che si era avvalso dell’aiuto di una certa Maria Elena Tebaldi, una vera esperta nel ritrovare lontane origini italiane per chiunque lo desiderasse, a costo di inventarli, laddove non ci fossero stati.

La tresca venne scoperta e la Lazio fu costretta ad ammettere di aver versato 110.000 dollari sul conto della Tebaldi, affinché si muovesse per trovare un trisavolo italiano di Veron. La vicenda si concluse con la condanna della donna a due anni di carcere, con sospensione della pena, ma a quanto pare la signora non ha ancora imparato la lezione, se è vero che il suo nome è nuovamente emerso per una vicenda di passaporti falsi.

Torna lo scandalo passaporti!

Pensavamo che questa lunga estate calcistica dovesse essere ricordata solo per l’Europeo conquistato dalla Spagna e per i grandi colpi di mercato annunciati. E invece ci ritroviamo qui a discutere del nuovo scandalo che sta per abbattersi sul pianeta calcio.

A dire il vero, non si tratta di una novtà assoluta, visto che in passato abbiamo già avuto un assaggio di questa vicenda, ma stavolta sembra che siano convolte centinaia di persone e che le indagini proseguiranno per chissà quanto tempo.

Stiamo parlando di un nuovo scandalo passaporti, venuto alla luce grazie alla denuncia presentata dal console italiano a Buenos Aires, Giancarlo Curcio, insospettito dal numero sempre crescente di giocatori che chiedevano il prezioso documento.

Christian Vieri contestato dai tifosi!

Figliol prodigo o core ingrato? Nel caso di Christian Vieri sono valide entrambe le alternative, sebbene non si possa dire che l’accoglienza riservatagli sia degna di un figlio che torna a casa dopo tanto tempo.

Niente braccia aperte ad abbracciarlo, ma pugni chiusi in segno di contestazione e volti scuri a manifestare il malcontento.

Bobone Vieri non è gradito ad una parte della tifoseria bergamasca che lo aveva osannato sin dall’esordio nel lontano 1995. Poi la vita lo ha portato a fare altre scelte, trasformandolo in un autentico giramondo, fino al ritorno a “casa” nel 2006-2007. Un periodo difficile per il centravanti, costretto all’infermeria per molti mesi, mentre i tifosi invocavano il suo nome dagli spalti, aspettando pazientemente il ritorno in campo.

Rapito il fratello di Yobo in Nigeria

Purtroppo la storia si ripete ancora. Nel 2001 fu rapito il fratello di Kakhaber Kaladze, al cui rifiuto di pagare il riscatto (o davanti al divieto dell’allora presidente georgiano di pagarlo) seguì il ritrovamento senza vita del povero Levan.

Ieri sera invece la stessa sorte è toccata al fratello del difensore dell’Everton, il nigeriano Joseph Yobo. All’uscita da un locale (il Nite Club di Port-Harcourt) in Nigeria, terra natia dei due fratelli, Norum Yobo, fratello minore del calciatore, è stato fatto salire con la forza a bordo di un auto ed è scomparso nel nulla.

Squalifiche e fallimenti, cosa sta succedendo al calcio italiano?

Lo spettro di Calciopoli sembra non voler proprio abbandonare l’Italia. L’ultima notizia, in ordine di tempo, è stata la presunta combine tra Atalanta e Livorno dello scorso anno. Ma questa è stata solo quella più in vista delle altre, perchè nelle categorie inferiori sta succedendo veramente di tutto.

Sul caso Messina vi stiamo tenendo aggiornati il più possibile. Ricordiamo che il club siciliano è nei debiti fino al collo, il presidente Franza ha deciso di lasciare la squadra anche senza un vero compratore in grado di acquisirla, i giocatori non hanno preso lo stipendio per un paio di mesi e ora la squadra rischia di non potersi iscrivere al campionato di serie B del prossimo anno.

Joey Barton ancora in carcere, ecco il curriculum del calciatore più cattivo del mondo

Ogni paese ha il suo Antonio Cassano, e purtroppo, non solo per meriti calcistici. In Italia abbiamo le classiche “Cassanate“, cioè i colpi di testa (ma senza il pallone) del talento barese che gli hanno fatto beccare più di una squalifica. In Inghilterra hanno Joey Barton.

Ai più il nome di questo calciatore non dirà molto. E’ un centrocampista che definire “turbolento” è dire poco. Le cosiddette “Bartonate” superano di gran lunga le “Cassanate”, perchè delle volte (il più delle volte) si sfocia nel penale. L’ultima l’ha compiuta proprio 6 mesi fa, quando ha picchiato (da ubriaco) un ragazzo di colore. Per questo si è beccato altrettanti mesi di carcere. Ma il suo “curriculum” è poco invidiabile.

Da Maradona a Iuliano: calcio e cocaina

Ancora un nome eccellente nella lista dei dopati del calcio, sebbene da più parti si continui a sostenere che la cocaina non è doping, nel senso che non viene assunta per migliorare le prestazioni sportive, ma solo per un imperdonabile vizio personale. Sta di fatto, però, che qualunque sia il motivo che porta all’uso della polvere bianca, le analisi antidoping non perdonano e capita sempre più spesso che qualche atleta venga trovato positivo alla sostanza.

L’ultimo in ordine di tempo ad essere incastrato è il difensore del Ravenna Mark Iuliano, una carriera strepitosa qualche anno fa con la maglia della Juventus, con la quale ha conquistato 4 scudetti, 3 Supercoppe di Lega, 1 Intercontinentale, 1 Supercoppa Uefa e 1 Intertoto.

La partita incriminata è Ravenna-Cesena dello scorso 1 giugno ed ora, se le controanalisi confermeranno la positività, il calciatore rischierebbe una lunga squalifica. Ma, come dicevamo, Iuliano non è che l’ultimo di una lunga lista ed ha illustri predecessori in questo senso, a cominciare da uno dei più grandi calciatori del pianeta (se non il più grande), Diego Armando Maradona.