Anche Mikel finisce in cella

Ormai è diventata una moda per i calciatori inglesi passare qualche ora nelle patrie galere. Stavolta è toccata ad Obi Mikel, centrocampista del Chelsea, sabato mattina. Nel pomeriggio la sua

8 giornalisti in ospedale dopo gli scontri con i tifosi della Paganese

Incredibile episodio di follia ieri pomeriggio a Pagani, vicino Salerno. Poco prima dell’inizio della gara tra Paganese e Juve Stabia, tre giornalisti di Metropolis Tv, Tiziano Valle, Michele Imparato e Ferdinando Manzo, sono stati aggrediti verbalmente all’esterno dello stadio, per motivazioni ancora non molto chiare, da alcuni tifosi della squadra locale. Intimoriti da questi esagitati i tre hanno deciso di allontanarsi quanto prima, ma questo gesto ha indispettito gli aggressori che li hanno presi a calci e pugni.

Nel tentativo di scappare i giornalisti sono saliti sulla loro Fiat Panda, ma a causa del traffico sono stati raggiunti dai loro aggressori che hanno preso a calci l’auto e hanno anche tentato di rompere il parabrezza con una pietra. Non contenti, una volta scappati i tre giornalisti, gli pseudo-tifosi sono tornati allo stadio per prendersela con altri giornalisti.

Moggi chiama a testimoniare Berlusconi

Un nuovo processo sta per aprirsi, denominato “Calcioscandalo“, e che ha come protagonista ancora una volta Luciano Moggi. Solo che stavolta, forte dell’assoluzione dall’accusa di associazione a delinquere dello scorso

Scandalo al Real: Calderon compra i voti per restare presidente

C’è aria di tempesta in casa-Real, nonostante i risultati positivi delle ultime giornate. Il gioco della squadra comincia a convincere e, sebbene sia difficile recuperare i 12 punti di distacco dalla capolista Barcellona, i tifosi hanno di che essere soddisfatti.

I problemi però ci sono e li mette ben in evidenza il quotidiano Marca, che proprio stamattina ha lanciato gravissime accuse alla società e, in particolare, al suo presidente, Ramon Calderon.

I fatti risalgono al 7 dicembre scorso, quando i soci del Real si sono riuniti in assemblea per approvare i conti della scorsa stagione, il budget di quella attuale e per nominare i membri della nuova assemblea elettorale. Ebbene, pare che il presidente abbia concesso diritto di voto ad alcuni infiltrati, ottenendo così la maggioranza.

Ribery è il migliore, ma non alla guida dei pullman

Non sembra essere un periodo fortunato per i giocatori al volante. Solo ieri vi abbiamo mostrato quello che resta della Ferrari di Cristiano Ronaldo, vittima di un incidente stradale che gli costerà parecchie migliaia di sterline in riparazioni (ammesso che uno come lui non preferisca ricomprare l’auto piuttosto che attendere il conto del carrozziere).

Oggi è il turno di Franck Ribery, autista improvvisato di pullman, ma non abbastanza accorto da evitare guai. Ma che ci faceva l’attaccante francese del Bayern Monaco alla guida di un autobus?

Stando a quanto raccontato dai presenti (tutta la squadra praticamente), Ribery avrebbe chiesto ed ottenuto di provare l’emozione di condurre il pullman della società. Non nelle vie trafficate del centro cittadino, ma nel piazzale dell’albergo che ospitava il ritiro del Bayern in quel di Dubai. Ebbene, dopo un paio di giri perfetti, pare che il calciatore non abbia preso le dovute misure, urtando alcuni cartelli di segnalazione, con conseguenti danni per la fiancata del pullman.

Calciopoli: Cobolli Gigli chiede i due scudetti indietro

3 anni fa la Juventus finì in serie B (con una pesante penalizzazione). 2 scudetti le furono revocati, senza contare il danno di immagine, economico (il club chiuse con un passivo di oltre 100 milioni di debito) e la cessione di pezzi da novanta come Ibrahimovic e Cannavaro. Oggi si viene a sapere dai giudici di Roma che il fatto non sussiste, cioè all’epoca non ci fu alcun illecito. E ora che si fa?

Come c’era da aspettarsi, a distanza di poche ore l’attuale presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli, ha rilasciato la dichiarazione che tutti i tifosi attendevano: ridateci almeno i due scudetti. Ovviamente è presto per stabilire che i bianconeri hanno 29 scudetti anziché 27, ma ci sono buone speranze.

Nel tormentone-Gascoigne arriva anche mamma Carol

La vicenda Gascoigne si arricchisce di un nuovo capitolo. Al centro del caso c’è ancora il famoso documentario mandato in onda da Channel 4 lo scorso lunedì. All’ex stella del calcio inglese è stato impedito di godersi lo spettacolo, ma nessuno è riuscito a tenere lontana dalla tv mamma Carol, che non ha certo reagito nel migliore dei modi alla visione delle immagini.

Guardava lo show attraverso le lacrime e, se già era abbastanza duro per lei che il bizzarro comportamento di Paul venisse mostrato a tutti, il peggio è stato vedere il nipote disconoscere il padre, ovvero suo figlio. Carol era così disperata che piangeva più che parlare e dev’essere stato davvero penoso per lei vedere quanto Paul sia malato.

Questa la rivelazione di un’amica di famiglia di fronte ai taccuini dei tabloid inglesi. Ci sarebbe da capire se l’amica sia veramente tale, visto che alla prima occasione ha spifferato tutto alla stampa, ma questo è un altro discorso.

Gascoigne: il tormentone continua tra accuse e smentite

Ciak si gira: caso-Gascoigne, capitolo sesto. Confessiamo che la storia comincia ad annoiarci, ma ogni giorno arrivano novità succulente dalla terra di Sua Maestà e non possiamo proprio evitare di tornare sull’argomento.

Cosa c’è di nuovo sotto il sole? L’ennesima smentita della signora Gascoigne, che proprio non ci tiene a passare per bugiarda e sfruttatrice delle altrui disgrazie e restituisce le accuse al mittente:

Paul deve smetterla di lamentarsi e di dire che lui non era d’accordo con il programma Surviving Gazza, perché l’intera faccenda è stata una sua idea. Quelli dello show erano venuti da me, mentre lui era in clinica, dicendomi che volevano raccontare la mia storia, ma io risposi di no. Una settimana più tardi, però, Paul mi disse che ci teneva a fare quel documentario lui stesso e così accettai di lasciarli filmare a casa mia per qualche mese. Ma tutto quello che Paul voleva fare era uscire per andare a bere, non era mai a casa e così i protagonisti siamo diventati noi. E’ terribile che la gente pensi che lo abbiamo fatto per un guadagno economico e per colpire Paul. Tutto questo non è mai stata una nostra scelta.

Solidarietà per Gerrard. E il dj ora ha paura

Rassegnatevi ragazzi, perché ne sentirete parlare ancora per molto tempo. Torniamo sul caso-Gerrard per la terza-quarta volta in pochi giorni, cercando di fare il punto della situazione, sebbene occorra attendere fino al 23 di gennaio per avere qualche certezza in più.

Nel frattempo, il capitano del Liverpool è tornato ad allenarsi con la squadra, sollevato nell’umore dalle tante manifestazioni di solidarietà ricevute. L’ambiente dei Reds è dalla sua parte, tanto che il sito ufficiale parla di lui come di “un’eminente figura del Liverpool da 10 anni” meritevole quindi di tutto l’appoggio possibile.

Si sono fatti sentire anche i compagni di nazionale David Beckham, Wayne Rooney, John Terry e Rio Ferdinand, con una serie di sms, mentre la Football Association ha fatto sapere che Gerrard continuerà ad essere convocato da Capello anche durante il procedimento a suo carico. La stessa cortesia non venne riservata a Jonathan Woodgate e Lee Bowyer, accusati dello stesso reato di Gerrard e silurati immediatamente dalla nazionale. Due pesi e due misure?

Hamsik ed il giallo del Rolex

All’inizio era una storia come tante altre: una rapina, un orologio che sparisce, un ragazzo che si reca alla polizia per denunciare l’accaduto, nella speranza di recuperare quanto gli è stato sottratto. Succede tutti i girni in tutti gli angoli d’Italia. La differenza con gli altri casi è che stavolta il derubato è un nome noto, Marek Hamsik, professione calciatore, vero idolo della tifoseria napoletana.

Il furto era avvenuto nei giorni precedenti al Natale ed ha avuto una vasta eco sulla stampa nazionale, con i soliti detrattori pronti a sottolineare l’ingenuità dello slovacco, che mette in mostra un Rolex Daytona da 25 mila euro in pieno centro, quasi a voler attirare guai.

Fatto sta che l’orologio è sparito insieme ad 800 euro, documenti (tra i quali il passaporto) e le chiavi di casa. Ma il ragazzo non si è fatto rovinare le feste dall’episodio ed ha deciso di partire per la sua città natale, mentre il patron del Napoli, De Laurentiis, prometteva di risarcirlo del danno subito, regalandogli un orologio identico. E infatti Hamsik al suo ritorno (domani) troverà il Rolex ad attenderlo, ma non sarà il regalo del presidente e neppure un orologio nuovo di zecca, ma il suo preziosissimo Daytona. Da dove è spuntato fuori?

Paolo Montero difende Gerrard

Colpevolisti o innocentisti? Di fronte a taluni episodi di cronaca l’opinione pubblica si divide. Figuriamoci poi se nell’episodio in questione è impelagato un mito, un eroe, uno dei più forti